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Autore: manubibi    24/08/2008    1 recensioni
I my chemical romance sono un gruppo semi-sconosciuto di new york...Gerard è il bersaglio di qualcuno che reclama vendetta...ma tutti e cinque finiranno in mezzo al brutto affare! Pairing: Gerard/Frank. Come sempre, sono graditissime le recensioni^^
Genere: Generale, Azione, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, My Chemical Romance
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Dal primo giorno avevano visto così tante volte il sole sorgere e tramontare attraverso le sbarre che avevano perso la concezione del tempo, e chissà perché forse preferivano fosse così.

E il cantante si rammaricava di non avere delle sigarette, ora ne aveva bisogno più che mai:

Frank si era raffreddato ogni giorno di più, tanto per cominciare, e ormai non gli parlava più;

Secondariamente, lì dentro continuavano a sentire i peggiori rumori: rutti, bestemmie, pianti isterici, urla animalesche e il suono di altre attività di cui non voleva sapere nulla, non riusciva a sopportarli soprattutto perché non smettevano nemmeno di notte, ma d’altronde non avrebbe dormito lo stesso, perché c’era un altro pensiero che, più di tutti gli altri, non lo faceva stare tranquillo nemmeno un momento.

Guardava i suoi compagni di sventura, uno più grigio e triste dell’altro, e non poteva fare a meno di pensare che tutto quello era successo solo e unicamente per colpa sua, sarebbero rimasti in prigione a tempo indeterminato per qualcosa in cui non c’entravano minimamente.

In pratica, Gerard era scosso tutto il tempo dal senso di colpa. E da tutto il resto, piccole cose intuibili pensando allo stato in cui si trovava.

-Ma porca puttana, non esistono le cicche in questo posto?-, sbraitò all’improvviso un giorno.

Gli altri quattro si voltarono sorpresi, essendo quella la prima volta che lo sentivano dire una frase intera da un bel pezzo, ma poi alzarono tutti le spalle.

-Cazzo, amico, bastava dirlo-, gracchiò una voce dalla cella di fronte, e fra le sbarre comparve un viso giovane, che sorrise gioviale.

Il secondino sbirciò nella sua direzione, ma scrollò le spalle, sorridendo divertito.

Il ragazzo gli lanciò una sigaretta spiegazzata e un accendino, e Gerard li afferrò con in faccia un sorriso di gratitudine. Accese la punta del rotolino di carta e subito i suoi lineamenti si rilassarono, nell’estasi della nicotina. Cazzo, pensò, finalmente un po’ di sollievo.

-Grazie, amico-, bofonchiò lanciando indietro l’accendino.

-Di niente-, rispose l’altro,-quando vuoi…mia sorella viene ogni settimana a farmi da rifornimento, Dio la benedica.

Dando un altro tiro sentì la mente sgombrarsi, il peso sul petto vaporizzarsi…e finalmente si era sciolto dallo stato di asocialità.

-Come sei finito qui dentro?-, chiese espirando lentamente il fumo, come se lo facesse scappare controvoglia dai polmoni.

-Ah, niente…sai, fino all’anno scorso spacciavo…attività di famiglia-, rispose l’altro con un mezzo sorriso sarcastico.

-Capisco-, replicò Gerard, appoggiando la fronte alle sbarre. Pensò che quel tipo non aveva l’aspetto di uno che ha passato un anno in prigione.

-E tu che hai fatto?-, domandò il ragazzo.

-Ho ammazzato due fratelli della mafia…per legittima difesa, certo, ma stranamente non c’è nessuno disposto a credermi-, rispose ironico il moro, tornando a fissare il viso che scorgeva appena nel buio.

-Beh, non è una novità che la mafia tenga per le palle tutto il distretto di polizia-, mormorò l’altro annuendo.

-Già-, disse lugubre Gerard, poi tutto tornò all’abituale silenzio finché il ragazzo non disse:

-Beh, comunque io mi chiamo Billie Joe…Billie Joe Armstrong.

-Gerard Way-, replicò atono il cantante.

-Piacere…Sai, devo averti già visto, mi sei familiare!-, fece Billie.

-Sono in una band…loro-, accennò ai compagni di cella, -suonano con me.

-Davvero?! Anch’io suonavo, un bel po’ di anni fa, ma all’epoca ero dalle parti di Los Angeles…Oakland, non so se hai presente-, rispose l’altro in tono estatico, e si sporse di più sulle sbarre mostrando meglio il proprio volto: i ciuffi disordinati di capelli neri incorniciavano il viso rotondo, gli occhi verdi lampeggiavano come se la vita si fosse riaccesa in loro, le labbra piccole e spesse erano ricurve in un sorriso.

-Oakland…più o meno…la nostra zona invece era dalle parti di Belleville, in New Jersey , ma poi ci siamo trasferiti in questo buco di città…-, disse Gerard dando un tono sprezzante alle ultime parole. In effetti ora New York era in cima alla lista delle sue città più odiate.

-Come vi chiamate?-, chiese Billie, -noi ci chiamavamo Sweet Children, ma ci siamo sciolti da un bel pezzo…

-Noi siamo i My Chemical Romance…ma non so se esistiamo ancora-, ammise Gerard con un sorriso malinconico.

-Ma Gee, non dire queste cose-, intervenne la voce pacata di Bob,-vedrai che usciremo presto e torneremo a suonare. Piacere io sono Bob Bryar-, aggiunse rivolgendosi a Billie Joe.

-Sì, ha ragione…al processo vi hanno mandati qui dentro con quali prove?-, chiese quest’ultimo.

-Beh, è bastata la deposizione dei due tirapiedi ancora vivi…sai, non è stato un processo molto lungo-, rispose Bob.

-Cazzoni di sbirri-, sputò Billie, attirando su di sé lo sguardo irritato del secondino:-…beh, che hai da guardare? Vorrei vedere te al posto mio!

-Oh, andiamo, Billie, neanche fossi quel tipo innocente che credi-, replicò l’agente con un mezzo sorriso.

-Beh, Charlie, fai conto che io lo facevo per dare da mangiare ai miei figli…da quando Adie se n’è andata non è stato facile-, sospirò il californiano.

La guardia rispose qualcosa ma ormai quella era una conversazione solo fra lui e Billie, dato che Gerard e Bob erano tornati fra i compagni di cella.

Frank dormiva, e la vista del suo viso sofferente anche nel sonno, delle occhiaie che annerivano lo spazio sotto i suoi occhi e tutto il suo apparire malconcio fu un nuovo colpo per Gerard.

D’un tratto la sua mancanza si fece sentire, non perché prima non fosse stato accanto a lui, ma perché da quando erano stati arrestati, il chitarrista aveva perso ogni sua abitudine, non parlava nemmeno con Mikey, e al cantante mancava molto il Frankie di cui era innamorato.

Certo, lo amava, anche se ultimamente non lo dimostrava come prima. Lo amava da quando l’aveva visto entrare nell’aula grigia della loro adolescenza, e gli attimi che avevano passato insieme erano serviti a superare le rispettive separazioni dei genitori.

Perciò decise di parlarci, per la prima volta in settimane.

-Frankie-, chiamò scrollandolo leggermente per la spalla.

Il ragazzo disteso mugolò infastidito, si rigirò un po’ e poi aprì gli occhi. Appena vide chi lo aveva svegliato, assunse subito un’espressione scontrosa.

-Che vuoi?-, sbottò.

-Voglio parlare, Frankie-, rispose Gerard, pure irritato da quel tono.

-Io no-, lo lapidò il moro, girandosi dall’altra parte.

Tempo prima avrebbe saputo esattamente come ammorbidirlo e gli sarebbe venuto naturale, ma in quella situazione era un po’ difficile entrare nello stato d’animo giusto.

‘D’accordo, Gee, fa un bel respiro’, si disse.

Sospirò, poi appoggiò una mano alla spalla del suo ragazzo, che cercò di scrollarsi.

-Frankie…dimmi qualcosa-, riprese in tono lezioso.

-Vaffanculo-, rispose prontamente Frank, come se avesse aspettato proprio quelle parole, e si girò dall’altra parte.

Stavolta fu Gerard a sbottare: -andiamo, ancora da quella volta!

-Sì! Perché al ristorante non mi hai minimamente considerato…

-ma non volevo escluderti!-, protestò il cantante.

-…e poi mi hai levato le mani dai fianchi come fossi un lebbroso-, continuò Frank ignorandolo.

-Perché volevo proteggerti, idiota! Quello mi puntava contro una pistola, non volevo che finissi sotto tiro anche tu!-, rispose Gerard dandogli uno spintone.

Il chitarrista sussultò di stupore, poi si voltò di nuovo.

-Comunque non sono in vena di parlare, non so se si capisce-, disse mascherando quell’attimo di incertezza.

-Nemmeno io, ma tu mi manchi così tanto che faccio sto sforzo-, replicò l’altro, guardando poi altrove in imbarazzo.

Non sapeva perché ora avesse voglia di essersi tappato la bocca in tempo per non dirlo.

Frank spalancò gli occhi come se non capisse il senso di quella frase, poi accennò un sorriso e rispose:

-Anche tu mi manchi, pensavo che non saresti più tornato.

Fece una pausa, poi sbuffò:

-Oh, ma vaffanculo…

E si appropriò delle labbra del cantante, avvicinando il suo viso tenendolo per la nuca.

Gerard aveva dimenticato cosa si provava a sentire quelle labbra soffici che premevano contro le sue, a morderle e sentire un leggero sapore di sangue, ma soprattutto aveva scordato la reazione che aveva il suo corpo a quel contatto: la cassa toracica cominciava a sobbalzare come se si trovasse su una macchina in una strada sterrata, le mani partivano da sole senza un’autorizzazione della base di comando, troppo occupata a girare come una trottola, e il viso gli si infiammava dando alle guance un delicato color magenta.

Subito partirono esclamazioni da parte dei tre compagni di cella che nessuno dei due comprese, e quando si staccarono Frank disse:

-Beh…bentornato, Gee.

Gerard scoppiò a ridere, e fu travolgente il suo stupore nel notare il piacere che provava nel farlo di cuore dopo tanto tempo, fu come se non avesse mai riso prima.

-Comunque-, intervenne la voce annoiata di Billie Joe,-mi sono stufato di questo posto.

I due ragazzi si voltarono stupiti, controllarono che il secondino se ne fosse andato e il cantante chiese:

-Che hai detto?

Il californiano li guardò con un ghigno, poi replicò.

-Mi sono stufato di stare in prigione.

-Beh, che novità-, fece Frank, -come se qui ci si fosse mai divertiti!

Billie ignorò il commento.

-Mi sembrate i tizi giusti…che ne dite se facciamo una piccola e discreta evasione?


[Scusate per il ritardo, ma l'ispirazione se n'è andata e pensavo di scrivere qualche altro capitolo prima di aggiornare...ma alla fine ho pensato di pubblicare lo stesso, anche se il prossimo capitolo è ancora in lavorazione da un mese ormai...quindi non ho idea di quando aggiornerò ancora, purtroppo...spero che la Musa si decida a tornare a farmi visita...
Comunque finalmente adesso c'è un motivo al fatto che ho messo i Green Day fra i personaggi xDD
Grazie a Emanuela_smile per avere aggiunto la storia fra le preferite ^^
Chemical Lady: A me fa piacere che ti piaccia XD sei una delle poche ç___ç si, a Gerard ho fatto fare la scenetta da film xD ma sarò scema uhahahaha *manu cerca di darsi un tono serio* se ti va fammi sapere che ne pensi di questo capitoletto, anche se è un pò tanto corto ed è vergognoso che ci abbia messo tanto a postarlo ç_____ç
Alla prossima, non so quando ma spero che ci sarà u.u]
   
 
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