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Autore: Seekerofdreams_    04/07/2014    12 recensioni
The maid (in italiano La domestica) è la storia di una ragazza universitaria che si riempie di marshmallow e caramelle piangendosi addosso davanti ad un pc guardando serie tv e ascoltando musica. Un giorno deciderà di cambiare tutto, ma sarà il giorno giusto per alzarsi dal letto e iniziare a vivere? La risposta la troverà in un paio di occhi azzurri. Tra figuracce, nuove amicizie, tradimenti e segreti vi narrerò la storia d'amore di Niall e Serena.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.The Maid.

Capitolo 19





L'amore è la più nobile debolezza dello spirito. 
John Dryden

 

 

 

 

 

Scendo le scale lentamente cercando di fare meno rumore possibile, sono stato in camera tutta la sera senza uscire, a riflettere sulla situazione, non sono sceso nemmeno a mangiare, per fortuna Greg mi ha portato un pezzo di torta salata che Denise ha amorevolmente preparato, sapendo perfettamente quanto mi piaccia.

Mi sento in colpa, non ho visto nemmeno Theo e soprattutto ho lasciato lei da sola, con la mia famiglia, senza pensare al suo disagio.

Invece di migliorare e fare passi avanti, torno indietro come un gambero.

Mi sento quasi un ladro mentre apro lo sportello del frigorifero per mangiare qualcosa in quella cucina troppo grande per i miei gusti.

La stanza è illuminata leggermente dalla luce della luna che filtra dalla porta finestra che si affaccia sul giardino nel retro e dalla lampadina sul forno a gas, che mi permette di muovermi liberamente senza cadere a terra.

Mi siedo attorno al tavolo dando le spalle all'ingresso in cucina e mangio silenziosamente quello che ho frettolosamente preparato, tiro fuori il cellulare dalla tasca e dopo averci rimuginato sopra, decido di scriverle un messaggio.

 

Da: Niall

A: Serena

«Ehi, sei sveglia?»

 

Invio dandomi dello stupido, è al piano di sopra, potrei provare ad entrare di nascosto, non credo si sia chiusa dentro, eppure sono troppo codardo per farlo.

Rimango fermo in attesa per minuti che mi appaiono secoli, nessuna risposta, forse dorme, in fondo sono le tre di notte qualsiasi persona sana di mente a quest'ora dorme.

Ripulisco il tavolo dalle briciole del pane e dopo aver spento la luce, torno al piano di sopra.

Mi fermo davanti alla porta della sua stanza, è marrone chiaro, come tutte le altre in questa casa e non so perchè mi mette angoscia, ho sempre odiato troppi colori chiari insieme, il bianco delle pareti, il colore delle porte, le cornici. Denise e Greg devono amare questo tipo di arredamento, ma io proprio non riesco ad apprezzarlo, è più forte di me.

Poggio la mano indeciso sulla maniglia della porta per poi tirarmi indietro e camminare verso la mia stanza, mi butto a peso morto tra le lenzuola che profumano ancora di lavanda e affondo il viso nel cuscino, soffoco un urlo di disperazione e dopo essermi girato una decina di volte, riesco finalmente a trovare la posizione giusta per cercare di riposare.

Prendo il telefono tra le mani e continuo a controllare e sperare nell'arrivo di un nuovo messaggio, schiaccio più volte il tasto home del mio I-phone, sperando di veder comparire il suo nome sul display ma l'effetto che ottengo è solo quello di ritrovarmi a chiudere lentamente le palpebre non distinguendo più i colori sullo schermo.

 

Quando apro gli occhi un odore intenso di caffè e delle risate mi scombussolano i sensi, mi stropiccio lentamente con il palmo della mano le palpebre e mi costringo a svegliarmi completamente. Ancora una risata e poi la voce di mia madre che incombe sulle altre, ma che ore sono?

Mi volto a cercare il cellulare ma sul comodino non ne trovo traccia, così mi scopro e lo trovo indisturbato in fondo al letto.

Il display digita le 11.54 am e una notifica mi fa quasi gelare il sangue, scendo dal letto e al contatto dei miei piedi nudi con il pavimento freddo rabbrividisco, in questo periodo l'Irlanda è veramente fredda.

Cerco di distrarmi per non aprire il messaggio ma imponente si prende beffa di me sullo schermo, lo fisso immobile per diversi minuti prima di aprirlo e leggerne il contenuto.

 

 

Da: Serena

A: Niall

«Come fai solo a pensare che io possa dormire?»

 

Una fitta allo stomaco mi fa imprecare, sono uno stupido, l'ora nel messaggio indica le quattro del mattino, segno che ha passato del tempo a pensare se rispondermi o meno.

Come darle torto dopo tutto? Mi sono comportato solo male con lei e oggi è anche Natale, l'ho invitata a passare le vacanze qui per non farla sentire sola e invece le sto rovinando tutto.

Un idiota, ecco cosa sono.

Apro la mia valigia e ne tiro fuori una camicia bianca, la porto con me in bagno insieme ad un pantalone piuttosto elegante e dopo essermi lavato, la infilo e chiudo tutti i bottoni, fin sopra al collo e mi guardo allo specchio provando a ravvivare i miei capelli con un unico pensiero in testa, devo farmi perdonare.

Metto un po' di profumo e mi chiudo la porta alle spalle, prendo un respiro profondo e mi avvio verso le scale.

Scendo lentamente, facendo il meno rumore possibile, sono tutti in salotto e non mi vedono arrivare, ridono insieme a Theo, che seduto in mezzo alla stanza su un tappeto prova a parlare senza riuscirci, sorrido e non vedo l'ora di prenderlo in braccio ma prima mi concedo qualche secondo per osservare la mia famiglia, ci sono proprio tutti mamma con il suo compagno, mio padre e la sua fidanzata, mia nonna, zii e cugini, mi sembra di non vederli da secoli eppure Willie l'ho visto qualche settimana fa a Londra.

E' proprio lui ad accorgersi di me, è seduto alla sinistra di Serena sul divano, gli faccio cenno di stare in silenzio e mi perdo ad osservare lei.

Sposta una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio mentre piegata in avanti, con i gomiti sulle ginocchia batte le mani facendo ridere mio nipote.

Le gambe sono coperte da delle calze nere, deve accorgersi che la sto fissando perchè sposta lo sguardo verso la mia direzione e quando i suoi occhi verdi incontrano i miei il mio cuore inizia a battere all'impazzata.

Non riesco a leggere la sua espressione, sembra vuota, continua a guardarmi e poco dopo tutti si accorgono della mia presenza.

“Ti sei svegliato finalmente tesoro” dice mia madre alzandosi e venendo a stringermi in un abbraccio di quelli mozza fiato che solo una mamma può donare ad un figlio.

La stringo anche io prima di dire un “Buon Natale” a tutti.

Mi lascio stringere da tutti, saluto calorosamente ogni persona in quella stanza e cerco di trattenermi il più possibile per rimandare il momento cruciale.

Ma ormai è l'unica persona che resta nella stanza da salutare insieme a Theo che sorridende è tra le sue braccia, così mi avvicino cautamente a lei e gli occhi di mio nipote si allargano, gli do un bacio sulla testa bionda poggiando la mia mano sinistra sul fianco di Serena, per trattenerla lì e non farla scappare.

La sento irrigidirsi ma quando inizio ad accarezzarle dolcemente il fianco si tranquillizza così riesco a guardarla e d'istinto poggio le mie labbra sulla sua fronte mentre Theo dice qualcosa di incomprensibile.

Le voci nel salotto sembrano scomparse, sento solo un piccolo sospiro e mi volto a vedere mia madre sorridere nella nostra direzione, ci stanno fissando tutti e quando mi giro Serena è tutta rossa.

“Piccolino vieni da mamma ora” dice Denise venendoci in aiuto.

Prende Theo tra le braccia e lui si accoccola sulla sua spalla, catturando l'attenzione di tutti i presenti così riesco ad afferrare la mano di Serena e senza dare spiegazioni la trascino in giardino.

Piove in Irlanda oggi, il cielo è cupo e nuvoloso ma amo anche questo della mia terra, ci fermiamo sul davanzale, ricoperti dal terrazzo del piano di sopra per non bagnarci e senza dire niente la bacio.

Sento la sorpresa nel suo corpo, prova a scostarsi ma la tengo ferma a me, così poco dopo si lascia andare, mettendo da parte ogni esitazione stringe le sue mani dietro la mia nuca.

In questo gesto che potrebbe sembrare di poco conto, io vi leggo tutto il suo amore per me.

Un amore che va oltre tutti gli ostacoli, oltre Amy, oltre il mio comportamento da idiota.

Una folata di vento ci provoca un brivido di freddo, ci stacchiamo per riprendere fiato ma continuo a tenere le mani salde sui suoi fianchi.

“Fa freddo, rientriamo?” le dico dolcemente.

Mi guarda attenta, nei suoi occhi vedo mille pensieri accavallarsi e so che vorrebbe dirmi qualcosa, so che vorrebbe delle spiegazioni eppure sorprendendomi l'unica cosa che fa è prendermi la mano.

Racchiudo le sue dita fredde tra le mie e mi avvio verso l'interno, mi concedo un respiro liberatorio anche se so che non abbiamo chiarito niente.

“Niall...” mi chiama e mi volto per ascoltarla.

“Solo una cosa...” dice fissando la punta delle sue scarpe per poi alzare il viso e guardarmi con una forza tale da farmi vacillare.

“Non dimenticarti che ci sono anche io, ti amo Niall e voglio essere la tua miglior amica, la tua ragazza e la tua amante, non chiudermi fuori dalla tua vita, per favore!”

Il suo discorso mi lascia un po' perplesso, la guardo e sorrido, è una donna forte e bella e sono fortunato ad averla incontrata.

“Hai ragione, è che avevo bisogno di un po' di tempo da solo, devo parlare con Amy e non so come affrontare la cosa con il mondo intero, è complicato!” dico storcendo il naso.

“Lo so, non è semplice me ne rendo conto ma sono al tuo fianco, ricordatelo” dice poggiando una mano sulla mia guancia e carezzandomi dolcemente.

E' questo l'amore? Quando una persona nonostante tutto rimane al tuo fianco?

Forse si, non riesco a dare altre spiegazioni ai suoi gesti dolci e gentili.

 

 

Pov di Serena

 

Gli occhi di Niall li ho amati da sempre.

L'azzurro così limpido e il modo in cui si illuminano quando ride mi scaldano il cuore e anche in questo momento, mentre ride con sua nonna, sento il cuore quasi uscirmi dal petto.

Essere anche una sua fan non aiuta di certo, sono così orgogliosa di lui, di ogni cosa che fa che mi sento quasi una stupida a trovarmi ancora in questa casa dopo quello che è successo ieri sera.

Ma infondo chi siamo noi per capire qualcosa di talmente grande come l'amore?

Ci hanno provato in molti e di certo non sarò io a capirne il funzionamento e sinceramente, nemmeno mi importa.

A me importa stare bene, essere felice e con Niall lo sono. Vale la pena alzarsi la mattina per vedere lui e non importa se si soffre, se bisogna aspettare i suoi tempi, quando si desidera qualcosa, si possono affrontare tutti gli ostacoli che ci si parano davanti.

L'atmosfera in casa è veramente festosa, provo ad aiutare in cucina ma mi rispediscono in salotto in un batter d'occhio con un “Sei l'ospite e gli ospiti sono sacri da queste parti”.

Mi sento un po' inutile e in imbarazzo a non poter fare niente, soprattutto perchè mi ritrovo insieme a tutti gli uomini di casa, mentre loro sono già alla quarta birra.

Incredibile quanto bevono!

“Forza tutti a tavolaaa!” l'urlo di Denise mi riporta con i piedi per terra e finalmente ci spostiamo tutti verso la tavola.

E' imbandita con candele accese e agrifoglio, mi siedo accanto a Niall e continuo a fissare le foglie spigolose di questa pianta, l'ho sempre trovata affascinante, senza saperne il motivo.

“La tradizione di usarla come addobbo natalizio è nata in Irlanda, sai?” mi dice Margaret, la nonna di Niall.

“Davvero?” le chiedo curiosa.

E' seduta di fronte a me e mi rivolge un sorriso dolce prima di annuire e bere un sorso dal suo bicchiere.

“Si, ha dei colori sgargianti e qui in Irlanda ne cresce in abbondanza e proprio per questo anche le famiglie più povere potevano permettersi di addobbare casa per Natale, regalando un po' di gioia a tutti!” finisce il discorso e non mi sfugge la punta d'orgoglio per la sua nazione nella sua voce.

Annuisco semplicemente e una volta che tutti siamo seduti, alziamo i bicchieri per brindare ad un Natale pieno d'amore e gioia, per tutti.

“Nollaig shona” dice Niall sorridendo prima di girarsi verso di me.

“Significa buon Natale in irlandese!” mi spiega e io sorrido, provando a ripetermi ancora quelle due parole ma con scarso risultato.

Niall ride e io do un pizzicotto al suo fianco destro facendolo sobbalzare.

Il pranzo passa nel migliore dei modi, mi sembra di far parte di questa famiglia da sempre, non mi fanno mancare mai nulla, si preoccupano di farmi sentire a mio agio e io non smetto di sorridere un istante.

Ammetto però di sentire fortemente la mancanza della mia famiglia, del tipico panettone a fine pranzo, della tombola con tutti e delle risate insieme.

“E' tutto ok?” mi chiede Niall sorridendo.

E come faccio a dire di no a due occhi come i suoi? Annuisco sorridendo a mia volta e afferrando il piatto che Maura mi porge felice.

“Questo è il dolce natalizio irlandese” dice Niall e io annuisco.

“Mh” annuisco mangiandone un pezzo “Pudding con panna e brandy, giusto?” dico sorridendo.

Mi guarda piacevolmente sorpreso e mi lascia un tenero bacio sulla guancia.

Di Niall ho sempre amato il suo modo di essere legato all'Irlanda, la passione che trasmette quando ne parla te ne fa innamorare all'istante.

Per questo non mi sono nuove molte usanze, anche se non credo che tutte si mettano in pratica!

Mentre finisco di mangiare la mia porzione, il telefono nella mia tasca vibra facendomi spaventare, anche quello di Niall suona e lo tira fuori senza problemi, così colgo l'occasione per guardare.

Una notifica sullo schermo mi avvisa di un nuovo tweet dall'account ufficiale dei ragazzi.

Lo apro rimanendo poi con la bocca semi aperta per la sorpresa.

Niall ride al mio fianco spostando tutta l'attenzione del tavolo su di noi, alzo lo sguardo e incrocio gli occhi sorridenti di Greg e l'espressione entusiasta di Denise.

“Quando avevi intenzione di dirmelo?” chiedo a Niall.

“Non mi sembrava importante” dice ridendo e io lo guardo sconvolta.

“Questo tu lo consideri non importante?” dico basita e rileggo per l'ennesima volta quel tweet.

 

Avete già deciso cosa fare a Capodanno?

Noi si!

Hyde Park 10.00 P.M

Siete tutti invitati per un evento imperdibile, totalmente gratuito!”

 

Mi stringe tra le braccia facendomi imbarazzare, il cuore mi batte all'impazzata, un concerto gratuito a capodanno non me l'aspettavo proprio.

L'idea di poterli vedere dal vivo, di sentirli cantare mi riempie il cuore di gioia così per tutto il resto del pomeriggio mi ritrovo a ridere senza apparente motivo.

Per un momento metto da parte Amy e mi lascio travolgere dalla felicità di questa notizia e da i regali.

Ci sono buste ovunque con giocattoli e tutine per Theo, Niall tira fuori un nuovo paio di scarpine da aggiungere alla sua collezione e suo nipote sembra apprezzare.

Lo prende in braccio e gli fa solletico sul pancino, provocando in me un sentimento ancora più grande di quello che pensavo.

Niall è una boccata d'aria fresca nella vita di tutti, è un bicchiere d'acqua nella calura estiva, un maglione caldo nel freddo invernale.

“C'è qualcosa anche per te, Niall non ci aveva avvertiti del tuo arrivo quindi scusa, è una sciocchezza!” Maura mi porge un sacchettino nero con i bordi rossi e io lo prendo titubante.

“Non dovevate, veramente!” dico per poi ringraziarla.

Apro il sacchetto tirandone fuori un paio di orecchini lunghi ed eleganti con tante pietruzze piccole incastrate tra loro, lo guardo affascinata, questa per loro è una sciocchezza?

“Sono stupendi!” dico sincera rivolgendo un sorriso alla donna davanti a me.

“Sono contenta che ti piacciano, veramente! Non sapevo quali erano i tuoi gusti, però mi sono ricordata che indossavi gli orecchini quando ci siamo visti la prima volta!” dice sorridendomi.

Mi permetto di sporgermi in avanti e abbracciarla, ricambia volentieri stringendomi e con la coda dell'occhio posso vedere un sorriso nascere sul volto di Niall.

“Che ne dite di fare una passeggiata?” chiede Bobby entusiasta alzandosi dal divano.

Tutti sembrano accogliere la richiesta volentieri e in un batter d'occhio spariscono per prendere giacche e sciarpe.

Rimango ferma a fissare ancora gli orecchini e Niall mi raggiunge abbracciandomi teneramente, poggia la testa sulla mia spalla e con lo scoppiettare della legna nel camino come sfondo mi regala uno dei baci più belli di sempre.

“Restiamo a casa? Non mi va di uscire!” dice staccandosi da me mentre qualcuno inizia a tornare in salotto.

Annuisco e dopo aver salutato tutti, compreso Theo che scompare quasi dietro il suo cappellino, saliamo mano nella mano al piano di sopra.

Sorpassiamo la mia stanza e mentre lui mi racconta aneddoti divertenti del suo passato io mi ritrovo a pensare che tra noi c'è ancora un gran punto interrogativo di mezzo, Amy.

Ci sdraiamo sul letto quando lui si sporge per regalarmi un bacio, gli rispondo a mala pena.

Sospira rumorosamente prima di scostarsi e allungarsi al mio fianco, fissiamo entrambi il soffitto, mentre fuori distrattamente sentiamo le voci di ragazzi e bambini che urlano ed escono fuori per godersi qualche momento senza pioggia.

“Vuoi che la chiami?” dice in un sussurro.

Voglio che la chiami? No, in realtà no. Ma non mi sembra giusto nei suoi confronti e non ho voglia di vivere una storia fondata su bugie e segreti, così, nonostante il dolore al petto all'idea di saperli insieme gli rispondo con un semplice “Devi parlarle faccia a faccia”.

Semplice agli occhi degli altri forse, perchè mi sento morire come un fiore dopo giorni di siccità, ho paura che lasciandolo andare via da lei, poi lui decida di non tornare più.

Ma non dico nulla, tengo le mie paure per me mentre lui annuisce e prende il cellulare, sento il suono degli squilli uno ad uno, rimbombano nella mia testa come la voce di lei quando nel rispondere lo chiama “Amore”.

Amore a chi? Al mio Niall?

Distrattamente sento la conversazione, troppo impegnata ad evitare di strappargli il telefono dalle mani e riagganciare per fare l'amore con lui e fargli capire che sono la sua unica scelta, l'unica sua possibilità.

“Va bene, ci vediamo tra un po' allora” dice Niall, posso sentire l'ansia nella sua voce, i suoi nervi tesi e quando chiude la telefonata istintivamente cerco la sua mano e la stringo.

“Non te ne andare” dico sinceramente e lui capisce che non mi riferisco al suo andare tra poco da Amy ma quella frase racchiude un senso molto più grande dentro di sé.

“Resto accanto a te piccola” sussurra baciandomi i capelli.

Annuisco fidandomi di lui ancora una volta e mentre infila il maglioncino rosso sulla camicia, io rimango seduta sul letto ad osservarlo.

“Che fai ora? Non c'è nessuno a casa!” chiede preoccupato.

“So badare a me stessa, chiamerò Harry o Liam, non li ho ancora sentiti!” dico sincera, Louis e Jess mi hanno scritto a mezzanotte, mentre di Zayn non avevo nemmeno il numero!

“Mmh, Harry non credo ti risponderà era dalla sua famiglia e quando è con loro il telefono non lo usa molto” dice scrollando le spalle.

“Bè, mi accontenterò di Liam!” dico fingendomi delusa.

“Ti do il numero di Zayn” dice lui avvicinandosi a me.

“Perchè? Voglio parlare con Liam io!” lo provoco.

“Ancora non ti ho perdonato per avermi detto che lui è il tuo preferito eh!” dice incrociando le braccia mentre io ridendo riporto la mente a ieri, durante il viaggio da casa sua in aeroporto.

 

 

In macchina ci teniamo la mano mentre il suo autista guida verso l'aeroporto, ridiamo e scherziamo cantando insieme On the top of the world degli Imagine Dragons.

Il mio cellulare mi avverte dell'arrivo di una notifica da instagram e per poco non mi strozzo quando la selfie di Liam mi appare sulla home.

Che succede?” chiede Niall ansioso.

Guarda” dico non pensando minimamente di stare sbavando su Liam in presenza di Niall.

Hai visto quant'è bello?” dico mentre lui alza un sopracciglio.

Lo conosco, è uno dei miei migliori amici” dice stizzito.

Ti sei offeso?” dico mordendomi un labbro.

Pensavo fossi io il tuo preferito” dice con una nota triste nella voce.

Si, cioè, è complicato tu sei tu e Liam è Liam!” dico arrampicandomi sugli specchi.

Sta per rispondere ma ci fermiamo, siamo arrivati, con il cappuccio abbassato sulla testa e camuffati con sciarpe e guanti scendiamo all'aperto.

Provo a prendere da sola la mia valigia ma è incastrata così provo a chiedergli aiuto e lui mi fa la linguaccia.

Chiama Liam!” dice serio.

Lo guardo prima di scoppiare a ridere e abbracciarlo, cercando di non dare troppo nell'occhio.

 

 

Torno con la mente al presente e dopo aver fatto il giro del letto per raggiungerlo, mi alzo sulla punta dei piedi e lo bacio.

“Sei carino quando sei geloso!” dico sorridendo e lui mi regala una smorfia.

Poi si arrende, mi bacia e dopo avermi fatto mille raccomandazioni scende al piano di sotto e lo vedo sparire dal balcone insieme alla sua guardia del corpo, che non so come, è comparsa sul vialetto.

Mi ributto sul letto e come ho sempre fatto fin da quando come una stupida rimanevo a fissare il suo profilo twitter, lo aspetto.





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Ciao Melanoooo!
Come stai? 
Ok, la smetto! Eccomi qui con un nuovo capitolo dopo il concerto di Milano, ragazze non so quante di voi ci siano state ma è stato un sogno! Non voglio annoiarvi con i miei racconti e non voglio nemmeno far star male chi non c'è stato quindi passo ad analizzare il capitolo!
Il nostro Niall come vi è sembrato in questo capitolo? Dai, si è comportato abbastanza bene, ogni tanto succede anche a lui u.u
Serena, mmh... qui mi aspetto vostri commenti sul suo perdonare sempre Niall, ma capire che lui è la sua debolezza, non è facile la situazione!
Pooooi... volevo avvisarvi che ci saranno altri 5 - 6 capitoli ancora e poi la storia finirà! 
*Faccino triste*
Ho dovuto inserire Liam, scusate ma non ce la faccio a non scrivere di lui ahah
Un ultima cosa, per chi legge anche Slash, tra non molto tornerò a pubblicare The Roses :)
Vi lascio come sempre i miei contatti:Twitter Ask Facebook
Un bacio,
Serena.

   
 
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