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Autore: uffauffauffa    05/07/2014    3 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Le vampire non possono avere figli? e chi se ne frega. I maschi hanno tutto e le femmine no... e comunque gli ibridi sono super-intelligenti (grazie ai geni lupini) e possono aiutarle, come ha fatto il dottor Morte. Volente o nolente con quello che ha combinato ha aiutato molte persone.



 

I Volturi arrivarono a destinazione verso mezzogiorno. Volterra brulicava di turisti. Poiché il cielo era limpido e il Sole ancora alto nel cielo, non potevano certo raggiungere il Palazzo dei Priori. Qualcuno poteva scoprirli. Decisero di aspettare il crepuscolo per muoversi.
 

I vampiri erano abbastanza tranquilli eccetto Demetri. La ragazza che amava era all'interno dell'edificio. Voleva vederla anche solo di sfuggita, percepire il suo profumo: vaniglia e zenzero. Un sentore che adorava, dolce e speziato, proprio come lei.
 

Prese la foto rubata a casa Cullen, la teneva sempre con se. Sorrise, l'espressione impressa nella "pellicola" era seria e assente. Lo sguardo perso a guardare l'orizzonte. Baciò l'immagine e la nascose di nuovo.
 

Si voltò e vide Felix intento a flirtare con Sabrina, sotto lo sguardo accigliato del padre. Felix non sapeva niente dell'imprinting, ma conoscendolo gli sarebbe importato poco. Per lui la priorità era avere la ragazza.
 

Osservo Alec alle prese con Evan. Si capiva che era un rapporto platonico per via della loro giovane età, ma era comunque delizioso da vedere. E sarebbe stato carinissimo anche quello di Seth con Jane, ma quest'ultima era una viperetta e anche se si sentiva legata al giovane mutaforma, lo avrebbe usato. Troppo carognetta per non farlo.
 

Si ricordò le parole di Carlisle. Doveva tenere d'occhio quella strega.
 

La vicinanza della figlia di Caius invece, aveva cambiato molto il bambino immortale. Era più dolce e affabile. Ma il cambiamento maggiore lo aveva visto quando era andato a caccia. Aveva rotto l'osso del collo della sua vittima, prima di affondare i denti. Lo aveva fatto per non farlo soffrire. Proprio lui, uno dei Volturi più sadici aveva avuto pietà di quel poveretto.
 

Anche lui era cambiato. Non era crudele come la maggior parte di loro, ma non gli era mai importato delle sue vittime. Si era nutrito del sangue di donne, uomini e bambini. Per lui non c'era alcuna differenza.
 

Ora invece stava pensando di cambiare alimentazione, o meglio vittime. Non più plasma umano, ma animale, come i Cullen, o ancora meglio, come gli stessi ibridi che avevano trovato il modo di nutrirsi senza uccidere qualcuno o qualcosa.
 

Chiuse gli occhi cercando di sentire la sua presenza all'interno del palazzo. Ora che era molto vicino riusciva a percepirla più facilmente. Grazie al suo potere di monitoraggio poteva sentire il battito del suo cuore, ogni suo sospiro... le sue lacrime. Stava piangendo.
 

Scattò in piedi.
 

"Qualcosa non va Demetri?"
 

Aro da quando il segugio lo aveva apostrofato, non aveva smesso di tenerlo d'occhio. Accanto a lui Chelsea.
 

Demetri socchiuse gli occhi e sorridendo rispose.
 

"No maestro va tutto bene."
 

"Molto bene ragazzo mio..."

"... grazie Chelsea."
 

Il vampiro si alzò per raggiungere gli altri del clan.
 

"Maestro."
 

"Si Chelsea."
 

"Il suo legame nei vostri confronti è di nuovo rinsaldato."
 

"Molto bene."
 

"Tuttavia, non sono riuscita a spezzare l'altro..."

"... il suo principale pensiero è ancora rivolto verso la donna..."

"... ma sono certa che con più sedute..."
 

"No mia cara, c'è qualcosa di terribilmente bello e attraente nel sentimento che Demetri prova per lei..."

"... qualcosa che mi piace da morire..."

"... e non mi riferisco all'imprinting."
 

"Imprinting?"
 

"Nulla di importante, cose da mutaforma. Vai pure ora, se sarà necessario ti richiamerò ancora."
 

Chelsea fece un rapido saluto col capo e raggiunse il suo compagno. Afton non era molto considerato all'interno del clan per via del suo blando scudo mentale che lo rendeva invisibile solo agli occhi dei mortali. Come Sulspicia anche lei, ora, voleva dei figli.
 

Marcus era insieme a Didyme. Con la coda dell'occhio osservava Mike. Doveva parlare con quel ragazzo non voleva perderlo. Ma si rendeva anche conto che l'omicidio del suo maestro era stato un colpo durissimo per lui e per gli altri ibridi.
 

Mike dal canto suo guardava suo padre, non lo perdeva di vista. Una mossa falsa e gli avrebbe staccato la testa.
 

Le sorelle di Nahuel erano accanto ai loro compagni, ma solo Serena era felice della relazione con Santiago.
 

Jake, Bree e Corinne erano vicine ad Athenadora, mentre Caius parlava con Annie. O meglio, lei parlava. L'anziano si limitava ad ascoltare divertito. La figlia di Aro era una ragazza cristallina, molto socievole e allegra.
 

Finalmente il Sole cominciò a calare e i Volturi raggiunsero la loro dimora.
 

Mike si fermò di fronte a quello che sembrava un tombino.
 

"Questo è uno dei cunicoli per entrare nella nostra casa, figlio mio..."

"... se vuoi ti aiuto a scendere."
 

Mike sorrise dolcemente e questo fece un effetto strano a Marcus. Stava per allungare una mano per accarezzarlo, quando il sorriso del ragazzo scomparve per far posto a un'espressione schifata.
 

"Io e le mie sorelle non useremo questo ingresso, ma quello principale, come le persone normali..."

"... questi cunicoli vanno bene solo per i topi di fogna."
 

La frase cattiva e il sorrisetto beffardo del ragazzo fecero molto male a Marcus. Didyme provò a richiamare il figlio.
 

"No mamma, ti voglio molto bene, ma non chiedermi di portarli rispetto e di accettarlo..."

"... nemmeno tu ti dovresti fidare così tanto..."

"... è uno schifoso volgare succhiasangue."
 

Marcus strinse i pugni si girò e afferrò il figlio.
 

"Non mi vuoi nella tua vita ragazzino..."

"... rassegnati mi avrai lo stesso."
 

E scaraventò giù il ragazzo. Subito dopo saltò anche lui seguito dalla sua compagna. La donna era preoccupata non aveva mai visto il suo compagno così arrabbiato. Ma qualcosa le diceva che era meglio non intervenire. Questa era una questione che dovevano risolvere da soli.
 

L'anziano trascinò suo figlio fino alla seconda receptions e da li alla sala grande. Mike provava a ribellarsi, ma era troppo debole fisicamente. Provò a usare il suo dono, ma Marcus non aveva un potere d'attacco da utilizzare. Il ragazzo non poté nemmeno usare quello di difesa perché totalmente inutile in quel frangente.
 

"MOLLAMI."
 

"No, dobbiamo chiarire molte cose ragazzo mio."
 

"IO NON SONO TUO."
 

Il vampiro lo trascinò fino ai suoi appartamenti.
 

"Didyme sorella adorata, sta tranquilla, sono sicuro che andrà tutto bene."
 

Aro sorrideva in maniera affabile, troppo affabile. Vedere suo fratello così alterato lo divertiva molto.
 

Demetri era in testa alla fila, correva, correva da lei. Attraverso la sala dei troni e si ritrovò nel corridoio che conduceva nelle diverse stanze adibite al "riposo" dei Volturi. Bussò alla porta di Leah.
 

"Leah... Leah apri per favore."
 

Non rispondeva, ma il segugio sapeva che si trovava all'interno della stanza.
 

"Leah..."

"... ripasserò più tardi, ti porterò qualcosa da mangiare, il dottor Cullen ha detto che a differenza degli altri ibridi puoi anche nutrirti con cibi solidi."
 

Posò la testa sulla porta per qualche secondo, poi si allontanò.
 

Jane aveva seguito di soppiatto il vampiro, sorrideva dolcemente.
 

Diamo una piccola spintarella al loro rapporto.
 

Pensò. Non era sola. Seth era ormai una figura onnipresente. La seguiva come un'ombra.
 

"Seth devi farmi un favore."
 

Il ragazzino sorrise beatamente.
 

"Devi dire a tua sorella...."



 

"Demetri, dove stai andando?"
 

"A prendere qualcosa da mangiare per Leah mio signore, non si è ancora nutrita."
 

Accanto ad Aro c'era il dottor Carlisle.
 

"Se vuoi vengo con te."
 

"Grazie dot..."
 

"No amico mio, noi dobbiamo discutere alcune cose..."

"... e poi Demetri non è fuori dal mondo, sa esattamente come comportarsi..."

"... ora vai ragazzo."
 

La guardia si allontanò.
 

"Vieni mio caro Stregone Benefico."
 

Stregone Benefico era uno dei tanti soprannomi che l'anziano amava dare ai vampiri di sua conoscenza.
 

"Volevo chiederti di rimanere un po' qua con noi."
 

"Devo tornare a casa."
 

"Questo lo so, ma vedi tra poco ci saranno tre sposalizi: quello di tua figlia, quello della mia, e quello della dolce Leah."
 

Il dottor Cullen non era sicuro di aver sentito bene. Leah? Era ancora troppo presto per questo. Lui doveva arrivare al suo cuore.
 

"Per la mutaforma è presto."
 

"Presto dici."
 

"Si."
 

Allungo la sua mano e Aro la prese tra le sue. L'anziano doveva capire alcune cose.
 

"Capisco."
 

Il tono era rassegnato, ma Carlisle notò che aveva inclinato appena gli angoli della bocca.
 

Ma guarda, Leah ha fatto colpo anche su di lui.
 

Al signore della congrega italiana piaceva molto la ragazza. Non era solo bella fisicamente, la sua sensibilità aveva toccato nel profondo il "cuore" di Aro. Proprio com'era successo a Demetri quando tocco Renesmee. La piccola lo aveva fatto perché il segugio si rendesse conto di che persona meravigliosa si era innamorato.
 

Più Cullen ci pensava, più era solleticato dal chiedere alla nipote di mostrarli tutte le cose che riguardavano la ragazza lupo.
 

"Hai detto che anche Annie si sposa?"
 

"Si, con Caius."
 

"E Athenadora?"
 

"La loro relazione è finita da più di un secolo. Avrà sempre gli stessi privilegi naturalmente."



 

Leah si stava preparando. Suo fratello le aveva riferito un messaggio di Aro. Doveva indossare il primo vestito che Heidi le aveva suggerito e andare da lui. Le aveva anche dato le indicazioni per raggiungere le sue stanze.
 

L'abito era verde come quello indossato alla festa in onore degli ibridi, ma con una tonalità più brillante. La fasciava di più e mostrava il decolté. Poteva rendere volgare la stessa Heidi per via delle sue misure più morbide, ma non lei.
 

Era sottile come un giunco, le spalle leggermente larghe le donavano un'andatura quasi regale.
 

L'unica cosa che non aveva indossato erano le scarpe con i tacchi. Non sapeva camminare sui trampoli. Rimase a piedi nudi. Quando era ancora alla riserva rimaneva spesso così. Le piaceva il contatto con la terra.
 

Cercò di sistemare i capelli. Erano di nuovo corti. Si avviò verso le stanze di Aro.
 

Demetri intanto era ritornato, ma non era andato subito da lei. Le aveva comprato dei panini e li stava sistemando su un vassoio, quando sentì bussare.
 

"Avanti."
 

Disse distrattamente. Quando si voltò vide Leah.
 

Rimase a fissare il viso spaventato della ragazza per qualche secondo prima di avvicinarsi e baciarla.
 

Leah tremava e questo irrigidì il vampiro.
 

"Non dovevi venire, se non era questo che volevi..."

"... non dovevi provocarmi, ora ne pagherai le conseguenze."
 

Ricominciò a baciarla e ad accarezzarla rabbioso. Smise solo quando si accorse che stava piangendo.
 

La lasciò, prese il vassoio e glielo porse intimandola a lasciare la stanza.
 

Appoggiò la testa alla porta, sentiva i suoi passi nel corridoio, i suoi singhiozzi...
 

... e la risata di Jane in sottofondo.
 

"Ti stai divertendo Jane?"
 

Il tono del segugio era duro.
 

"Si Demetri, e anche molto..."

"... siete così strani..."

"... dimenticavo Demetri, ho chiesto a Seth di dire a Leah che queste erano le stanze di Aro e che lui voleva vederla..."

"... con indosso quel vestito e che se non lo faceva, lui lo avrebbe punito."
 

Demetri aprì la porta con furia per scagliarsi contro Jane, ma non aveva fatto i conti con Seth. Il ragazzino si trasformò e attaccò il vampiro. Jane era totalmente rapita da quell'immagine, il suo mutaforma la stava difendendo.
 

"Seth sei bellissimo sotto forma di lupo, il tuo pelo ha il color dell'oro."
 

Il licantropo gongolava e il segugio ne approfittò per metterli le braccia intorno al collo.
 

"Dolore."
 

Demetri si piegò in due per il male.
 

"Vieni Seth andiamo a giocare da un'altra parte."
 

Si allontanarono.
 

Quando il vampiro si rialzò vide in un angolo vicino alla porta del suo "appartamento" il vassoio che aveva dato a Leah.
 

"Demetri."
 

"Maestro."
 

"Sei già andato da Leah?"
 

"Stavo per andare da lei."
 

"Bene, consegnale questo."
 

Aro diede in mano al ragazzo un anello con l'emblema dei Volturi.
 

"Credo si addica di più alla ragazza."
 

Lo prese e si congedò dal suo signore per raggiungerla.
 

"Leah... Leah sono Demetri, per favore apri la porta."
 

Lei non rispondeva.
 

"Ti ho portato il vassoio che hai lasciato da me."
 

"Non ho fame, grazie."
 

"Lee ti prego aprì la porta."
 

Leah fremette sentendo il soprannome che Sam le aveva dato.
 

"Non... per favore si allontani."

Piangeva.

 

Il vampiro rimase un attimo poi si ricordò che quel nomignolo le era stato affibbiato dal suo ex. Lo aveva sentito quando si era fatto toccare da Renesmee.
 

"Scusa, non succederà più e se puoi perdona anche quello che ho fatto prima, non ti mancherò mai più di rispetto. Ora però apri la porta. Sei debole, ti devi nutrire."
 

Leah aprì e fece entrare il segugio nella stanza. Il ragazzo sistemò il vassoio sopra un tavolino e si avvicinò alla ragazza. Si era svestita in tempi da record e aveva indossato una tuta.
 

Le scostò dolcemente una ciocca di capelli dal viso.
 

"Sono troppo corti, devi lasciarli crescere..."

"... sei molto bella, non nascondere la tua femminilità..."

"... chiedi aiuto a Heidi, saprà consigliarti bene."
 

Leah era rossa come un peperone, il capo leggermente abbassato.
 

Demetri sorrise, le prese la mano con delicatezza e infilò l'anello nell'anulare sinistro.
 

"E' da parte di Aro."
 

Intrecciò le dita con le sue sfiorando il dorso con le labbra beandosi del contatto della sua pelle e del suo profumo. Infine le sussurrò in maniera suadente...
 

"Il dottor Cullen mi ha raccontato qualcosa dell'imprinting, ma c'è una cosa che voglio chiarire sin da subito... non sei tu il mio difensore, ma io il tuo."
 

Si congedò da lei con un casto bacio sulla fronte.
 


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Ok, ditemi se vi piace, spero di non essere stata troppo melensa come la melassa. Aro adora Leah perché ama le "cose" rare e preziose.

  
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