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Autore: Minori Kuscieda    03/07/2014    3 recensioni
Il Regno di Sol e il Regno di Fa sono l’uno contro l’altro.
Nel primo, dopo la morte del Re, il Principe è salito al trono ancora molto giovane.
Ma lo zio, invidioso del suo potere, lo accusa ingiustamente, riuscendo a cacciarlo dal Regno.
Prende così il suo posto, iniziando a governare con il pugno di ferro…
Nel secondo la Principessa è stata data in sposa ad un ragazzo di una famiglia nobile, che lei non ama.
Inizia ad odiare il padre e tutto quello che lo riguarda, così decide di scappare…
Un giorno incontra il suo Principe Azzurro, e…
Un amore impossibile, ostacolato dalla lotta tra due Regni.
Uno zio da spodestare e un trono da riconquistare.
Due popoli in subbuglio e la guerra che avanza.
Riusciranno il Principe Leon e la Principessa Violetta a riportare la pace?
[Leonetta, Diemilla, Naxi, Marcesca e accenni DjxCami]
Spero di avervi incuriositi!
DEDICATA A: Julia Duchannes, ali_01 e Camy_Love00 e a tutti quelli che continuano a seguire me e le mie storie!
P.S. Ringrazio Niley Story (MagicGirl96) per il banner della storia! Grazie a te e a tutti, davvero.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Gregorio, Leon, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il duello dei pretendenti.

<< Nessuno mi ha mai detto che essere Re sarebbe stato anche così noioso. >> Gregorio era seduto, tutto scomposto, sul trono nella sala principale del castello.
<< Essere Re non è mai noioso, hai tanti compiti a cui dovresti assolvere ma se non è cosa tua… >>
<< Silenzio Esmeralda, non ho  chiesto il tuo parere. >>
La donna, in piedi vicino al trono, alzò gli occhi al cielo; il quel momento bussarono alla porta.
<< Avanti. >> Disse Gregorio con un’espressione alquanto scocciata sulla faccia
<< Sire, abbiamo una lettera per lei. >>
<< Di chi? >> Chiese Gregorio, raddrizzandosi
Il soldato indugiò un po’ su quella domanda ma al richiamo del re si convinse a parlare.
<< Arriva dal Regno di Fa. >>
A quelle parole Esmeralda trasalì e Gregorio serrò i pungi.
<< Interessante. >> Bisbigliò << Dammi qua. >> Strappò la lettera dalle mani del sodato che si inchinò e uscì dalla sala.
Gregorio guardò la pergamena arrotolata, sigillata con lo stemma di Fa; strappò quest’ultimo e srotolò la carta. Non lesse ad alta voce, si limitò a sorridere quando lesse la firma del mittente: Re German Castillo.
Suo fratello Juan non era mai riuscito a sconfiggerlo, limitandosi a firmare un trattato di pace durato anni. Ma ora era arrivato il momento di mostrare a Fa la potenza del nuovo sovrano di Sol, e di sottomettere German e tutta la sua famiglia.
Juan non aveva mai voluto farlo, non era nelle sue intenzioni sfidare di nuovo i Castillo, ma lui, Gregorio Vargas, era diverso: non era buono, ragionevole, e avrebbe attaccato il regno nemico con tutte le sue forze. Lui voleva di più. E quel ‘di più’ era proprio il Regno di Fa.
Si alzò dal trono e si rivolse ad Esmeralda << Preparati insieme a tua figlia, si parte per le Terre di Nessuno. >>
<< Cosa dovremmo fare li? >> Chiese la donna, seguendo il cognato fuori dalla sala
Ma questi non rispose, uscì dal castello e raggiunse il comandante delle truppe.
<< Prepara l’esercito, si parte stasera stessa. >> Si avviò ma si voltò subito di nuovo << Anzi no, appena sarete pronti. >>
 
[P.O.V Francesca]
E così siamo in viaggio.
In viaggio per le Terre di Nessuno, dove c’è Violetta.
Stamattina ho sentito litigare Marco e Diego: il primo voleva convincere il secondo a non partire per il deserto, ma Diego, ormai convinto, vuole andarci per ritrovare Violetta.
Infondo ha ragione, non c’è modo di dirgli che non è vero visto che la principessa è proprio li…
Comunque, dopo aver litigato, nessuno dei due si è scambiato più una parola.
Fino a quando, verso l’ora di pranzo, il proprietario della locanda ha chiamato Diego dicendogli che c’era un uomo che voleva parlare con lui.
Diego è uscito ed è rientrato con una lettera in mano, si è seduto al nostro tavolo e aveva detto solo che gliela mandava il re.
L’aveva letta in silenzio e poi ci aveva guardati. << Dobbiamo partire. >> Ha detto.
Marco ha cercato di fermarlo, di chiedergli cosa c’era scritto nella lettera, ma Diego aveva slegato i due cavalli, era salito in groppa al suo e aveva incitato Marco a fare lo stesso; lui mi ha guardata, mi ha aiutata a salire e poi abbiamo raggiunto Diego che, solo poco fa, ci ha detto che nella lettera il re German gli ordinava di raggiungere Violetta che si trovava nelle Terre di Nessuno con Leon, principe di Sol.
Siamo in viaggio da circa quattro ore credo. Ho sonno. Sono stanca e stare sotto a questo sole non mi fa bene; ho solo voglia di dormire un po’.
Mi appoggio alla schiena di Marco e chiudo gli occhi: prima di addormentarmi riesco solo a sentire Diego che dice di voler sfidare quel Leon prima di riprendersi Violetta.
[Fine P.O.V]
 
La sera ormai era arrivata e il piano ideato da Beto e Leon avrebbe avuto inizio di li a poco.
Mangiarono tutti insieme qualcosina per poi conservare le risorse che avevano in dei sacchi: pane, formaggio, latte, grano, tutto quello che sarebbe servito per il viaggio.
<< Siamo pronti? >> Chiese Leon guardando la comitiva e poi Violetta accanto a lui
La guardò dritta negli occhi e, lasciando andare gli altri avanti, le prese le mani.
<< Sei sicura di voler venire? Non vorrei metterti in pericolo. >>
<< Sta tranquillo. >> Rispose, incrociando le dita della sua mano a quelle del ragazzo << Io non posso lasciarti solo. Ho promesso a me stessa che ti sarei stata vicini in tutti i casi, e questo non è il momento adatto per voltarti le spalle. >>
Leon sorrise, poi l’abbracciò. << Ti amo e tu non puoi sapere quanto. >> Le disse all’orecchio
<< Invece lo so, per questo anche io ti amo. >>
<< Ragazzi, >> Beto li richiamò << non abbiamo tempo da perdere. >>
<< Arriviamo! >> Leon diede un bacio sulla fronte di Violetta, prese la sua mano e iniziarono a correre per raggiungere gli altri.
Ma era tutto troppo perfetto, filava tutto troppo liscio. Erano in viaggio da un bel po’, quando, da lontano, sporsero la sagoma di due cavalli.
<< Chi sarà secondo voi? >> Chiese Nata, deglutendo, nascosta dietro a Maxi
<< Spero solo che siano amichevoli. >> Disse Dj
Quando le sagome, da scure macchie nella nebbia divennero chiare e precise, Violetta spalancò gli occhi e strinse il braccio di Leon.
<< Cosa c’è? >> Chiese quest’ultimo << Li conosci? >>
Violetta annuì, con gli occhi sgranati.
<< Tu guarda chi si rivede. >> Disse il ragazzo con lo sguardo più minaccioso dei tre, guardando la Principessa << Ciao Violetta, ti ricordi di me? >>
La ragazza non rispose, e quando il ragazzo che aveva parlato scese da cavallo, Leon la strinse a se.
<< Violetta, non dirmi che lui è… >>
<< Esatto. Sono Diego, e penso che la principessa vi abbia già raccontato chi sono e perché ci consociamo. >> Nessuno parlò << E tu…tu dovresti essere Leon, giusto? >>
<< Vedo che già mi conosci. >>
<< Diciamo che, nella lettera che ho ricevuto stamattina, il re Castillo diceva che un certo Leon Vargas si trovava con la figlia in mezzo al deserto. E dice anche che sei stato tu a convincere Violetta a scappare. >>
<< Non è vero, lui non c’entra! >> Esclamò Violetta, sciogliendosi dall’abbraccio del ragazzo
<< Già, è vero, visto che ad aiutarti a scappare è stata la tua amichetta…com’è che si chiama? >>
<< Francesca. >>
<< Esatto, proprio lei. La ragazza che, guarda caso, ci ha accompagnati qui. >>
Violetta, Leon e tutti gli altri videro scendere, dall’altro cavallo, non solo il ragazzo che aveva in mano le redini, ma anche la ragazza in questione.
<< Francesca!! >> Urlò Violetta, richiamando l’attenzione della ragazza
Questa alzò lo sguardo e i suoi occhi si illuminarono. << Violetta!! >>
Marco, senza aspettare nessun ordine, le lasciò la mano e la ragazza corse dall’amica, abbracciandola di slancio e scoppiando in lacrime.
<< Bene si, molto commovente. Ma ora arriviamo al sodo. Non sono venuto fin qui solo per riprendermi Violetta, ma anche per sfidarti, Vargas. >> Diego sfoderò la spada che teneva legato alla cintura dei pantaloni e la puntò verso Leon.
<< Allora, cosa aspetti? Se non accetti la sfida vuol dire che non sei poi così forte. >>
Il ragazzo dagli occhi verdi serrò i pungi, guardò Violetta ancora stretta all’amica e poi la spada con il manico dorato. L’afferrò, la estrasse e la puntò verso Diego mentre tutti gli altri si mettevano al sicuro lontano dal raggio d’azione dei due ragazzi.
Diego e Leon incrociarono le spade e si scambiarono uno sguardo di fuoco.
<< Bene, al mio ‘via’ potete iniziare. >> Disse Beto mettendosi tra i due << Tre…due…uno…VIA! >>
Il rumore e lo stridio delle spade che si scontravano raggiunse le orecchie dei presenti.
Sia Diego che Leon erano molto agili, riuscivano a schivare gli attacchi ed erano talmente abili che sembravano essere stati addestrati per combattere in un esercito.
Violetta trattenne un urlo quando vide Leon perdere la spada. Sembrava ormai spacciato quando con un salto riuscì a schivare la punta della lama di Diego e a raggiungere la sua spada.
<< Sei bravo, devo ammetterlo. >> Si complimentò Diego, con un sorriso falso
<< Anche tu, non c’è che dire. >>
<< Ma non credere di riuscire a sconfiggermi. >>
Iniziarono a correre l’uno verso l’altro e finirono con il far scontrare di nuovo le due spade. Leon fece leva verso sinistra cercando di far cadere la spada a Diego ma questi riuscì a respingerlo, mettendo in difficoltà il ragazzo.
Leon strinse la spada per non farla cadere e ansimò: non aveva mai combattuto così a lungo contro un suo avversario, e questo dimostrava che Diego, oltre a essere molto bravo, stava riuscendo a metterlo in difficoltà.
<< Non dirmi che sei già stanco, Leon. >>
Il principe lesse negli occhi di Diego soddisfazione e provocazione. Solo una cosa doveva fare: non cadere nella sua trappola e non abbassare la guardia.
Ripresero il combattimento, ma dopo mezz’ora Leon faticava a stare dietro a Diego.
“E’ troppo veloce. Non sembra essere stanco neanche un po’!” Pensò
Ad un tratto non vide più Diego. Dove poteva essere finito? Possibile che si era ritirato dalla battaglia?
Si stava guardando intorno quando spalancò gli occhi: un dolore lancinante poco sopra al fianco lo costrinse a lanciare un urlo, e a stringere i denti quando sentì la spada ritrarsi.
<< LEON! >> Il ragazzo riuscì a sentire solo la voce di Violetta prima di cadere a terra ferito, con il sangue che sporcava il terreno e i vestiti. 
 
*Angolo Autrice*
Bonjour a todos ! (Si, mezzo francese mezzo spagnolo :P)
Allora, come ve la passate? Spero bene e meglio del nostro povero Leon T.T
Sembrava tutto perfetto e invece ecco che arriva Diego e sfida il nostre principe…riesce a ferirlo, ma Leon si salverà?!
Gregorio è intenzionato a sfidare German, ma ce la farà a batterlo o la guerra si concluderà con una sconfitta? Oppure con un altro inutile trattato di pace?
Le domande sono parecchie amici miei! Per fortuna io so la risposta u.u
Il capitolo 14 è già in fase di lavorazione, mi manca una buona metà per finirlo, ma comunque devo prima aggiornare l’altra mia storia per postarlo… ma tranquilli, non aspetterete molto! ;)
Bene, io spero che questo capitolo vi sia piaciuto (e che non mi uccidiate per quello che ho fatto succedere a Leon. xD)
Ringrazio chi non smette di recensire o semplicemente di leggere la mia storia! Grazie, non avrei un motivo per andare avanti senza di voi! Besos :* 


 
  
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