Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Engelsrufer    02/07/2014    1 recensioni
Hans torna alla corte di Arendelle per scontare la sua pena. Un colpo di stato si verifica nel paese dell'Ovest durante la visita della famiglia reale di Arendelle. Sebbene il suo cuore gli dica il contrario, il principe non vuole immischiarsi: dopotutto odia la regina Elsa. Oppure no?
Salve a tutti! Premetto che la storia non è mia, è una meravigliosa fic spagnola che ho trovato su un sito straniero. L'autrice, Abby Lockhart1, mi ha permesso la traduzione. Per chiunque volesse leggere la storia originale, vi lascio il link: https://www.fanfiction.net/s/10212024/1/The-Price-of-Politics
Buona lettura! ^^
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                Capitolo 4


                                                                                                     
Dopo una lunga giornata di lavoro e, come aveva previsto, con l'aiuto di Hans e senza le costanti interruzioni di Anna, Elsa terminò il lavoro prima del solito. La regina scese nel grande cortile fuori dal castello. Il ghiaccio della sua pista si era sciolto, così si sedette accanto ad una delle due fontane. Alzò lo sguardo al cielo “Anna, mi manchi. Pensavo di potercela fare da sola,ma Hans riesce a farmi perdere tutto il controllo".

Dei bambini si avvicinarono alla pensierosa regina, pregandola di creare delle palle di neve. Elsa non li deluse. I bambini saltavano e ridevano e giocavano con Olaf.

Nel frattempo Hans guardava la guardava dalla finestra della sua stanza.

-Quindi è questo quello che fanno le regine nel tempo libero- commentò ben sapendo che le due guardie erano dietro di lui. -Almeno non è fredda come sembra, giocando con quei bambini...-

-Non mi piace che spiate la regina Elsa.- disse una delle guardie con uno sguardo severo. -E neanche che parliate così di lei.-

-Oh andiamo.- disse Hans con un sorriso furbo. -Stavo solo...facendo un commento. Davvero non sapevo cosa fanno le regine nel loro tempo libero.-

Le guardie emisero un grugnito basso e Hans rise.

-Andiamo, ragazzi- disse il principe, ammiccando -Se dobbiamo passare tanto tempo insieme, tanto vale andare d'accordo. Mi piacerebbe almeno sapere i vostri nomi-

Le guardie si guardarono. Erano stati avvertiti che il principe Hans era astuto e sfruttava il suo carisma e la sua personalità per fini malvagi. Ma questa informazione non li avrebbe danneggiati.

-Io sono Henrick, e questo è Ejnar-

Hans sorrise e si allontanò dal balcone. Senza smettere di sorridere si lasciò cadere sul letto. Forse non sarebbe andata tanto male.

 
 
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Anna e Kristoff apprezzarono lo spettacolo e la cena che fu servita dopo. Non passò inosservato il sorriso del principe Jorgen durante tutto l'evento, che guardava imbambolato la cantante principale, che aveva una voce meravigliosa.

La regina al contrario apparve pensierosa. Ogni tanto la sua guardia le passò degli appunti, che Leo leggeva con espressione grave, e dava delle istruzioni a voce così bassa che nemmeno Anna e Kristoff potevano sentire.

Al termine dello spettacolo la cantante fu invitata dal principe ad unirsi alla cena. Tra i presenti c'erano sguardi di invidia verso la talentuosa ragazza che aveva catturato il cuore del principe. Madame Hilda scuoteva la testa con disapprovazione. Non poteva accettare che una plebea, bella che fosse, condividesse il loro stesso tavolo. Kristoff pensò che era una fortuna che la donna non conoscesse anche le sue, di origini, o le cose si sarebbero messe male.

-Cioccolato!- esclamò Anna quando arrivò il dolce.

La regina sorrise vedendo Anna portarsi una manciata di cioccolato alla bocca. La sua guardia personale, Edvard, che fu assente quasi tutto il pomeriggio, tornò accanto a lei e annui. Leo annuì di rimando e si alzò.
 
-Godetevi la cena. Devo ritirarmi-

Dopo che la regina se ne fu andata ed Anna fu soddisfatta della quantità di cioccolato che aveva mangiato, i due invitati ringraziarono per l'ospitalità e uscirono dalla sala da pranzo. Si dirigevano alle proprie camere quando la guardia della regina bloccò loro il passo. Kristoff, in difensiva, si mise istintivamente accanto ad Anna e alzò il sopracciglio.

-Non dovete allarmarvi, sir Kristoff- disse la guardia a bassa voce. -Sua maestà la regina desidera parlare con voi nel suo studio...in privato-

La guardia si inchinò.

-Vostra altezza, vostra eccellenza. Seguitemi, per favore-
 
 
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Kristoff ed Anna seguirono la guardia nello studio della regina. Una volta lì, Leo li fece entrare ed annuì. Edvard annuì di rimando e li lasciò soli, chiudendo la porta dietro di sé.

-Anna, ho appena scoperto qualcosa di molto grave- disse la regina senza preamboli, con un foglio violaceo in mano. -Non so come dirtelo- Sospirò. -Anna, tu e Kristoff dovete immediatamente andarvene dal mio regno e tornare ad Arendelle-

I due rimasero sorpresi.

-Cosa è successo, maestà?- domandò Kristoff. Era evidente che la corte non era tutta rosa e fiori come sembrava, ma non credeva che ci fosse sotto qualcosa.

-Sta succedendo qualcosa di strano- disse la regina. -Madame Hilda ha parlato apertamente contro di me, e ciò significa che non ha paura di essere scoperta. Sta tramando qualcosa, quindi deve avere degli alleati...- fece una pausa e continuò -devo proteggere il mio regno e la mia famiglia. Ho promesso ad Elsa che ti avrei trattato come se fossi mia sorella, e intendo farlo. La mia corte in questo momento non è sicura per voi-

Anna e Kristoff ascoltavano attentamente. Leo indicò con un segnale la porta dello studio.

-Edvard è l'unico dei miei servitori al quale affiderei la mia stessa vita. Vi accompagnerà al molo per prendere una nave di ritorno ad Arendelle. Prendi- consegnò la busta violacea ad Anna. -Consegnala ad Elsa. Ci sono i miei sospetti su Weselton che potrebbe avere degli alleati nella corte. Dopo averla letta, Elsa capirà tutto-

-E che succederà se si ribellano contro di te?- disse Anna, a voce alta. Kristoff si stava facendo la stessa domanda. -Se resti qui, sei anche tu in pericolo-

-Il mio posto è qui, sistemerò tutto. Non preoccuparti, Anna- disse la regina, forzando un sorriso -non sono la regina delle nevi, ma non sono indifesa. E se dovesse succedermi qualcosa- aggiunse -Elsa non deve venire qui per nessun motivo-

Anna la guardò, con tante domande che voleva fare.

-Per nessun motivo, Anna- insistette Leo. -Weselton è molto vicino, e se il duca è così forte da entrare nella mia corte e farmi del male, Elsa sarebbe in grave pericolo se fosse qui-

“Fidati di lei” le aveva detto Elsa. E questo decise di fare.

-Va bene Leo, ci fidiamo di te- dichiarò Anna. La regina sorrise e aprì la porta dello studio.

-Edvard, accompagnali in segreto e torna solo quando la nave è ben lontana dalla costa. Sarà il segnale affinché io sappia che sono in salvo- disse la regina. -Affrettatevi. Salutatemi Elsa-
 
 
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Dopo alcuni giorni di duro lavoro Hans si svegliò nel mezzo della notte e si guardò attorno. Almeno le guardie lo avevano lasciato da solo nella sua stanza. Sospirò e si accomodò per tornare a dormire. Ci provava, ma dei rumori non gli lasciavano chiudere occhio.

Pum...pum...

Il giovane principe sbuffò. Si mise il cuscino sopra la testa e chiuse gli occhi.

Pum...pum... -Per tutti gli...-

Aprì gli occhi e lanciò il cuscino a terra. Vide che un ramo stava colpendo la finestra della sua stanza. Era un ramo, oppure la sua coscienza tormentata dalla conversazione con la regina sul suo salvataggio nel palazzo di ghiaccio?

“Perché non gliel'ho detto?” Aveva pensato a quello che gli aveva detto Elsa. Ma non poteva ammetterlo. Non poteva ammettere che quel giorno, per un secondo, la sua intenzione di ucciderla aveva vacillato.

“Pff...Ho abbastanza tempo per sistemare le cose. Quanto tempo ha detto mio padre che sarebbe durato il castigo? Un mese? Un anno?
Sospirò.

“Non so cosa ha Elsa di...diverso” pensò Hans, e non poté evitare di sorridere. Quando se ne rese conto scosse la testa. “Cosa mi sta succedendo?”

I colpi del ramo contro la finestra non lo lasciavano dormire, quindi decise di uscire e fare quattro passi. Aprì la porta e trovò le due guardie profondamente addormentate.

“Coraggiose guardie della regina” pensò Hans. “Se stessi pianificando di uccidere Elsa questi due non potrebbero fermarmi...sono fortunati.”
 
 
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Nel momento in cui cambiò la guardia nel palazzo dell'Ovest tre cavalieri uscirono dal retro del castello a tutta velocità, coperti dall'oscurità. Galoppando rapidamente arrivarono al molo dopo pochi minuti, dove tutto era preparato per il viaggio di ritorno di Anna e Kristoff.

-Grazie di tutto, Edvard- disse Anna, e la guardia si inchinò. Lei e Kristoff salirono sulla nave.

-Uh uh...- commentò Kristoff -non mi piace molto il cielo-

Anna lo guardò. Non si vedevano le stelle perché era nuvoloso, e già cadevano alcune gocce.

-Abbi fiducia, Kristoff. Presto saremo a casa-

Anna si voltò verso la guardia.

-Grazie di tutto, Edvard. Dì a Leo che mi assicurerò che Elsa risponda presto alla sua lettera-

Edvard annuì.

La nave si allontanò poco a poco dal molo.

Dopo aver svolto il suo compito, la guardia prese i cavalli cavalcati da Anna e Kristoff per le redini e li condusse di ritorno a palazzo.

Dalla finestra della sua stanza, la regina Leo vide Edvard che tornava verso il palazzo e sorrise, sollevata.

“Sono in salvo” pensò. “Il mio messaggio è in cammino per Arendelle. Spero che non arrivi tardi.”

-Vostra maestà- Il maggiordomo Serge interruppe i suoi pensieri. La regina si voltò e vide che l'uomo portava un vassoio con un coppa d'argento. -La vostra medicina-

La regina sorrise.

-Ricordatemi di ringraziare il dottore per prepararmi questa medicina tutte le sere dal mio incidente- disse prendendo la coppa.
Il maggiordomo annuì.

Vostra maestà, non ho visto i due stranieri. Nessuno li ha visti dopo la cena. Madame Hilda dice che è sospetto che non si trovano. Volete che mandi qualcuno a cercarli?-

Lei scosse la testa.

-Non sarà necessario, Serge. I miei ospiti hanno dovuto ritirarsi precipitosamente per...motivi personali. Ad ogni modo entrambi hanno apprezzato la nostra ospitalità e dicono di essersi divertiti durante la loro permanenza. Vi ringrazio per i vostri servigi-

Il maggiordomo annuì, ma incespicò il sopracciglio. La regina bevve un sorso della sua medicina.

-Serge, potreste chiamare mio fratello?- disse la regina, facendo una smorfia di disgusto per il sapore amaro della medicina. -Vorrei parlargli-
-Subito, vostra maestà- disse il maggiordomo inchinandosi prima di uscire.

“Voglio parlargli dei miei sospetti. Se dovesse succedermi qualcosa, egli sarà il re. Non posso lasciare che Weselton lo inganni come ha fatto con gli altri paesi.”

Coff...coff...

Tossì, con una strana sensazione alla gola. Non le era mai successo prima, ma la regina si limitò al alzare le spalle. E continuò a bere.

Toc...toc...

-Leo, posso entrare?- disse una voce dietro la porta, senza ricevere risposta.

-Leo sono io, Jorgen. Volevi parlare con me?-

Silenzio.

-Leo?- insistette il principe.

Aprì la porta ed entro, seguito da Edvard che era appena tornato dalle stalle. Trovarono la regina a terra, incosciente. Nella sua mano destra c'era una coppa d'argento, e il suo contenuto era sparso sul pavimento.
 
 
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-Anna!-

Elsa si svegliò nel bel mezzo della notte con un orribile presentimento. Il suo cuore batteva con una forza e velocità che sembrava volesse uscire dal petto. Il suo respiro era agitato, e la sua fronte era coperta di sudore freddo.

Qualcosa non stava andando bene nell'Ovest. Anna non era al sicuro.

“Anna, che succede?”

Elsa si alzò dal letto, indossò una vestaglia sulla camicia da notte, calzò le pantofole e uscì precipitosamente dalla sua stanza.

“Anna, Anna...” Pensava mentre camminava peri corridoi del palazzo.

“Che posso fare?” Si domandava la regina. “ Come posso avere sue notizie?”

Non si accorgeva che a causa della sua preoccupazione stava lasciando una scia di ghiaccio dietro di sé. Le guardie la videro passare, ma preferirono non interromperla e darle spazio poiché appariva molto preoccupata. La sua camminata si interruppe quando si scontrò con qualcuno che veniva dalla direzione opposta. La persona che la colpì la prese per le spalle per evitare la caduta. Elsa avvertì il tocco con l'addome di qualcun altro.

-Vostra maestà- disse allegramente colui che aveva causato il contrattempo -che piacevole sorpresa-

“Fantastico, doveva essere Hans.” pensò Elsa cercando di alzarsi.

-Uh, aspettate, maestà- disse Hans, ed aiutò Elsa ad alzarsi. Una delle sue pantofole era volata via. Il principe la raccolse e la mise al piede della regina, che arrossì.

-Grazie, eh, Hans- disse Elsa rimuovendo la polvere e sistemandosi la vestaglia, in modo che non mostrasse la camicia da notte. Valutò Hans con lo sguardo. Anche il principe indossava la biancheria ma, per fortuna di Elsa, aveva una camicia.

-Non avete nulla da ringraziare, maestà- disse Hans.

-Aspetta, perché sei da solo?- disse Elsa notando che il principe non era accompagnato dalle guardie. -Sei scappato?-

-Solo in senso figurato, maestà- disse Hans con un sorriso indagatore. -Le valorose guardie erano stanche di seguire tutto il giorno un pericoloso criminale, così li ho lasciati liberi-

Elsa alzò il sopracciglio. Così si erano addormentati. Li avrebbe sistemati più tardi.

-Se non vi importuno con la mia domanda- continuò il principe -è vostra abitudine correre per i corridoi nel bel mezzo della notte? Dubito che siate uscita solo per ammirare le stelle- aggiunse, segnalando le minacciose nuvole nel cielo.

Elsa ricordò il motivo della sua preoccupazione.

-No, certo che no- disse scuotendo la testa con disperazione e spostandosi una ciocca di capelli dal volto -ho un brutto presentimento riguardo...-
-Riguardo Anna- completò Hans.

Se c'era una cosa che poteva distogliere la regina dal suo atteggiamento freddo e distaccato, era solo sua sorella. Ah, le persone con sentimenti puri erano così prevedibili. Inoltre la scia di ghiaccio che aveva lasciato a terra (che aveva contribuito all'incidente) confermava la sua teoria. La regina delle nevi non perdeva il controllo così facilmente.

-Ho un brutto presentimento, e non so come assicurarmi che Anna stia bene- ammise Elsa.

La regina si sorprese delle sue parole. In condizioni normali non avrebbe mai intrapreso una conversazione simile con Hans. Aveva provato ad ucciderla, no? Non doveva permettergli di scoprire i suoi punti deboli per poterli usare contro di lei. Ma adesso che il suo cuore batteva all'impazzata per la preoccupazione aveva bisogno di conforto.

-Hai mandato...avete mandato Anna nell'Ovest, non è cosi? E adesso avete paura che le è successo qualcosa. Non preoccupatevi, è un paese pacifico, vedrete che i vostri timori sono completamente infondati, Els..vostra maestà-

Elsa annuì distrattamente, con una mano sul petto, cercando di controllare il battito e il respiro. La regina guardò verso le porte del palazzo, desiderando che ci fosse un modo per sapere se Anna stesse bene. E il cielo nuvoloso che cominciava ad illuminarsi a causa di alcuni lampi non la aiutò affatto.

Così era come pensava Hans. Debole. Preoccupata. Senza controllo dei suoi poteri. L'altra Elsa, quella calma e magnifica che l'aveva tanto impressionato quando era arrivato ad Arendelle era solo una maschera della regina, o no? Hans sapeva che era una messa in scena.

E tuttavia, invece di approfittarsi della situazione e cominciare a mortificarla con le parole, il principe non poté evitare di poggiare una mano sulla spalla della regina. Non sapeva perché, ma vederla così triste e preoccupata era come un pugno allo stomaco.

-Non preoccuparti, Elsa- disse Hans, ignorando i titoli di cortesia -tua sorella è più forte di quello che pensi,starà bene. Sicuramente sarà in compagnia di quel gorilla biondo- aggiunse con un sorriso furbo.

-Kristoff. Il suo nome è Kristoff- disse Elsa alzando il sopracciglio all' allusione di Hans -non chiamarlo così-

-Vedi? Allora sai di chi parlavo- disse Hans, scoppiando a ridere. Elsa non poté evitare di sorridere rendendosi conto di ciò che era accaduto -ti sei tradita da sola-

Elsa arrossì lievemente, ma Hans le fece un sorriso per aiutarla a calmarsi e ritirò la sua mano dalla spalla di lei. Sospirò.

-Grazie, Hans- disse Elsa -hai ragione, sicuramente Anna sta bene. Non so neanche perché mi sono preoccupata tanto...-

Elsa guardò discretamente gli occhi di Hans. Erano sempre stati così verdi? Non ci aveva mai fatto caso. Il sorriso del principe le piaceva molto, ma non era sicura. Non sapeva se era un sorriso genuino o se stava fingendo.

-Non dovresti agitarti così. E comunque, Anna può difendersi da sola. Ha molta forza- aggiunse Hans facendo cenno al naso con la mano -ci sono volute settimane perché il dolore sparisse.

Elsa tornò a sorridere ed Hans la guardò. Era bellissima quando sorrideva. Adesso che ci pensava, non la aveva mai vista sorridere durante la sua visita precedente. I suoi occhi azzurri e i suoi capelli brillavano con la luce della luna. E la sua risata. La sua risata era davvero contagiosa. Non l'aveva nemmeno mai sentita ridere. Quel suono faceva perdere qualche battito al cuore del principe. Hans tornò alla realtà quando Elsa arrossì accorgendosi che il principe la stava guardando.

-Ehm...mi dispiace, maestà- disse Hans arrossendo -mi sono perso nei miei pensieri...-

-Va tutto bene Hans- disse lei, e si rese conto che la formalità era troppa -puoi chiamarmi Elsa, se mi lasci chiamarti Hans-

-Elsa- disse Hans con un sorriso. Non voleva ammetterlo, ma il suono di quel nome sulle sue labbra lo faceva sorridere.

Elsa sospirò. Sebbene fosse quasi l'alba, il cielo non accennava a schiarirsi. Si susseguivano alcuni lampi, e dense nuvole si addensavano verso il mare.

-Sembra che si avvicina una tempesta- osservò Elsa.

-Sarà meglio che entriamo,sei poco...coperta, con quegli abiti- aggiunse Hans, segnalando la spalla scoperta della regina.

Elsa arrossì,e si abbracciò per coprirsi di più.

Prima che entrassero all'interno del palazzo, un gruppo di cavalieri si avvicinarono al portone principale.

-Chi va là?- disse l'uomo di guardia all'entrata.

-Siamo le guardie del molo. Portiamo con noi sua altezza la principessa Anna e sua eccellenza sir Kristoff, che sono appena tornati dall'Ovest.
 
 
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Elsa non poteva credere a ciò che vedevano i suoi occhi.

-Anna?-

-Elsa?- esclamò Anna scendendo da cavallo, sorpresa, e correndo ad abbracciare la sorella. -Cosa ci fai qui?-

-Potrei farti la stessa domanda- disse Elsa abbracciando la sorella minore -oh, Anna mi sei mancata moltissimo, come stai?-

-Elsa, cosa ci fai così presto qui fuori, vestita così?- disse Anna guardando la sua sofisticata sorella con un sopracciglio alzato, ignorando la domanda che le aveva posto.

-Ho fatto un brutto sogno, e avevo un brutto presentimento riguardo te- disse Elsa alzando le spalle, in discolpa -e stavo appunto parlando con...-

E si interruppe. Hans era stato accanto a lei fino a qualche momento prima e adesso era completamente sparito.

-E dimmi- continuò Elsa guardando la sorella, e passando poi lo sguardo su Kristoff -perché siete tornati così presto?-

Anna guardò Kristoff, e il volto dei due si rabbuiò.

-Elsa, Leo ci ha pregato di tornare- disse Anna con serietà -ha aggiunto che si è resa conto di...qualcosa. Un complotto contro di lei. E che il suo paese non è sicuro per me. Le hai chiesto di badare a me come se fossi sua sorella?-

Elsa sorrise lievemente.

-Si,glielo ho chiesto- disse, ma il suo sorriso svanì subito dopo. -Un complotto contro di lei? Entriamo, ti cambi e mi racconti cosa è successo...-
 
 
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Hans era fuggito da Elsa non appena aveva visto il cavallo di Anna avvicinarsi. Non per paura di Anna, sebbene provasse una sensazione dolorosa al naso dopo il pugno della principessa. Nemmeno per paura di Kristoff, quel gorilla non avrebbe osato mostrare un atteggiamento irrispettoso davanti alla regina. Era per Elsa. Non voleva contrariarla né causarle problemi con sua sorella.

Qualche secondo dopo si convinse che non l'aveva fatto per Elsa, ma perché era parte del patto che aveva stretto con la regina, e prima la avrebbe resa contenta, prima l'avrebbe rispedito a casa.

“Sì Hans, continua a ripetertelo” diceva la sua voce interiore.

Sospirò e tornò nelle sue stanze. Le due guardie continuavano a dormire.

“Coraggiosissime guardie della regina, davvero".
 
 
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Elsa diede ordini ai suoi servitori. Fece preparare le stanze di Anna e di Kristoff, e decise di fare un bagno e vestirsi, dando l'opportunità ad Anna di riordinare le idee prima di parlare con lei. Era impaziente di ascoltare quello che era successo durante il viaggio.

Toc...toc...

-Entra, Anna- disse Elsa, ma con sua sorpresa non era Anna, ma il principe delle Isole del Sud, accompagnato dalle sue due guardie -Hans, che ci fai qui?-

-Uh?- disse Hans, senza capire -sono qui per lavorare, Elsa-

Elsa sospirò. Dopo il trambusto si era completamente dimenticata del suo "assistente personale" . E sentì salire la disperazione. Anna non poteva vederlo lì. Anche se le aveva accennato che il principe avrebbe dovuto passare un periodo a palazzo, non era sicura che Anna lo ricordasse.

-Hans, devi andartene- disse Elsa, spingendo il principe verso la porta -non voglio che Anna ti veda qui-

-Mi dispiace, vostra maestà- disse Hans in tono formale, ferito per la maniera in cui Elsa voleva "disfarsi di lui" -mi ritiro immediatamente-

Prima che Hans uscisse, Anna entrò nello studio della sorella e si bloccò. Kristoff entrò dopo di lei, ma rimase serio accanto alla porta e non disse niente.

Lo sguardo del biondo passò da Hans ad Anna e poi a Elsa che annuì.

-Hans, si può sapere cosa stai facendo qui?- disse Anna.

Il principe non rispose e spostò il suo sguardo verso terra. Non parlare con Anna era la prima regola che Elsa gli aveva posto quando era arrivato a palazzo. E se voleva tornare presto, doveva seguirle alla lettera. Ignorando la domanda di Anna si voltò verso Elsa e si inchinò.

-Mi dispiace avervi disturbata, maestà. Vi aspetterò fuori per cominciare il lavoro di oggi-

Si inchinò nuovamente davanti alla sorella e a Kristoff, e uscì seguito dalle guardie.

-Hey, sto parlando con te- disse Anna, voltandosi verso di lui.

Il principe uscì e chiuse la porta dietro di sé.

-Come si permette a ...?

-Anna! Lascialo stare, io gli ho proibito di parlare con te...-

Anna guardò la sorella con tono interrogativo.

-Abbiamo fatto una patto, Hans ed io- spiegò Elsa -prima si comporterà meglio e seguirà le mie regole, prima lo lascerò tornare a casa-
-Wow- esclamò Anna in tono divertito -hai addomesticato Hans come un gattino-

-Anna!- esclamò Elsa, offesa -non dire così , Hans ... Si è comportato molto bene durante la tua assenza. Non mi ha causato nessun problema.
Anna sorrise.

-Dimmi del tuo viaggio- continuò Elsa -che ti ha detto Leo?-

Anna raccontò del viaggio con tanto di dettagli e altri dati che venivano aggiunti di tanto in tanto da Kristoff.

-Mmm adesso che ci penso, ricordo di aver visto la sua tutrice quando vennero tre anni fa. E sì, Leo mi aveva detto che non la stimava affatto-

-Già, adesso Leo pensa che madame Hilda cospira contro di lei, e che ci sono altri alleati di Weselton nella corte- aggiunse Kristoff.

Elsa li guardò, allarmata. Se Leo avesse perso il controllo dell'Ovest non solo avrebbe perso un'amica, ma avrebbe anche guadagnato un paese alleato con Weselton.

-Prima dei suoi sospetti mi ha dato questo trattato da firmare- disse Anna -e dopo averci chiesto di andarcene, ci ha consegnato questa lettera per te, ha detto che leggendola capirai tutto-

Prima che Elsa prendesse la lettera dalla mano di Anna la porta si aprì ed entrarono precipitosamente Hans e le sue guardie.

-Mi dispiace interrompere vostra maestà- disse Hans senza guardare Anna o Kristoff -ma è appena arrivato un messaggio urgente dall'Ovest- e mostrò un pezzo di carta bianco, sgualcito.

Elsa annuì e prese la lettera dalle mani di Anna, e Hans si avvicinò per consegnarle il messaggio. La regina guardò i due documenti,e decise di leggere prima quello violaceo. Aprì la lettera e notò che la scrittura di Leo era più veloce, con errori e cancellature.


Cara Elsa,
probabilmente ti stai domandando perché ho fatto tornare tua sorella prima di quanto avessimo concordato. So del grande amore che provi per lei e del tuo desiderio che lei stia al sicuro. Per una strana serie di incidenti mi sono resa conto che il mio palazzo non è sicuro, e la mia corona è in pericolo.

Sicuramente ricordi la mia tutrice, madame Hilda. Grazie a tua sorella sono arrivata a sospettare che stava tramando qualcosa e l'ho fatta seguire. La mia guardia personale mi ha riportato che si è incontrata con alcuni inviati di Weselton, incluso uno che era presente alla tua incoronazione. Ho anche scoperto che sta convincendo alcuni membri del mio Consiglio ed altri servitori del castello ad appoggiare Weselton e a opporso al trattato che volevo firmare con Arendelle. Una volta da soli, uno dei delegati di Weselton ha suggerito di prendere la principessa Anna come ostaggio. Davanti a questa notizia ho preparato il viaggio di ritorno di tua sorella il prima possibile in segreto, senza dirle niente per non allarmarla.

Sta tranquilla, Elsa. Fino a quando sarò regina il mio paese non firmerà mai un trattato con Weselton. Oggi stesso, dopo essermi accertata che Anna e Kristoff sono in salvo e lontano dai cospiratori, parlerò con mio fratello. Sono sicura che se dovesse succedermi qualcosa e lui diventasse re, rispetterà i miei desideri e continuerà ad essere amico di Arendelle e della sua regina.
Infine voglio suggerirti di cercare alleati, perché Weselton sta convincendo i paesi vicini. So che tua madre apparteneva alla famiglia reale di Corona. E forse anche le Isole del Sud potrebbero accorrere in tuo aiuto. Preparati.

Leo

 
-Ebbene?- volle sapere Anna quando Elsa alzò lo sguardo dalla lettera.

-Dice che la sua guardia personale ha scoperto che i delegati di Weselton volevano prenderti come ostaggio, Anna- disse Elsa sostenendo la lettera con mani tremanti. I bordi di questa cominciarono a congelarsi. Hans,che era il più vicino a lei, le pose una mano sulla sua spalla.

-Elsa...- disse il principe con voce dolce. Si voltò a guardarlo con i suoi occhi azzurri pieni di preoccupazione, e lui le rivolse un sorriso -Anna è qui, e sta bene. Non hai motivo di spaventarti-

Elsa sospirò profondamente e si calmò. Il foglio si scongelò lentamente, e Hans ritirò la sua mano.

Anna e Kristoff si rivolsero uno sguardo, e dopo guardarono Elsa ed Hans. Cosa stava succedendo? Si erano persi qualcosa?

Anna pensò che più tardi avrebbe chiesto spiegazioni a sua sorella e fece un sorriso furbo, anche se ad una parte di lei non piaceva che fosse Hans quello che la stava tranquillizzando.

-Non avrei dovuto farti andare nell'Ovest- disse Elsa -non voglio pensare a cosa sarebbe successo se... se Leo non ti avesse fatto ritornare qui in tempo-

-Avrebbero dovuto passare su di me- disse Kristoff ergendosi e incrociando le braccia -non avrei lasciato che le mettessero un dito addosso-

-Non è accaduto niente, Elsa- disse Anna -è andato tutto bene. Sta tranquilla. Abbiamo l'appoggio dell'Ovest. Della nostra famiglia di Corona-

-E delle Isole del Sud- le ricordò Hans -mio padre è alleato del tuo paese-

Elsa posò la lettera di Leo e prese il foglietto bianco che le aveva consegnato Hans. Era stropicciato e bagnato, ma non ci fece caso. Inizio a leggere e impallidì.

“Non è possibile” pensò la regina.

-Elsa?- domandò Anna, allarmata.

-Elsa, cosa succede?- domandò Hans con un tono insistente.

La regina non rispose. Tese la lettera ad Hans che la lesse, ed ebbe una reazione simile. Deglutì e lesse ad alta voce.


A sua maestà la regina Elsa di Arendelle,
Per mezzo della presente ci dispiace informare che la regina Leo dell'Ovest è stata avvelenata.
 
 
 
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Gia, sono proprio io. Lo so. So che non aggiorno da più di due mesi.  Il fatto è che ho avuto tanto da fare, la scuola per esempio,e mi ero ripromessa di aggiornare non appena fosse finita, ma ho avuto altri impegni e non ho potuto. Mi scuso con tutti voi anche perché avevo detto a qualcuno che avrei pubblicato il capitolo entro pochi giorni, e invece…
In ogni caso se non siete (troppo) delusi e non avete già cambiato pagina ma volete seguire ancora la storia, questo è il nuovo capitolo. Mi dispiace, per il prossimo ci metterò di meno, lo prometto. ;)
Grazie ancora a tutti quelli che hanno recensito e l’hanno messa tra le preferite/seguite.
Baci, Nives.
  
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