Presentations
Intanto io fissavo mio padre, lui e Harry avevano una caratteristica comune: gli occhi.
Entrambi avevano due meravigliose iridi verde smeraldo.
Continuavo a riflettere su tutta quella storia: stando al racconto, Harry doveva avere all'incirca 19 anni.
Chissà il riccio cosa faceva nella vita? E chissà cosa penserà di fare qua?
Sussultai sentendo una voce, ritornai a fare attenzione a ciò che mi stava succedendo attorno. Mia madre aveva interrotto quel silenzio agghiacciante, quel silenzio che più che silenzio sembrava un urlo delle cose non dette, quel silenzio che spaccava i timpani.
Fissò Harry negli occhi, poi gli sorrise, uno di quei sorrisi dolci, poi sussurro in maniera flebile-"Vado a prepararti la stanza degli ospiti"
Si alzo lentamente dal divano e spari su per le scale.
Questa volta fu Harry a non far calare nuovamente i toni, domandando con una sorta di ghigno sulle labbra-"Allora Rob, non mi presenti le tue adorate figlie?" disse enfatizzando ''adorate''
-"Si, certo" affermò ancora confuso lui -"Lei è Kate" disse indicando mia sorella.
Kate puntò velocemente la mano verso il nuovo venuto, cercando un modo per presentarsi.
Lui gliela strinse senza dargli troppo conto, sembrava quasi disgustato da noi, e forse potevo capirlo: avevamo avuto ciò che lui non aveva mai avuto...
Intanto io fissavo mia sorella, era totalmente il mio opposto: lei bionda, io mora; lei liscia, io riccia; lei occhi di un verde chiaro, io di un banalissimo castano; lei perfettamente in forma, io con qualche chilo in più(anche se nulla d'esagerato); lei a breve compirà i 18 e io sono sui 16, prossima ai 17.
A volte mi era difficile pensare che fossimo sorelle e bhe, dopo quella stravolgente scoperta del figlio segreto , non mi sarei tanto sorpresa se da un' istante ad un altro ci avessero annunciato che una delle due non era loro figlia.
L' unica cosa in comune tra di noi era l'altezza: 1,70.
Diciamo che se c'era qualcuno che aveva ereditato tutti i pregi dei nostri genitori era sicuramente lei. Mentre io mi ero accontenta di ciò che era rimasto in un certo senso.
'Ma come mi è saltano in mente ora questo ragionamento? La situazione è critica e io perdo tempo a fare confronti tipo "Trova le differenze" . Qualcosa nella mia testa non funziona'
Scossi il capo per gli stupidi ragionamenti che stavo facendo, ritornando alla realtà
Mio padre aveva posato lo sguardo su di me,credo già da un po',ma io ero totalmente assente.
Capii dopo cosa stava cercando di fare: mi stava presentando così come aveva fatto con Kate.
Fissai con fare preoccupato Rob (perchè diamine lo sto chiamando Rob? ), ma lui con uno sguardo dolce mi tranquillizzo e poi continuo-"E lei è Jess"
Guardai titubante il ragazzo che avevo di fronte. Sinceramente ero spaventata: era appena entrato in casa mia e stava totalmente sconvolgendo la mia vita o meglio dire la mia esistenza.
Sembrò quasi leggermi nel pensiero, poichè ,subito dopo esclamò-"Tranquilla, non ti mangio"
Rimasi a bocca aperta fissandolo, mentre lui mi porgeva la mano.
La sua voce era profonda e roca, e ciò aumentava il mio timore nei suoi confronti.
Fu mio padre a riportarmi sul pianeta terra richiamandomi -"Jess"
Mi girai di scatto e capii cosa volesse: non avevo ancora stretto la mano a Harry, così lentamente lo feci.
Lui accennò un sorriso. Io ,invece, rimasi immobile riflettendo su quali segreti potesse nascondere, oltre a ciò che avevo scoperto durante quell' "interessante" serata.
Sentii il suono di alcuni passi dal piano di sopra.
Poco dopo scese la mamma annunciando nel tono più dolce possibile -"Harry, la stanza è pronta! Puoi salire se vuoi"
Il ragazzo le rivolse un occhiata e senza dir nulla afferrò il suo borsone e sali per la rampa di scale.
Strano tipo, è vero era arrabbiato con papà, ma un "Grazie" a mia madre poteva dirlo! Non gli sarebbe costato alcuna fatica, sicuramente anche a Londra ringraziavano, o forse dov'era cresciuto lui non si usava?!
Sentii i suoi passi salire velocemente e poi entrare nella stanza.
A giudicare dal tonfo che si sentì, aveva appena buttato a terra la sua valigia.
Osservai i miei genitori: era evidente che avessero bisogno di parlare.
Così senza dir nulla mi avviai verso le scale.
Mia sorella mi seguì, avvertendo anch'essa l'atmosfera che si era venuta a creare a casa nostra nel giro di un'ora.
Circa 60 minuti prima stavamo cenando come ogni normale famiglia, e adesso ci ritrovavamo con una sorta di "fratellastro" appartenente alla vecchia vita di mio padre.
E' proprio vero che ,a volte, il passato torna, forse non sempre con risvolti positivi, ma torna...
Salve a tutti!
Questo è il secondo capitolo!
Come mi hanno suggerito ho cercato di descrivere in modo più approfondito tutto ciò che accade.
Spero di esserci riuscita , e gradirei se qualcuno mi dicesse se effettivamente ce l'ho fatta!
Spero di esserci riuscita , e gradirei se qualcuno mi dicesse se effettivamente ce l'ho fatta!
Spero che qualcuno legga questo capitolo e perchè no, lasci una recensione. :)
Fatemi sapere i vostri pareri, anche perchè io non vedo l'ora di aggiornare.
Detto questo, vi saluto: un grande abbraccio.
Alla prossima.
Ciaooo :D