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Autore: Lachiaretta    04/07/2014    8 recensioni
AVVISO AI LETTORI. La storia inizia circa un anno dopo la fine di “How I meet Josh Hutcherson. Consiglio quindi chi non l’avesse letta di vederla velocemente. (Tranquilli è molto breve).
Chiara e Josh ormai sono praticamente una coppia, ma la vita insieme non è facile. Loro credevano che il problema più grande fosse la distanza. Venezia Los Angeles non sono proprio a due passi. Ma quando questa difficoltà verrà superata scopriranno altre insidie a minare il loro amore.
Nuove amicizie, gelosie e tradimenti. Questo e molto altro.
Seguitemi.
DAL CAPITOLO 9: Dentro di me però è altro quello che vorrei dirgli. Due parole mi frullano nella testa. Due parole che però rimangono solo nella mia testa. TI AMO.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'ME & JOSH'
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22.
 
In ascensore sfilo le altissime scarpe col tacco cercando di placare il dolore incessante ai piedi. Non è stata una bellissima idea non prendere un taxi. Eravamo ad almeno un paio di isolati, non proprio a due passi.
Percorro leggera il corridoio non vedendo l’ora di fiondarmi nel letto ma appena svolto l’angolo rimango pietrificata. Qualcuno è seduto davanti alla porta di casa mia, il capo nascosto tra le ginocchia. Alza lievemente la testa e mi fissa senza dire una parola.
“Cosa fai qui Josh?” riesco a dire dopo lunghissimi istanti di silenzio.
Lui cerca di alzarsi in piedi ma barcolla leggermente, sicuramente a causa delle tre bottiglie di birra che giacciono sul pavimento accanto a lui. “Volevo solo vedere se tornavi a casa e se eri da sola.” Biascica togliendo ogni dubbio alla mia supposizione sul suo stato di ubriachezza. Pensava che avrei potuto passare la notte con Alessio. È venuto per controllare e probabilmente per cacciarlo. “Me ne vado, scusa.” Dice abbassandosi per prendere il casco che aveva lasciato a terra, perdendo l’equilibrio e appoggiandosi alla porta per non cadere. Si rimette dritto a fatica e cerca di superarmi.
Il casco nelle sue mani accende un campanello d’allarma nella mia testa. È in moto. “Josh fermo. Sei troppo ubriaco per guidare.” Gli dico mettendomi davanti a lui e bloccandogli la strada.
“Non dire idiozie.” Mi risponde ma appena cerca di fare di nuovo un passo perde l’equilibrio e per poco non cadiamo entrambi a terra. Involontariamente ci ritroviamo l’uno nelle braccia dell’altra, annusa i miei capelli mentre le sue mani mi stringono al suo corpo. “Chiara, ti prego. Perdonami.” Mi sussurra all’orecchio.
“Josh non ci pensare adesso, sei ubriaco.” Gli rispondo allontanandomi un po’ da lui e cercando di accompagnandolo verso la porta.
“Sto malissimo. Non sai quanto.”
Non posso fare a meno di ridere. “Ah tu stai male?” Apro la porta ed entriamo.
“Ho fatto una cazzata Chiara, scusami.”
Decido che è meglio ignorarlo e fare a meno di rispondergli, potrebbe essere capace di continuare tutta la notte.
Non ricevendo una risposta si allontana da me e barcolla verso la porta. “Se non mi perdoni me ne vado.” Minaccia.
Cerco di riportarlo verso l’interno della stanza ma lui è troppo forte per me ed è di nuovo fuori casa con il casco in mano. Devo fermarlo, non può guidare in questo stato. Il terrore che possa avere un incidente mi colpisce così forte che sento i miei occhi riempirsi di lacrime.
“Josh” Lo chiamo e aspetto che si fermi “Resta con me.”
A queste parole si gira lentamente, incapace di credere alle proprie orecchie. Rimane fermo in silenzio a fissarmi. “Resteresti con me?” Gli ripeto.
Fa qualche passo incerto verso di me e mi asciuga la lacrima che mi sta rigando la guancia destra con il pollice. “Sempre.” Mi risponde stringendomi nuovamente tra le sue braccia. Quanto mi sono mancati i suoi abbracci. Anche se la mia mente mi urla di allontanarlo, il mio corpo non riesco a fare a meno di stringerlo a me.  Vorrei che si fermasse il tempo in quest’istante per poter essere felice per sempre. Piango attaccata alla sua camicia, mentre le sue mani mi accarezzano i capelli, le spalle, la schiena. Sono stata così male, per colpa sua e non trovo dentro di me una sola ragione per perdonarlo. Ma allora perché adesso sto così bene?
Sento le sue mani scendere lungo le mie spalle e facendo perno su di esse mi allontana da lui per fissarmi prima sulle labbra poi negli occhi. Siamo così vicini che riesco a sentire il suo respiro caldo sulla mia pelle. L’odore di birra è così intenso da farmi quasi girare la testa. Inspira profondamente e continuando a fissarmi con i suoi occhi velati di lacrime, sussurra lievemente.
“Io ti…io ti amo.”
Le parole escono dalla sua bocca e mi travolgono come un fiume in piena, facendo eco nel mio cervello. Per qualche istante credo di non aver sentito bene, anzi lo spero. Alzo le braccia e lui mi sorride felice, aprendole a sua volta per stringermi ancora. Quello che ottiene però è una scarica di pugni. Lo colpisco con tutta la forza che ho in corpo in preda alla rabbia. Cerca di difendersi tentando di bloccarmi per i polsi e quando ci riesce passo ai calci. Non doveva evidentemente aspettarselo perché barcolla all’indietro liberandomi le mani che si stringono di nuovo a pugno e lo colpiscono ancora e ancora.
Tutta la rabbia che ho trattenuto dentro di me in queste settimane è esplosa e come un uragano colpisce sia me che lui.
“Come osi? Come osi dirmi che mi ami dopo essere stato con quella?”
All’ennesimo pugno reagisce con più determinazione, mi afferra nuovamente per le braccia e sollevandomi da terra mi scaraventa sul divano bloccandomi con il peso del suo corpo. Cerco di divincolarmi dalla sua presa ma credo di aver esaurito ogni briciolo di forza.
“Ti amo.” Ripete.
“Ho sperato a lungo che me lo dicessi. Ma ora non puoi.” Urlo tra le lacrime.
“Ti amo. Ti amo. Ti amo.” Urla ancora più forte chinandosi ancora fino a trovarsi a pochi centimetri dal mio viso, così vicino che i nostri nasi si possono sfiorare.
 
 
POV JOSH
 
Non posso credere di averla bloccata sotto di me e di urlarle in questo modo che la amo. Siamo così vicini, i nostri nasi si sfiorano e io non posso fare a meno di fissare le sue splendide labbra rosse e carnose e non desidero altro che azzerare la distanza che ci divide e unirmi di nuovo a lei. Quanto mi manca.
Ho paura a muovere un solo muscolo, la sua rabbia sembra essersi quasi placata ma ho paura che possa esplodere ancora. Ritorno sui suoi occhi ancora velati di lacrime e una tremenda fitta quasi mi squarcia il petto. Come posso far soffrire così la persona che più amo al mondo.
“Ti amo così tanto. Capirò se non potrai perdonarmi ma ascoltami almeno.” Scuote leggermente la testa quasi a dirmi che non vuole ascoltarmi ma non dice una parola. Le sue mani e le sue gambe ancora bloccate. “Non ho giustificazioni ma lei sapeva così tante cose, era così convincente. Continuava a versarmi da bere mentre mi raccontava che tu e Carlo stavate insieme, senza rendermi conto mi sono ritrovato ubriaco e stavo soffrendo tanto. Ho sbagliato e se esistesse un modo per cancellare quello che ho fatto lo farei ma non esiste. Ti prego Chiara ti amo così tanto.”
I suoi grandi occhi marroni mi scrutano incerti. Una lacrima le sfugge e ricade lungo la sua guancia fino a morire tra le sue labbra che si schiudono leggermente a contatto con la goccia bagnata. So per certo che questa è la mia ultima possibilità, se non mi perdonerà adesso non lo farà mai più e io avrò perso l’amore della mia vita. Ma se deve essere l’ultima volta che starò con lei devo giocarmi il tutto per tutto. Cos’altro ho da perdere. Senza rendermi conto mi avvicino quanto basta per permettere alle nostre labbra di toccarsi e la bacio con dolcezza. Le lascio i polsi e infilo una mano sotto la sua schiena mentre la destra si allaccia ai suoi capelli. Adesso che è libera vedo le sue braccia alzarsi e mi aspetto di essere allontanato molto presto. Inaspettatamente Chiara invece si stringe di più al mio corpo e ricambia il mio bacio. Il gemito che non riesce a trattenere è come musica per le mie orecchie. Mi vuole anche lei tanto quanto la voglio io. Quando mi stringo ancora di più a lei, inizia a baciarmi con molta più foga, più passione. Un sapore salato mi invade la bocca, schiudo gli occhi e noto che lei sta di nuovo piangendo. Istintivamente mi blocco e uso tutta la mia determinazione per staccarmi da lei e controllare che stia bene. Appena interrompo il nostro bacio lei sbarra gli occhi terrorizzata e mi guarda tra le lacrime.
“Non posso farti ancora del male.” Le sussurro tremante. So che rischio di essere mandato via ma se lo farà accetterò la sua decisione sapendo che è solo colpa mia.
“Allora non farlo.” Mi risponde alzando il capo per far incontrare ancora le nostre bocche.
 
 
POV CHIARA
 
Apro gli occhi prima che la svegli suoni, come sempre. Le braccia di Josh mi stringono al suo corpo. Abbiamo continuato a baciarci sul divano fino a notte fonda, quando stavamo per crollare ci siamo gettati a letto completamente vestiti.  Lo guardo dormire, sembra così sereno ed è bello da togliere il fiato.
Stando attenta a non svegliarlo sposto piano le sue braccia quel tanto da potermi staccare e  scendere dal letto. Involontariamente brontola e abbraccia il mio cuscino, baciandolo delicatamente, facendomi sorridere.
Faccio la doccia e mi vesto, devo andare in ufficio ma non me la sento di svegliarlo, sembra così tranquillo. Prendo un post- it e glielo lascio sul comodino.
 
Sono andata a lavoro, non me la sono sentita di svegliarti. Fabio torna oggi dopo pranzo, credo sia meglio che tu non ti faccia trovare qui.
 
Prendo la borsa, davanti alla porta però mi blocco e torno sui miei passi. Prendo in mano il post-it appena scritto e lo rileggo. Non sono ancora sicura di volerlo perdonare ma… sono così confusa.
Prendo la penna e aggiungo un’altra frase.
Ci sentiamo stasera.
 
 
 
POV JOSH
 
Appena sveglio allungai la mano tra le lenzuola ma di Chiara non c’era traccia, il posto accanto a me era freddo. Se non fossi stato nel suo appartamento probabilmente avrei creduto di essermi sognato tutto. Mi sfioro le labbra gonfie e doloranti per la lunga sessione di baci.
Scosto le lenzuola e mi alzo. Indosso ancora i vestiti di ieri. La mia attenzione viene subito attratta dal piccolo bigliettino arancione fosforescente attaccato al comodino. È la sua scrittura.
Sono andata a lavoro, non me la sono sentita di svegliarti. Fabio torna oggi dopo pranzo, credo sia meglio che tu non ti faccia trovare qui.
Ci sentiamo stasera.
Rigiro il bigliettino tra le mani e lo fisso a lungo. È freddo, terribilmente freddo e questo mi spaventa di più dell’idea di incontrare Fabio. Mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo leggendo le ultime tre parole. Vuole sentirmi ancora. Credo di avere ancora qualche speranza.
Afferro il telefono e trovo 9 chiamate di Avan e 14 di Jennifer. Chiamo immediatamente Avan.
“Josh, ma sei pazzo? Dove sei finito ieri sera? Ho dovuto chiamare Jennifer. Non hai idea di come ci siamo preoccupati, siamo andati a casa tua e tu non c’eri. Si può sapere dove cazzo sei?” Come al suo solito parte con la sua sfuriata senza darmi nemmeno il tempo di rispondergli.
“Se mi lasci parlare te lo dico.” Lui resta in silenzio. “Sono andato all’appartamento di Chiara.”
“Oh no Josh.” Mi interrompe in tono di rimprovero. “Non avresti dovuto. Si è arrabbiata?”
Sorrido al pensiero di ieri sera. “Un po’, ma credo di avere delle speranze.”
“Cosa te lo fa pensare?” Mi domanda dubbioso.
“Perché ho dormito qui da lei e ci siamo baciati.” Affermo orgoglioso. “Ho bisogno del tuo aiuto. Potresti darmi una mano?”
 
 
 

 
ANGOLO AUTRICE

E questo era il penultimo capitolo.. 
TATATATAN
Direi che Josh ha smesso di giustificarsi ed è passato all'attacco.
Chissà che cosa avrà in mente adesso?
Intando è riuscito a dire cosa prova...
Come diceva ieri sera Blair di Gossip Girl.
TRE PAROLE, SETTE LETTERE.
Saranno abbastanza per farsi perdonare?

SIETE PRONTI PER IL FINALE??
IO NO! MA ORMAI CI SONO... E CI SARA' UN ALTRO COLPO DI SCENA..
E RICORDATE FABIO STA TORNANDO!!!
 
 
 
 

 
   
 
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