Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: Midstory_West    05/07/2014    1 recensioni
Lei, capelli biondi e figlia di un ricchissimo avvocato.
Lui, capelli rossi, chitarra e musica.
Due persone da mondi ben differenti, talmente attratti dalle loro diversità che non riusciranno a non fare a meno l'una dell'altro.
E' la mia prima FF... :) Enjoy!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nina Nesbitt, Nina Nesbitt, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ascensore, musica di sottofondo.

“Quindi a te piace davvero fare l’avvocato, insomma è una passione di famiglia?”- Chiese Ed.
“Si, a me piace. Mi voglio specializzare in ambito societario però…. Ok, sarò sincera. Non sto diventando avvocato. Mio padre non sa che mi mancano ancora svariati esami e che sto cercando di cambiare facoltà. Amo la medicina.”- Rispose Mel.
“Oh fantastico. Amo le persone quando inseguono i loro sogni. A  volte credo di amarmi un pochino!”- Rispose ridendo Ed.
Melanie si fece una grassa risata. Arrivati al pianterreno, i due uscirono per andare in caffetteria. Ma di fronte al palazzo vi era un grande macchinone nero.
“Signor Sheeran, salga a bordo, abbiamo anticipato il volo, così sarà prima a Londra.”- Disse un omone che gli faceva da autista e guardia del corpo molto probabilmente.
Stranamente la delusione attraversò il volto di Melanie. Lei era felice e contenta perché mai un mancato caffè la scuoteva cosi tanto?!? Eppure lei non andava pazza per la musica di Sheeran o di qualsiasi altro artista in particolare. Sentiva però qualcosa in Ed. Qualcosa che la spingeva a parlare con lui, a confidarsi. In un attimo nella sua testa apparvero numerosi pensieri. Perché ho detto ad Ed Sheeran che non sarò avvocato e  che sto ingannando mio padre solamente due ore dopo che l’ho incontrato? Oddio che tremenda figuraccia. Che figura di merda proprio! Adesso penserà che sono una riccona senza cuore ne cervello.
Il viso era corrucciato verso il basso quando Ed si girò per scusarsi.
“Scusami davvero. Devo tornare a Londra e sbrigare delle cose. Non ti preoccupare penso che avremo modo di rincontrarci. Ho preso il tuo numero mentre dormivi, in sala conferenze.” – Disse Ed.
Se ne andò. Melanie non ebbe il coraggio di dire nulla. Nulla. Niente di niente.
Rientrò e prese l’ascensore camminando e stringendosi nelle spalle. La gonna nera le arrivava poco prima del ginocchio e gli stivaletti venivano trascinati sul suolo come se avesse appena finito di correre per chilometri. Nella sua testa risuonavano solo le parole: Ed Sheeran. Ho preso il tuo numero….
Si chiuse nel bagno dell’ufficio.
“Pronto Jools.”
“Ehi Meeel!”
“C’è un problema”
“Anche stasera tuo padre non viene a cena e vuoi che ti faccia compagnia?”
“Oltre a questo, credo che mi sia presa una specie di cotta per una persona.”
“Ah. Qui la cosa allora si fa più interessante. Chi è?”
“Non so come dirtelo.”
“Dillo e basta!”
“E’ un cliente di mio padre.”
“Oddio un riccone vecchio con il Porsche!”
“No, affatto. E’ giovane.”
“Ah. Età?”
“Ok. Si chiama Ed.”
“Niente male come nome. E’ qui di Boston?”
“Non proprio. Londra.”
“Super! Un inglese! Amo il principe Harry!”
“Smettila dai! Te lo dico e basta.. Uff…. Si tratta di Ed Sheeran.”
“Il cantante. Ed Sheeran? Mi stai prendendo in giro?”
“No. Oggi ho assistito ad un colloquio di causa e lui era il cliente di mio padre. Mi ha anche offerto di andare a prendere un caffè con lui!”
“E tu ci sei andata si??”
“Si certo! Il fatto è che questo caffè non lo abbiamo mai preso perché lui è stato portato all’aeroporto visto che aveva il volo per Londra.”
“Bene. E’ un segno del destino Mel.”
“Vediamoci al ristorante italiano sull’ottava stasera. Poi alle nove abbiamo una festa ad un locale con John e i suoi amici di Harvard…. Se vogliamo andarci.”
“Ah, si quelli di Harvard sono tipi interessanti, pensa che credo di conoscere quello che ora occupa la stanza che una volta era di…”
“Oh smettila Jools! Ci Vediamo dopo!”
“Forse il creatore di Facebook? Non mi ricordo… A dopo!!”
Jools è la migliore amica di Mel sin dalle scuole medie. Il padre di Jools è il socio di Lev. Il problema è che Jools non parla al padre da un bel po’ di mesi a causa della sua ripetuta assenza in famiglia.
 La giornata passò lenta e Melanie pensava e ripensava anche alla scusa che dovrà dire a suo padre quando scoprirà che non diventerà avvocato. Il padre era su un aereo già da un’oretta. Alle sette la ragazza si incontrò al ristorante con Jools. Dopo decisero che avrebbero fatto un salto alla festa ma solo per svagarsi un po’ prima di andare a dormire.
 
“Ciao Melanie!”- Disse sorridendo John.
“Ciao John, vedo molta bella gente qui!”- Rispose Melanie.
“Si. Ora che ci siete voi la festa sicuramente andrà meglio.”-
Melanie sorrise a quel complimento di John che infondo non aveva apprezzato affatto. Proprio mentre le due ragazze sono nel bel mezzo della pista da ballo, il cellulare di Mel inizia a squillare. La musica era assordante.
“Ehi Jools. EHI JOOOOLS! MI SQUILLA IL CELLULARE VADO A RISPONDERE!”
“ASPETTAMI VENGO CON TE!”
“Pronto?”
“Ciao, sono Ed.”
Melanie nel bel mezzo del panico fece segno a Jools che era Ed al telefono.
“Ciao Ed.”
“Senti. Io mi butto. A me piacerebbe vederti. Da domenica sono a Dublino per dei concerti e riesco a prendermi due giorni di pausa dallo stress del tour. Vieni.”
“Ed è una bellissima offerta.. Ma come faccio… Devo prendere i biglietti aerei… I biglietti per il concerto immagino saranno andati a ruba… Poi sai avrei piacere di portare con me anche la mia migliore amica Jools…”
“Non c’è problema. Basta che voi veniate.”
“Ed…Accetto. Va bene. Domenica saremo a Dublino.”
“Perfetto. Cercatemi al Burlington. Sotto il nome Sheeran ovviamente.”
“Certo.”
La telefonata si concluse così. Senza un saluto da parte di Ed e senza un saluto da parte di Melanie. Sembrava che in ballo ci fossero affari o altro.
“Jools andiamo a Dublino da domenica.”
“E’ in Germania giusto?”
“Quella è BERLINO.”
“Vero. Mi confondo sempre.”
“Andiamo via.”
“Ma come farai con John, eh Mel?”
“Già. Continuerò a mentire, cosi come faccio a mio padre da due anni ormai. Neanche mi ha fatto una telefontata.”
“Non potrai mentire per sempre Mel. La verità viene a galla prima o poi.”
“Si, ma speriamo che venga a galla il più tardi possibile.”
Le due ragazze si allontanarono dalla festa senza salutare nessuno. Presero un taxi fino alla villa degli Steanson in un prestigioso quartiere di Boston. Per tutto il tragitto Melanie pensò alla telefonata. Troppo precipitosa come richiesta. I due si conoscevano a malapena, anzi non si conoscevano affatto. Perché poi tutta questa esigenza di passare del tempo insieme? Per uno stupido caffè doveva andare fino a Dublino? Era tutto così strano. Per non parlare della freddezza di Ed poi. Nello studio si era dimostrato così amichevole e spigliato, mentre adesso si era mostrato glaciale. La sua incostanza spiazzava Melanie. Le due andarono a dormire con il pensiero rivolto a quel week-end dove sarebbero partite per un posto mozzafiato come l’Irlanda.
   
 
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