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Autore: TwoLittleDeathbats    04/07/2014    2 recensioni
"Carpe Diem". Cogliere l'attimo, è quello che hanno sempre imparato a fare Alexandra e Alexia, sorelle e migliori amiche, con un unico sogno: rinascere, cambiare vita. Fuggire da quella realtà che era ormai diventata così stretta e insopportabile, una realtà fatta di drammi familiari, violenza, droga e sofferenza.
"Tu mi hai cambiata, mi hai fatto capire che non esistono solo l’alcool e la droga a questo mondo, che ci sono molte persone al mio fianco che a me tengono. Credo di essermi innamorata di te, del tuo sguardo, del tuo bellissimo sorriso e delle tue fossette. Del tuo fisico mozzafiato, del tuo essere così affettuoso e sexy allo stesso tempo. Sei una delle persone migliori che io conosca e per questo ti ringrazio" - Tratto dal capitolo 7
Questa è la nostra prima fanfiction, speriamo vi piaccia! Ricordatevi di farci sapere cosa ne pensate nelle recensioni, ciao belli :3
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Johnny Christ, Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Cap. 1 :”Ho le chiappe rosse!”

Io credo che tutto accada per una ragione.
Le persone cambiano perché tu possa imparare a lasciarle andare via...
Le cose vanno male perché tu possa apprezzarle quando invece
vanno bene, credi alle bugie perché poi imparerai a non fidarti di
nessuno tranne che di te stesso, e qualche volta le cose buone
vanno in pezzi perché cose migliori possano accadere.

-Marilyn Monroe
Alexandra’s pov
Las Vegas. 28 giugno 2016.
Il concerto e' ormai finito da mezz'ora e il suono delle chitarre si e' spento insieme ai saluti calorosi e sempre colmi di gioia e fierezza di quel fantastico frontman che e' James Hetfield. Allora Alexandra, perché siamo ancora attaccati ad una birra? E questa canna? Mi sa che ho esagerato un po' perché mi tremano le mani. Mi dirigo verso l' uscita e l'aria secca e torrida del Nevada mi investe facendomi sentire solo peggio e aumentando il senso di nausea che ormai sta raggiungendo l'apice. Oh cazzo, devo vomitare, ma dove? Devo trovare la macchina, devo trovare la mia macchina, certo, se solo mi ricordassi dove ho parcheggiato. Un momento, non posso guidare in queste condizioni, non posso e non devo e cosa più importante: non voglio! Chiamo Alexia e mi faccio venire a prendere, se solo sapessi cosa dire. Dio sto cominciando ad entrare nel pieno della fattanza e l'acool unito a questa fottutissima aria irrespirabile non aiuta affatto.
”Pronto?”, una voce rimproverante esce dal mio iPhone, hey che figo sembra che sia il telefono a parlare! Alex, controllati e rispondi. ”Io. Il concerto. I metallica. La birra, tanta birra”
”Ok, ho capito. Vengo a prenderti.” mi risponde Alexia.
”Oh, il soole!” le dico come se potesse vedere quello che sto ammirando io in cielo.
”Si, si ok, il ‘sooole’ ” Termina la chiamata e mi lascia in balia di quel bagliore luminoso che illumina il cielo.
Secondo me comunque quello non è un sole, sono gli alieni che stanno venendo a prendermi, devo nascondermi. Oh no, se mi hanno già visto? Allora, devo calmarmi e rimanere ‘lucida’. Vado a comprarmi una maglia come souvenir mentre aspetto Alexia.
”Voglio quella”. Pago e poi mi giro dirigendomi verso l'uscita ma vado addosso ad un ragazzo. Bello, alto, muscoloso, con buoni gusti musicali..perfetto direi. Dio Alex ma perché hai accettato LSD da quei ragazzi? Perché? Stando a quanto ha detto si chiama Brian, Brian Hamerr? Non riesco nemmeno a camminare poiché vedo doppia ogni cosa che mi si presenta davanti, così mi aiuta a raggiungere una panchina e poi aspetta assieme a me, due sbronzi al chiaro di luna, che romantico!
“Oh mio dio. Li vedi quei puntini lassù? Sai cosa sono? SONO GLI ALIENI.” interrompo il silenzio imbarazzante che c'è.
“Mm..sì? Cazzo, no! Ci vogliono rapire e poi ci vivisezioneranno per studiarci!”
La conversazione sta un po' degenerando, pero' non riesco a collegare il mio cervello alla bocca, le parole escono senza il mio permesso! Stronze tornate qui!
“Ehm..scusate se interrompo la vostra interessantissima chiacchierata ma dovremmo andare” una voce familiare interrompe i miei viaggi mentali facendomi tornare per qualche minuto 'sulla Terra', grazie sorellina.
“Sorella! Mia salvatrice! Portami via da questo impostore super arrapante!” le dico gettandole le mie braccia al collo, poggiando tutto il mio peso sul suo esile corpicino.
“È stato un piacere impostore super arrapante. Alex andiamo alla macchina!”
“La mia macchinina!”
Saliamo in macchina e Alexia mi aiuta ad allacciarmi la cintura, ho la vista annebbiata quindi non riesco ben a distinguere quello che succede intorno a noi. Quel ragazzo era davvero bellissimo peccato che ci siamo conosciuti in uno stato pietoso, mi chiedo se lo rivedrò mai nel corso della mia miserabile vita.
 
Alexia’s pov
Guido giusto qualche decina di chilometri sopra il limite per arrivare lì prima che si uccida o che faccia qualche atto squallido. Giuro che se la arrestano io la lascio là e torno a casa da sola, scommetto che si è pure dimenticata che l’ho accompagnata io e che quindi la macchina non c’è..A volte è così rincoglionita che dubito abbia solamente bevuto.
Le voglio bene ma questa faccenda delle canne non mi convince, era una brava ragazza fino a un paio d'anni fa, non aveva mai ingerito una goccia di alcool e non sapeva nemmeno cosa     
fossero gli spinelli. Poi, di punto in bianco, e' diventata così.
Comunque basta pensare, torniamo alla vita reale.
Adesso la faccio salire e vediamo se è stata solo la birra a regalarle la splendida visione di un f*****o sole alle due del mattino. Decisamente no, scusa birra se ti ho incolpato ingiustamente, perdonami.
Mi sa che l'odore che aleggia in macchina ha dato alla testa anche a me dato che mi metto a dialogare con una bevanda.
Sono infuriata con Alexandra così decido di farle la ramanzina adesso, giusto per non romperle le scatole domani che sarà nello stato *post devasto totale*.
Così le dico urlando per farmi sentire sopra il suono della radio: “Ne approfitto di questo momento che tu domani sicuramente non ricorderai per dirti che non devi più toccare quella c***o di roba, lo capisci o no che in un paese straniero ti possono arrestare? E so a cosa stai pensando ma no, non contare su di me”
Dato che inizio anche io a perdere la testa ma, in questo momento e soprattutto mentre guido, non me lo posso permettere, tiro giù i finestrini in modo da far girare un po' l'aria viziata e contaminata che impregna la mia macchina e i miei vestiti.
Sapevo che da ubriachi era solito fare cose assurde ma mettere la testa fuori dal finestrino e urlare “io ho le chiappe rosse” non rientra nelle mie capacità mentali.
Meglio così, forse prende un po’ d’aria e si sveglia. Che povera illusa che sono, dopo mezzo minuto inizia a parlare con i passanti come fossero compagni di viaggio.
Una volta arrivata all'hotel, accosto e saliamo in ascensore il quale dovrebbe portarci, se non muoio prima asfissiata, all’ultimo piano. Prendo il braccio di Alexandra e lo poggio sopra la mia spalla, un momento..ma quanto c***o pesa?!
In ascensore il suo “profumo” ha ripreso vigore, che dire, sono spacciata.
Forse se parlo rimango lucida..un'altra ramanzina? Ma sì, optiamo per un'altra ramanzina tanto lei non ricorderà neanche come c'e' arrivata in camera, figuriamoci se le verrà in mente che cosa le hai detto.
La mia voce questa volta è più bassa in quanto i suoi quarantasette chili mi stanno schiacciando a terra, per non parlare dell'effetto che sta facendo su di me questo aroma..ad ogni modo le parlo con una voce strozzata “Punto primo: puzzi di erba. Punto secondo: gli alieni non ti verranno a prendere. Punto terzo: non c’è un punto terzo.”
Ho il fiatone, forse e' meglio se sto zitta..Si, decisamente meglio.
“Ah-a. Ok. Ho fame, dammi da mangiare plebea!” mi dice con tono da prima donna.
Siamo in un ascensore, come cavolo pensa che io possa procurarmi da mangiare? E poi io non sono una plebea! E' un insulto..o almeno credo.
La lascerei volentieri cadere al suolo, tanto sarebbe capace di addormentarsi lì, sul pavimento freddo e sporco di questo squallido e vecchio ascensore.
 
Johnny’s pov
Siamo a Las Vegas da soli due giorni e Brian non ha perso tempo per distruggersi ogni sera. Siamo venuti qui per staccare un po' dalla pressione quotidiana e abbiamo deciso di farlo assieme ma, come sempre del resto, lui ha preferito comprare all'ultimo minuto un biglietto per il concerto dei Metallica e andarci solamente per ubriacarsi e dedicarsi alla sua attività preferita: il sesso. Mentre aspetto che torni, spero vivo, dal concerto, prendo le chiavi e vado giù a prendermi un bicchiere di vino. Attendo che l’ascensore salga, figuriamoci se prendo quelle ripide, scoscese, interminabili e luride scale, l’ascensore è così accogliente, perché rinunciare a un suo passaggio? Quando si aprono le porte vedo due ragazze o meglio, una e mezza.
”Serve una mano?” domando, sorridendo alla biondina, ovvero quella non talmente ubriaca da non riuscire neanche a reggersi in piedi.
Senza aspettare che mi risponda metto il braccio dell’altra sulla mia spalla e la seguo verso quella che dev’essere la loro stanza. Lei prende le chiavi e mi fa strada verso un divanetto dove appoggiamo la sua amica.
”Grazie, ora puoi andare, se vuoi..Comunque io sono Alexia” mi dice e appena le porgo la mano il suo viso comincia ad arrossire.
”Johnny, piacere..come ha fatto la tua amica a ridursi così?”
”Oh no, non è mia amica, è mia sorella.. Ad ogni modo, i suoi migliori amici sono la birra e qualunque tipo di droga, fai un po’ te ”
Un sorriso leggermente accennato mi contorna il volto pensando a quanto quella ragazza allucinata e ubriaca assomigli al mio amico Brian.
“Tranquilla ci sono abituato, un mio amico si riduce sempre in quel modo ah, e..se hai bisogno bussa alla porta accanto” le dico, sperando che riesca a capire il mio interesse nel rivederla.
”Attento a quello che chiedi, potrei farlo molto presto”
”In tal caso sarò felice di aiutarti”
”Io non credo” mi risponde mentre mi avvio verso l'uscita. Chiudo la porta e vado giù.
Cavolo se è bella, dev’essere straniera, non ci sono americane così in giro..se non mi muovo l’ascensore scende senza di me.
Mi sono perso a pensare a quella ragazza talmente tanto che mi sono dimenticato perché sono sceso, era così tenera quando parlava ed arrossiva con quegli occhi dolci del colore del cielo più azzurro. Spero di poterla rivedere domani..Ah già giusto, il vino!
 
Brian’s pov
Ok, quella era decisamente la mia futura moglie: ubriaca, con ottimi gusti musicali, un bel fisico, un ottimo viso..Ho deciso, io me la sposo..Oh cazzo, la mia macchina, dov’è la mia adorata macchina? Ah giusto, è là. Guido fino all'hotel e occupo due parcheggi come se uno non bastasse..Salgo le scale e vedo Johnny fermo immobile davanti alla porta di una camera che non è la nostra. Ha anche del vino in mano e io ho sete.
”Eheh! Johnny si è già portato a letto qualcuno. Da quanto stai fermo qui?”
”Scusami? Non sono andato a letto con nessuno e sono fermo qui davanti da quando sono tornato su con il mio vino” mi risponde un po' offeso ma non lo ascolto, perso in uno dei miei viaggi mentali provocati dal whiskey.
”Io amo le fotocopiatrici, sai che figo sarebbe fotocopiare il mio culo e appenderlo in camera, cioè prova a immaginare che emozione svegliarsi ogni mattina con le mie chiappe che ti fissano!” gli dico, esternando le mie fantasie a dir poco eccezionali.
”Sai cosa mi piacerebbe fotocopiare? La tua faccia, così la possiamo usare per il tiro a freccette”
”Tiro a crocchette? Ok, hai bevuto un po’ troppo” Johnny e il vino non sono mai andati d'accordo, fin dai tempi della nostra prima e dolce sbronza.
”Non credo di essere io quello che ha inviato cinquantamila messaggi all’amico dicendogli che gli alieni stavano venendo a prenderlo e che lo avrebbero usato per la vivisezione.”
”C’è qualcun altro che ha visto quello che ho visto io? Dimmi di sì, dimmi di sì, dimmi di sì” lo imploro dopo aver ascoltato diligentemente la sua incredibile confessione.
”Non credo sia sopravvissuto così a lungo per parlarne con me” mi dice sfoggiando uno di quei suoi sorrisi sarcastici.
”Non è divertente, quando verranno a prenderti non venire a piangere da me perché io te lo avevo detto”Adesso entriamo in camera, il divano sembra così invitante anche se dovrei fare una scappatella in bagno. Mi sdraio su di esso e non so perché il mio sguardo si posa su un punto indistinto sulla parete di fronte a me, la mia vista è annebbiata e la voce di Johnny diventa man mano sempre più lieve e distante. Mi sta chiamando ma non riesco a distinguere le sue parole.
“Brian? Brian?! Ti sei addormentato eh? Notte piccola vamp con il trucco sbavato”


Salve personcine, siamo Giada e Giulia ovvero Alexia e Alexandra :3 Speriamo vi abbia incuriosito questo primo assaggio della nostra ff! Abbiamo già 15 capitoli in serbo per voi e abbiamo deciso di pubblicarne uno al giorno. Grazie per aver letto questo capitolo *spargono amore*, se volete, scriveteci pure cosa ne pensate *occhi a cuoricino*
Ciao ciao e buon 4 Luglio :3
   
 
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