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Autore: BornOfVengeance    04/07/2014    1 recensioni
Avevo mai avuto un amico in vita mia? Avevo quattordici anni e non riuscivo a ricordare una sola persona che avesse avuto, almeno per qualche tempo, il ruolo di amico nella mia vita, nemmeno una fottuta persona. Io ero timido, solitario e non spiccicavo più di cento parole in un anno, a molti dovevo sembrare stupido, ad altri dovevo sembrare un antipatico che non parla con nessuno perché si sente troppo fico per farlo, e altri ancora avevano solo paura di me, perché ero alto 1.80m e apparivo sempre imbronciato, come se potessi scoppiare da un momento all’altro, quindi in sintesi tutti mi stavano alla larga. Nessuno mi aveva mai capito
Storia di un'amicizia inossidabile fra James e Cliff.
Solo amicizia? Scopritelo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Funny Night

Arrivati davanti casa mia chiesi a Cliff se avesse ancora intenzione di provare a convincere mio padre e lui ovviamente annuì con determinazione, forse non  immaginava chi si sarebbe trovato davanti. Visto che lui era ancora deciso, presi le chiavi ed aprii la porta facendo il più piano possibile. Quando aprii la porta vidi che mio padre aveva già preso la sua postazione davanti alla televisione con una bottiglia sempre vicina, guardai ancora una volta Cliff negli occhi, come per chiedergli un’ulteriore conferma e lui mi guardò ancora con aria decisa, così entrammo. Mio padre sembrava più calmo del solito, si era accorto della mia presenza e quella di qualcun altro e non aveva detto nemmeno una parola, si era limitato a fissare lo schermo della televisione, poi lo chiamai, richiamando la sua attenzione e lui si girò di scatto, con un movimento che fece sobbalzare sia me che Cliff.

<< Cosa vuoi? >>

Mentre stavo ancora raccogliendo il coraggio per sottoporgli la richiesta, Cliff si fece avanti, salutandolo educatamente e rivolgendosi a lui come se fosse stato un gran signore.

<< Vede signor Hetfield, io sono nuovo di qui, e non ho amici, ma ieri ho conosciuto James e vorrei che venisse a dormire a casa mia stasera. Per lei andrebbe bene? >>

Lui sembrò pensarci per qualche minuto e poi annuì lentamente, mi guardò con aria indifferente e poi guardò Cliff ed annuì in modo più deciso. Così, felice e stupito per quello che era appena successo, salii in camera mia presi la chitarra e il piccolo amplificatore facendomi aiutare da Cliff e, dopo essere usciti da casa, ci dirigemmo subito verso casa di Cliff. Durante la strada non facevo altro che guardarlo e sorridergli, come se non avessi saputo fare altro, gli ero molto riconoscente e grazie a lui mi sarei risparmiato una sera di botte. Arrivati a casa sua notammo che non c’era nessuno, lui mi disse che i suoi genitori erano infermieri e che quella sera avrebbero coperto un turno che andava dalle sei e mezza di pomeriggio alle dieci del mattino, mi disse che avevano bisogno di straordinari per avviare la loro nuova vita a Los Angeles. Detto ciò scendemmo in cantina, collegammo i nostri strumenti agli amplificatori ed iniziammo a suonare qualcosa, notammo subito che fra di noi c’era una certa sintonia, lui era davvero bravo, in confronto io facevo davvero schifo, non che fossi poi così bravo. Suonammo per circa due ore e mezza e poi staccammo, soddisfatti dei risultati ottenuti nel suonare insieme e ci sedemmo sul divanetto della cantina a bere qualche bibita ghiacciata.

<< Sei davvero bravo James! >>
<< No, non è vero, tu sei molto più bravo. Io sono una pippa! >>
<< Ma cosa dici?! Mica ti prendo in giro, tu sei bravo! >>

Disse tirandomi una cuscinata, a quel punto presi un cuscino anch’io e ricambiai la botta ed iniziammo a prenderci a botte con quei cuscini come due rincoglioniti finché non iniziarono a perdere piume. Non mi ero mai divertito come quel pomeriggio, diventai improvvisamente spensierato, spensi il cervello e pensai solo a divertirmi con il mio nuovo amico. Dopo aver smesso con le cuscinate rimanemmo in silenzio per un po’, come se fra di noi le parole non fossero necessarie per far capire l’uno all’altro i proprio pensieri, bastava solo uno sguardo per intenderci e questo mi faceva paura. Dopo tutto era solo la seconda volta che ci vedevamo, prima di allora nessuno dei due aveva sentito parlare dell’altro, ne l’aveva incontrato da qualche altra parte, quindi come facevamo ad intenderci già così bene dopo due giorni? Immaginai che anche dopo essere stati amici solo per un anno le parole sarebbero state del tutto eliminate fra di noi, saremmo riusciti a capirci solo guardandoci negli occhi. Lo conoscevo da poco, ma in soli due giorni lui mi aveva fatto dimenticare la sensazione di solitudine che provavo prima...avevo già paura di perderlo.
Ad ora di cena decidemmo di ordinare una pizza a domicilio, che facemmo fuori sulle aggressive note dei Motorhead, quelli lì non erano per niente male, Cliff aveva ragione. Dopo poco lui tirò fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca e mi guardò con aria di sfida.

<< Vuoi provare? >>

Lo guardai stupito, lui non mi sembrava il tipo che infrangeva le regole, che sperimentava cose nuove e a cui piaceva mettersi nei guai, anche se a quanto pare lo era. In quanto a me, io ero sempre stato quel tipo di ragazzo, così non esitai nemmeno per un attimo

<< Certo! >>

Ne estrassi una dal pacchetto e l’accesi in fretta, poi accesi anche quella di Cliff, fu così che provai la mia prima sigaretta. Di certo per Cliff non era la prima, lui poi aveva un anno in più di me e quindi aveva avuto molto più tempo per infrangere le regole. Mi chiedevo che vita conducesse, se gli fosse pesato il trasloco, se andasse d’accordo con i suoi genitori e se loro fossero persone perbene, se fosse ricco, se fosse povero e se si sentisse in pace con se stesso...insomma, volevo sapere se era come me o era il mio contrario da quel punto di vista. Lui notò che lo stavo fissando in modo strano mentre pensavo a queste cose, così mi guardò con quella sua aria da furbetto.

<< Perché mi guardi in questo modo? >>
<< Mi chiedo soltanto che persona tu sia >>
<< In che senso? >>
 << Ad esempio, non mi aspettavo che tu fossi uno che amasse infrangere le regole. Ti credevo un tipo assennato e calmo >>
 << Io sono un tipo calmo e assennato, solo che mi piace fumare...e anche bere >>

L’ultima parte della frase mi colpì come una freccia, non volevo che lui bevesse, non volevo che prendesse quell’orrendo vizio già da giovane, non volevo che lui si rovinasse la vita e che la rovinasse anche ai suoi cari.

<< E ora che ti prende? >>
<< Smettila! >>
<< Che ho fatto? >>
<< Smettila di bere! È una cosa davvero orrenda...>>

Mi voltai dal lato opposto a lui e mi incupii per un attimo, poi lui mi si parò davanti e prese il mio viso fra le mani come aveva fatto quello stesso pomeriggio e mi rivolse lo sguardo più dolce che avessi mai visto sul volto di una persona.

<< Io non ho il vizio di bere, è solo un bicchiere di birra ogni tanto >>
<< Mio padre era astemio prima...è così che si inizia Cliff, poi non ci si rende nemmeno conto di aver fatto diventare quel bicchierino un vizio, e il vizio si allarga. Non rovinarti la vita anche tu...ti prego >>
<< Io non mi rovinerò la vita. E poi ci sarai tu a tenermi d’occhio! Sono sicuro che finché ti avrò intorno non avrò mai dipendenze di questo genere, perché ci sarai sempre tu a farmi notare che sto esagerando >>

Gli sorrisi e lo strinsi forte a me, lui sapeva rassicurarmi. Verso l’una di notte decidemmo di andare a letto. Dormimmo entrambi nel letto di Cliff, che era abbastanza grande per entrambi, fu allora che decisi di chiederglielo.

<< Cliff...com’è la tua vita? >>
<< La mia vita? Beh...la mia vita è...strana. Io e i miei abbiamo traslocato molte volte, ma devo ammettere che lasciare San Francisco è stato molto più difficile che lasciare tutti gli altri posti. Per il resto potrei dire di odiare i miei genitori e le loro puttanate. Dall’esterno potresti dire di vedere gente normale, serena e felice, ma non è così. Mia madre tradisce mio padre ormai da anni...e lui per tutta risposta la picchia. Ogni sera si urlano in faccia...non capisco perché non si decidono a separarsi. In quanto al nostro rapporto...beh...per loro è come se non esistessi...anzi secondo loro sono io la causa dei loro problemi, so bene che loro non mi volevano. Sono arrivato come un fulmine a ciel sereno nella loro vita e loro non se la sono sentita di abortire, ma è come se l’avessero fatto, visto che non mi guardano nemmeno, si vergognano di me ma, dopo tutto, io mi vergogno di loro, quindi siamo pari. Com’è la mia vita? Un inferno. E la tua vita com’è Hetfield? >>
<< Mio padre è sempre stato violento, ha sempre picchiato mia madre, anche quando ancora non beveva. Ha iniziato a bere quando avevo otto anni e da allora ha cominciato a picchiare anche me, sempre più forte. L’anno scorso mia madre è morta e lui ha iniziato a bere di più del solito e a picchiarmi a sangue, anche senza un vero motivo. Lui è cattivo, non mi ha mai amato davvero e...lo voglio vedere morto...ha rovinato la mia vita...>>

Cliff sembrò stupito dall’ultima parte della frase, non volevo spaventarlo, ma era quello che pensavo e non l’avevo mai detto a nessuno, avevo riposto la mia fiducia solo in lui, speravo che non l’avrebbe mai tradita.

<< E quel che è peggio è che dopo aver desiderato la sua morte, io non mi pento di averlo fatto...anzi, penso di volerlo davvero e che se non si sbriga a morire,  prima o poi lo ammazzerò io >>

Mi guardò negli occhi e poi mi abbracciò, aveva capito quanto mi facesse male parlare di lui e di mia madre, lui mi capiva ed io capivo lui, sapevo cosa volesse dire non essere considerati dai genitori e anche lui lo sapeva, sapeva cosa significasse “violenza domestica” e lo sapevo anch’io. Iniziavo a chiedermi se quell’incontro non fosse avvenuto per un motivo ben preciso.
Quella notte dormii serenamente dopo molto tempo che non succedeva, accanto al mio migliore amico, il mio unico, vero amico.



E rieccomi gente!! Scusate per l'attesa, ma sono stata abbastanza impegnata. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che il sito non l'abbia rovinato per l'ennesima volta (il mio odio cresce)
Alla prossima gente. Bye byeeee
  
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