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Autore: Ciuffettina    02/07/2014    3 recensioni
Non si diventa il Re dell'Inferno se non si conosce l'arte di filarsela all'inglese... anzi alla scozzese!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Sesta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'I Missing moments di Supernatural'
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Il demone Arnon comparve all’improvviso davanti a Kevin, un ragazzino tredicenne, che stava seduto in un vicolo buio a disegnare: «Mi sembri stressato.»
Kevin aveva il dono di rendere reali i suoi disegni ma finora non era ancora riuscito ad attivarlo. Chissà se ora c’era riuscito?
Kevin sobbalzò leggermente. «Arnon, mi hai spaventato.»
«Che cosa ci fai qua fuori?»
«La porta è chiusa a chiave. Mi sono messo a disegnare mentre aspettavo» rispose Kevin.
Arnon sorrise. «Bene.»
Kevin scosse la testa. «Non va bene. Non lo so…» Scrollò le spalle. «Non riesco a concentrarmi. Ho fatto tutto quello che hai detto tu ma non funziona…»
Il demone alzò le mani per interrompere quel flusso di parole. «Allora non ti stai impegnando abbastanza.» Si accovacciò davanti a lui. «Hai un dono speciale, Kevin…» Agitò le mani come per mettere a fuoco l’obbiettivo che si prefissava. «Un dono molto speciale. E se vuoi sfruttarlo, devi crederci totalmente.» Si fece dare da Kevin il suo block notes che raffigurava una tigre e la fissò: sembrava viva ma finché lo sembrava e basta, il talento artistico di quello stupido ragazzino era più inutile di un accendino all’Inferno. Doveva assolutamente attivare il suo dono! «Tu la disegni per vederla meglio. Ma non sarà mai reale, a meno che tu non la renda vera nella tua mente.» Gli restituì il blocco dicendogli insinuante: «Rendila reale, Kevin. Falla vivere.»
Kevin prese il block e aggiunse altre linee al disegno poi lo fissò intensamente. Una tigre apparve dal nulla ed entrambi schizzarono in piedi.
Kevin era stupefatto. «Non posso crederci, funziona!»
La tigre cominciò a ruggirgli contro e il ragazzo indietreggiò. «E ora come faccio a mandarla via?» domandò spaventato.
Arnon prese il foglio che raffigurava la belva e lo strappò in quattro ridendo, la tigre svanì nel nulla. «Adesso è ora di rendere reale anche quel tuo eroe, perché si occupi del tuo problemino. E poi si occuperà del mio.»


Erano d’accordo d’incontrarsi in un hangar, Arnon si era seduto sul sedile di una cabina d’aereo smontata e stava già pregustando il momento in cui avrebbe messo le mani sui poteri dell’Anziano Ramus, cioè prevedere il futuro e altri, per evitare problemi si era reso invisibile.
Kevin entrò, con la solita borsa a tracolla. «Arnon?»
Il demone si rese visibile: «Mi stavo preoccupando, Kevin.»
«Arnon. Mi hai spaventato.»
Ma tutte le volte doveva spaventarsi? Ormai avrebbe dovuto essere abituato. Arnon si alzò. «Scusa» disse cercando di sembrare amichevole. Gli si avvicinò: «Dov’è l’Aggressore?»
Kevin esitò. «È… è sparito. Ho strappato il disegno.»
Arnon non riusciva a crederci. «Che hai fatto?»
«L’Aggressore ha ucciso Kaz.»
Arnon sapeva che quel bulletto aveva trasformato la vita di Kevin in un inferno, allora qual era il problema se era stato eliminato? «Non era per questo che volevi che ti aiutassi a creare il tuo super eroe?»
«Non per uccidere! Non ho mai voluto questo!»
Arnon cercò di rimanere calmo. «Era un ragazzo cattivo, giusto? Proprio come Ramus.»
Kevin disse deciso: «Non lo disegnerò di nuovo.»
Arnon si allontanò, voltandogli le spalle.
Kevin biascicò: «Scusa, mi dispiace...»
Arnon si girò verso Kevin, puntandogli un dito contro: «Abbiamo fatto un accordo. Io aiuto te e tu aiuti me, l’hai dimenticato?» Gli si riavvicinò con le braccia spalancate: «Ora mi serve l’Aggressore per eliminare Ramus e prendere i suoi poteri.» Era furioso, se fosse stato per lui gli avrebbe strappato le budella a mani nude ma aveva bisogno che quell'idiota ridisegnasse l’Aggressore, pertanto ostentava un’aria solo leggermente seccata.
Kevin chiese: «Perché non lo elimini tu stesso?»
Quel mocciosetto era proprio un idiota di prima categoria! «Te l’ho già detto, io ho solo l’abilità di percepire i grandi poteri, non di possederli. È così che ti ho trovato ed è così che troverò Ramus. Ora tu devi aiutarmi.» Tirò fuori l’album dalla borsa di Kevin: «L’Aggressore dev’essere riportato in vita, prima che qualcun altro perda la sua» concluse, lanciandogli un’occhiata eloquente e allontanandosi.


Arnon era decisamente esasperato, Kevin gli aveva appena riferito che non era riuscito a uccidere Ramus perché tre streghe si erano messe in mezzo e qualcuno, presumibilmente un angelo bianco, l’aveva fatto sparire in una luce azzurrina. Il demone usò i suoi poteri per mozzargli il fiato in gola, giusto per spaventarlo, mentre rimaneva seduto in cabina. «Come ha potuto fallire l’Aggressore? Mi hai detto di averlo disegnato invincibile.» Si alzò e si diresse verso quello stupido ragazzino che continuava ad ansimare. «L’occasione dell’equinozio capita una volta nella vita e non voglio passare il resto dei miei giorni solo a percepire i poteri degli altri. Io voglio quei poteri, i poteri di Ramus.»
«Ci ho… provato…» rantolò Kevin.
«No. Non abbastanza!» ringhiò Arnon, poi lo lasciò respirare e Kevin cominciò a tossire per riprendere fiato. «Disegnerai un altro Aggressore. Più forte, che affronti le streghe quando Ramus ritornerà.»
Kevin lo fissò: «E se lo scatenassi contro di te?»
Stupido ragazzino ingrato! Lui gli aveva fatto scoprire il suo dono e ora quel moccioso osava minacciarlo? «Saresti morto ancora prima di provarci. E poi ucciderei tutte le persone a cui ancora importa di te. Non avrò molto potere, ma per questo è sufficiente. E ora… disegna!» Sperava di essere stato sufficientemente chiaro e si allontanò.


Kevin si ripresentò nell’hangar. «Arnon, sono io, Kevin…»
Il demone gli arrivò da dietro e lo afferrò per una spalla: «Mi hai tradito.» Gli sventolò sotto il naso un disegno raffigurante le tre streghe vestite da super eroine, possibile che quel moccioso non capisse che avevano fatto un accordo? «Ora che so che puoi disegnare dei poteri per gli altri, ne disegnerai alcuni anche per me!» Lo obbligò a disegnare, poi lo tramortì, l’avrebbe ucciso molto volentieri ma forse, così facendo, l’Aggressore sarebbe scomparso, meglio non rischiare. Gli piaceva come l’aveva raffigurato: più alto, muscoloso e con una specie di corazza nera con stampati sopra dei pettorali in rilievo e una maschera nera.
Arrivarono quelle tre maledette, vestite anch’esse da super eroine, così quel traditore se le era portate dietro per tendergli una trappola! Una si chinò sul moccioso e un’altra prese in mano l’album fissando il nuovo disegno. «Che è questo?» «Un altro Aggressore?» si chiese una delle tre.
Arnon comparve loro davanti: «Esatto.» Strappò il disegno che le raffigurava, subito tornarono normali, e le scagliò contro una parete di legno facendola andare in mille pezzi. Poi si precipitò nella casa dov’era Ramus e scaraventò l’angelo bianco che lo proteggeva contro un tavolo per poi farlo finire a terra svenuto. Poi si avvicinò all’Anziano: «Acquisire i tuoi poteri sarà molto facile.»
Ramus spalancò le braccia: «Allora goditeli, finché durano.»
Il demone non se lo fece ripetere e affondò una mano nel suo petto estraendone l’agognato potere, l’Anziano sparì in una luce bianca, aveva appena cominciato a gustare la sua vittoria, quando comparvero le tre disgrazie con il moccioso traditore.
Arnon disse loro con baldanza: «Troppo tardi. Ramus è morto!»
Una corse verso l’angelo a terra mentre la seconda esortava la terza: «Paige, adesso!»
«Stivale!»
Lo stivale orbitò in mano alla strega e Arnon finì a terra.
Ma che…?
Kevin gridò, concitato: «Il sinistro, lo stivale sinistro!»
Paige: «Stivale sinistro!» Orbitò anche quello e la strega (strega? per come faceva orbitare le cose sembrava più un angelo bianco) chiamata Paige estrasse il disegno.
Arnon cercò di fermarla prima che strappasse il disegno ma non fece in tempo. Si ritrovò come prima.
«Sono cose che scocciano quando capitano, eh?» lo dileggiò una di loro.
Quella chiamata Paige disse: «Visto che hai i poteri di Ramus, dovresti riuscire a prevedere che cosa succederà ora.»
Oh sì, era riuscito a prevederlo molto chiaramente.
La strega che era accorsa verso l’angelo avanzò minacciosa verso di lui. «Sarà doloroso, temo.» Sollevò i pugni e li spalancò di fronte a lui.
Arnon scomparve urlando in un’esplosione di molecole nere… per poi riapparire nel solito vicolo.
Grazie ai poteri che aveva preso a Ramus non solo sapeva che cosa sarebbe successo ma anche l’esatto momento in cui lei avrebbe tentato di ucciderlo e aveva deciso di tentare il tutto per tutto. Conosceva qualche trucchetto e aveva solo finto di esplodere un nanosecondo prima che quella troia lo facesse per davvero. Purtroppo aveva dovuto rinunciare a quei nuovi poteri ma, se non l’avesse fatto, probabilmente quelle tre puttane avrebbero capito che era ancora vivo e sarebbero tornate a cercarlo. Non era un vigliacco ma aveva capito che quelle erano quel famoso Trio di streghe (le tre sorelle!) contro cui troppi demoni, anche più abili e potenti di lui, si erano già rotti le corna e alla fine l’unica cosa che rimaneva da fare era prendere paletta e scopino per rimetterne insieme i pezzi.
Meglio cambiare città e trovarsi un altro nome. Di nuovo. Che seccatura!
Ecco che cosa succede quando il proprio nome sembra quello di una malattia venerea e nemmeno una di quelle divertenti! Devo trovarne uno che incuta rispetto e paura. Grazie alla mia astuzia ho tutto il tempo del mondo.

*****

L’idea per questo cross-over mi è venuta guardando la puntata 05x05 di “Streghe”, “Superstreghe” in cui Mark Sheppard (lo conoscete, no?) interpreta la parte di un demone (ma va?).
   
 
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