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Autore: Harry_loves_Booo    04/07/2014    0 recensioni
sei ragazzi hanno diverse caratteristiche. sono Semidei, maghi, cacciatori e fanno parte di una fazione. riusciranno a convivere in un mondo sballato?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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JAMES:
 
Finalmente è passato un anno e siamo di nuovo al campo a spassarcela! È stato insopportabilmente noioso passare, per non dire sprecare, nove mesi della mia vita seduto su un banco di scuola a seguire lezioni che non mi serviranno a niente in futuro. Ad esempio… Pozioni! Quando mai ti servirà lo studio delle pozioni? Se sei un candido l’unica cosa che devi fare è studiare legge e diplomarti in quello, o al massimo studiare la lettura del linguaggio del corpo per capire se uno mente. Io seguo pozioni solo per vedere per quanti anni ancora verrà assegnata quella classe a Severus. Lui e quei suoi capelli unti che non si lava da un secolo. Forse l’ultima volta che lo ha fatto è stato prima che Lily Potter glieli sfiorasse per puro caso. Questa è davvero bella! Devo trovare Will per dirgliela prima di dimenticarla, ma… “Will! Will dove cazzo sei andato a finire questa volta?” chissà dove si è cacciato. Ogni tanto è da lui sparire e ricomparire maleodorante di Halcool e con il segno sbavato del rossetto di una figlia di Afrodite sul collo e attorno alle labbra. Eccolo! “Will! Dove sei andato a cacciarti? Ti ho cercato per tutto il padiglione come un’idiota.” Adesso sentiamo la scusa che andrà ad inventarsi. “Sono andato a dar da mangiare al mio nuovo amico, Cagliostro. Sai che non possiamo tenere animali al campo, quindi devo prendermi cura di quella bestiolina prima di uscire dalla capanna. A chi tocca l’ispezione oggi?” Appunto, Cagliostro. Chi diavolo è Cagliostro? Da dove è spuntato fuori? Diamogli corda facendogli notare il succhiotto sul retro del collo che cerca di mascherare con i capelli, che però non sono abbastanza lunghi. “Will, oggi sei in ritardo, inventi di un nuovo gatto e cerchi di nascondere il regalo che una ragazza ti ha lasciato sul collo con la tua criniera. Pretendi anche che ti dica chi andrà a fare l’ispezione questa mattina sapendo che la usi come scusa per distrarmi? Andiamo amico! Lo sai anche tu che le ispezioni cominciano dal quinto giorno. Sei ridicolo!” Per favore, no. Non deve farlo. Se lo fa… No! Lo ha fatto. Ha sfoderato il suo sguardo da cucciolo e mi implora solo con gli occhi di perdonargli questa sfacciataggine. Come faccio a rimanere arrabbiato dopo che ha sfoderato per me questo sguardo supplicante? “D’accordo Will, ma che sia l’ultima volta. E non raccontarmi più queste stronzate! Sono il tuo parabatai. E siamo nel ventunesimo secolo. La gente viene a sapere tutto nell’arco di poco.” Dico prendendolo per il collo. “C’è una cosa di cui voglio parlarti Jem” dice lui diventando tutto serio. Annuisco e lo lascio cercando di guardarlo negl’occhi. “La ragazza con cui sono stato nell’ultimo periodo è una sola” comincia distogliendo lo sguardo. “è tua sorella. Ma in realtà lei non mi piace affatto, è solo un rimpiazzo. Ed ora voglio chiudere con lei, ma pensa che io l’ami e…” Non lo faccio finire, non ce la faccio. È vero, la odio quell’arpia di mia sorella, ma è comunque una persona a qui tengo e non voglio sapere niente, soprattutto se si parla di Will. Chirone ci richiama perché non potremmo stare allo stesso tavolo per pranzare o comunque consumare un pasto. Tutti devono stare con i propri fratelli e sorelle almeno mentre si mangia. Poi ci sono gli allenamenti e ognuno va per conto proprio fino a quando non ci ritroviamo a tavola per scambiare due chiacchiere. Saluto Will con una pacca sulle spalle e si allontana dal mio tavolo.
 
 
 
WILLIAM
 
Dopo la conversazione con Jem non mi va proprio di tornare a sedermi con i miei fratelli/sorelle rompiscatole. Sicuramente ficcheranno il naso in un affare che non li riguarda, come d'altronde fanno sempre. Vado da Jo per parlare di “noi” e della nostra relazione che a parer suo è tutta rose e fiori. So bene che devo mangiare in fretta e andare ad accaparrarmi l’armatura migliore, ma preferisco sentire cos’ha da dire. Mi ha detto che doveva parlarmi e non voglio ferirla. Raggiungo il suo tavolo e sento le ragazze di Afrodite che parlottano e che commentano tutti i ragazzi del campo che riescono a scorgere del padiglione della mensa. Notato il mio arrivo si zittiscono e iniziano a parlare di moda e cose del genere, anche se ormai ho colto la conversazione precedente molto bene, meglio di quanto non avessi mai voluto. Il posto vicino a Johanna viene liberato da una bambina che non avrà più di 11 anni e che è vestita griffata con dei sandali coperti di paiette e lustrini. Mi tira una spallata per passare e mi guarda con l’aria di superiorità che hanno la maggior parte delle ragazze di questa capanna. È vero, io non amo Jo, ma lei è diversa dagli altri. Lei non si crede migliore di te o più intelligente o più bella o tutto il resto, anche se sa di esserlo. Lei non ti giudica dalla copertina come fanno tutti, lei prima pretende di conoscerti e poi giudica quando ha qualcosa su cui farlo. Forse sono davvero innamorato di lei, ma troppo stupido da accorgermene. Si vedrà. Mi siedo accanto alla mia ragazza che si volta e mi bacia afferrandomi per la maglietta e tirandomi a sé, allo stesso tempo le prendo la testa tra le mani e ricambio il bacio. Forse non è la scelta migliore che potevamo fare. Veniamo richiamati da Dioniso che è stato informato probabilmente da un satiro, perché lui non alza nemmeno la testa dal giornale. Meglio così, ma ora bisogna che le parli. “ciao bimba” inizio con fare dolce. Lei al vezzeggiativo sorride e mi da un buffetto sulla testa. “come stai?” chiede per rompere il silenzio che si era creato dopo il mio saluto. “Io tutto bene, tu? Oggi siamo nella stessa squadra. Proteggiamo il fortino assieme?” lei mi sorride e io contraccambio. “Anche io sto bene. Si, non voglio andare a cercare quella stupida bandiera rossa. Sono brava a difendere quello a ci tengo.” Sperando non si riferisse a me quell’ultima frase, inizio a mangiare una pagnotta di pane alle noci che trovo nel paniere alla mia destra. “Tu ci consideri una coppia?” chiede sommessamente e quasi in un sussurro. Cazzo! Cercavo di evitare questa conversazione perché non so cosa rispondere. Forse dovrei mentirle. “Si, mi pare ovvio!” mi faccio prendere da un attacco di panico e quel silenzio mi uccide. “Anche tuo fratello lo sa, gliene ho parlato prima, non saprei come interpretare la sua reazione dopo averglielo detto. Magari puoi parlarci tu.” Sfodero nuovamente il mio sguardo da cucciolo e… “D’accordo” mi risponde lei dopo poco. Mi alzo e la saluto con un bacio sulla testa, mi allontano da quel tavolo e mi dirigo verso l’armeria. Mi aspetta una lunga mattinata.
 
 
 
LYNN
 
Il tavolo di Atena è già in subbuglio e pieno di rotoli in cui ragazze e ragazzi stanno scrivendo tattiche per la caccia alla bandiera. La mia capanna in ogni squadra in cui viene messa, è quella che pianifica, ma che sta in seconda fila in battaglia. E odio stare in seconda fila durante un combattimento. Sono forte e coraggiosa, posso battere chiunque si materializzi davanti ai miei occhi se servisse. Le mie sorelle sono impazzite e propongono mille modi diversi per sferrare l’attacco e per preparare la difesa mentre i miei fratelli stanno decidendo il luogo dove nascondere la bandiera. Il tavolo è in subbuglio e il fatto che tutti contino su di noi per vincere mi da sui nervi, ma la cosa che mi da più sui nervi è che non è ancora arrivata Grace, la mia parabatai. La sua missione con Artemide si è prolungata più del previsto e non arriverà prima di luglio. Tutto questo significa che dovrò sopportare per due settimane Johanna e Sam che mi daranno il tormento per dargli una mano con i progetti estivi che gli vengono assegnati a scuola. Quando c’è Grace non mi si avvicinano nemmeno. Hanno paura che lei possa scagliargli contro una freccia o qualcosa di simile. Oddio! Perché tutti mi fissano? La metà dei miei fratelli ha gli occhi puntati su di me. “Che diavolo volete?” chiedo nervosa. “sei il capo della capanna e non hai ancora aperto bocca sulla strategia da utilizzare. Ti sei bloccata?” Rimango sbigottita da questa mancanza di rispetto. “quando e se ne avrò voglia discuterò con voi, ma se invece continuate a parlare io non riesco nemmeno a pensare ad un piano. Tutti zitti, dal primo all’ultimo!” Pace e tranquillità finalmente. “Attacco doppio sul fronte orientale e occidentale, una squadra che sarà appostata sugli alberi e una che, appena le verrà dato il segnale, partirà e attaccherà il nemico dal centro. Tutto chiaro?” “Cristallino” mi rispondono gli altri in coro. “E ora andate a prepararvi per la caccia, avvisate le altre case di raggiungermi al padiglione della pesca per le ultime dritte sulla strategia. Ci vediamo tra massimo 30 minuti sul luogo di ritrovo.
 
 
 
Ecco a voi il secondo capitolo. Amatemi gente! <3 vi piace? Vorrei saperlo. Se vi va, commentateeeee.
  
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