◊ Rapito ◊
«Sembra che nessuno voglia sentirla, dopotutto.» sbuffò Ayumi Shinozaki rimettendo dentro la borsa un suo accendino. Lei e Yoshiki sedevano per terra, a gambe incrociate, l’uno di fronte all’altra, sul gelido pavimento della classe 2-9. Lei era famosa per le sue storie spaventose e per il portare sempre con se un paio di candele per creare l’atmosfera adatta, ma quel giorno nessuno si era presentato all’orario stabilito per sentire il suo racconto, lasciandola con l’amaro in bocca: a quell’ora avrebbe già potuto essere a casa, a leggere o a disegnare invece di attendere invano.
Eppure...
«Ci sono io.» disse piano Yoshiki alzando la mano, attirando il suo sguardo.
«Non hai capito... non posso di certo raccontare la mia storia ad una sola persona, Kishinuma-kun!» replicò lei, alterandosi leggermente; si alzò per accendere le luci, fino ad ora spente, dato che il sole stava tramontando. «Torna a casa... e domani vieni a scuola.»
«Aspetta!» disse lui piano a lei, scuotendo la testa leggermente e sbattendo le palpebre «La fiamma della candela mi ha... »
«Rapito, eh? Capita anche a me, qualche volta, di rimanere incantata a guardare le fiamme, fino a quando gli occhi non cominciano a bruciare» disse lei immobile, prendendo anch’essa a fissare la candela accesa.
Ma l’incantesimo non durò a lungo e in men che non si dica, Yoshiki fu abbagliato dalle luci a neon accese al soffitto, mentre la fiamme divenne una leggera nuvola di fumo e la candela sparì nella mano di Ayumi.
Eppure...
«Ci sono io.» disse piano Yoshiki alzando la mano, attirando il suo sguardo.
«Non hai capito... non posso di certo raccontare la mia storia ad una sola persona, Kishinuma-kun!» replicò lei, alterandosi leggermente; si alzò per accendere le luci, fino ad ora spente, dato che il sole stava tramontando. «Torna a casa... e domani vieni a scuola.»
«Aspetta!» disse lui piano a lei, scuotendo la testa leggermente e sbattendo le palpebre «La fiamma della candela mi ha... »
«Rapito, eh? Capita anche a me, qualche volta, di rimanere incantata a guardare le fiamme, fino a quando gli occhi non cominciano a bruciare» disse lei immobile, prendendo anch’essa a fissare la candela accesa.
Ma l’incantesimo non durò a lungo e in men che non si dica, Yoshiki fu abbagliato dalle luci a neon accese al soffitto, mentre la fiamme divenne una leggera nuvola di fumo e la candela sparì nella mano di Ayumi.