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Autore: white_poison    02/07/2014    0 recensioni
''Adesso non ho solo gli occhi d'oceano, ma anche il cuore e l'anima: io sono Oceano.''
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Tra tutti i commenti più strani sul mio nome,c'era un'insinuazione:''Oceano, pff, figlia di papà!''
disse una ragazza magrolina molto sicura di sé alzando gli occhi al cielo; Si chiamava Kelly Simons e la carica
che mi aveva affibbiato alla prima lezione d'università della mia vita, la rappresentava alla perfezione.
Mi iscrissi alla ''New York University School of Medicine'',anche se la mia vera ambizione era diventare una ballerina 
professionista di danza classica e di riuscire, un giorno, ad esibirmi al grande teatro di Brodway; Ma intraprendere una carriera da medico 
sembrava essere la giusta via sin dall'inizio del Liceo, grazie a mio padre. Trovare lavoro sarebbe stato molto
più semplice essendo la figlia di un ortopedico famoso e la decisione era stata presa già dal principio, come se
non ci fosse mai stata possibilità di scelta per me. In quel momento, lontana da tutta la mia famiglia, ero felice e indipendente e
finalmente potevo scegliere anch'io qualcosa per la mia vita.
''Io mi chiamo Oceano, piacere.''
''Wow, io amo i nomi con pronuncia italiana. Bellissimo!''
Summer, invece, sembrava essere la più socievole e simpatica di tutto il corso.
Forse è stato il destino a unirci, ma la mia futura migliore amica aveva il nome e le sfumature della mia
stagione preferita: Pelle luminosa e sorriso gioioso , il sole negli occhi e la bontà nel cuore. 
Vengo da Portland e anche se è una città molto popolosa , trovarmi a New York tutta da sola mi fa sentire
libera, ma anche un po sola.
Lasciai il mio ragazzo di allora, Erik, per scappare e dimenticare la mia vita passata fatta di Bon ton e
smancerie da ricchi che a me stavano strette e che facevo solo per accontentare i miei amata genitori, che 
sembravano essere anche loro d'accordo con me. Eravamo come succubi della società.
Ho avuto solo due storie  nella mia adolescenza, tutte con i miei migliori amici, che si approfittavano di 
me solo perché ero loro amica e non credevano facessi sul serio.
Ma che posso farci, i racconti di mia madre mi avevano influenzato così tanto che mi lasciavo
cadere nelle braccia di chi credevo potesse essere l'amore, ma non era nemmeno un conoscente.
Ma tra le delusioni non ho più creduto al vero amore che cresce piano fino a sbocciare, come quello dei miei genitori.
Non mi fido più molto delle persone e ne vado fiera.

''Hei non posso crederci, Oceano vero?'' Mi urlò contro una voce stridula ma confortante non appena entrai nella
mia nuova stanza.
''Tu sei Summer invece!'' Esclamai sfoderando un sorriso a 32 denti.
Era pazzesca l'energia che quella ragazza poteva contenere in 155 cm, si respirava aria di casa e 
avevo subito capito di poter contare su di lei.
''Dai, siediti e dammi la valigia, ti aiuterò a disfarla!''mi suggerì chiudendosi la porta alle spalle.
''Grazie mille, sei la prima persona che incontro qui.'' Dissi sospirando per il peso della valigia che mi
aveva lasciato un braccio dolorante. New York era grande quanto fredda. Anche con 40 gradi, si percepiva un gelo sociale.
''Allora dimmi Oceano , da dove vieni?'' disse fiondandosi davanti a me.
''Vengo da Portland e tu?''
''Oh, io dal Canada, raccontami di te...a quanto vedo saremo compagne di stanza per un po, meglio rompere il ghiaccio'' affermò 
, posando la mia valigia sul letto dopo aver constatato la pesantezza. Aveva uno sguardo sognante di chi non vede l'ora di intraprendere
la vita d'università.
I suoi occhi erano famigliari, sembravano volere le mie stesse cose:indipendenza, divertimento e novità; E nonostante 
quelle mura intorno a me fossero sconosciute e quel vento gelido sorprendesse i miei polmoni, avevo solo voglia di cambiare aria, e se questo significasse ficcarsi con tutte le scarpe in un modo sconosciuto e pericoloso, ero pronta a correre il rischio.
   
 
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