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Autore: OcchidiNiall    05/07/2014    13 recensioni
[ “Dovresti finirla di guardarlo, secondo me l'ha capito che vuoi fartelo.” ripetè ancora una volta Melany, la sua migliore amica ai tempi del liceo.
Charlie, non voleva sentire ragioni, era convinta di ciò che faceva, se sarebbe riuscita a conoscere il ragazzo con i capelli verdi, allora, avrebbe conosciuto anche Calum, il ragazzo che le piaceva realmente.
“Sta zitta Melany, so ciò che faccio.”
La ragazza in tutta risposta, sbuffò. Conosceva bene la sua migliore amica e sapeva per certo, che non si sarebbe arresa per nessuna cosa al mondo.
“Ciao.” la salutò Michael, il ragazzo che tanto fissava.
“Ciao.” ricambiò distrattamente lei.
“Ehm, perchè quando siamo in pausa, mi fissi?”
“Non posso? Sai, anche io ho gli occhi.” rispose ironicamente, mettendolo a tacere.
“Comunque, io sono Michael.”
“Ed io Charlie.”
Sorrise squadrandola da capo a piedi “ti piace il mio amico Calum, vero?”
La ragazza si pietrificò d'innanzi a quella specie di essere umano che l'aveva spiazzata con una sola domanda.
Le sembrò impossibile, impossibile di essere riuscita a capirla in meno di venti secondi; doveva ammetterlo, quel ragazzo aveva un nonsocchè di misterioso.
“Spero tu stia scherzando.” rispose Charlie, ancora scossa per quella “stupida” domanda.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: I pezzi scritti in corsivo e postati di lato a destra, sono flashback.
Bene, detto ciò vi lascio leggere, buona lettura.






2. Chapter one


“Ok, l'ho comprato. Non è bellissimo?”
“Nient'altro, sul serio?” chiese Michael, arrabbiato come non mai.
“C-come?”
“Oh su Charlie, ricorda” la spronò Michael, cercando di calmarsi.
“Ah..Michael, ma io non intendevo nel vero senso della parola! Sai quanto tu sia importante per me!”
Ed era la verità, Charlie parlava sempre a Jack di quanto Michael fosse importante per lei, e avvolte Jack ne rimaneva anche deluso perchè non sapeva se Charlie provava quello che provava lui.
“Si, certo. Se ero importante per te ci vedevamo di piu', cazzo Charlie sei la mia migliore amica!” gridò alzando le braccia al cielo per poi farle riscendere lungo i fianchi.
Era stanco, e tutta la sua stanchezza adesso, si era trasformata in nervosismo.
“Non sono sempre libera, Mikey” e quel soprannome che le aveva dato, lo fece sciogliere letteralmente, perchè Charlie aveva questo effetto su di lui, riusciva sempre a calmarlo nonostante tutto.
Anche se ci fosse stata la fine del mondo, Michael sarebbe stato tranquillo se sarebbe stato tra le braccia di Charlie, accocolato lì.
“Abbracciami, stupida” disse allargando le braccia.
La ragazza in tutta risposta sorrise, fiondandosi tra le braccia di Michael, e abbracciandolo forte, come se avesse paura di perderlo.
Lei lo sapeva, sapeva di amarlo, ma voleva reprimere questi sentimenti perchè sapeva che tra di loro non poteva funzionare, potevano essere soltanto amici, nient'altro.


“Allora ci vediamo..” biascicò con la chiave della porta in mano.
“Non sai neanche tu quando potremo vederci. Beh, ci vediamo il giorno del tuo matrimonio. Ciao Charlie” rispose puntiglioso e con un pizzico di ironia.
“Scusa..ma cerca di capirmi, i-io sono sempre impegnata, e..”
Michael la troncò, non voleva che lo compatisse. Lui voleva semplicemente indietro la sua migliore amica, nient'altro.
“Ciao” concluse lui, tornando in macchina e sfrecciando verso casa di Calum.
Charlie in risposta, alzò il braccio in segno di saluto, anche se non fece in tempo, vista la velocità con cui sfrecciò la macchina.
“Ciao amore” la salutò Jack alzando la mano, per poi tornare a guardare la partita.
Lei ricambiò il saluto e andò in cucina, dove iniziò a preparare un dolce; quando era triste, nervosa o preoccupata, le piaceva cucinare dei dolci, perchè in un certo senso, la facevano sentire meglio, quel profumo di cioccolato che tanto amava, il latte che versava dentro una ciotola per il composto, le uova, la farina, tutto la faceva sentire meglio; sembrava quasi che fosse nata per cucinare quelle prelibatezze.
Charlie si sentiva triste, non le piaceva litigare con Michael, perchè sapeva che lui era troppo orgoglioso e che quindi, non l'avrebbe mai perdonata.
Ma ad un tratto, le venne un'idea: decise di preparare la torta con cocco e cioccolato, quella che a Michael piaceva da impazzire, quella torta con cui si sarebbe fatta perdonare, perchè infondo Charlie sapeva che se si voleva far pace con Michael, si doveva prenderlo per la gola.



“Michael, mi spieghi che hai? Sei strano” gli ripetè Calum.
“Nulla, Cal. Sto bene” e fu la terza risposta in quella giornata, anzi, questa volta Calum fu fortunato, visto che non lo rispose a monosillabo, come appena due minuti fa.
“No, non stai bene. Se stavi bene, allora saresti stato diverso” ritornò sull'argomento.
“Vuoi sapere che mi prende, Cal? E' che mi mancano Ashton e Luke, mi manca anche la mia migliore amica! Mi sento..vuoto”
“Per i primi due non puoi fare piu' niente, questo purtroppo, lo sappiamo entrambi. Però, per Charlie..”
Michael guardò Calum, il quale dopo aver incrociato i suoi occhi verdi, abbassò subito lo sguardo, incapace di sostenerlo.
Da quando Ashton e Luke erano morti in quell'incidente stradale, Michael e Calum erano diversi, sentivano entrambi dentro un vuoto che non riuscivano a colmare, perchè infondo quei due erano i loro migliori amici ed ancora oggi, che erano passati dieci anni dall'accaduto, non erano riusciti a dimenticare e a far passare il dolore.
“Charlie..” iniziò Calum, il quale però, venne subito interrotto da Michael.
“No Calum” sospirò “io e lei..siamo solo due amici, lei ora si sposerà, con quale coraggio le andrei a confessare che..beh, che la amo, che sono stato un idiota a non dirglielo prima perchè avevo paura che si rovinasse tutto ciò che avevamo costruito insieme, ovvero, anni di meravigliosa amicizia?!”
“Michael mettendo il caso che tu, glielo vada a dire..cioè..e se ti risponderebbe che ti ama anche lei?” domandò Calum.
Lui sperava davvero che alla fine Michael gliel'avrebbe detto perchè, quei due erano fatti per stare insieme, erano legati da un qualcosa che non si poteva rompere facilmente, anzi, non si poteva rompere e basta.
“Non succederà” riprese l'argomento Michael.
“Va bene, vado a farmi un panino” disse Calum, concludendo lì il discorso.
Michael sospirò per la seconda volta di fila, ricominciando poi a fare zapping.
“Michael, vai ad aprire la porta!?” gridò Calum dalla cucina.
Il ragazzo non si scompose, semplicemente gli rispose “non ho voglia, chiunque sia rimarrà fuori”
E dopo ciò, un ghigno soddisfatto si formò sul suo viso, sapeva perfettamente che Calum era troppo buono per lasciare qualcuno fuori da casa sua.
“Ciao Charlie” salutò calcando l'ultima parola.
Michael, rimase indifferente, sapeva che era orgoglioso e nonostante ciò, non gli importava se Charlie era venuta a casa sua.
“Michael..” mugugnò la ragazza avvicinandosi al divano.
“Dimmi” la rispose, senza guardarla in viso. In questo momento forse, era piu' concentrato a fissare qualche stupido film piuttosto che darle ascolto.
Calum osservò tutta la scena silenziosamente dalla cucina, il quale – dopo svariati minuti – decise di lasciarli soli.
“Ragazzi scusate, ho visto che mi manca la farina, vado a comprarla, a dopo” e con ciò si dileguò soddisfatto.
“Michael, guardami” riprese sconsolata Charlie, che prima di andarsi a sedere accanto a lui, poggiò la sua amata torta sul tavolo della cucina.
“Dimmi Charlie, ti ascolto” spense la televisione e finalmente, le prestò un po' d'attenzione che tanto meritava.
“So che in questi giorni sono stata come dire.. “assente”, e per questo mi scuso..però, avevo anche dei “problemi” da risolvere, il mio lavoro, il matrimonio..cioè, non sono cose semplici..” sospirò ricominciando “se non vuoi perdonarmi va bene, ok. Però prima, mangiamo insieme la torta che ti piace tanto?”
Il ragazzo sorrise, conosceva Charlie e sapeva che ciò che aveva detto infondo, era la verità.
Si alzò velocemente dal divano e andò in cucina, seguito a ruota da Charlie, la quale tagliò i pezzettini della torta, dandogliene poi uno.
“E' buonissima!” esclamò felice Michael, facendo cadere alcune briciole sul pavimento.
“Oh Michael, per favore, non fare il disordinato. Sai che Calum ci ucciderà”
“Mh, hai ragione. Io conosco un altro posto dove gustarla meglio, seguimi” ammiccò facendola sorridere.
Michael prese la torta e con la mano di Charlie intrecciata alla sua si avviarono al piano di sopra, che comprendeva anche un terrazzo fantastico.
“Wow..” si sorprese, la vista da quel punto era incantevole.




“Mi è piaciuta un casino, scusa Charlie se..ogni tanto sono cosi.. “duro” con te..ma sai, ci tengo alla nostra amicizia” sussurrò Michael all'orecchio della sua migliore amica, che nel frattempo l'aveva abbracciato tenendolo – come sempre – saldamente.
“Non fa niente, Mikey” sorrisero entrambi, perchè stare lì in quella posizione era semplicemente piacevole per tutti e due.
Il ragazzo si staccò di poco, avvicinando i due visi tanto da far toccare entrambi i loro nasi.
Quell'attimo sembrava immenso, sembrava non voler passare piu'.
Charlie deglutì imbarazzata perchè sapeva che lei, stava annegando dentro quei suoi occhi verdi, quegli occhi verdi che non vedeva da tanto cosi vicini.
Sapeva anche che ormai, lui l'avrebbe baciata, ma non se ne curò piu' di tanto perchè infondo, lei lo desiderava con tutta sé stessa e quindi, non l'avrebbe mai evitato.
“Charlie..” sospirò, “credo che sia meglio che tu ora..beh, vada” disse, scansando lo sguardo e maledicendosi mentalmente. Quella era l'occasione perfetta per baciarla, lontano da tutti, perfino lontano dagli sguardi indiscreti
ma..Micheal non poteva, non poteva rovinare l'amicizia che si era creata, non poteva far soffrire la sua Charlie, perchè Michael si conosceva troppo bene per tentare un passo cosi azzardato.
“Oh, si giusto..è-è meglio che io vada” ammise lei alzandosi di scatto e tornando di sotto, seguita da Michael.




“E' da tanto che non passiamo un po' di tempo da soli, solo io e te, vero?” chiese Jack, il quale le lasciò dei baci lievi sulla clavicola.
La ragazza sorrise lievemente, cercando di concentrarsi sulla loro relazione.
“Oh M, Jack!” esclamò fin troppo agitata, tanto è vero che Jack se ne accorse, fissandola e, “c'è qualcosa che vorresti dirmi, Charlie?”
La ragazza in questione scosse il capo piu' volte, sperando che quel suo gesto abbia fatto capire a Jack di voler riprendere da dove erano rimasti.
“Vado a farmi una doccia, cosi dopo vado a lavoro e mi levo dai piedi” s'irrigidì il moro, alzandosi dal letto e recandosi in bagno, senza degnarle di uno sguardo.
Charlie sospirò, sapeva che infondo lei era dalla parte del torto, perchè se Michael ieri non si sarebbe fermato, loro si sarebbero baciati e lei sarebbe stata felice di questa cosa.
Con tutta la svogliatezza possibile ed inimmaginabile si alzò dal letto, per poi prendere la sua roba e vestirsi nell'altro bagno.
Erano circa due anni che Jack e Charlie vivevano insieme, all'inizio Charlie non fu d'accordo di condividere casa con il suo ragazzo poiché riteneva che per lei sarebbe stata una cosa imbarazzante. Ma poi, con qualche strategia adottata da Jack, Charlie “cadde” e si fece convincere.
<< ehi, ci vediamo al solito bar, cosi facciamo colazione. Ci stai? >> le inviò Melany, ancora sua amica.
La ragazza appena uscì dal bagno lesse il messaggio e velocemente digitò la risposta, scrivendole che ci sarebbe stata.
Sospirò e ticchettando sulla porta di Jack, disse “ehi..io esco”
“Ok” rispose quest'ultimo uscendo dalla stanza, senza emettere un altro segno.
Charlie aveva capito che Jack era arrabbiato e infondo, non si poteva dargli torto, visto che comunque lui era sempre cosi carino e gentile nei suoi confronti.
Mentre scendeva per recarsi al solito bar d'incontro tra lei e Mel, incominciò a pensare a quando Jack le fece la proposta di matrimonio.

 
“Tu sei pazzo, ma dove mi stai portando?” domandò, in cerca di risposte.
“Sh Charlie, fai troppe domande!” rispose vago, sorridendole appena.
In quel momento stavano correndo come due forsennati, erano a Parigi, per via di una vacanza che li avrebbe “distratti”, aveva detto Jack.
Mentre correvano, arrivarono sotto la Tourre Eiffel, i quali si guardarono attorno meravigliati per la seconda volta in quella giornata “siamo sotto la Tourre Eiffel di nuovo, devo dedurre che ti sei perso?” domandò Charlie ridendo come un'ebete.
“No, sono intelligente io!” esclamò abbracciandola davanti a tutti, senza vergogna di nulla.
“Jack, ci stanno fissando tutti” ammise in imbarazzo la ragazza che Jack amava con tutto sé stesso e che adesso – se tutto procedeva secondo i piani – sarebbe diventata sua moglie.
Senza rispondere alla sua affermazione, si mise in ginocchio davanti a lei, sapeva perfettamente che odiava queste cose ma Jack, d'altro canto non se ne curò poiché lui era consapevole di essere un inguaribile romanticone.
“Vorresti sposarmi, Charlie?” domandò sorridendo ampiamente, quei suoi occhi cosi vivi, quella luce che li illuminava..era tutto cosi meraviglioso e cosi bello che quasi Charlie non riusciva a crederci. Ma purtroppo, ora non aveva in mente soltanto Jack e quell'anello che riponeva nella scatolina, aveva in mente anche Michael: ma doveva lasciarlo alle sue cotte “adolescenziali” visto che comunque, con lui sarebbe stata soltanto una meravigliosa amicizia che – sperava – non sarebbe finita mai.
“Si” disse curvando l'angolo della bocca, convincendo anche sé stessa.
Non era del tutto convinta di compiere questo grande passo, ma lei per rendere felice Jack avrebbe fatto questo ed altro, anche se non era propensa a voler formare una famiglia, con dei marmocchi che giravano in casa, procurandole fastidio.



“Finalmente!” esclamò Mel, venendole incontro.
“Ciao Mel, ciao Becky” salutò prima lei, poi la bambina, ovvero la figlia che Melany aveva dato alla luce pochi anni prima.
Purtroppo, Becky non aveva il padre, o almeno..lo aveva, fin quando non era scappato per sposarsi con un'altra donna.
E Mel, conosceva bene questa donna solo che aveva tenuto il segreto solo per sé, senza rivelarlo.
“Allora, come vanno le cose?” domandò facendo bere del succo alla sua tanto amata creaturina.
“Oh bene, molto bene..no, non è vero. Vanno uno schifo..con Jack sta andando sempre peggio, di male in peggio!”
Melany le sorrise appena, infondo le dispiaceva per la situazione in cui si era andata a cacciare la sua migliore amica.
Jack era sempre stato innamorato di Charlie ed ora che era riuscita ad averla, si sarebbero anche sposati. Solo che, Charlie non era felice. Melany lo capiva, lo avrebbero capito tutti se solo l'avessero guardata negli occhi.
“Michael?” domandò ad un certo punto Melany, provocando da parte della sua amica una risata nervosa, “oh andiamo, non siamo piu' adolescenti. Io e lui siamo due migliori amici, stop. Cambiamo argomento, ti prego”
“Va bene, va bene” rispose dolcemente Melany, sorridendole e chiamando il cameriere.




Michael era in un negozio di chitarre, doveva comprarsene una nuova, visto che la precedente si era accidentalmente rotta.
Voleva che in questa impresa cosi ardua, lo accompagnasse Calum ma lui, avendo da fare aveva rifiutato, lasciando il povero Michael solo.
“Vedo che ti piacciono le chitarre” affermò una voce dietro di lui, una voce che Michael conosceva fin troppo bene.
Il ragazzo girandosi trovò Jack, il quale lo sorrise “si, mi piacciono molto”
rispose educato, infondo doveva cercare di rimanere lucido, non doveva rovinare tutto solo per Charlie.
“Bene, allora..posso chiederti un favore?”
Michael annuisce, inconsapevole di ciò che Jack stava per chiedergli.
“P-potresti aiutarmi a cantare a Charlie qualcosa che le piace? Non so, tu conosci i suoi gusti musicali..quindi..sai, io e lei abbiamo discusso e..vorrei fare pace, visto che non mi piace litigare con quella che sarà mia moglie” ammise, facendo sbiancare Michael.
Il ragazzo deglutì, non sapeva cosa rispondere perchè in verità, non sarebbe riuscito a farlo, e poi, non voleva. Lui odiava queste cose, era del parere che una donna non si doveva conquistare cosi ma soltanto con baci e abbracci..insomma, con le coccole. Ma ovviamente, tutti erano diversi e lui non era nessuno per poter decidere.
Michael, stava per rifiutare perchè non se la sentiva di cantare canzoncine strappa lacrime per la ragazza che amava da tanto ma qualcosa glielo impedì, visto che la voce di Jack rieccheggiò nella sua mente “..verrai pagato ovviamente”
E a tale punto Michael si convinse, infondo aveva bisogno di quei soldi, ne aveva bisogno per pagare l'affitto della casa che divideva con Calum.
“Va bene, quando?”





“Melany, allora ci vediamo domani, va bene? Dio, sono cosi stremata..” riprese Charlie, accasciandosi allo stipite della porta.
“Si, il lavoro è duro. Ci vediamo domani bellezza, ciao!” e con ciò, mise in moto e partì.
“Jack, sei qui?” domandò chiudendo la porta.
In realtà, desiderava davvero fare pace visto che lui a lei ci teneva davvero tanto e infondo, anche Charlie, non era da meno.
Ad un tratto iniziarono a sentirsi le parole di una canzone, quella canzone che cantava spesso con Michael, e dio quanto era felice.

“For a while we pretended
that we never had to end it
but we knew we'd have to say goodbye
you were crying at the airport
when they finally closed the plane door
I could barely hold it all inside..”

Charlie corse velocemente verso il loro giardino, la voce di Michael si sentiva sempre piu' forte e in quel momento il suo cuore era a mille, lui era lì per lei, solo per cantarle quella meravigliosa canzone d'amore.
E, adesso che Charlie aveva raggiunto la stanza aveva il cuore spezzato mentre guardava Michael perchè non era lui a dedicarle questa meraviglia ma era...Jack.
Il suo fidanzato, che presto sarebbe diventato suo marito.
Sospirò piu' volte e fissando Michael sconsolata e triste, andò ad abbracciare Jack con le lacrime agli occhi.
“Che..bello” riuscì a dire.
Ma ovviamente quello che voleva dire non era questo, era tutt'altro: voleva gridare al mondo intero che lei era innamorata persa di Michael Clifford e che, non voleva sposare Jack, anzi, erano altre le sue idee per il futuro.
“Ti piace, amore?” domandò Jack sorridendole e lei a quel punto non potè far altro che baciarlo.
Michael al contrario, era nervoso: non riusciva proprio a vederla tra le braccia di quello lì, voleva soltanto picchiarlo a sangue e poi prendersi la sua Charlie e baciarla, baciarla all'infinito.
Si schiarì la voce di proposito, sperando di poter interrompere quel bacio.
“Bene, allora io..” si prestò a dire.
Jack annuì e, andando di sopra andò a prendere i soldi, per pagarlo.
“Sei bravissimo..” mormorò Charlie accarezzandogli il braccio con dolcezza.
Lui, prese a fissarla negli occhi, voleva davvero baciarla, era al limite, non ce la faceva. Era consapevole di tutto, però..diamine lei era lì, davanti a lui, cosi stanca ma cosi dannatamente sexy e lui, invece, non poteva far altro che sorriderle e andarsene, perchè infondo non sarebbe stato corretto nei suoi confronti. E poi Michael, era al corrente del fatto che Charlie e Jack formassero una bellissima coppia per quanto ovviamente, gli costava ammetterlo.
Avrebbe mai potuto rovinare l'amore tra lei e Jack, spezzandole il cuore e rovinando la loro amicizia? No, mai.





Chiara pov's

Ciao a tutte, belle bambole!
Eccomi di nuovo qui con il primo capitolo.
Allora, come vi sembra?
Mh, qui si cominciano a “conoscere” meglio i personaggi: Jack, è un vero e proprio romanticone, poi c'è Melany, la (migliore) amica di Charlie, Mikey che è sempre piu' innamorato di Charlie e, Calum l'amicone di Michael.
Aww, bene. Io ora vado, cosi non vi rompo piu' le scatole, ahaha.

 
Un bacio, Chiara.
  
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