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Autore: manga    02/07/2014    16 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Kakashi si diresse verso il palazzo dell’Hokage, sapendo che a quell’ora avrebbe potuto parlare tranquillamente con Tsunade. Era fortemente convinto che gli stesse nascondendo qualcosa su Sakura ed era intenzionato a non lasciare il suo ufficio fino a quando non gli avesse detto tutta la verità.

Tsunade stava lavorando insieme a Fugaku, definendo gli ultimi punti della missione a cui avrebbe dovuto partecipare la squadra anbu di Itachi. Sembrava che dai villaggi delle campagne, fossero giunte nuove prove sull’effettiva nascita di un’ organizzazione criminale ed era estremamente importante avere la conferma assoluta per poter avvisare gli altri due Regni, della minaccia incombente sul mondo intero.

Improvvisamente la porta dell’ufficio venne spalancata da Kakashi, intenzionato ad entrare, mentre Shizune cercava di trattenerlo con tutte le sue forze tirandolo per un braccio:

“Si fermi! Non può entrare se non ha un appuntamento!” cercò di dirgli, per l’ennesima volta, la segretaria.

“Devo parlare con l’Hokage, è una questione di estrema importanza …. non ho tempo di chiedere un appuntamento! Mi lasci andare!” disse il Jonin cercando di liberarsi dalla presa ferrea di Shizune stando però attento a non farle male.

“Ma che sta succedendo! Kakashi che ci fai qua?” chiese sorpresa Tsunade.

“Ho bisogno di parlarle e intendo farlo ora! Non ho nessuna intenzione di andarmene fino a quando non ci sarò riuscito!” Kakashi era molto determinato.

“Ma che modi sono! Lo sai benissimo che non ci si può rivolgere in questo modo all’Hokage! Chiedi subito scusa, è un ordine!” Fugaku era furente, non sopportava questa mancanza di rispetto.

“Mi scusi maestro,  ma c’è un motivo per questo mio comportamento! Per favore, Hokage!” guardandola in modo quasi supplichevole.

“Va bene, ho capito! ….. Shizune lascialo andare!” disse rassegnata Tsunade.

“Come vuole!” la segretaria si inchinò davanti alle due autorità ninja e prima di richiudere la porta lanciò uno sguardo fulmineo al Jonin, venendo completamente ignorata da quest’ultimo.

“Kakashi! …. Per questa volta chiuderò un occhio sul tuo comportamento insensato ma è l’ultima volta. Esigo rispetto, non perché sono l’Hokage, ma perché ho un lavoro molto importante da svolgere e non ho tempo da perdere con queste sceneggiate!” guardandolo contrariata.

“Mi creda, non è una sceneggiata, inoltre mi conoscete entrambi …..” spostando lo sguardo sul suo maestro: “ ….. non vi ho mai mancato di rispetto, ma avevo assoluto bisogno di chiederle una cosa e non intendo andarmene fino a quando non mi avrà detto tutta la verità su ….. Sakura Yukan!” disse seriamente fissandoli entrambi negli occhi.

Tsunade e Fugaku, sentendo il nome della rosa, trasalirono per una frazione di secondi guardandosi preoccupati, aumentando i sospetti del Jonin.

L’Hokage si ricompose, assumendo la classica posa autoritaria tipica del suo ruolo:

“Sakura Yakan? E dimmi …. cosa ti fa credere che sappia qualcosa in più rispetto a quello che già sai?” chiese decisa portando le mani incrociate sotto il mento.

“Sakura continua ad avere dei problemi enormi sull’utilizzo del chakra. Non riesce a concludere un ciclo di allenamenti, troppo provata dalla stanchezza che a stento la regge in piedi. Ha preso gli alimentatori, ma sembra che non abbiano giovato sul suo organismo ….. possiede il chakra …. è vero …. ma non riesce a controllare il flusso della sua energia e questo è una cosa inspiegabile per ogni ninja. In questi mesi l’ho osservata attentamente …. è molto concentrata e segue perfettamente tutte le mie indicazioni ma ciò nonostante, continua ad avere dei problemi. Di questo passo non arriverà mai preparata all’esame per diventare Genin! Devo sapere cosa mi state nascondendo, perché lo so che c’è qualcosa di strano in quella ragazzina e voglio aiutarla ….. è il mio dovere in quanto maestro del team7 ….. ma non posso portare a termine il mio compito se mi tenete all’oscuro di certi particolari!” Kakashi parlò tutto d’un fiato, senza tralasciare nessun dettaglio.

Tsunade non sapeva cosa dire, il Jonin non le aveva lasciato nessun appiglio su cui convergere una spiegazione convincente evitando di rivelargli la verità.
Fugaku le appoggiò una mano sulla spalla, attirando la sua attenzione e appena i loro sguardi entrarono in contatto, l’Uchiha acconsentì con il capo.
Era inutile continuare a mentire, Kakashi aveva ragione: doveva sapere!

L’Hokage sospirò rassegnata:

“Dimmi, hai scoperto la natura del chakra di Sakura?” chiese seriamente.

“Cosa? ….. Ma se vi ho appena detto che non riesce a gestirlo!” rispose infastidito.

Fugaku stava per riprendere il Jonin per la risposta poco appropriata quando Tsunade alzò il braccio intimandolo di non intervenire.

“Questa non ci voleva! …. Speravo che con gli alimentatori riuscisse a controllare il suo potere ma a quanto pare mi sono sbagliata …..” sospirando rassegnata: “ ….. Kakashi, devi promettermi che quello che sentirai, non uscirà mai da questo ufficio per nessuna ragione al mondo, intesi?” guardandolo minacciosamente.

Il Jonin acconsentì con il capo, pienamente soddisfatto per aver raggiunto il suo scopo: finalmente avrebbe trovato le risposte alle sue domande.

“Non so dirti perché il chakra di Sakura abbia dei problemi, ma è molto importante conoscerne la natura …… vedi …. siamo convinti che si stia formando una nuova organizzazione criminale con l’intento di scatenare un’altra grande guerra mondiale, ma abbiamo bisogno di prove concrete prima di avvisare gli altri due Regni!” disse seriamente.

“Cosa? Una nuova organizzazione criminale? …. Mi scusi Hokage, ma questo cosa c’entra con Sakura?” chiese sorpreso e preoccupato per la rivelazione appena ricevuta.

“C’entra! …. Vedi, Sakura non è la figlia biologica del signor Yukan …. l’ha trovata abbandonata in un bosco quando aveva circa un anno di vita. La bambina non aveva mai manifestato il suo potere fino al giorno dell’incidente al monte degli Hokage ….. io stessa non so spiegarmi come sia stato possibile nascondere il chakra ….. forse ha subito un trauma talmente forte da bloccare la sua vera natura! ….. Non so che dire a questo proposito e se nemmeno gli alimentatori sono riusciti ad aiutarla, credo che a questo punto dovremo aspettare che si sblocchi completamente. Dovrai tenerla sotto controllo e appena manifesterà il suo vero potere, dovrai dircelo subito …. non sappiamo chi sia la sua vera famiglia e c’è il rischio che questa possa appartenere al nemico. Il nostro dovere è quello di proteggere la ragazza come cittadina di Konoha!” le parole dell’Hokage erano state dette in modo conciso e con determinazione.

Kakashi era incredulo, ma c’era ancora qualcosa da chiarire:

“Quindi Sakura è stata adottata! Lei lo sa?” chiese con interesse.

“No! Il Signor Yukan non si sente ancora pronto di dirle la verità e per aiutarlo, abbiamo deciso di inventare la storia dell’eredità del chakra dai discendenti materni!” rispose sospirando e abbassando lo sguardo.

“Ma vi rendete conto di quello che avete fatto?” urlò con rabbia Kakashi sbattendo un pugno potentissimo sulla scrivania.

“Adesso calmati!” disse con tono autoritario Fugaku per cercare di placare l’ira del Jonin.

“No maestro! Non posso calmarmi! Voi non vi rendete conto di quello che avete fatto! Con le vostre bugie avete portato a far soffrire una ragazzina che si sente diversa da tutti, tanto da non riuscire ad amalgamarsi con i compagni! Sta soffrendo molto ….. glielo si legge dagli occhi! Bisogna dirle la verità, è giusto che lo sappia!” abbassando lo sguardo e stringendo i pugni.

“E credi che dicendole la verità la sua sofferenza possa diminuire? Ti sbagli di grosso se pensi questo …. Sakura è un’adolescente catapultata dal settore omega al nostro, la sua vita è cambiata radicalmente e già questo può essere stato traumatico per lei e forse è proprio questo il motivo per cui non riesce ancora a socializzare con i suoi compagni! …… Ora rispondi tu alla mia domanda …. come pensi possa reagire sapendo di essere stata adottata? Non credi che possa soffrire ancora di più sapendo che la persona che chiama padre, in realtà non è niente per lei?” chiese con durezza Tsunade.

Kakashi incassò il colpo, ricordandosi all’istante il giorno in cui la rosa parlò della sua preoccupazione per la salute cagionevole dell’anziano padre, aggiungendo che era l’unica persona rimasta a lei cara.
Sospirò profondamente:

“Ha ragione, non avevo pensato a questo e vi chiedo scusa!” disse sinceramente pentito.

“No, non devi scusarti, caso mai sono io che devo a te le mie scuse. Dovevo dirtelo già dalla prima volta che eri venuto nel mio ufficio per parlarmi dei problemi legati al chakra di Sakura, ma ho preferito continuare a mantenere il segreto, ignorando completamente il suggerimento di Fugaku di dirti tutta la verità sulla ragazza. Ero convinta che saresti riuscito a risolvere ancora una volta i suoi problemi, ma arrivati a questo punto, non so nemmeno io come aiutarti. Lasciamo che sia il tempo a trovare le risposte mancanti e per quanto riguarda l’esame, stai tranquillo, ricordati che è in squadra con i miei nipoti e la loro bravura è nota in tutto il villaggio …. saranno loro ad aiutare la compagna pur di non venire bocciati, approfittando anche di mettersi in mostra!” disse con un mezzo sorriso divertito e contagiando anche i due presenti.

Era risaputo da tutti che i due ragazzi cercavano sempre di mettersi in mostra per dimostrare di essere i degni eredi dei loro potentissimi clan.

“Già …. adesso che me lo fa notare, ho lasciato il team da solo con la scusa di metterli alla prova, vedendo come se la sarebbero cavati senza di me per un’ora circa. Non vorrei che quei due ne combinassero un’altra delle loro, anche se la mia preoccupazione più grande è per Naruto ….. estremamente portato a combinare guai!” disse Kakashi pensieroso massaggiandosi il mento con le dita.

Tsunade rise di gusto mentre a Fugaku iniziò a pulsare la vena sopra la tempia:

“Se quel discolo dovesse combinarne un’altra delle sue, ti ordino di dirmelo subito! Penserò io a farlo rigare dritto!”

“Ma smettila Fugaku! Naruto è cresciuto nella tua famiglia e non sei mai riuscito a piegarlo …. è tale e quale a Minato e tu stesso lo sai meglio di chiunque altro!” disse Tsunade continuando a ridere, riuscendo a contagiare anche il suo grande amico.

“E’ meglio che vada! Non si sa mai! …. Vi ringrazio per avermi concesso l’opportunità di poter parlare con voi e scusatemi ancora per avervi mancato di rispetto, ma è stato involontario! …. Per quanto riguarda quello che ci siamo detti, state tranquilli, non ne farò parola con nessuno!” facendo un leggero inchino e uscendo direttamente dalla finestra aperta.

“Chissà perché non è uscito dalla porta!” chiese sorpresa l’Hokage.

“Forse l’ha fatto per non incontrare Shizune!” le rispose Fugaku con uno sguardo d’intesa e iniziando a ridere contemporaneamente.

“Già hai proprio ragione amico mio! …. Adesso concentriamoci sul lavoro, abbiamo già perso troppo tempo!” l’Hokage ritornò seria e concentrata, così come l’Uchiha.
 

*******
 

Kakashi balzava di tetto in tetto ripensando alle parole dell’Hokage: non solo era preoccupato sulla possibilità del sorgere di una nuova organizzazione criminale ma anche sul problema legato al chakra di Sakura.
Se nemmeno Tsunade sapeva come aiutarla, doveva trovare un modo per potenziare le poche arti di combattimento che aveva acquisito in quei mesi, cercando però di fare molta attenzione a non stancarla e indebolirla troppo.

Quando giunse in prossimità dell’accademia percepì un’aurea a lui fin troppo famigliare, legata al capo clan degli Uchiha: la palla di fuoco suprema!

Aumentò immediatamente la sua corsa prevedendo guai mentre gocce fredde di sudore iniziarono a scendere lungo le tempie, anche se in cuor suo, sperava vivamente di sbagliarsi ……
 

Sakura era rimasta pietrificata, le sue gambe non riuscivano a muoversi e il terrore si impossessò del suo corpo appena vide gli occhi di Sasuke diventare rossi: doveva essere il famoso sharingan ed era veramente spaventoso!

Doveva cercare di reagire, doveva trovare la forza e il modo di fermarli altrimenti avrebbero rischiato grosso, avendo percepito la potenza straordinaria dei loro colpi.

“Noooo! Fermatevi! Vi scongiuro …. fermatevi!” urlò correndo verso di loro e senza accorgersene, iniziò a piangere …….

“Stai indietro!” una voce autoritaria le giunse alle orecchie mentre due forti mani la scaraventarono a diversi metri di distanza.

Sakura si rialzò all’istante sentendosi più tranquilla avendo riconosciuto la voce del suo maestro. Alzò lo sguardo verso i compagni con un lieve sorriso stampato sulle labbra, ma la paura prese il sopravvento vedendo le due sfere entrare in contatto.

Kakashi iniziò a comporre velocemente una serie di sigilli attivando una barriera di luce che posizionò fra di loro, iniziando a risucchiare l’energia del chidori e del rasengan.

Purtroppo però, la loro potenza era enorme e nonostante gli sforzi di Kakashi per mantenere intatta la barriera, questa cedette provocando una forte esplosione appena le due sfere entrarono in contatto.

Sasuke e Naruto vennero scaraventati con violenza dalle parti opposte del campo atterrando malamente al suolo privi di conoscenza e il Jonin, riuscì a balzare via in tempo, evitando di entrare in contatto con l’esplosione.

Grazie alla posizione in cui si trovava, Sakura rimase illesa ma aveva assistito a tutto, lasciandola con gli occhi sbarrati pieni di terrore e il corpo completamente inerte.

“Non stare li impalata! Muoviti, vai a prendere Sasuke e portalo subito in infermeria mentre io penserò a Naruto …. non c’è tempo da perdere!” le urlò Kakashi.

“Cos’è successo?” chiesero all’unisono Asuma e il Capitano Yamato giunti insieme ai loro team dopo aver avvertito e sentito l’impatto devastante delle sfere.

“Per fortuna siete arrivati! Controllate nei dintorni che non ci siano state conseguenze mentre io e Sakura portiamo questi due scellerati in infermeria! ….. SAKURA TI HO DETTO DI MUOVERTI!” urlandole e guardandola in malo modo. Issò Naruto sulle spalle e iniziò a correre verso l’infermeria dell’accademia.

“Avanti muoviamoci! Controlliamo che non ci siano altri danni!” ordinò Asuma notando la devastazione attorno a loro.

“Si!” gridarono in coro i ragazzi, dividendosi e balzando nelle varie angolazioni dell’area circostante.

Nel mentre, Sakura cercò di reagire e di seguire le indicazioni del Jonin. A stento, corse verso Sasuke ma quando provò a sollevarlo si accorse che era troppo pesante per lei. Era ancora privo di conoscenza, il corpo pieno di contusioni e di ferite sanguinanti, aveva bisogno di cure e non c’era tempo da perdere.
Guardò il compagno, strinse i denti e i pugni iniziando a concentrarsi per sprigionare il chakra, l’unico che potesse darle la forza necessaria per aiutarlo. Dalle mani e dai piedi, comparve la luce verde del potere e consapevole di poterlo gestire senza problemi, issò sulle spalle Sasuke e iniziò a correre e a saltare per raggiungere velocemente l’infermeria.

Kakashi aveva appena affidato Naruto alle cure di un medico quando si ritrovò di fianco Sakura che teneva saldamente l’Uchiha.

“Bravissima! …..” aiutandola e mettere il compagno sul lettino: “ ….. Sei stata velocissima, i miei complimenti!” poggiandole con affetto una mano sulla testa.

Alcune infermiere si precipitarono a controllare i parametri vitali di Sasuke e una di queste sprigionò da una mano il potere curativo, facendogli riprendere un po’ i sensi.
Sakura osservò attentamente i movimenti del polso dell’infermiera, riconoscendo la tecnica della rigenerazione del chakra, ma quando si sporse per guardare meglio, le porte dell’infermeria si chiusero davanti a lei.

“Dimmi cos’è successo?” chiese seriamente il Jonin mentre continuava a tenere lo sguardo fisso sulla porta chiusa.

“M-mi d-dispiace …. mi dispiace per tutto!” rispose mortificata con lo sguardo abbassato.

“Non importa! Anch’io ti devo chiedere scusa per averti urlato contro, non era mia intenzione!” sorridendole da dietro la maschera e poggiandole una mano sulla spalla per rassicurarla.

“Credi …. credi che se la caveranno?” chiese seriamente preoccupata per l’incolumità dei compagni.

“Sicuro! Hanno la pelle dura …. come la loro testa!” provocando una leggera risata alla rosa.

“Mi dici adesso cos’è successo fra quei due?” rifacendole la stessa domanda ma usando un tono più dolce.

Sakura prese un bel respiro e iniziò a raccontare come un libro avesse provocato un litigio così furioso fra i suoi compagni ….

“U-un libro ha scatenato tutto questo pandemonio?” chiese preoccupato Kakashi, intuendo che fosse proprio quello che aveva regalato a Naruto.

“S-si …. v-vedi, e-era un l-libro…. be’ ecco …. era un po’ ….. come posso dire ….. per favore Kakashi non chiedermelo!” disse completamente imbarazzata al ricordo di quelle immagini così esplicite.

Kakashi ebbe la conferma che si trattasse proprio di quel libro!

“H-ho capito! Ma sai come ne sia venuto in possesso?” chiese sudando freddo.

Sakura negò freneticamente con il capo, tenendo gli occhi chiusi  ancora imbarazzata.

Il Jonin tirò un sospiro di sollievo: pericolo scampato!

“Ascoltami ….. forse è il caso di non raccontare proprio tutti questi dettagli …. che ne dici se invece ci limitassimo a dire che hanno iniziato a litigare per un motivo futile? Perché in fondo è stato proprio questo …. un futile motivo!” ridendo istericamente e sperando nel consenso dell’allieva.

“V-va bene!” rispose sorpresa da quello strano atteggiamento del Jonin, ignara che fosse stato proprio lui a regalare quel libro a Naruto.

“Perfetto! Adesso vado in portineria, devo far chiamare la famiglia di quei due! Aspettami qui, arrivo subito!” correndo verso il lunghissimo corridoio.

Sakura si voltò a guardare la porta dell’infermeria sperando che i suoi compagni si riprendessero presto, quando sentì giungere dietro di lei diverse persone. Asuma e il Capitano Yamato erano arrivati seguiti dai loro team.

“Sai come stanno? E Kakashi dov’è andato?” chiese il Capitano alla rosa.

“Kakashi arriva subito, è andato in portineria a chiedere di chiamare la loro famiglia ….. mentre per i miei compagni non so ancora niente …. il medico li sta ancora visitando!” rispose con preoccupazione.

“D’accordo, andiamo anche noi Asuma, voi ragazzi rimanete qua, arriviamo subito!” disse il Capitano Yamato correndo insieme al collega per raggiungere il Jonin e chiedere direttamente a lui maggiori spiegazioni.

“Ma cos’è successo?” Kiba non riuscì a trattenersi, troppo preoccupato per la sorte dei suoi amici.

“H-hanno litigato ….. e hanno finito per scontrarsi in un …. in un combattimento!” cercò di rispondere la rosa, imbarazzata per essere la prima volta che gli rivolgeva la parola.

“E tu dov’eri? ….. Fronte spaziosa!” chiese con rabbia Ino.

La rosa la guardò perplessa e timidamente:

“S-stai parlando con me?”

“Certo e con chi se no! Sei l’unica qui in mezzo ad avere una fronte così ampia! Allora mi rispondi? Dov’eri? Perché non hai cercato di fermarli? Ma che razza di compagna di squadra sei se nemmeno intervieni durante i litigi? Non hai pensato che potessero farsi del male?” la Yamanaka era furiosa.

“Ino, adesso calmati! Lo sai anche tu come sono fatti quei due …. quando si mettono nella testa di combattere, nessuno riesce a fermarli!” Shikamaru le si parò davanti cercando di calmarla.

“S-si I-ino c-calmati, n-non c-credo s-sia i-il c-caso d-di m-mettersi a l-litigare!” cercò di intervenire Hinata, mettendole una mano sulla spalla.

“NO!! Non potete chiedermi di calmarmi! Lo so benissimo anch’io che è impossibile fermarli, ma lo sapete anche voi com’è fatta …. Naruto non fa altro che ripetercelo …. fronte spaziosa non ha nessuna intenzione di amalgamarsi con il team e dubito fortemente che abbia anche solo cercato di intervenire! A lei non importa niente dei suoi compagni!” disse con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Sakura si pietrificò. Nell’ultimo periodo era convinta di essersi impegnata a fondo per socializzare con la sua squadra, ma stando alle parole della Yamanaka i suoi sforzi erano stati vani, dato che proprio Naruto aveva fatto quell’ affermazione.

“La verità sbattuta in faccia fa male, vero fronte spaziosa?” Ino continuò ad attaccarla, mentre gli altri compagni sospirarono rassegnati, scongiurando il peggio.

La rosa non riuscì più a trattenersi, Ino poteva anche aver ragione sul suo comportamento, ma non poteva permettersi di accusarla di infischiarsene dei suoi compagni quando in realtà aveva cercato di fermarli, anche se era consapevole che non sarebbe mai riuscita nel suo intento, troppo debole rispetto a loro.
Era sinceramente preoccupata per Sasuke e Naruto ….

“Mi chiamo Sakura e non fronte spaziosa!” disse con rabbia sfidandola con lo sguardo. Se l’intenzione di Ino era quella di provocarla, avrebbe trovato pane per i suoi denti.

“Tze …. ti chiamo come mi pare!” rispose con tono beffardo, incrociando le braccia e voltando il busto di lato alzando leggermente il capo con fare da snob.

La rosa guardò attentamente la figura di Ino, soffermandosi su quel naso all’insù molto simile a un:

“Maialino! Con quella posa e quel naso che ti ritrovi assomigli proprio ad un suino! …. D’ora in poi ti chiamerò Ino-pig!” disse vittoriosa, vedendo la Yamanaka diventare rossa dalla rabbia.

“Come mi hai chiamata? Come ti permetti? Tu sei ….” cercando di controbattere e venendo preceduta dalla rivale.

“Si, si lo so, sono fronte spaziosa e tu invece …. Ino-pig!” ridendo beffardamente e provocando l’ilarità fra i  presenti. Quella era la prima volta in assoluto che vedevano qualcuno tenere testa alla Yamanaka e dovevano ammettere che Sakura ci sapeva proprio fare.

“Che sta succedendo? Cos’è tutto questo baccano?” Asuma era ritornato seguito dai suoi due colleghi.

Tutti i ragazzi abbassarono il capo senza dire una parola, mentre le due ragazze si fulminarono con lo sguardo.

“Sakura, puoi andare a casa, credo che per oggi l’allenamento possa definirsi concluso. Per i tuoi compagni stai tranquilla, sono in ottime mani e la loro famiglia sta già arrivando! Ci vediamo domani!” Kakashi la guardò con uno sguardo che non ammetteva né repliche né domande.

Acconsentì appena con il capo e si diresse verso l’uscita.

“Per voi invece l’allenamento non è finito, quindi dirigetevi nei vostri campi, noi arriviamo subito!” disse perentorio Asuma ai ragazzi che ubbidirono in silenzio.

“Hai bisogno di qualcosa?” chiese il Capitano Yamato a Kakashi.

“No, grazie per l’aiuto! Ora ci penserò io!” alzando un sopracciglio vedendo la maniglia della porta davanti a lui abbassarsi.

“Dottore come stanno?” chiese subito preoccupato il Jonin senza aspettare che il medico uscisse dall’ambulatorio.

“Diciamo bene, dato il pericolo che hanno corso! Sarebbe opportuno ricoverarli in ospedale per qualche giorno, giusto per tenerli sotto osservazione. Hanno riportato molte contusioni tra cui diverse costole incrinate!” rispose con professionalità e spostandosi di lato lasciando libero il passaggio per entrare.

Kakashi inchinò leggermente il capo come segno di gratitudine per poi entrare nella stanza e richiudersi alle spalle la porta.

Naruto e Sasuke stavano litigando furiosamente nonostante fossero malconci e bendati in diverse parti del corpo.

“E’ stata tutta colpa tua, non dovevi lanciare la palla di fuoco suprema!” urlò il biondo.

“E chi lo dice? In fondo non è una tecnica pericolosa come il tuo rasengan, sei stato tu ad esagerare, io mi sono solo limitato a difendermi!” gli rispose il moro allo stesso tono.

“Anche infortunati, non perdete mai il vizio di stuzzicarvi a vicenda, vero?” Kakashi era davanti ai loro letti che scuoteva la testa con rassegnazione.
“Kakashi, lascia che ti spieghi cos’è successo ….”

“Stai zitto Naruto! Sakura mi ha già raccontato tutto! Lasciate che vi dica io una cosa! …. Mi avete profondamente deluso, vi avevo chiesto di comportarvi bene e di non disubbidire alle mie regole, invece ve ne siete approfittati e lo avete fatto solo per mettervi in mostra, dimostrando l’uno all’altro i vostri miglioramenti. Siete dei bambini che pensano solo a vantarsi e questo è un comportamento che non tollero nel mio team, mi sono spiegato?” guardandoli con rimprovero.

Naruto e Sasuke incassarono il colpo: Kakashi aveva capito perfettamente che erano arrivati a combattere non per il  litigio, ma solo perché assetati di competizione!

“Ci dispiace!” dissero all’unisono, profondamente dispiaciuti e facendo sorridere appena il maestro.

“Per questa volta lascerò correre, ma non intendo concedervi un’altra possibilità. D’ora in poi dovrete attenervi alle mie regole e le mie istruzioni ….. i vostri colpi sono stati potentissimi e mi avete reso molto orgoglioso di voi, ma non siete ancora in grado di controllarli. Se non fossi intervenuto in tempo non avreste messo a rischio solo le vostre vite, ma anche quelle di tutti gli altri cadetti, provocando moltissimi danni anche all’accademia stessa! Riflettete sulle mie parole e sulle vostre azioni!” guardandoli seriamente e incamminandosi verso l’uscita.

“Dove stai andando?” chiese sorpreso Naruto.

“Fuori ad aspettare la vostra famiglia!” disse sogghignando, immaginandosi già la sfuriata di Fugaku.

Naruto e Sasuke deglutirono a fatica: sapevano che se l’avevano scampata con Kakashi non sarebbe stato lo stesso con il capo famiglia che spesso li aveva puniti proprio per la loro bramosia di mettersi in mostra combattendo, a suo dire, senza cervello!

Appena furono soli, l’Uzumaki si voltò verso il compagno:

“Ehi teme? Ti ricordi quel favore che mi dovevi?”

“Si, ma che c’entra! Ti rendi conto che fra un po’ dovremo affrontare mio padre?” disse quasi infastidito.

“Appunto, è proprio per questo che te l’ho chiesto …. mi devi un favore ed è arrivato il momento che tu paghi il tuo debito …. devi promettermi che non dirai a nessuno che avevo quel libro!” arrossendo appena.

“Ma se è stato proprio per quello che abbiamo iniziato a litigare! No, scordatelo! Raccontando la verità posso sperare in una punizione inferiore rispetto alla tua!” incrociando le braccia al petto e chiudendo gli occhi.

“Ah si? Come vuoi! Allora racconterò alla zia del tuo comportamento con Sakura-chan!” assumendo la stessa posa del moro.

Sasuke rabbrividì al pensiero di incorrere all’ira della madre e sospirando rassegnato:

“Va bene, per questa volta hai vinto tu dobe, non racconterò niente e non voglio più sentir parlare di quel libro, chiaro?”

“Lo sapevo!” sfoggiando un sorriso trionfante.

Passarono alcuni minuti di assoluto silenzio, troppi per un chiacchierone come Naruto:

“Teme, non sei curioso di sapere come facevo ad avere quel libro?” guardandolo maliziosamente.

“NO! Non voglio saperlo, ma accetta il mio consiglio …. tieni chiusa quella tua boccaccia! Non credo che ai miei genitori possa far piacere sapere che tipo di lettura ti appassiona!” sorridendo maleficamente, intuendo che il compagno non avesse afferrato a pieno il suo suggerimento.

“Anche se dovessero scoprirlo, non gli direi mai chi me l’ha dato!” rispose convinto.

“Ne sei sicuro dobe? Ti ricordo che mio padre possiede lo sharingan ipnotico!” accentuando il suo sorriso malefico e gioendo vedendo Naruto irrigidirsi e sbiancare.

“Per tutti i kami! Non ci avevo pensato!” iniziando a sudare freddo.

Lo sharingan ipnotico aveva il potere di vedere nelle mente delle persone carpendone tutti i segreti e solo chi possedeva due tomoe e una predisposizione particolare nell’utilizzo del chakra, poteva manifestarlo.  Pochi Uchiha avevano questo potere: Fugaku, Itachi, Shisui, Madara e il defunto Obito.

Kakashi rimase fuori dalla porta dell’infermeria ad aspettare la famiglia Uchiha, prevedendo già l’ira incontrollabile di Fugaku. Naruto e Sasuke sarebbero stati puniti severamente per il loro comportamento sconsiderato ma si sentiva in parte responsabile per quello che era accaduto: era lui il maestro e sua era la responsabilità dell’incolumità dei suoi allievi. Doveva trovare un modo per placare, almeno in parte, la collera di Fugaku e dato che lo conosceva abbastanza bene, aveva già un’idea: far leva sull’orgoglio Uchiha!

Fugaku arrivò insieme alla moglie e al figlio maggiore e vedendo Kakashi che li attendeva, si sentì in dovere di chiedere maggiori informazioni sull’accaduto …..
Il Jonin spiegò brevemente che il tutto era nato da un semplice litigio (omettendo volutamente la parte del libro per evitare spiacevoli conseguenze personali) soffermandosi maggiormente a compiacersi e a lodarsi delle straordinarie capacità di apprendimento dei ragazzi, fino a dichiararsi lui stesso sorpreso per l’enorme potere che erano riusciti a scaturire dalle loro tecniche, affermando con assoluta certezza, che queste sarebbero diventate, nel corso del tempo, le più temibili del Regno del Fuoco e proprio per questa sua convinzione bisognava incoraggiare i ragazzi a continuare ad allenarsi con la stessa intensità e concentrazione di sempre.
Nell’udire quelle parole piene di lode nei riguardi dei suoi due ragazzi, Fugaku iniziò a rilassarsi gonfiando il petto pieno di orgoglio, tutto sotto lo sguardo compiaciuto di Kakashi, per aver centrato il suo scopo, di Mikoto e di Itachi.

Fugaku si ricompose, riassumendo il suo solito portamento autoritario e autorizzando la moglie ad entrare in infermeria alzando il braccio in direzione della porta:

“Grazie Kakashi! Ora, se non ti dispiace, vorrei vedere come stanno quei due sconsiderati, anche se una bella punizione non gliela toglie nessuno!”

Mikoto si precipitò ad entrare, non prima di lanciare un rapido sguardo pieno di gratitudine al Jonin, la stessa cosa fece Itachi che per tutto il tragitto aveva tentato inutilmente di placare l’ira del padre.

Naruto stava ancora tremando al pensiero dello sharingan ipnotico mentre Sasuke sogghignava silenziosamente, quando improvvisamente videro la porta aprirsi e Mikoto precipitarsi verso di loro.

“Bambini miei, state bene? Sapeste che paura che mi avete fatto prendere!” spostandosi di continuo da una parte all’altra dei due letti per poterseli abbracciare affettuosamente.

Naruto si lasciò coccolare tranquillamente, beandosi di quelle carezze piene d’affetto mentre Sasuke, troppo imbarazzato:

“Mamma per favore adesso basta! E poi non siamo più dei bambini!”

“Infatti! Persino dei poppanti sono più maturi e responsabili di voi!”

Fugaku si mise di fronte ai letti fulminando entrambi i ragazzi mentre questi iniziarono a sudare freddo deglutendo a fatica.

“Mi avete profondamente deluso e per questo subirete una punizione esemplare!” portandosi le braccia al petto.

“E q-quale s-sarebbe?” chiese terrorizzato Naruto.

Fugaku non riuscì a rispondere che Tsunade entrò di corsa nella stanza:

“Che avete combinato razza di incoscienti che non siete altro!” dirigendosi verso i nipoti e tirando ad entrambi un sonoro ceffone sulla testa.

“Ahio nonna! Mi hai fatto male! Sono un convalescente e merito un trattamento premuroso …. dovresti saperlo, dato che sei un medico!” sfidandola con lo sguardo e massaggiandosi la testa.

“Baka!” alzando un pugno come a volerlo picchiare di nuovo.

“Tsunade per fortuna sei arrivata! Potresti visitarli anche tu? Il dottore ci ha detto che avrebbero bisogno di qualche giorno di osservazione in ospedale, ma gradirei conoscere anche la tua opinione!” Mikoto intervenne prima che l’amica sfogasse nuovamente la sua collera su Naruto, incapace di tenere la lingua a freno.

“Sciocchezze! Adesso ci penso io a questi due!” iniziando a concentrare il suo chakra curativo sulle ferite dei nipoti.

“Ecco fatto! Adesso potete tornarvene a casa però per tre giorni dovrete stare a riposo …. niente allenamenti, intesi?” Tsunade usò un tono che non ammetteva repliche.

“Tre giorni? Nonna, ma non sono troppi?” come al solito Naruto non capiva quando era il caso di non parlare, prendendosi un altro pugno in testa dall’Hokage,
scaturendo l’ilarità dei presenti, Fugaku compreso, anche se cercò di nascondere il sorriso comparso sulle labbra.

“Grazie infinite Tsunade e per ringraziarti vorrei invitarti a cena!” le chiese Mikoto prendendola per le mani.

“Non devi ringraziarmi, sai benissimo che sono molto affezionata a queste due piccole pesti, però purtroppo sono costretta a declinare l’invito …. devo finire di ultimare il rapporto da consegnare alla squadra di Itachi che come sai, domani dovrà andare in missione!” parlandole in modo gentile.

“Come? In missione? Ma per quanto tempo?” chiese dispiaciuto Sasuke.

“Almeno due settimane, stando alle prime informazioni che mi ha dato la zia! Non preoccuparti, vedrai che passeranno in fretta!” gli disse Itachi poggiandoli l’indice e il medio sulla fronte.

“Ma così perderai la festa della primavera! …. Mi dispiace tanto Itachi, ma non preoccuparti, vedrò di divertirmi anche per te!” disse orgoglioso Naruto portandosi le braccia al petto.

“E’ qui che ti sbagli! Né tu, né Sasuke andrete alla festa! Questa è la punizione che meritate per il vostro comportamento sconsiderato!” disse Fugaku con tono autoritario.

“Cosa? No zio ti prego, non puoi impedirmi di andare alla festa! Ci sono tante cose buone da mangiare e già me le stavo pregustando!” mostrando l’acquolina in bocca.

“Ho detto che non ci andrete e sapete benissimo che le mie decisioni non si discutono, inoltre, quella sera, non avrete nemmeno il permesso di chiamare i vostri amici a farvi compagnia! ….. L’unica persona che starà con voi, dato che io e Mikoto andremo alla festa, sarà ….. Madara!” mostrando un sorriso malefico.

Mikoto, Itachi e Tsunade cercarono di nascondere il loro divertimento, mentre Sasuke e Naruto, nell’udire quel nome, sbiancarono assumendo un volto pieno di terrore.

L’Uzumaki saltò giù dal letto inginocchiandosi davanti allo zio e abbracciandogli le gambe, iniziando a supplicarlo:

“No zio, ti prego! Non farmi questo …. ti prometto che accetterò qualunque altra punizione, anche più severa … sono anche disposto a coricarmi sulle tue ginocchia, abbassarmi i pantaloni e farmi sculacciare da te come quando ero piccolo ….. tutto pur di non stare con quello psicopatico di Madara!” mostrando due lacrimoni e la candela al naso.

“Naruto non ti azzardare a pulirti sui miei pantaloni! Dovresti vergognarti a comportarti ancora come un bambino, sei cresciuto e devi mostrare un comportamento maturo per la tua età! Ho deciso così e così sarà!” mettendo le mani sui fianchi.

Sasuke era rimasto pietrificato, immaginandosi già le cose peggiori che sarebbe stato costretto a fare per soddisfare quello psicopatico di Madara: Naruto aveva ragione a definirlo in quel modo!

Le due donne e Itachi non riuscirono più a trattenersi e iniziarono a ridere sonoramente ……

 

Sakura tornò a casa ripensando agli avvenimenti della giornata. Era veramente preoccupata per la sorte dei compagni, nonostante Kakashi avesse cercato di tranquillizzarla, ma quello che la tormentava maggiormente erano le parole pronunciate da Ino. Lei ci teneva al suo team e lo avrebbe dimostrato impegnandosi di più, sia nella socializzazione che negli allenamenti. Pensando a quest’ultimi si ricordò dei suoi studi e della tecnica rigenerativa del chakra utilizzata l’infermiera: ora sapeva come riprodurla!




Angolo dell’autrice:

Chissà perché Naruto e Sasuke considerano Madara un vecchio psicopatico e i presenti ridono sonoramente! Mah! ….
Vi chiedo scusa per aver modificato alcune tecniche fra cui lo sharingan ipnotico, ma come sapete questa storia è e sarà tutta rivoluzionata in base alle mie esigenze, spero che mi perdonerete!
Vorrei ringraziare di cuore tutti voi lettori, anonimi e non, che continuate a seguirmi, a gratificarmi con le vostre recensioni e le segnalazioni della mia ff fra le vostre preferite e seguite. Parlando proprio di segnalazioni, approfitto per ringraziare pubblicamente  (senza voler togliere niente a nessuno)  due lettrici che hanno segnalato le mie due ff all’amministrazione fra le storie scelte. Non credo di meritare così tanta considerazione, ma mi avete fatto un regalo bellissimo e non conoscendo parole adatte per esprimere tutta la mia gratitudine, ho pensato di farlo in questo modo …. quindi, grazie infinite a:

ZONAMI84, per la mia prima ff, -Tutto muore, tutto rinasce-

LADYUCHIHA23, per questa in corso.

A presto un bacione grande a tutti voi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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