Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: lin_    02/07/2014    4 recensioni
‘A cosa servirebbe? È solo una stupida colazione amore.’
‘Serve a vivere.’ Rispose lui facendo spallucce.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




'Sei in questo ospedale perché non ascolti quello che ti dico.'
'Continui a farti del male non mangiando.'
'Vivrai in questo ospedale per sempre se non ti decidi a guarire.'
'La tua non è una malattia fisica, è psicologica.'
'Sei fottutamente pazza.'


Forse, forse lo era: Pazza si intende. Preferiva stare a guardare due occhioni caramello piuttosto che mangiare, preferiva vederlo sorridere mentre la visitava piuttosto che ingurgitare cibo per poi vomitarlo. Il fatto era che odiava gli ospedali, li odiava quasi quanto odiava se stessa: si credeva un mostro ma non faceva nulla per guarire. L'anoressia era da sempre la sua seconda migliore amica, Leslie ci conviveva da tanto ormai e adesso sembrava non sentirne più il 'peso'. La sua prima migliore amica era decisamente più realistica, il suo nome era Odette: di origine francese, capelli neri e occhi celesti senza alcun problema di linea. Aveva iniziato a 16 anni, nel fiore dei suoi anni, a vedersi grassa, quasi obesa: iniziò a vomitare anche la stessa anima pur di dimagrire. Adesso aveva 23 anni e 42 kg sulle spalle, era fermamente convinta che la sua vita fosse persa, che lei stessa fosse persa, che i suoi pensieri fossero inutili, che i suoi sentimenti non avessero mai visto la luce. Si dovette ricredere. Innamorarsi di un tirocinante non era tra i suoi piani, ma ormai a farle compagnia era quella voce calda, profonda e mille volte più bella di quella sua. Il suo nome era zayn, ragazzo di appena 24 anni, tirocinante e prossimo alla laurea. Visitava ogni giorno Leslie e la pregava di mangiare ma lei rifiutava. Rifiutava per il semplice fatto che a saziarla erano quegl'occhi così profondi in cui potevi perderci l'anima, il corpo e i pensieri. Odette quel giorno era sdraiata accanto a lei, con i suoi soliti argomenti contorti per farle capire che mangiare fosse importante, che fosse l'unica soluzione ma Les era convinta che essere sazia di Zayn fosse già abbastanza.
'Smettila di pensare ai suoi occhi.' Odette lo sapeva, sapeva tutto. Dell'amore che divorava il cuore della sua migliore amica, del fatto che non mangiasse per quella sazietà astratta, per quella stessa sazietà che nessuno mai aveva provato.
'Non posso, ci ho lasciato il cuore dentro i suoi occhi.' Detto con quel rossore sulle guance familiare, rosse quasi come i suoi capelli. Aveva perso la testa per quel ragazzo, da sei mesi: periodo in cui la sua anoressia era peggiorata, era diventata così evidente che un giorno una bimba di appena sei anni le disse 'perchè non mangi, se vuoi posso darti la mia merendina.' Frase che la fece però scoppiare in un pianto disperato. Si chiedeva ogni giorno perché non riuscissero a capirla ma poi Odette le spiegò che bisogna capire le cose concrete e la sua malattia non lo era. Quello stesso giorno zayn entrò in stanza sorridendo come non mai, chiedendo ad odette di scendere dal letto per poi baciare la guancia-già rossa- di Leslie.
'Allora, hai mangiato qualcosa?' Mi bastano i tuoi occhi. Avrebbe voluto rispondere ma non poteva così scosse la testa e abbassò lo sguardo quando vide gli occhi del ragazzo riempirsi di delusione.
'Me l'avevi promesso Les. Mi avevi promesso che avresti mangiato, che l'avresti fatto per me.' Le disse duro, stringendo la mascella e i pugni.
'Scusa ma non ce l'ho fatta.' Gli disse abbassando ancora di più-se possibile- lo sguardo. Era vero, non era riuscita a mandare giù una pesca. Una volta ne andava matta, ne mangiava 13 al giorno facendo infuriare la madre. adesso non riusciva a sentirne l'odore, ma non solo della pesca: di tutto.
'Se continui così non ce la farai sul serio Les.' Il cuore della ragazza esplose nel sentire quel nomignolo, era la prima volta che la chiamava in quel modo e ne era rimasta sorpresa. Come anche lui. Sorpreso del suo stesso gesto.
'A cosa serve vivere?' Chiese lei, una domanda che si poneva da tanto. Una di quelle che ti tormentano, una di quelle a cui tu non riesci proprio a rispondere.
'Hai 23 anni, tutta una vita davanti, persone che ti amano. A cosa serve morire, invece?' Il ragazzo capiva solo adesso, teneva a Leslie come mai si sarebbe aspettato. Forse però c'era qualcosa in più, qualcosa di molto più vero.
'Serve a vivere Zayn.' Si girò su un fianco, e sentì la porta sbattere. Quello fu il gesto che la fece crollare, lacrime salate colpirono le sue guance, lacrime amare andarono a tracciare un percorso lungo il suo viso, lacrime di un persona distrutta andarono a bagnare il cuscino, lacrime sgorgate da occhi spenti andarono ad accentuare la sua situazione, a farle capire che ormai era andata.
'Mi dispiace ma non possiamo fare più nulla. Lo stomaco non sopporta cibo, il suo corpo respinge tutti i farmaci. Possiamo aspettare solo che un arresto cardiaco se la porti via.' Disse il dottore con le lacrime agli occhi. In quell'ospedale avevano preso tutti a cuore la storia della ragazza sazia d'amore, quella ragazza saziata da due gemme, quella stessa ragazza che dopo appena due minuti stava sentendo i suoi genitori dirle-tra le lacrime- che non ce l'avrebbe fatta. Si sentì sollevata ma dopo so rese conto, si rese conto che aveva rovinato tutto con le sue stesse mani, non avrebbe più visto il padre partire e tornare dall'Afghanistan, non avrebbe più visto sua madre cavalcare, non avrebbe più visto la sua migliore amica ballare e soprattutto non si sarebbe più saziata, veramente, di quegl'occhi che ormai sognava anche la notte. Zayn al sentire quelle parole iniziò a piangere, come stesse per perdere la cosa più preziosa che ancora nemmeno possedeva, in quel momento di rese conto che nessuno era infinito, tutti prima o poi andavano via lasciando vuoti immensi ed incolmabili, si rese conto-per la prima volta- che tutto era destinato a scomparire ma entrambi sapevano che l'amore, quel sentimento che mai si sarebbero confessati, li legava per sempre. L'unica certezza. L'unico appiglio. L'unica cosa destinata al per sempre.
Leslie muore solo 5 giorni dopo, un giorno piovoso e tetro in cui i suoi occhi videro per l'ultima volta quelli di Zayn. Un giorno stupido, un giorno pieno di rabbia nei confronti della vita.
23 novembre, il giorno in cui Les lasciò quella sazietà per non tornare mai più.
Adesso zayn era sdraiato nel suo letto, nella stanza d'ospedale in cui la ragazza aveva trascorso i suoi ultimi giorni di vita, con una lettera in mano. Lettera indirizzata a lui. Sulla busta compariva con una bella calligrafia 'per zay.'  L'aprì sospirando e sentendo già le lacrime scendere dagli occhioni che un tempo erano la fonte di vita di una ragazza 23enne.
'Caro zay,
Non so per quale stupida ragione sono qui a scriverti, magari stai pensando al tempo che ti sto facendo perdere: tempo che avresti dedicato alla tua ragazza, se ne hai una. La verità è che le uniche cose che mi hanno tenuta in vita fino ad oggi sono i tuoi occhi, quegli occhi dalla quale traevo la sazietà che mi serviva. Vedi Zayn, erano i tuoi occhi a saziarmi e quando mi dicevi di mangiare, cercavo le gemme che mi avrebbero saziata sul serio. Non so come sia possibile ma so di essere innamorata di te..'- prese qualche secondo prima di ricominciare. Si asciugò gli occhi e cercò di non urlare o rompere qualcosa.-'non so come sia possibile, ma ne sono sicura. Odette dice sempre 'smettila di pensare ai suoi occhi' ma io come faccio? Come faccio, se sono l'unica cosa che voglio vedere? L'oblio non mi spaventa ma prima di morire ho pregato Dio affinché mi faccia trovare un paio d'occhi come i tuoi lassù. So che potrei sembrare strana ma fidati, angelo, sono solo innamorata. Ti amo.
Les.'
'Ciao angelo, ti amo anche io.' Disse stringendo la lettera al petto senza smettere di piangere.


‘Papà non ho fame, posso non mangiare per oggi?’ Chiese la bambina cercando di addolcire il padre, che irremovibile, scosse la testa e replicò.
‘Non se ne parla Leslie, devi mangiare.’ Zayn guardò la sua bambina che scocciata si sedette a tavola e iniziò a mangiare in silenzio.
‘Perché non la lasci andare, amore?’ Chiese sua moglie con sguardo interrogativo.
‘Perché mangiare serve, Alice.’
‘A cosa servirebbe? È solo una stupida colazione amore.’
‘Serve a vivere.’ Rispose lui facendo spallucce.
E Leslie, dopo tutti quegl’anni, viveva ancora nel suo cuore.






Salve! Eccomi con un'altra shot, vi mancavano vero? lol
Ma sappiate che ho deciso di trattare questo argomento perché mi colpisce in prima persona, anche se, nella shot ho ingigantito tutto.
Scusate per il mio umore pessimo, quindi anche qui è mancato l'happy ending. Mi farò perdonare, forse!
Adesso vado, prima di scoppiare in lacrime.. Vi chiedo solo di soffermarvi su alcuni punti in cui ho cercato di trasmettere qualcosa, un messaggio.
Vi adoro tutte, un bacio.
Lin_
Ps: se volete fare un salto alla FF, cliccate il banner qui in basso.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: lin_