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Autore: virgysweetdirection    05/07/2014    1 recensioni
Amie...
Sarà la nostra protagonista in un racconto che parla principalmente di un problema affrontato dalla maggior parte degli adolescenti: i brufoli.
Ma se da una decina di bollicine rosse sul viso e un aspetto trasandato, nascesse l'amore?
Nel testo è presente un linguaggio per la maggior parte scurrile quindi, se non vi piace non entrate.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Pimples!
The beauty contest

Stavo camminando, a passo di zombie, nel corridoio per raggiungere il bagno.

La sera prima avevamo dovuto pulire l’intera casa, per colpa di quel brufolo dalle dimensioni gigantesche.

Harry friggopiselliconimieicapelli, ci aveva gentilmente aiutato.

Zayn non aveva fatto un emerito cazzo, dato che gli faceva schifo persino prendere una scopa ma, in compenso, mi ero
vendicata.

Gli avevo fatto trovare in camera uno spogliarellista gay, solo per lui.

Le sue urla erano state davvero soddisfacenti e, i miei genitori avevano colto l’occasione per scattare foto compromettenti di
Zayn vietate ai minori.

In una delle foto, lo spogliarellista gli si strusciava addosso mentre in un’altra, si vedeva Zayn piangere col culo rosso per le
troppe sculacciate ricevute da Bob, lo spogliarellista sexy.

Se ci ripenso, potrei ridere per un’altra ora e mezza.

Da tutto quel casino avevo ricavato, solo:

-        
Un paio di occhiaie profonde quanto un cratere vulcanico.
-         Un viso pallido come quello di Edward Cullen.
-         I capelli ricoperti di cereali Special K, perché mi ero addormentata nella tazza della mia colazione.
-         Un paio di caccole gigantesche a contornare i miei occhietti da alieno appena sveglio.
-         Ed una foto ricordo di me, con litri e litri di latte sui capelli.

Mi risvegliai dai miei pensieri quando andai a sbattere contro i seni rifatti delle cheerleaders.

“ Guarda dove metti i piedi, Ugly Betty!” starnazzò una tipa.

“ Ops, scusami! Pensavo che le tue tette fossero dei palloni da volley.” Risposi, acida.

“ Beh, sempre meglio le mie che le tue.”

“ Non insultare Mary & Meggy, sono stata chiara?” il tono della mia voce era duro.

Ci tenevo molto alle mie tette.

Ci parlavo pure! M&M, mi piaceva chiamarle.

“ Hai dato un nome alle tue piccole tette?” rise.

“ Si, ti da fastidio?” la provocai.

Sbuffò irritata.

“ Non ti cercavo per parlare delle nostre tette. Volevo chiederti se, gentilmente, potessi mettere una buona parola con tuo
fratello. È un figo assurdo!”

Con aria annoiata, risposi “ Ora, non ne hai neanche una.”

Provai ad andarmene ma una mano, fin troppo grande per essere quella di una cheerleader mi bloccò.

Possibile che fosse transessuale?

“ Sorellina, vieni qui.”

Ah, no. Ci speravo... un pochino.

Mi voltai molto lentamente verso Zayn, che aveva un sorriso da stupido in faccia.

Oh, no. Era davvero stupido, dimenticavo.

“ Che vuoi, fratello alieno?”

“ Perché non organizziamo qualcosa, tipo un concorso di bellezza, dove la vincitrice uscirà con me?”

Lo guardai in modo strano.

“ E perché dovremmo?”

Zayn mi fece l’occhiolino e le cheerleader mi guardarono soddisfatte.

“ Ad una condizione.”

“ Spara.” Rispose Zayn.

“ I giudici li scelgo io.”

“ Per me va bene. Ti affido anche la realizzazione del progetto!” esclamò.

“ NO. Io non voglio realizzare un emerito cazzo!”

“ Spiacente. Ormai ho deciso. Buona fortuna sorellina!” si dileguò per il corridoio.

Sospirai pesantemente.

Perché ce l’avevano tutti con me?!

***

Ero in mensa.... Sorpresi?  Io no.

Dentro al mio piatto, sguazzavano scarafaggi.

Oddio che schifo! Due si stavano accoppiando!

Presi il piatto e lo versai in testa ad una cheerleader che passava da quelle parti.


Pianse e forse, anche troppo.

“ Sai, Amie, dovresti smetterla di dare fastidio a gente più bella di te.”

Mi girai furiosa verso la mia ‘amica’ Jane.

“ Tu pensi che io sia invidiosa, di loro?” urlai, con voce stridula.

Annuì.

“ Non è vero.” Misi il broncio.

“ Non mentire. Potrei aiutarti. Soprattutto ora per lo spettacolo di sabato!” esclamò.

Scossi la testa.

“ Io ho promesso che ti avrei aiutato ma, tu devi essere presentabile per la serata.”

Fanculo.

“ Pensaci.” Mi sorrise mentre io mi alzavo, per scappare da quel buco di matti.

Mi tuffai fuori dalla mensa alla ricerca del riccio puzzolente.

Chissà dov’era.

Avevo raccontato ai miei amici cosa mio fratello aveva intenzione di progettare per sabato e li avevo scelti come giudici ma, ora, Harry si era volatilizzato.

Stupido riccio.

Voltai lo sguardo verso destra e mi trovai faccia a faccia, con il bidello ultra centenne, della scuola.

Balzai all’indietro e quella ‘muffa’ rise.

“ Sei stupida ragazzina.”

“ Io stupida? Non penso proprio!”

“ Io sono Bernie” mi porse la sua mano rugosa e sporca, davanti al naso.

“ Si, ed io sono Bianca!” sbuffai, spostando la sua mano orrida.

“ Pensi di essere spiritosa?” mi guardò come se volesse uccidermi con il suo scopettone gigante.

“ No, so di esserlo, vecchio decrepito.”

“ Attenta a come parli. Ho sentito di un concorso di bellezza...”

“ Si e allora? No... Come fai a saperlo??” corrugai la fronte.

“ Cogliona. Guarda.” Mi sbatté in faccia un volantino rosa.

“ Cos’è?” chiesi.

“ È il volantino d’invito a casa tua questo sabato, per il concorso.” Alzò gli occhi al cielo.

“ E chi li ha fatti?”

“ Un ragazzino orrendo con i capelli ricci.” Alzò le spalle.

“ Io lo uccido.” Borbottai furiosa.

“ Lo ucciderai più tardi. Ora ti propongo un patto.”

Lo guardai stranita.

“ Io ho degli amici che potrebbero aiutarti nella realizzazione del progetto ma tu, dovrai pulire i cessi dei ragazzi per una settimana.”

“ E che problema c’è?” sorrisi maligna.

“ Beh lo scoprirai presto.” Mi tese la mano rugosa.

La strinsi con riluttanza.

“ Mandami i tuoi amici sabato mattina a casa.”

“ Solo se ora, vai a pulire i bagni.”

Presi lo scopettone “ Con molto piacere.” Risposi.

Poche vomitate e merdate dopo...

“ Vaffanculo a quel vecchio di merda!!” urlai, infilando uno stura-cessi nel water.

Qualcuno aveva avuto la bella idea di svomitazzare qua e là, come se niente fosse; qualcuno aveva cagato l’ira di Dio, otturando ogni cesso nell’arco di kilometri ed io ero lì, con una molletta sul naso e una
mano nel cesso, cercando di pulire un cazzo di bagno scolastico.

“ C’è qualcuno lì dentro?” chiese una voce, che capii essere quella del riccio.

Spalancai la porta con il viso rosso di rabbia e lo stura-cessi in mano.

Lo puntai contro il riccio che mi guardò terrorizzato.

“ Tu. Brutta caccola. Io ti uccido!” esclamai.

“ Ehm... Amie, ti prego di calmarti. Io ho solo cercato di dare una mano mettendo i volantini sui muri e...” lo interruppi.

“ Zitto!”

Sobbalzò.

“ Vieni con me.” Lo trascinai nel bagno dei maschi.

  Che cos’è questa puzza di merda?” chiese.

“ Lo scoprirai tra pochissimo.” Aprii la cabina ‘maledetta’, lo spinsi dentro e con una mano gli presi i capelli, avvicinandolo al water.

Dopo poco tirai lo sciacquone e una valanga d’acqua (e di merda) si avventò sul riccio, inzuppandolo da capo a piedi.

Risi.

“ Non c’è un cazzo da ridere. Ho la merda pure nelle mutande!” piagnucolò.

“ La colpa non è mia se ti caghi sempre, costantemente addosso.” Continuai a ridere.

Il tanfo che produceva il riccio, era insopportabile.

 
“ Amie, che ne dici di un abbraccio?” domandò ammiccando.

“ No. Te lo scordi.” Cercai di allontanarmi, inciampando in un secchio d’acqua sporca e inzuppandomi dalla testa ai piedi.

“ Vaffanculo!!” urlai.

“ Adesso non mi scappi più.” Harry si avventò su di me e venni ricoperta di merda, sia sui vestiti che sui capelli.

“ Che schifo, che schifo, che schifo.” Saltellai per tutto il bagno, cercando di scrollarmi di dosso quella sostanza marrone
puzzolente.

“ Ah - ah. Cosi impari!” cantilenò il mio amico.

Il mio viso divenne verde vomito e colma di rabbia, presi Harry per i capelli.

“ Come ti sei permesso?! Eh?! Ora sai che succede?” sbraitai.

“ Ora fai finta di niente e mi abbracci?” fece una faccia da cane bastonato.

“ MPC.” Risposi.

“ Che significa?”

Manco p’o cazzo!!” urlai, infilandogli la testa nel cesso.

Si dimenò varie volte poi, quando decisi che poteva bastare, lo lasciai respirare.

“ Ma sei scema?! sarei potuto morire, non riuscivo a respirare...” lo interruppi.

“ Ti voglio bene Harry!” sorrisi, abbracciandolo.

“ Davvero??” dal suo tono di voce sembrava quasi commosso.

“ NO! E adesso pulisci i bagni!” gli lanciai contro lo scopettone, osservando la sua espressione sconvolta.

Mi diressi verso la porta del bagno e prima di uscire, aggiunsi “ Ci vediamo domani a scuola , riccio. Divertiti!!”

Risi, chiudendomi la porta alle spalle e sentendo Harry imprecare in Afgano contro chissà quale divinità.


Sempre qui!!!

Pene, sono stata al concerto... e mi mancano tanto.

Questo è il nuovo capitolozzo dove vediamo il bidello entrare a far parte della storia.

Non ci sarà spesso ma quando ci sarà servirà a farvi fare qualche risata.

Ci vediamo alla prosssssima people!!

Virgy
  
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