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Autore: Astriderea    04/07/2014    0 recensioni
Avevo i brividi lungo tutta la schiena...
'' Suona ancora'' pensai..
Ma prima che me ne potessi rendere conto la luce era sparita, l'aria era fredda e li sul tempio...il buio.
Rimasi rannicchiata su quella poltroncina piena di polvere con la testa sulle gambe, come poteva essere tutto già finito ?!
E i castelli? Le fiabe? E quel bacio?....Si quel bacio...
Ora come farò a sentirlo dentro?
Ora chi mi abbraccerà l'anima?
Io ero li, ma tu non c'eri più.
Ti sei accorto almeno di ogni lacrima versata ad ogni nota?
Quella canzone...
Non avrei mai voluto sentirla quel giorno, non in quel modo e soprattutto non cantata da lei...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Threesome, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Il suo corpo profumava di tabacco e salsedine, il suo respiro era lento e profondo, aveva un potere calmante su quella che era la mia mania di controllo della situazione.
Per una volta mi ero lasciata trasportare dalle emozioni, e non me ne ero pentita.
Avvertii un brivido lungo tutta la schiena appena scostò il suo corpo dal mio, si girò per guardarmi ed accarezzarmi i capelli, aveva il suo solito sorrisetto malizioso,
come per dire "adesso sei nelle mie mani".
Purtroppo il mio lato razionale distrusse quel momento di estrema serenità, ricordandomi che era tardi e che avrei fatto meglio a tornare a casa.
"Credo che sia meglio tornare...è buio e ci vorrà tempo per arrivare di nuovo in città..." sibillai fiocamente.
"Già, mi scusi signorina, dimenticavo che le principesse devono tornare prima della mezzanotte...che uomo poco educato!"
"Dai...non fare l'idiota!" gli dissi ridacchiando.
"Signorina lei mi offende".
Mi porse la mano, mi aiutò ad alzarmi e mi spinse tra le sue braccia.
"Grazie, davvero".
Rimasi in silenzio per tutto il tragitto fino alla macchina, i miei pensieri facevano più rumore dei miei silenzi, perchè mi aveva ringraziata?
Lo guardavo e non capivo, era diventato freddo, non si voltava neanchè più verso di me.
"Perchè prima mi ringrazi e poi diventi cosi ..."
"Cosi come?!" rispose rudemente.
"Come se qualcuno avesse disturbato la tua quiete, eri immerso in te stesso, freddo, soffocavi tra i pensieri." dissi tremando.
"Sali in macchina."
Tutto aveva un sapore diverso adesso, non mi spiegavo tante cose, e lui non mi faceva leggere la sua mente.
Di solito le persone le trovavo facili da capire, bastava osservare, ma io più lo osservavo e più non capivo niente.
"Ho paura."
Quella frase ruppe il silenzio tra noi e fece tacere la mia mente.
"Era da tanto che non mi sentivo cosi, mi chiedo seriamente come tu abbia fatto, non trovo...anzi non ho mai trovato facile trovarmi bene con qualcuno,
poi arrivi tu dal nulla e sembra che tu mi capisca solo guardandomi, chi sei? da dove vieni veramente?
Ci credi nel colpo di fulmine? Io ora si ."
Ero ammutolita, sbiancata, secondo lui era amore dunque?
Non riuscivo a rispondergli, lo guardavo con le lacrime agli occhi e l'aria di una bimba smarrita.
Ormai eravamo sotto al mio palazzo e non gli avevo ancora risposto, ero come paralizzata, non riuscivo nemmeno a scendere dalla macchina.
"Voglio rivederti."
A quel punto lo baciai tirandolo verso di me, poi lo guardai e corsi via dalla macchina.
Non riuscivo a calmarmi, ero felice ma avevo un estremo bisogno di piangere, cosi le lacrime iniziarono a scorrere calde lungo le guance,
mentre io correvo per le scale per arrivare prima nel mio caldo letto.
Aprii la porta di casa e ritrovai tutte le mie amiche in salotto e c'era anche un ragazzo dall'aria familiare.
In un momento mi accorsi che mi fissavano con aria spaventata, e che quello era il ragazzo del negozio;
non avevo voglia di dare spiegazioni, non avevo voglia di vedere nessuno;
cosi nell'imbarazzo generale scappai nella mia camera e mi chiusi dentro,
cercando la tranquillità che mi mancava.
 
   
 
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