Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |       
Autore: Lachiaretta    01/07/2014    8 recensioni
AVVISO AI LETTORI. La storia inizia circa un anno dopo la fine di “How I meet Josh Hutcherson. Consiglio quindi chi non l’avesse letta di vederla velocemente. (Tranquilli è molto breve).
Chiara e Josh ormai sono praticamente una coppia, ma la vita insieme non è facile. Loro credevano che il problema più grande fosse la distanza. Venezia Los Angeles non sono proprio a due passi. Ma quando questa difficoltà verrà superata scopriranno altre insidie a minare il loro amore.
Nuove amicizie, gelosie e tradimenti. Questo e molto altro.
Seguitemi.
DAL CAPITOLO 9: Dentro di me però è altro quello che vorrei dirgli. Due parole mi frullano nella testa. Due parole che però rimangono solo nella mia testa. TI AMO.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'ME & JOSH'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

21.

 
Martedì. Ore 19.

Come ogni giorno da quasi una settimana esco dall’ufficio e mi dirigo verso casa. Il telefono non suona più da qualche ora, questo mi fa sentire un po’ meglio. I messaggi di Josh, che continuo a cancellare prima di leggerli, mi mettono ansia e l’eccessiva apprensione di Fabio non è da meno.
Ormai a metà strada mi ricordo che ho finito l’intera scorta di Jogurt, la mia solita cena.  Sento di avere un po’ fame oggi, finalmente, e magari potrei iniziare a mangiare qualcosa di diverso, ma comunque non ho niente a casa. È decisamente arrivata l’ora di fare un po’ di spesa.
Mentre mi avvicino all’entrata del Market a pochi isolati da casa vengo letteralmente travolta con talmente tanta forza che perdo l’equilibrio e cado rovinosamente per terra sbattendo il fondo schiena, con una persona di peso distesa sopra di me.
“Ahi.” Gemo per il dolore
“I’m sorry.” Cerca di scusarsi il tizio ancora steso sopra di me. Se non fosse per il dolore alle chiappe riderei per una scena così imbarazzante.
“Ancora tu?” Gli rispondo senza aver bisogno di guardarlo. Il suo accento milanese e la chioma bionda che intravedo sono fin troppo riconoscibili.
Poggia i gomiti sull’asfalto e solleva leggermente il busto per guardarmi in faccia “No! ahahah" Ride "Scusami.” Si alza e mi prende per un braccio tirandomi su di peso.
“Non c’è niente da ridere. Sei un disastro, lo sai vero?” Gli rispondo massaggiandomi il sedere indolenzito per la caduta.
“Scusami.” Si passa le mani tra i capelli tirando indietro il lungo ciuffo.
“Cos’è? Non riuscivi a starmi distante?” Alzo un sopracciglio cercando di trattenere una risata anch’io. In effetti eravamo proprio ridicoli.
Lui ride ancora più forte “Ti piacerebbe vero?” Ed esplodo anch’io a ridere incapace di continuare a trattenermi.
Questo ragazzo è una folata di aria fresca. Riesce sempre a farmi ridere ed ormai non ho più molto da ridere. “Vabbè dai, ti saluto Alessio, piacere di averti rivisto” Gli dico facendo qualche passo per allontanarmi ma lui mi ferma stringendomi il gomito.
“Scusa, non fraintendermi. Sono qui da solo, e non conosco nessuno. E non parlo bene la lingua. Posso invitarti a cena?” Il suo invito mi coglie talmente di sorpresa che non riesco a rispondere. “Per farmi perdonare?”
Non sono sicura di voler uscire con lui ma non voglio nemmeno stare da sola. E devo ammettere che ho anche fame, finalmente. Dopo alcuni secondi che dalla sua espressione devono sembrargli interminabili mi decido. “Va bene, in fondo non ho nulla da fare stasera.”
“Grande. Scegli tu dove andare. Io non conosco praticamente nessun posto.”

Decidiamo di bere una birra prima di cena, e lo porto in uno dei migliori pub di Los Angeles, l’unico che serve la birra irlandese originale.
Le birre però da una diventano due, e poi tre, e poi quattro.
Mi racconta di essere un fotografo e di essere venuto a Los Angeles per sfondare nel lavoro. Ha ottenuto uno stage con Steeven Mason, uno dei migliori fotografi della città.
“Sai proprio oggi ho fatto qualche scatto ad una cantante per la copertina del suo nuovo album. Pensi che sia facile, ma non lo è. Per quanto siano abilmente truccate i brufoli rimangono e devi inquadrare l’angolatura giusta, con la luce giusta, per evitare tutte quelle imperfezioni.”
Pendo letteralmente dalle sue labbra rapita dai suoi racconti. È così nuovo e fresco, e sento ancora una volta sparire la voragine che mi squarcia il petto.
Con la coda dell’occhio vedo la borsa illuminarsi ma decido di ignorare il telefono senza nemmeno controllare chi sia, per non rovinare il momento.

Dopo oltre un’ora e un altro paio di birre ci rendiamo conto che abbiamo bevuto troppo per cambiare locale e restiamo a mangiare nel pub. Hamburger e patatine fritte.
Lascio perdere il panino che è decisamente troppo grande per la mia mascella e mi tuffo letteralmente sulle patatine. Sono così buone e adesso che sono tra i miei denti mi rendo conto di quanto avevo sentito la mancanza dei miei cibi porcheria, peccato che siano pochissime. È proprio vero, la fame vien mangiando. Allungo una mano per rubarne un paio dal suo piatto. Alessio finge di colpirmi la mano e io lo guardo con sguardo truce portandomi una patatina alla bocca.
“Queste sono mie! Magia le tue” Mi strilla ridendo.
“Ma tu ne hai di più.” Gli rispondo prima di afferrare un’altra patatina il più velocemente possibile e tuffarla nella maionese. Ridiamo entrambi sonoramente.
Accettare il suo invito è stata la decisione migliore che io abbia preso nelle ultime settimane.
Il telefono suona ancora, questa volta è un messaggio. Controllo che non sia Fabio, starà andando fuori di testa non sentendomi da ore. Anzi gli manderò una foto della mia cena, sarà felice di sapere che non sono a letto e che sto mangiando qualcosa che non sia Jogurt.
Mi sento così rilassata che non controllo il display. Tre chiamate perse di Josh e un messaggio

– E lui chi è? –

Mi irrigidisco sulla sedia incapace di guardarmi intorno. Deve essere qui.
Alessio si rende conto immediatamente del mio cambiamento di umore e mi chiede se è tutto apposto.
Cerco di farla il più breve possibile “Il mio ex fidanzato, con cui non parlo più perchè l’ho scoperto a letto con un’altra, è nel nostro stesso pub e mi ha appena chiesto chi sei.”
Lui si guarda intorno e ma ovviamente non sa chi cercare. Io abbasso lo sguardo e inizio giocare con l’hamburger e l’avanzo di patatine nel mio piatto. Neanche a dirlo mi si è di nuovo chiuso lo stomaco e vengo colpita da alcuni conati di vomito. Ho ancora il telefono in mano. Non so se rispondere o rimetterlo in borsa.
“Possiamo andare via se preferisci?” Mi chiede Alessio, notando la mia agitazione.
“No.” Rispondo decisa, cercando di sorridergli. Non posso smettere di vivere solo perché lui mi tampina ovunque io vada.
Lui mi sorride a sua volta e mi prende il telefono dalle mani. Legge il messaggio e ride sonoramente. “Posso?” Mi chiede facendomi segno di voler rispondere.
Alzo le spalle facendogli capire che la cosa non mi interessa. So che Josh ci sta guardando e so che sarà arrabbiato vedendo che lui lo sta prendendo in giro, ma credo che sia un problema solo suo.
Mi ripassa il telefono e leggo la sua risposta avvampando. “Ma sei fuori?”
Lui ride sonoramente e io lascio perdere. Finiamo di mangiare, in realtà io non tocco più cibo, con lui che mi racconta ogni fatto divertente che conosca pur di farmi ridere ancora.
Quando ci alziamo vedo Josh che si avvicina a noi. Sono sicura che voglia fare una scenata o peggio, e invece si limita a passarmi accanto guardandomi appena con la coda dell’occhio.

Ci incamminiamo a piedi e da buon cavaliere mi riaccompagna fino al portone di ingresso del mio palazzo. Mi saluta calorosamente con un bacio sulla guancia e mi lascia un biglietto con il suo numero di telefono.
“Nel caso avessi ancora bisogno di aiuto con il tuo ex fidanzato.”
Gli sorrido e lo saluto ringraziandolo per la splendida serata.
 


 
POV JOSH
 
“Una birra grazie.” Dico alla cameriera e mi volto di nuovo verso Avan.
“L’hai più sentita?” Mi chiede il mio amico.
“No. Ho provato ma non mi risponde.” Rispondo fissando il mio sottobicchiere.
“Come biasimarla, sei stato un cretino.”
“Grazie, bell’amico che sei. Dovresti essere dalla mia parte.” Abbasso ancora di più lo sguardo fino a sotto il bancone sforzandomi di ricacciare le lacrime indietro. Non è da uomo piangere. “Sono stato un’idiota. Come potevo immaginare che lei sarebbe tornata giusto quella notte. Non dovevo ma quella Serena non faceva che ripetermi che c’era qualcosa tra lei e Carlo e che erano insieme. Sono andato fuori di testa.”
“Dalle tempo, magari le passa?” Mi rassicura Avan passandosi nervosamente una mano tra i lunghi capelli neri. Non sembra veramente convinto.
“Tu non hai visto la sua faccia. Non credo che mi perdonerà mai.” Finisco in un sorso la mia birra. Avan mi sorride e ne ordina altre due. Si gira sullo sgabello guardandosi intorno ma torna immediatamente serio verso di me.
“Che ti prende?” Gli domando notando la sua espressione.
“Niente. È tutto apposto.” Mi dice scuotendo la testa e con tono forzatamente calmo, ma non riesco a credergli. Guardo nella direzione verso cui guardava lui un attimo prima e la vedo.
So che non è possibile ma credo che sia ancora più bella di come la ricordavo con i jeans chiari e una camicia rossa. È magra però, troppo magra, e sciupata. Il mio cuore perde un battito quando sento nitidamente la sua risata, è felice, senza di me. È felice con un altro, un ragazzo biondo che non ho mai visto. Si stanno sedendo ad un tavolo per cenare insieme.
Afferro il telefono e provo a chiamarla. Lei ovviamente non mi risponde, anzi ignora del tutto la suoneria nonostante per un attimo si sia voltata verso la borsa.
Non si è ancora accorta di me. Portano loro la cena e iniziano a mangiare. L’idea che stia già uscendo con un altro ragazzo mi fa salire il sangue al cervello.
Avan cerca di distrarmi ma io lo ignoro. “Dai Josh. Lascia stare. Sono sicuro che è solo un amico.”
La osservo mentre allunga la mano verso il piatto di lui rubandogli alcune patatine e lui le colpisce la mano. Stanno flirtando. Rigiro il telefono nelle mani e le mando un messaggio.

– E lui chi è? –

Questa volta prende il telefono e ancora sorridendo legge il mio messaggio. Nel giro di pochi secondi il suo volto cambia espressione, si irrigidisce e si rivolge nuovamente al ragazzo che è con lei.
Lui le prende il telefono dalle mani e legge il mio messaggio. Ride sonoramente prima di mettersi ad armeggiare sulla tastiera e il mio telefono riceve un nuovo messaggio da lei.
 
– Il ragazzo che stanotte la renderà felice come tu non hai mai fatto. –

Vengo investito da un’ondata di rabbia e gelosia. Mi alzo dallo sgabello deciso ad andare a prendere quell’idiota a pugni, ma Avan mi blocca per un braccio. “Non fare cazzate adesso. Vuoi finire di nuovo su tutti i giornali?”
Guardo ancora verso di loro e li vedo ridere, probabilmente di me. Gli volto le spalle e continuo a bere la mia birra.  Se questo è quello che lei vuole, peggio per lei. Saluto Avan infilandomi la giacca ed esco dal locale.
 
 


Angolo Autrice

Ce l'ho fatta!! Ho rischiato di non riuscire ad oggiornare ma ci sono riuscita.. Volevo già farlo stamattina ma ho avuto una giornata PESANTISSIMA. Sono uscita di casa alle 6.45 e sono rientrata alle 20.45.. 
Vabbè l'importante è che ci sia riuscita vero???
Meglio tardi che mai..
Con questo siamo a meno due.. Siete pronte??
Spero tanto vi sia piaciuto il capitolo.. Fatemelo sapere.. Niente Spoiler ma preparatevi ai prossimi!!! :)


Approfitto per consigliare a tutti una storia che ho letto di recente. è un'originale romantica: LEZIONI DI SEDUZIONE. Qualcuno di voi l'ha letta?? io la trovo geniale e fantastica, oltre ovviamente che ben scritta.. Potrebbe essere tranquillamente un libro e io lo comprerei... 
Leggetela! è fantastica. 

A venerdì!! Un abbraccio!!
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: Lachiaretta