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Autore: uffauffauffa    01/07/2014    3 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Vampiri e ibridi erano pronti per lasciare il continente asiatico e ritornare in Italia. Sabrina e Annie si erano riprese bene, ma Leah e Mike erano ancora deboli. Marcus voleva aiutare suo figlio ma lui rifiutò. A malincuore l'anziano lascio fare a Didyme.
 

Prima o poi doveva parlare con quel ragazzo. Non voleva rinunciare al suo ragazzo, ne a una felicità a cui agognava da molti secoli.
 

Demetri era tra le prime file, preferiva così. Per lui era diventato ancora più difficile stare vicino alla donna che amava. Chiese però a Carlisle di stare accanto alla ragazza e lui acconsentì.
 

"Non preferisce stare accanto ai suoi figli..."

"... questa potrebbe essere l'ultima volta per lei dottore."
 

Leah voleva stare da sola.
 

"Sei ancora debole..."
 

"Non ho bisogno di una balia dottore."
 

"E' una richiesta di Demetri, e poi vorrei parlare un po' con te."
 

La mutaforma guardava con sospetto il vampiro. Dopo la rottura con Sam si era chiusa molto e le cose erano peggiorate con le sue due mutazioni. E poi capiva che a Carlisle dispiaceva non stare vicino a Sabrina e Jake.
 

"So che hai avuto l'imprinting con il segugio."
 

"Jacob, prima o poi taglierò quella sua linguaccia..."
 

Carlisle sorrise, poi proseguì.
 

"Che cosa si sente di preciso."
 

"Non lo sa? il mio ex alfa non le ha raccontato niente?"
 

"Qualcosa, ma vorrei sentire anche la tua versione."
 

"Perché, pensa che per una mutaforma vampira sia diverso?"
 

"Ho una mia teoria..."

"... credo che i geni vampiri che ti sono stati iniettati da quel folle, hanno permesso l'imprinting..."
 

"Con un vampiro, magnifico..."

"... Sam mi... il branco mi odierà a morte."
 

Il dottore guardò con curiosità la ragazza, nonostante l'imprinting, sembrava che la storia del suo ex-ragazzo le facesse ancora male. Edward credeva che la parte umana del licantropo fosse ancora legata a lei. Ipotizzò che anche la metà umana di Leah era legata a Sam.
 

Oppure come amava ripetere sua nipote, Leah era semplicemente speciale e molto sensibile.
 

"E' uno spostamento di gravità..."

Continuò Leah.

"... conta solo il soggetto del tuo imprinting..."

"... tutto il resto non ha più importanza."
 

Osservò suo fratello. Era accanto a Jane.
 

"Sei preoccupata per Seth?"
 

"Un po'."
 

Abbassò leggermente la testa e cercò di aumentare il ritmo della corsa. Ma Carlisle la rallentò. Era ancora debole non doveva sforzarsi così tanto. Si era impuntato anche con Aro quando voleva usufruire del suo potere per teletrasportare tutti a Volterra.
 

Ripensò a quello che aveva sentito dire da Jacob un giorno che parlava di quell'argomento. Sapeva che tutti venivano al secondo posto, prima c'era la donna amata. Ma vedendo la reazione di lei nei confronti del fratello capì che il ragazzo non era passato in secondo piano, come tutte le persone a cui si sentiva legata. Il tono della voce era apatico, ma non la sua espressione. Quella era amareggiata e sofferente.
 

Stava male per Seth, si sentiva in colpa perché il ragazzino aveva subito la magia con una sadica vampira. Si sentiva spesso così, troppo spesso.
 

Fu allora che capì il perché Renesmee era così affezionata alla ragazza. Leah era sensibilissima, dentro quella scorza dura aveva un piccolo universo di emozioni che solo la piccola, toccandola, poteva vedere. Nemmeno suo padre era in grado di percepirle. Edward leggeva il pensiero, ma non i sentimenti.
 

Lo stesso imprinting non aveva scalfito l'affetto che provava per i suoi cari. Nemmeno l'amore che aveva per Sam.
 

Sorrise e continuò il discorso.
 

"Che cosa provi per Demetri."
 

"Quello che prova un qualsiasi licantropo per il suo imprinting."
 

"E sarebbe."
 

"Sei legato a lei."
 

"Lei?"
 

"Sii, nel mio caso... lui."
 

Era decisamente imbarazzata. Probabilmente nemmeno lei capiva fino in fondo. Arrossì.
 

"Scusa, non volevo metterti in imbarazzo..."

"... sai il segugio si è innamorato di te molto prima dell'imprinting, vedendo una tua foto."
 

Leah frenò bruscamente la sua corsa. Sembrava sorpresa. E anche il dottor Cullen. Per la prima volta non vedeva una maschera dura e acida, per la prima volta l'aveva trovata bella. Ed era bella, ma nessuno della sua famiglia e del branco se ne era mai accorto. Anche il giorno della festa, era splendida, ma aveva sempre quell'espressione sul volto.
 

"Perché ti sorprendi tanto, sei molto bella."
 

"Sta bene dottore?"

"Si certo."
 

Sorrise. Era ritornata diffidente.
 

"Sarà meglio affrettarci, si stanno allontanando."
 

Carlisle aiutò la ragazza e raggiunsero il gruppo.
 

"Dottore."
 

"Si Leah?"
 

"Dica al suo amico vampiro di trovarsi un'altra..."

"... io non vado bene per lui."
 

"Perché dici questo."
 

"Credo meriti qualcosa di meglio."
 

"Leah..."

"... Leah tu sei una persona meravigliosa."
 

"No dottore lei si sbaglia, come sua nipote."
 

Non riuscì più a continuare quel discorso e nonostante fosse ancora molto debole, si teletrasportò. Fuggiva sempre, poteva affrontare un branco di bestie mutanti, o vampiri, ma non cose troppo intime e private.
 

Demetri si fermò di colpo. Non sentiva più la presenza della ragazza. Anche quando si era fermata la prima volta lui aveva arrestato la sua corsa. Ma questa volta era diverso. La sentiva lontana, la percepiva a Volterra.
 

Allungò un braccio per fermare Carlisle.
 

"Perché."
 

Chiese il ragazzo.
 

"Ho toccato un tasto dolente..."

"... ho alcune cose da dirti."
 

Il dottor Cullen e Demetri non si erano accorti che Jane li stava ascoltando. Aveva sentito anche la conversazione precedente. Sorrideva in maniera angelica, troppo angelica.
 

"Perché sorridi."
 

Chiese Seth.
 

"Credo che mi divertirò molto con tua sorella."
 

"Ne dubito, non è un'allegrona."
 

Jane ridacchiò.
 

Il gruppo si fermò a meta strada. Dovevano nutrirsi. Demetri era preoccupato, anche Leah doveva mangiare.
 

"Vado a cercarle qualcosa dottore?"
 

"Si, grazie Demetri."
 

Mentre erano tutti intenti a cercare delle vittime, il dottor Cullen si avvicinò agli ibridi. A differenza degli altri vampiri resistevano alla loro sete di sangue. Carlisle sapeva che preferivano morire di fame piuttosto che uccidere qualcuno. Sorrise a Sabrina e Jake.
 

Solo uno mancava all'appello a parte Leah. Suo fratello Seth. Il vampiro ebbe un fremito, sperava non fosse a caccia con Jane. Lei non era vegetariana.
 

Quando il gruppo ritornò vide il ragazzino con la bocca sporca di sangue.
 

"Seth devo parlarti."
 

Il mutaforma guardò Jane.
 

"Se è per la sua nuova dieta dottore, lei deve capire. A Volterra si nutrirà così d'ora in poi."
 

Carlisle era inorridito. Possibile che fosse così succube. Cominciò a temere per tutti gli altri. E Leah, come l'avrebbe presa?
 

"Carlisle amico mio, non hai mangiato niente."
 

"Demetri è andato a caccia per me."
 

Disse, non smettendo di osservare Seth e Jane. Era arrabbiato e preoccupato. Il ragazzo aveva già fatto del male alla sorella durante la festa a Palazzo dei Priori. Fin dove si sarebbe spinto per accontentare i capricci della sua fidanzatina? Doveva avvisare Demetri. L'imprinting cominciava a farli paura.
 

"Capisco..."

Rispose Aro, guardando di sottecchi l'amico.

"... non trovi che i nostri figli siano sorprendenti..."

"... riescono a resistere anche meglio di te..."

"... a proposito dov'è Leah?"
 

"Si è teletrasportata."
 

"Davvero e dove?"

Aro amava molto il potere della ragazza e degli altri ibridi così diversi da tutti quelli finora conosciuti.

 

"A Volterra maestro."
 

Il segugio era appena tornato. Teneva stretta una bestia pittosto grossa.
 

"Dovrò aspettare per poterla toccare di nuovo."
 

"Toccare."
 

Il tono della guardia era irritato.
 

"Mi piace sentire le sue emozioni, la sua sensibilità..."

"... non ho mai sentito nulla di così forte e intenso..."

"... è dannatamente piacevole, meglio di una seduta con Corin..."

"... sbrigati a nutrirti amico mio, voglio partire prima che albeggi..."

"... dimenticavo, Demetri, non usare mai più quel tono con me."
 

"Si signore."
 

Il giovane vampiro abbassò la testa, ma fremeva di rabbia. Nessuno doveva toccarla, nemmeno il suo signore.
 

Il dottor Cullen affondò i denti nella giugulare dell'animale. Quando ebbe finito prese da parte il segugio.



 

Chiedo scusa per gli errori (orrori). Ho fatto l'abbonamento. Spero vi piaccia.

  
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