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Autore: kikka_67    07/07/2014    1 recensioni
Dopo gli avvenimenti di N.Y. Odino condanna a morte Loki, ma per amore di Frigga ne salva l'anima, che trasmigra nel corpicino di un bimbo midgardiano, nato morto, ma che improvvisamente si risveglia.
Adam Z. Inward, ha una trentina d’anni, alto, fisico asciutto ma atletico, capelli neri che gli sfiorano le spalle e come dicevo prima, il suo sguardo, di un verde stupefacente è in grado di tramortirti, di ammaliarti o di terrorizzarti, a sua discrezione, secondo me è il suo tratto migliore, sto mentendo spudoratamente, è l’uomo più bello che io abbia mai visto. Roxy ed Egle invece giurano che solo il suo lato B sia degno di nota, mentono anche loro, ovvio. Si tende a denigrare ciò che non si può avere, qualcuno si ricorda la storia della volpe e dell’uva?!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Sigyn, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho cercato Steve  per tutto il campus ma non sono  riuscita  a trovarlo e quindi mi  sono costretta a  ritornare  indietro per presentare  la giustifica del  medico a Inward,  sono quasi sicura  che per  la prossima lezione mi assegnerà  una relazione scritta di almeno tremila parole e se non mi presento  s’inventerà una tortura ben peggiore.  Accidenti!  Le ragazze sono ancora in giro per l’istituto in cerca del mio amico che sembra essersi volatilizzato. Esito solo un attimo prima bussare leggermente e in cuor mio mi  auguro che per una volta il prof abbia deciso di lasciare l’università prima di sera.

- Avanti. – esclama una voce ferma.  Appunto.. la mia solita fortuna.


       
Entro di malavoglia in  classe e mi fermo sulla soglia stupita vedendo   Steve  controllare  dei dati sullo schermo  del computer  mentre Inward è seduto davanti alla cattedra e sta chiaramente sottoponendosi ad  un test,  alcuni elettrodi  gli sono stati applicati alla fronte e ai polsi.  Non credevo che il prof sperimentasse di persona  le teorie su cui si basano gli studi che sta seguendo con la collaborazione del suo assistente.  Normalmente vengono esaminati pazienti volontari per  migliorare le applicazioni di  ricerca  finalizzate  ad apportare perfezionamenti  alla  complessa fase  diagnostica.

 

- Scusate non volevo disturbare, prof. le lascio la giustifica e vado, ci vediamo domani. – mormoro  sbrigativa, odio essere inopportuna.

- Devi’ aspetta, vieni qui. –   Steve  mi richiama mentre finisce di controllare il monitor del portatile.


  Li guardo confrontare cifre e dati trascritti su alcuni grafici e dopo  aver   visionato i risultati, Inward  digita qualcosa sul computer e mentre si toglie le ventose  si gira verso di me per fissarmi  come se si fosse accorto della mia presenza solo in quel momento.


- Ciao Devi’, scusa ma dovevamo completare  la rilevazione dei risultati. Io e il professore stiamo eseguendo degli esperimenti sulla telepatia e sulla telecinesi, se ti ricordi te ne ho già parlato. Siamo ad un punto morto attualmente e volevamo chiederti di collaborare con noi. In pratica dovresti  sottoporti ad alcuni test a cui parteciperà anche il professore come elemento attivo. –  mentre parla  Steve  mi guarda speranzoso, questi studi fanno parte del suo dottorato di  ricerca  che intende completare al più presto.

- Ho visionato tutti i test a cui ti sei  sottoposta in questi mesi e penso che tu abbia  delle potenzialità…-   mentre parla Inward sembra valutare, osservando attentamente la mia espressione, se fosse il caso di continuare a parlare con me o desistere dal coinvolgermi in  un suo progetto.

- Che tipo di esperimenti intendete effettuare? Lei crede che io possa, davvero,  aiutarvi in qualche modo? – mi rivolgo incerta direttamente al professore.

- Questa mattina, ti ho “sentita” chiaramente mentre immaginavi di ehm….alzarti e dirigere una ola da stadio….durante la lezione. –  afferma  seccamente, alludendo “velatamente”  al fatto che mi sono distratta durante la “sua”  lezione.

- Non è possibile! Io non mi sono mossa e non ho aperto bocca…….- esclamo con veemenza, prima di rendermi conto del significato  delle parole che ha appena pronunciato.

- Lei ha “sentito” ciò che io ……ho “solo” immaginato?..Nel senso che...mi….ha letto… nel pensiero?....Mi state prendendo in giro?...-  chiedo incredula, avevo letto saggi su saggi sull’argomento e visionato i risultati di test effettuati in altri istituti, ma sentire il mio professore, ”quel” professore,  dichiarare di aver “sentito” i miei pensieri, mi sembrava grottesco e inverosimile!

 

Li guardo stranita e un forte senso di disagio mi pervade, se  ha detto la verità, Inward  potrebbe venire a conoscenza di tutti i miei più reconditi pensieri e questo mi sconvolge parecchio.  Tutta una serie di frasi e apprezzamenti  miei e delle mie amiche, che lo riguardano, mi attraversano la mente in un attimo e ansiosamente colgo la sua espressione irrigidirsi appena.  Lo fisso incredula e inorridita.
                                    
- Non mi avrà “sentito” anche  adesso??!! – chiedo arrossendo penosamente, senza che riesca  a frenarli i miei pensieri si focalizzano su di lui e involontariamente gli mostro la  mia più intima fantasia di cui è oggetto.
- O ‘brain! Adesso basta! – mi richiama all’improvviso.
- Oddio, mi dispiace !! Non riesco a frenarmi!! Non ci posso credere!! Lei…..lei non può vedere ciò che vedo io!!! Mi dica che non sta vedendo……-  lo supplico ferocemente con le mani assurdamente avvinghiate al mio cranio come a trattenere i miei pensieri .

Steve impietosito  decide di intervenire – Professore perché non scrive su di un foglio, ciò che ha percepito? In questo modo  convincerà  anche Devi’ a collaborare con noi. Per te va bene? – mi chiede pacato.

Annuisco  mentre  osservo il professore scrivere brevemente su di un foglietto alcune parole  e porgerlo a Steve senza proferire  una parola. Dal canto suo Steve   dopo aver letto il biglietto  fatica a trattenere quelle che sembrano delle lacrime, probabilmente sarebbe scoppiato a ridere, ma ovviamente  è costretto a mantenere un rigido contegno altamente professionale  davanti al suo docente, vittima inconsapevole, finora, dei pensieri perversi di tre sue alunne. In silenzio mi passa il biglietto che leggo diffidente, ma purtroppo  vedo scritto nero su bianco esattamente le parole che hanno  usato Roxy e Egle  per lodare il suo lato B e la descrizione approssimativa ma che inconfutabilmente   prova che ha percepito ciò che anelavo toccargli, impazzisco per i suoi capelli lunghi. Deglutisco con difficoltà e incapace di alzare gli occhi e parlare annuisco desolata.

- Se decidi di collaborare con noi, il professore ti mostrerà come sviluppare le tue capacità e come difendere la tua mente da invasioni esterne. –  Steve riprende a parlare  un po’ più rilassato.
- Dovrai accettare di condividere con me i tuoi pensieri  finché non imparerai a controllare le tue emozioni e dovrai impegnarti ed applicarti seriamente  per riuscirci. Ti assicuro che avrò cura dei tuoi ….ehm…pensieri …solo, ti prego, controlla la tua fervida fantasia più che puoi. –    conclude  Inward  sorridendo leggermente.  
-  Farò il possibile….. – gli rispondo a disagio.
- Comunque  accetto  la vostra proposta.  Professore, le chiedo scusa, a cominciare da oggi,   per tutto ciò che la mia mente malata le mostrerà, ma come ben sa l’essere umano è imperfetto e imprevedibile ed io racchiudo in me tutte queste e molte altre terribili caratteristiche. Abbia pietà di me!  – lo prego  cercando di darmi un contegno. So di non averlo convinto, dopo ciò che ha percepito,  crederà che io sia una povera immatura repressa sessualmente e psicologicamente instabile.

 

§§

 

Iniziamo, così,  degli incontri durante i quali, il prof  tenta di spiegarmi  come  “controllare”  i miei pensieri ed io, nonostante stia utilizzando tutta la mia buona volontà, non riesco  a frenarli. Siamo uno di fronte all’altro ed io sto cercando di concentrarmi il più possibile per “ chiudere”  la mente  e renderla così insensibile agli impulsi  esterni, senza riuscirci, ovvio. Il problema principale è che sono libera di osservarlo a mio piacimento e mi perdo nella contemplazione della  linea delle sue labbra o nei  movimenti  fluidi  delle sue dita affusolate per non parlare della curva assolutamente perfetta della sua mascella e  dei riflessi rilucenti delle sue ciocche nere, insomma è colpa sua se mi distraggo. Adam,  ormai nelle mie fantasie  gli dò del tu,  continua a scrivere, sempre più nervosamente,  ciò che riesce a percepire.

-  O ‘brain la vuoi finire??!!  Guardati le unghie per favore!! – esclama  infastidito.
- C’è solo lei in questa stanza, non c’è altro da guardare   qui dentro! Se chiudo gli occhi la situazione  peggiora, mi creda!  – sbuffo irritata.
- Concentrati!! Pensa ad un foglio bianco immacolato oppure ad…un puntino nero su un foglio  bianco….quello che vuoi! – scoraggiato osserva la mia espressione sofferente.
- Ok basta , facciamo una pausa. – si rassegna.


Con un sospiro di sollievo mi alzo dalla sedia, ho tutti i muscoli della schiena e delle spalle doloranti.    In tutte  le discipline orientali viene incoraggiata  la pratica della  meditazione volta a  raggiungere  l’equilibrio  dello spirito  per controllare meglio il corpo.  Rallentare il respiro ed eseguire le poche movenze che mi aiutano a concentrarmi  al mio prof,   a quanto pare,  sembrano solo passi slegati di una danza  assurda.


- Volevo parlarti seriamente O ‘brain, la smetti di dimenarti per cortesia!? – sbotta esasperato.
- Io non mi dimeno! – borbotto irritata.
- Ok finiscila e ascoltami. Vorrei che tu capissi, quanto sono importanti gli esperimenti a cui stai partecipando.  Purtroppo devo sottoporti a un percorso lungo e impegnativo che ti porterà in seguito a controllare  la tua mente. Devi capire che tutto ciò che elucubri, io lo percepisco, più lavoriamo insieme e più le nostre menti entreranno in sintonia  e quindi   sono deciso a chiarirti un concetto fondamentale sui nostri rapporti attuali e futuri. – 
- Tranquillo prof….. –  forse è il suo tono di voce fintamente duro  più che la sua espressione   impacciata, che mi spingono ad interromperlo  per toglierlo dall’imbarazzo  di propinarmi quello che  credo sia l’inizio di un bel discorsetto sui principi etici  su cui si  basa la sua professione.
- Se vuole parlarmi dei rapporti interpersonali che si instaurano tra docente e studente,  non credo che sia previsto dal codice di comportamento  di quest’università,  né tantomeno considerato appropriato,  che uno studente  sia attratto fisicamente o che s’innamori  del proprio docente, ma capita. Naturalmente fuori dall’orario delle lezioni  e fuori dall’istituto, immagino che  ognuno si possa  comportare  come preferisce.  Ma  se  vogliamo considerare il contesto in cui “noi” ci troviamo,   visto  che percepisce  i miei pensieri,   lei sa perfettamente  che sono attratta fisicamente da lei, che è senza dubbio un bel uomo e  credo sia  naturale che io apprezzi ciò che vedo.  Non mi sembra, però,  di aver esternato questo apprezzamento,  il mio comportamento nei suoi confronti non è cambiato  e mi spiacerebbe parecchio che lei  pensasse  che io  sia una ninfomane irrequieta pronta a saltarle addosso o peggio ancora  una di quelle oche che  tentano di circuire   il proprio professore  per ottenere una media più soddisfacente durante le sessioni d’esame anche perché sono sicura  che lei non incarni le desolanti qualità di quella categoria di docenti.  Le assicuro che sarebbe impossibile, per me, trovare il tempo necessario, oltre a seguire le lezioni, studiare, mangiare, bere, dormire, andare in palestra e uscire un paio di volte la settimana con gli amici, per scoparmi tutto il corpo docenti di Oxford se volessi usare questi mezzucci per ottenere una laurea ad honorem!!   - concludo seccata ma decisa a chiarire subito le cose con lui  che mi fissa basito e anche un po’ ammirato.

- Perfetto O ‘brain!! 30 e lode!! Sei stata oltremodo convincente ed esaustiva! – mormora decisamente  sollevato.

- Può stare tranquillo,  non ho intenzione di distrarmi dagli studi con una love story, devo prima laurearmi! E per gli eventuali attacchi di libidine repressa, posso sempre rivolgermi a Steve! –  concludo scherzando allegramente.


Mi vergogno enormemente e chiedo venia, ammetto che continuo imperterrita a  mentire.  Non solo gli salterei addosso all’istante se solo avessi il sentore di avere uno straccio di possibilità di non essere respinta duramente e quindi di rovinarmi  questa meravigliosa  possibilità di studiare con lui.  Purtroppo ne sono fin troppo cosciente, non ho uno straccio di possibilità  di attirare la sua attenzione!  Vi basterebbe   guardarlo in questo istante, indossa una camicia blu scuro,  pantaloni neri che sembrano disegnati  apposta  per mettere in evidenza il suo lato B da urlo e i suoi capelli che inconsapevolmente continua a sfiorarsi  risultano artisticamente spettinati, insomma sembra un attore famoso  pronto per un book,   mentre io sono in jeans, felpa  oversize, sciarpone colorato e anfibi, al suo confronto sembro uno straccio strizzato. Depressioneeee!!  
 
  
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