Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
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Autore: wilgiappone33    04/07/2014    1 recensioni
E' stata una sereta totalmente normale, l'ultima notte di vacanza prima dell'inizio dell'inizio del liceo, non è successo nulla di strano...ma allora perché quando il giorno dopo ti svegli senti di essere cambiata? Quella riflessa nello specchio sei sempre tu, eppure in te c'é qualcosa di estraneo e anche il comportamento delle altre persone nei tuoi confronti è cambiato. Non capisci cosa possa essere successo, finché ti chiedi se l'incontro con quel ragazzo così misterioso, quella sera, sia stato del tutto casuale, o se invece sia successo qualcosa che ti rifiuti anche solo di immaginare. Ma è inutile, non puoi scappare da quello che sei diventata, né da tutto ciò che sta per accaderti, perché in fondo questo è solo l'inizio...
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina Erika si svegliò col sole che filtrava dalle tende, arrivato fino al suo letto. Aperti gli occhi, impiegò un paio di secondi per capire perché non si trovasse a casa sua, poi tutti i ricordi del giorno prima le tornarono alla mente. Si tirò su e guardò l'ora: erano le nove passate, probabilmente Ren era già sveglio. La ragazza rimase un po' a fissarsi nella specchiera di fronte al letto, dopodiché si convinse ad alzarsi ed andare in bagno a prepararsi. Una volta lavata, vestita e pettinata sgusciò fuori dalla sua stanza, sperando di non incontrare nessuno, e seguendo le indicazioni di Maryse arrivò fino alla camera di Ren. Esitò un attimo, poi bussò:
-Sì?- La voce del vampiro non sembrava quella di una persona ancora mezza addormentata, me la ragazza non aveva di meglio da dire perciò rispose:
-Sono io. Ti ho svegliato?
Erika sentì dei passi e poi la porta si aprì, di fronte a lei c'era Ren a torso nudo con un asciugamano intorno al collo.
-No, mi stavo già vestendo. Se mi aspetti un secondo scendiamo insieme a fare colazione.
-Va bene...posso entrare?- Fece lei, sporgendosi in avanti.
-Certo- rispose Ren, mentre spariva dentro quello che doveva essere il bagno.
Erika entrò in quella stanza bellissima, grande almeno tre volte la sua, con un enorme letto a baldacchino, un tavolo dove ci si sarebbe potuto mangiare in cinque, una scrivania con un computer portatile, vari armadi, una libreria piena di volumi e due alte finestre con le tende tirate in modo da far entrare la luce del sole e lasciare spento l'immenso lampadario, che doveva avere si e no dodici bracci. Il tutto era elegante e perfettamente abbinato, sistemato in modo che lo spazio non mancasse mai. Sembrava in tutto e per tutto la camera di un principe, e la vampira si chiese come avesse fatto Ren a vivere in luoghi come la casetta nel bosco dopo essere cresciuto in un posto del genere.
-Andiamo?- Il ragazzo era riemerso dal bagno, stavolta completamente vestito, e stava già andando ad aprire la porta. Erika lo seguì, come la sera prima aveva fatto con Maryse, attraverso corridoi e scale, finché non giunsero in una grande sala da pranzo. Era impossibile per Erika, ogni volta che entrava in una stanza, non rimanere stupita: ognuna era un capolavoro. La sala era ampia e dal soffitto altissimo, probabilmente perché ora si trovavano a pianterreno, i muri erano affrescati e la mobilia, come al solito, splendida, primo fra tutti il lungo tavolo che troneggiava al centro della stanza, che al momento era occupato solo per circa un terzo dei posti disponibili. I presenti, infatti, erano sei, ma fra essi l'unica che Erika avesse mai visto era Maryse, che nel frattempo si era alzata per dare loro il buongiorno e farli sedere nei posti già apparecchiati. Affianco a lei sedeva un uomo dai capelli corvini e gli occhi scuri come pozzi, seguiva un ragazzo sulla trentina con i capelli castani ricci e gli occhi nocciola, mentre di fronte sedevano un uomo dai capelli grigio scuro, una donna ed una ragazza, probabilmente madre e figlia, entrambe bionde con gli occhi verdi. Erika prese posto vicino alla ragazza, mentre Ren si sedette di fronte a lei, affianco al riccio. Maryse tornò a posto e stavolta fu l'uomo al suo fianco ad alzarsi e a prendere la parola.
-Signore e signori, sono felice di comunicarvi che questa mattina, dopo tanto tempo, potremo mangiare a questo tavolo in compagnia di mio figlio Renais, che è finalmente tornato a casa, anche se solo per poco tempo.- L'uomo sorrise a Ren con affetto che sembrava sincero, poi spostò lo sguardo su di lei. -E non dimentichiamoci della ragazza che lo accompagna, la signorina Erika Castiglia! Mi permetta di presentarle i commensali: mia moglie la conosce già, poi ci sono Anne, Siville e Ansel DuGrant e Pierre Lanfrech, nostri graditi ospiti. Infine, io sono Bastian Vandair, piacere di fare la sua conoscenza.
Il vampiro, che nel frattempo aveva fatto il giorno del tavolo, ora era di fronte ad Erika e le tendeva la mano. Le si alzò per stringergliela e rispondere:
-Piacere mio, mi dia pure del tu.
-Certamente, a patto che tu faccia lo stesso. E ora direi che possiamo cominciare a mangiare!




 

La colazione passò molto lentamente per Erika. Per la maggior parte del tempo a parlare furono Ren e i suoi genitori, che sicuramente avevano molto da raccontarsi, mentre lei e gli altri ospiti rimasero un po' in disparte. I tre di fianco a lei parlottavano spesso fra loro, l'altro ragazzo, invece, teneva lo sguardo basso sul piatto, come Erika. Quando finalmente quell'imbarazzante situazione finì, Maryse si offrì di far fare alla ragazza, accompagnata da Ren, il giro della casa, mentre Bastian si faceva seguire dagli altri commensali nel suo studio.
Erika finalmente si stava facendo un'idea precisa della casa: due piani, in quello inferiore occupato dalla sala da pranzo, da un'ampia sala da ballo, dalle cucine e dai magazzini, oltre che da vari salotti e delle stanze per gli inservienti. Di sopra c'era la stanza padronale, camera di Ren, le stanze per gli ospiti, l'ufficio di Bastian, una sorta di sala conferenze e la stanza che Erika aveva preferito a tutte: la biblioteca. Con grande sorpresa, poi, la vampira scoprì che c'era anche un piano interrato, sede di una grande palestra dove anche Ren, prima di andarsene, doveva essersi allenato per chissà quante volte. Inoltre Erika aveva appreso che alla villa, oltre a Maryse e Bastian, vivevano anche alcuni maggiordomi e cameriere, come quella che le aveva portato la cena la sera prima, più un istitutore, in questo caso istitutrice, ovvero colui che si occupava dell'istruzione e dell'allenamento dei bambini e ragazzi presenti alla reggia. L'ex istitutrice di Ren era una donna di nome Karoline, alta e robusta, con i capelli rossi legati in una treccia, e quando l'avevano incontrata, scendendo in palestra, aveva rivolto a Ren un lungo sorriso carico d'affetto. Ad Erika era sembrata simpatica, era la prima persona in quella casa a darle quell'impressione.
Quando il giro finì -dopo l'ultima tappa che era stata l'orto sul retro della casa- Maryse lasciò i due ragazzi, dicendo loro che avevano il resto della giornata libera, il che, scoprì presto Erika, non era poi un gran che: le cose da fare alla villa erano poche e i due vampiri finirono a riesumare i vecchi giochi di Ren, riempendo così la giornata di passeggiate nei boschi e partite a Monopoli. “Sarà sicuramente una luuunga vacanza” pensò Erika “ma almeno fin ora è tutto tranquillo!”










 

 


Yeeeeeeah, lo so, sto capitolo è inutile .-.
Ma non temete! Nel prossimo capitolo, lo giuro, succederanno cose,

cose importanti, e infatti sarà tipo il capitolo più lungo di sempre!
Nel frattempo potete recensire la storia, altrimenti amen,

ci vediamo fra una settimana, baci, abbracci e belle cose!! Ciauuu ♥

 

   
 
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