Film > Thor
Ricorda la storia  |       
Autore: kikka_67    01/07/2014    4 recensioni
Dopo gli avvenimenti di N.Y. Odino condanna a morte Loki, ma per amore di Frigga ne salva l'anima, che trasmigra nel corpicino di un bimbo midgardiano, nato morto, ma che improvvisamente si risveglia.
Adam Z. Inward, ha una trentina d’anni, alto, fisico asciutto ma atletico, capelli neri che gli sfiorano le spalle e come dicevo prima, il suo sguardo, di un verde stupefacente è in grado di tramortirti, di ammaliarti o di terrorizzarti, a sua discrezione, secondo me è il suo tratto migliore, sto mentendo spudoratamente, è l’uomo più bello che io abbia mai visto. Roxy ed Egle invece giurano che solo il suo lato B sia degno di nota, mentono anche loro, ovvio. Si tende a denigrare ciò che non si può avere, qualcuno si ricorda la storia della volpe e dell’uva?!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il test era appena iniziato e  senza esitazione digito  sullo schermo una sequenza di figure mentre  il mio amico Steve seduto di fronte a me controlla i risultati dei miei gesti. Croce, onde, quadrato, cerchio e stella, il test con le carte di Zener era quello che mi riusciva meglio, ma forse non ho doti paranormali, sono solo fortunata! 


- Stop! Dieci secondi! Non ci posso credere Devi’!!- esclamò entusiasta il ragazzo fermando il cronometro e scrivendo furiosamente appunti su appunti.
- Dai che ci siamo!! Se riesci ancora a superare qualche test chiudo la tesi e potrò provare….-
- Che sono un’extraterrestre?? –  lo   interrompo ridendo.
- Stevie mi spiace ma devo andare, ho lezione con il Prof. Inward, non posso mancare lo sai…ci vediamooo…..- lo saluto con un bacio veloce sulla guancia dopo aver raccolto le mie cose, inseguita dalle urla lamentose del mio esaminatore.

 

Mi chiamo Devi’ K. O ‘brain, si lo so il nome è strano, ma che ci posso fare? Mia madre è  di origini indiane  e ha scelto per me,  il nome di una dea  “Colei che risplende”,  per lo meno è questa la scusa che mi ha propinato quando ho iniziato a lamentarmi e neanche sotto tortura vi dirò a cosa corrisponde la K puntata!
Ho vent’anni, sono….non proprio alta….non proprio magra e i miei capelli non sono proprio biondi e dulcis in fundo i miei occhi grigio-azzurro diventano gialli-azzurro tendente al rosso quando sono in collera,  pratico il kick boxing e amo giocare a cricket, insomma non rientro in nessuna categoria particolare, anzi si, forse in una, sono una nerd.  Sono iscritta alla facoltà di psicologia e sono un’appassionata di tutto ciò che è paranormale quindi studio con entusiasmo anche la parapsicologia con il mio amico Steve, con grande disappunto di mio padre che mi vorrebbe un’economista di successo come lui, forse ha paura che io mi trasformi in una Gostbuster e che appena esco dall’università invece di entrare in una grande società,  vada in cerca di fantasmi e affini.

 

 Arrivo sempre con largo anticipo alle lezioni di psicologia per assicurarmi un posto in prima fila, il nostro professore è un tipo strano, inavvicinabile, non concede  attenzione a nessuno degli studenti oltre le ore di lezione,  per cui se non sei  in grado di seguirlo o disturbi i compagni durante la sua spiegazione vieni espulso dai suoi corsi per sempre. E’  in grado di zittire un’intera classe di studenti irrequieti  usando soltanto  lo sguardo, è  uno stronzo  egocentrico, eppure i suoi corsi sono tra i più seguiti,  senza dubbio  è  il miglior insegnante dell’università di Oxford.


 Di corsa arrivano anche le mie amiche nonché future  coinquiline, Roxy e Egle. Sono sorelle gemelle anche se a vederle non si direbbe, la prima è bassa e con i capelli neri e occhiali e la seconda è alta capelli rossi e lentiggini.

- E’ già arrivato? – chiede Egle senza fiato buttando  lo zaino stracolmo a terra.
- Ovvio che no! Non senti che baccano fanno lì dentro?  - borbotta Roxy sistemandosi i capelli.
- Hai ragione, non è  ancora arrivato, ma arriverà tra…3….2….1….-  predico  controllando l’orario nel display del cellulare.


Un altro pregio o difetto, consideratelo come vi pare, del nostro prof. non è MAI in ritardo, spacca il secondo!  Adam Z. Inward, ha una trentina d’anni, alto, fisico asciutto ma atletico, capelli neri che gli sfiorano le spalle e come dicevo prima,  il suo sguardo, di un verde stupefacente è in grado di tramortirti, di ammaliarti o di terrorizzarti, a sua discrezione, secondo me è il suo tratto migliore. 
Sto mentendo spudoratamente, è l’uomo più bello che io abbia mai visto. Roxy ed Egle invece giurano che solo il suo lato B sia degno di nota, mentono anche loro, ovvio. Si tende a denigrare ciò che non si può avere, qualcuno si ricorda la storia della volpe e dell’uva?!


- E’ vestito di nero, giubbotto in pelle compreso…-  sentenzio girandomi leggermente per osservarlo, sorridendo  soddisfatta per aver indovinato  un’altra volta.
- Non è possibile Devi’!! Confessa,  lo hai visto quando è arrivato questa mattina! – esclama Roxy irritata.

 

Ho una scommessa aperta con  la mia amica, io tutte le mattine  senza guardarlo, indovino cosa indossa e Roxy mi paga il pranzo.  Finora ho sempre indovinato.
- Cosa aspettate ad entrare? – sussurra ironicamente una voce ben nota, dietro le nostre spalle.

 


Senza proferire parola,  ci raddrizziamo immediatamente e ci catapultiamo dentro la stanza.  Il leggero tramestio che segue la sua apparizione in classe non dura che pochi istanti, tutti  si affrettano a raggiungere il proprio  posto, i libri vengono aperti  e  con penna alla mano ci prepariamo  a prendere appunti . Mentre  un  silenzio incantato scende sulla classe come un manto invisibile, Inward ci osserva brevemente, non  ha bisogno di fare l’appello perché sa perfettamente che nessuno dei suoi allievi mancherebbe in nessun caso  ad  una sua lezione.

 

- Oggi parleremo dell’ipnosi , la tecnica permette di far rivivere al paziente episodi negativi subiti in passato. Può quindi servire per raggiungere il cuore di molti problemi psichici e darci la possibilità di risolverli. –

 

 Mentre spiega,  si alza e molto lentamente si toglie  il giubbotto di pelle e lo appoggia alla sua sedia, più della metà della classe è  di sesso femminile e un’invisibile e silente ola s’innalza  dai nostri poveri cuori turbati dai bicipiti messi in evidenza dalla maglietta nera aderente. Immaginai di alzarmi in piedi e di dirigere il coro di ovazioni che “sentivo” fluttuare nell’aria e di incitare un applauso in onore di cotanto splendore.  All’improvviso il  prof.  s’interrompe e con un’espressione sorpresa posa i suoi occhi su di me.


- O ‘brain, vai fuori dalla classe! – sibila gelido  senza aggiungere altro, riprendendo a spiegare.


Rimango sgomenta e immobile per qualche secondo e cerco  negli occhi delle mie amiche la conferma delle parole che mi sembra di  aver appena  sentito.  Sia Roxy che Egle sono chinate sui loro appunti e scrivono senza sosta e nessun  altro dei miei compagni mi degna di uno sguardo,  quindi,  presumo  di aver  solo “immaginato”   quel richiamo e  oso rilassarmi un attimo per   riprendere a respirare normalmente.


- O ‘brain, esci adesso!! – di nuovo la sua voce mi urta i timpani ed io scatto in piedi in preda al panico.


Adesso gli sguardi allibiti di tutti i miei compagni sono su di me. Nessuno interrompe le sue lezioni, neanche se è vittima  di  qualche attacco di ansia, gotta, vomito,  convulsioni  o infarto.  Le ultime a girarsi sono le mie amiche che mi squadrano basite.  Boccheggio per qualche secondo per ritrovare il respiro  mentre ricambio gli sguardi atonici che mi circondano.   Inward lentamente si gira verso di me  e il suo sguardo è tagliente come una lama affilata, devo  trovare una scusa e molto velocemente.


- P-prof…….non mi sento bene….- balbetto alzandomi dalla mia sedia tremante.
- Vai in infermeria e quando esci  torna da me. –  risponde pacato.


Attraverso la classe  senza alzare gli occhi  e  accosto piano la porta dietro le mie spalle.  Mi sento mancare le gambe, sto male davvero! Appoggio la fronte sul legno fresco e mi costringo a riprendere il controllo di me stessa, non sto male, mi dico, è tutta colpa della mia stupida, perversa, imprevedibile e incosciente immaginazione!
Mi dirigo senza convinzione in infermeria, sono convinta che dopo aver descritto i miei “sintomi” al dottore, come minimo  mi scrive sul suo referto   che si è trattato di un semplice “attacco di panico”  e che  mi consiglierà  di ingerire un tranquillante e di stendermi su un lettino in attesa che la medicina faccia effetto. Io odio le medicine a prescindere e  se posso farne a meno non ne uso.
 Quindi  dopo essermi stesa ubbidiente sul lettino, faccio finta di prendere la pastiglia, bevo l’acqua  e mi fermo a rimuginare.  Sono sicura di aver sentito la sua voce e  i suoi richiami, così  come sono sicura di non aver esternato ciò che stavo solo pensando. Devo parlare subito con Steve, se lui non è in grado di darmi una spiegazione logica, vuol dire che sto per cadere tra le braccia di un bel esaurimento nervoso!


Le mie amiche corrono da me,  appena finita la lezione e mi scrutano con ansia.  Brevemente  ma in modo concitato  mi hanno raccontato che dopo la mia ritirata strategica, Inward ha smesso di spiegare, ha ingiunto alla classe di leggere in silenzio un capitolo sull’ipnosi ed è rimasto inspiegabilmente assorto nelle sue elucubrazioni fino alla fine delle lezioni.

 
- Devi’ come stai?  Ci hai fatto spaventare! – esclama Egle toccandomi la fronte.
- Il prof. ti vuole in classe, appena si regge in piedi,  ha detto. Ti aspetta. –  mormora  Roxy controllandomi il battito cardiaco sul polso.
- Ragazze sto bene,  davvero. Vi devo parlare, andiamo via di qui. –   sussurro alzandomi velocemente.


Dopo aver spiegato loro  cosa mi è successo in classe, corriamo insieme verso lo studiolo di Steve.  Le ragazze non mettono mai in dubbio ciò che dico, quando parlo delle sensazioni  che percepisco, in più occasioni   si sono  rivelate  corrette  anche nella realtà.  Sono io che questa volta  non riesco a fidarmi di ciò che ho “visto”.   Inward è spesso  protagonista delle mie  più frenate fantasie, ma normalmente  non interagisce  con me.. beh non verbalmente, di solito  si conforma ubbidiente a  ciò che  gli viene richiesto dal mio subconscio, si muove  nei miei sogni,  negli spazi che gli concedo e segue le movenze che esigo  senza che ritenga opportuno confutare  i miei desideri in alcun modo.  Tutto sommato gli permetto  di  tenermi compagnia quasi tutte le notti!  Solo che questa volta mi è parso tutto così reale che presumo di aver  praticamente sognato ad occhi aperti! 

 




br />  
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: kikka_67