''Se non la finisci chiamo la mamma!'' riuscì a biascicare da sotto la presa del fratello una folta chioma di crespi capelli rosso fuoco che nascondevano una bambina minuta dalla voce squillante.
''Direi che non ce né bisogno, vero Adam?''

Fecero capolino dalla stanza due iridi cristalline che presto furono costrette a chiudersi come per evitare di perdere il controllo.

La donna si avvicinò lentamente ai bambini e li separò con la grazia che si riserva solo ad una madre esasperata.

''Qualunque sia il motivo di questo inutile bisticcio non voglio che continui. Chiaro?

E ora su, andate in cucina. La colazione è pronta.''

Chiuse il discorso regalando un sorriso di consolazione ai ragazzi che, come se non fosse successo nulla, ora si vantavano dei personaggi trovati nelle proprie cioccorane.

''OH GUARDA ADAM, HO TROVATO PRISCILLA CORVONERO!

Un giorno anche io sarò una Corvonero, lo so.''

La donna si portò istintivamente le dita alle tempie e con giri concentrici tentò invano di far passare il mal di testa che ormai da mesi si era insediato dentro di lei.

Optò per la lettura di un buon libro, almeno così avrebbe avuto un po' di pace mentale.

''Cosa leggi mamma?'' Pace mentale che ovviamente non poteva durare più di due minuti.

''Animali fantastici e dove trovarli, tesoro.'' rispose proponendo alla figlia di sedersi in braccio a lei con un gesto delle mani. ''Dovrai studiarlo anche tu quando andrai ad Hogwarts. Al tuo primo anno.'' cercò di rendere quella lettura per la figlia il meno pesante possibile additando tutte le creature sul testo scherzando e ridendo.

Risata che venne interrotta da una domanda. ''Mamma.. tu hai conosciuto papà ad Hogwarts, non è vero?'' la donna annuì debolmente. ''Perché non mi racconti come vi siete conosciuti?''

''Non te l'ho raccontata forse troppe volte questa storia?'' ridacchiò debolmente anche questa volta. ''Vai da tuo padre, lui sa raccontarla molto meglio di me, gli farà piacere stare un po' con te da solo.'' la bambina annuì e dopo aver schioccato un bacio sulla fronte alla madre scappò su per le scale in attesa di catapultarsi quindici anni indietro.

Il fischio sordo che il vento produceva infiltrandosi nelle fessure delle finestre della sua stanza guidò la donna verso una piccola porticina di legno, nascosta dietro un'immensa pila di libri mai letti.

Dietro la porta vi era uno strano oggetto, un lavabo di pietra con strane rune incise sopra. Dopo avervi versato il contenuto di una strana boccetta di vetro, la giovane donna chinò il capo e vi immerse quasi completamente il proprio viso.

Il pensatoio la trascinò in un vortice di ricordi che credeva oramai persi.

Aveva di nuovo 17 anni, era il suo settimo anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.