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Autore: LaMusaCalliope    05/07/2014    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Gertrude avesse detto al padre ciò che veramente desiderava? Leggete e scoprite!
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gertrude
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Solo verso sera Gertrude si rese conto del problema: non aveva un posto dove passare la notte e nemmeno dei soldi. Si fermò a un angolo della strada e cercò nelle valigie qualcosa con cui pagare. Tutto ciò che trovò furono vestiti e scarpe. Rimise tutto nelle borse e si prese la testa fra le mani. Come le era venuto in mente di andarsene di casa senza nient’altro che abiti? Si sentì immatura, e sciocca. Una piccola lacrima le rigò il viso. Poi udì un tuono e in un attimo iniziò a piovere. Fantastico! Pensò ci mancava solo questa. Si rimise in piedi e prese le valigie. Camminò a lungo mentre le strade, pian piano, si svuotavano dalla folla di poche ore prima. Riposò per poco sotto un porticato. Era bagnata dalla testa ai piedi e stava iniziando a sentire freddo. Di lì a poco si sarebbe ammalata, sicuramente. Riprese il viaggio, senza sapere dove andare. Era stanca, non sarebbe riuscita a fare un passo in più. – che ci fa una ragazza per strada a quest’ora e, per giunta, tutta bagnata? – a parlare era stato un ragazzo che doveva avere all’incirca la sua stessa età. Era castano, con i capelli lunghi legati con un nastro dietro la nuca, e due occhi indagatori che rilucevano come acquemarine. Era seduto su un carro ed era bagnato anche lui. – non mi sembra che voi siate conciato meglio di me, messere – un sorriso scaltro apparve sulla faccia del giovane – avete ragione. Dove siete diretta? – - a dire il vero, non ho una metà. Non posso permettermi di dormire in una locanda, non ho di che pagare. – il ragazzo la guardò, pensieroso. – conosco io un posto. Non vi chiederanno niente. Se me lo concedete vi ci posso accompagnare. – Gertrude non se lo fece ripetere due volte e salì sul carro, aiutata dal ragazzo. – io sono Emilio. E voi invece, chi siete? – Gertrude per un attimo pensò che non fosse saggio dirgli il proprio nome, dopotutto era uno sconosciuto, suo padre non avrebbe approvato. Fu quel pensiero a far rompere gli indugi. – sono Gertrude. Allora? Andiamo? – Emilio salì alla guida del carro e partirono. Viaggiarono per un tempo lunghissimo, durante il quale Gertrude si addormentò. Non sognò nulla, per quanto era stanca, solo riposo. Fu svegliata da Emilio quando iniziò a sorgere l’alba. – dobbiamo fermarci, i cavalli sono stanchi e poi dobbiamo mangiare – la fece scendere e, dopo aver dato la bieta agli animali, tirò fuori un pezzo di pane e del formaggio. – come mai una ragazza così giovane si ritrova senza casa e senza soldi? – ecco, stava diventando curioso. Non poteva dargli torto, non era una cosa da tutti i giorni, ma non poteva proprio rivivere tutti quei momenti in cui è stata costretta a chinare la testa alle volontà del padre, così disse: - io e la mia famiglia avevamo idee diverse. – questo sembrò bastargli perché non fece più domande per tutta la durata del pasto. Finirono quando il sole era una luce tiepida nel cielo invernale, un vento pungente soffiava e faceva volare le foglie. Entrambi risalirono sul carro e ricominciarono il viaggio. - non mi hai ancora detto dove stiamo andando. – disse Gertrude dopo pochi minuti. – c’è una capanna, più a nord. Manca poco, non preoccuparti. Quando saremo lì potrai cambiarti e metterti dei vestiti asciutti, così non rischi. – Gertrude lo ringraziò. – sei sicuro che non debba pagare? Perché non ho davvero nulla. – il giovane si voltò verso di lei e le puntò addosso i suoi occhi azzurri – Tranquilla, non ce ne sarà bisogno – e tornò a guardare la strada.
   
 
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