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Autore: Taila    26/08/2008    1 recensioni
Yamato passò uno sguardo preoccupato sui membri che avrebbero fatto parte della missione: Naruto era così furioso per la presenza sfrontata del suo, ormai, ex amico che sembrava sul punto di liberare tutto il potere distruttivo di Kiyuubi; Sasuke aveva l'espressione di chi voleva essere ovunque tranne li e riteneva tutto quello un'immensa scocciatura; Sakura stava impiegando tutte le sue energie per mantenere i suoi propositi di trattare Sasuke come se fosse invisibile; Sai disegnava tranquillamente, ritraendo Naruto, un soggetto che da qualche tempo riteneva interessante. Per un attimo si chiese cosa fosse passato nella mente dell'Hokage quando aveva scelto i membri per quella missione...
Un lampo di preoccupazione sfrecciò nei suoi occhi quando lesse il nome dell'ultimo componente della squadra: era sicuro che avrebbe accettato solo per poterlo uccidere con tranquillità...
Socchiuse gli occhi e pregò Kami che quei cinque non si uccidessero a vicenda!
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi di ritorno con il primo capitolo di questa fic, davvero non riesco a credere di esserci riuscita dopo così pochi giorni *__* Spero sul serio di riuscire a mantenere questo ritmo! ^__^ Piccolo cambiamento di programma: nelle note al prologo ho detto che avrei continuato con il pairing NaruGaa, beh ho deciso di provare invece un nuovo pairing che comincia veramente a piacermi, e su cui purtroppo ci sono poche fic…
Voglio ringraziare: Coniglio_assassino: sono contenta che ti sia piaciuto l’inizio e che ti piaccia il mio stile, me molto molto contenta °^.^°; Iry_kun: sono molto contenta che anche a te sia piaciuto l’inizio e ti ringrazio per aver inserito la fic tra i tuoi preferiti, e spero anche che ti piaccia questo capitolo, la Root (o Radice) è una sottosezione indipendente degli AMBU, quella di cui fa parte anche Sai per intenderci…
Ringrazio anche tutti coloro che hanno anche solo letto il prologo, e tutti coloro che leggeranno e commenteranno questo capitolo.
Non mi resta che augurarvi buona lettura, al prossimo capitolo, ciauuu \^o^/


1. Tempesta.

Yamato passò uno sguardo preoccupato sui componenti del suo team: Naruto era così furioso per la presenza sfrontata del suo ex amico da sembrare sul punto di scatenare tutto il potere di Kiyuubi; Sasuke aveva l’aria di chi volesse essere ovunque tranne li e giudicava il tutto solo un’immensa seccatura; Sakura stava impiegando tutte le sue energie che mantenere i suoi propositi di trattare Sasuke come se fosse invisibile; e Sai disegnava tranquillamente, ritraendo Naruto, un soggetto che da qualche tempo riteneva interessante.
Per un attimo Yamato si chiese cosa fosse passato nella mente dell’Hokage quando aveva scelto i membri per quella missione…
Un lampo di preoccupazione sfrecciò nei suoi occhi quando lesse il nome dell’ultimo componente della squadra: era sicuro che avrebbe accettato solo per poterlo uccidere con tranquillità…
Socchiuse gli occhi e pregò Kami che quei cinque non si uccidessero a vicenda!
Quella che gli aveva affidato l’Hokage era una missione troppo delicata e pericolosa per potersi permettere di spendere forze e concentrazioni in conflitti e scaramucce! Il clan delle ‘Dodici Eclissi’ aveva messo gli occhi sul testo proibito che dovevano scortare fino al ‘Tempio del Drago’ nella Terra del Mare: tra loro ed i custodi del tempio c’erano otto giorni di marcia su un terreno accidentato ed irto di pericoli, sotto la costante minaccia dei membri del clan, e se non avessero collaborato sarebbero morti tutti, dovevano fidarsi l’uno dell’altro se non volevano fallire miseramente…
… e pensando a chi fossero i componenti della spedizione questa ipotesi gli sembrava sempre più reale…
Scosse la testa: non era quello il momento di pensarci, ora doveva affrontare il pericolo più reale che costituiva il sesto elemento.
- L’ultimo elemento ancora non è stato informato della missione, Tsunade ha affidato a me il compito di farlo: si sta allenando nella Spianata dei Venti, seguitemi!- e si avviò.
I ragazzi seguirono il capitano senza fiatare, la tensione tra loro aveva elettrizzato l’aria e sembravano sul punto di attendere un passo falso degli altri per poter scatenare una rissa. Yamato rimpianse amaramente la presenza di Kakashi…
… per tutto il tragitto si chiese come avesse fatto il collega a tenere a bada quei due, ed all’epoca litigavano anche come cane e gatto! Lui li aveva alle sue spalle silenziosi ed ubbidienti, eppure l’attesa che da un momento all’altro esplodessero lo stava logorando: era inquietante!
La Spianata dei Venti era un enorme spazio ellittico alla periferia ovest di Konoha, era completamente piano e privo di ogni ostacolo, una sottile brezza tiepida lo spazzava sollevando la terra dal colore aranciato in eleganti mulinelli. Di solito alcuni ninja lo usava per allenarsi in combattimenti, visto che in una zona così desolata non avrebbero coinvolto gente innocente. Anche a quella distanza era visibile la figura di una ragazza in piedi al centro della spianata, le braccia lungo i fianchi ed i kunai stretti in pugno, la testa reclinata in avanti ed i muscoli delle spalle rilassati, i capelli neri e lisci erano fermati contro la nuca, ma anche così erano così lunghi che le scivolavano oltre il collo e la linea delle spalle. Il capitano si portò un dito alle labbra facendogli segno di tacere e si sistemarono al bordo della spianata, in un posto un po’ più riparato.
- Godetevi lo spettacolo!- aveva esclamato Yamato con uno strano sorriso sulle labbra.
Naruto stava per chiedergli spiegazioni, ma il rumore di rocce che si sbriciolavano risuonò nitido e cupo in quel silenzio, ed attrasse la sua attenzione. La ragazza sollevò la testa di scatto, come se quello fosse stato un segnale, mostrando così che era bendata, e tutti videro i muscoli della schiena e delle braccia irrigidirsi pronti allo scatto. Ancora un istante di stasi e poi due ninja vestiti completamente di nero sbucarono all’improvviso dal sottosuolo con i kunai puntati contro di lei. Contro le previsioni degli altri, la ragazza saltò e, dopo una capriola all’indietro, atterrò alle loro spalle elegante e agile. Le lame si piantarono con precisione millimetri dietro la nuca dei due ninja, che però esplosero subito. Copie! Mentre ritraeva i kunai i ninja originali sbucarono dalla nube di polvere creata dall’esplosione delle loro copi, e si avventarono sulla ragazza, trovando però solo la sua copia e trapassandola da parte a parte. La ragazza ricomparve subito dietro di loro pronta a sferrare un calcio volante, ma uno dei due ninja se ne rese conto e, voltandosi ad una velocità pazzesca, le bloccò la gamba nel pungo, lei, però, sfruttò quel punto d’appoggio per sferrare un altro calcio con l’altra gamba, ma anche questa fu bloccata. Allora sfruttò il peso del suo busto per buttarsi di lato e trascinare con sé il proprio avversario: cadde poggiando a terra i palmi aperti delle mani e, facendo forza sui muscoli delle braccia per reggere il suo peso, con un colpo secco delle gambe gettò il ninja a terra, stringendogli poi i polpacci attorno al collo in una morsa soffocante. L’altro ninja, momentaneamente dimenticato, si era portato silenziosamente alle sue spalle e l’aveva colpita duramente alla nuca, sbalzandola via e facendola rotolare di parecchi metri sullo spiazzo. Naruto e gli altri videro la ragazza sollevarsi sulle ginocchia senza alcun problema, tutto il lato destro del corpo scorticato, il volto ancora bendato ed un sorriso divertito sulle labbra. Quel sorriso passò sul suo volto con la stessa rapidità di una nuvola sul sole, poi si era rialzata con un movimento rapido e fluido, come se non risentisse del dolore dei graffi, l’aveva vista dondolare un attimo di lato prima che scomparisse lasciando solo il vuoto attorno a sé, come per magia, e ricomparisse accanto ai due ninja, che comunque erano rimasti all’erta ad attendere il suo attacco, preceduta da un lancio di shuriken. I due ninja elusero facilmente l’attacco, scattarono di lato lanciando contemporaneamente altri kunai, la ragazza li respinse tutti con la lama del suo, prima di eseguire una velocissima sequenza di segni con le mani e lanciare un jitsu di fuoco, che spazzò violentemente la spianata arroventando tutto nell’area di parecchi metri. La scena venne oscurata dal fuoco per parecchi minuti, durante il quale sentirono comunque il rumore del metallo che cozza contro altro metallo: stavano ancora combattendo in quell’inferno di fiamme e calore. Sasuke si chiese che razza di addestramento avesse seguito, mentre sentiva sottopelle un tremito che non provava da molto tempo, la voglia di sfidare e battere un avversario simile. Quando fuoco e vapore scomparvero, sulla spianata la ragazza ed i due ninja si fronteggiavano ancora, in rapide sequenze di pugni e calci, e spericolate difese. Erano un autentico spettacolo per lo sguardo.
Yamato interruppe il combattimento battendo le mani, era uno scontro coinvolgente ed entusiasmante, ma, conoscendola, sarebbe stata capace di continuare a combattere fino alla mattina successiva, e loro non avevano tutto questo tempo.
I tre combattenti si fermarono ansimanti e stanchi, la ragazza si portò le mani al volto e si sfilò la benda, svelando un paio di iridi nere e senza fondo, come una notte di plenilunio. Appena scorse Yamato un ampio e caldo sorriso felice le schiuse le labbra, prima che si mettesse a correre verso di lui. Gli altri due ninja si scambiarono uno sguardo divertito e si misero seduti comodamente su una delle rare rocce che decoravano quel posto, come se stessero aspettando una scena divertente che sapevano sarebbe avvenuta di li a poco.
- Yamato! Che bella sorpresa!- esclamò ridendo dopo essersi fermata a pochi passi da lui.
- Ciao Miwa! Purtroppo non sono qui per una visita di cortesia, anche se mi piacerebbe, ma per ordine dell’Hokage!- disse lentamente, preparandosi all’arrivo della parte peggiore di quel discorso.
Le iridi nere si piantarono curiose nelle sue, invitandolo silenziosamente a continuare. Yamato si schiarì la gola per prendere ancora un istante, e ne approfittò per pregare Kami di farlo uscire vivo da quella conversazione…
- Per ordine dell’Hokage devi venire in missione con noi!- .
- Con voi?- replicò lei come se non avesse capito bene le parole dell’altro.
Era strano che l’Hokage le chiedesse una cosa simile, ma forse la missione che le stavano proponendo era molto più pericolosa di quanto non apparisse…
Yamato annuì e le spiegò velocemente quale fosse il contenuto della spedizione. Miwa ascoltava attentamente come se stesse valutando la situazione, concentrata solo sul capitano e le sue parole, sembrava che per lei non ci fosse nient’altro al di fuori di questo, in quel momento.
- Allora che fai, accetti?- chiese pur avendo già letto la risposta nei suoi occhi.
La ragazza arricciò le labbra in una smorfia dubbiosa mentre i suoi occhi neri guardavano davanti a sé senza però realmente vedere, evidentemente era ancora persa dietro qualche valutazione, esattamente come le era stato insegnato a fare: valutare i pro ed i contro, ed agire di conseguenza; senza mai arretrare o scappare; portate a compimento la missione ad ogni costo. Miwa Hanamura era uno dei ninja più pericolosi di tutta Konoha, tanto che nemmeno un AMBU come lui avrebbe mai voluto come nemico. Incarnava quello che era il vero spirito di un ninja: era abile nella lotta come nelle arti magiche, e le usava entrambe con precisione letale. Forse era dovuto ad una sua personale propensione oppure all’allenamento che le avevano fatto seguire da piccola, fatto era che Miwa era pericolosa, molto pericolosa…
… beh, che doveva aspettarsi, sapendo chi era stato il suo primo maestro?
- Non è una missione semplice, questa, ma nemmeno impossibile; credo sia fattibile! Si, accetto!- e sorrise, lo stesso sorriso luminoso di poco prima, quando aveva riconosciuto Yamato.
- Bene! – sorrise sollevato il capitano – Allora ti presento i tuoi compagni di squadra per questa missione: lui è Naruto Uzumaki.- .
E velocemente gli presentò tutti i componenti del Team 7, lasciando per ultimo Sasuke. Quando lo sguardo di Miwa incrociò quello del ragazzo tutto il mondo per lei sembrò sfumare per poi iniziare a ribollire e soffiare furioso. L’Uchiha poté giurare che per un istante quegli occhi neri, quasi come i suoi, lo avevano fissato come il cielo senza fondo di una notte di tempesta, occhi che volevano solo spazzarlo via e cancellarlo dalla sua vista. Ma un istante dopo erano tornati gli stessi occhi di prima, certo non sorridenti come quelli che avevano fissato gli altri, ma almeno rivestiti da una fredda cortesia.
- Piacere di conoscerti!- freddo, disinteressato, atono.
Nemmeno Sasuke avrebbe mai produrre un simile tono asettico. Appena il tempo di stringerle la mano, che Miwa aveva ritratto la sua con un gesto veloce, quasi non volesse essere toccata da lui; per poi tornare a rivolgere la sua attenzione a Yamato.
Di solito a Sasuke non interessava minimamente cosa pensassero gli altri di lui, i loro sguardi d’odio e sospetto gli scivolavano addosso senza che ne venisse intaccato, e questo perché riteneva di aver fatto la scelta giusta, non si pentiva di aver abbandonato Konoha per diventare più potente e poter vendicare così la sua famiglia, lui non aveva sbagliato…
… eppure non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione sgradevole che gli aveva trasmesso lo sguardo di quella ragazza; quello che aveva scorto nel profondo di quelle iridi non era l’ostilità superficiale dei suoi concittadini, era odio nel senso vero del termine, era un odio così antico e profondo che avrebbe potuto bruciarlo se solo lo avesse lasciato libero di sfuriare; ma soprattutto aveva intuito che era una questione personale: non lo disprezzava per quello che aveva fatto ed avrebbe potuto fare, lo odiava semplicemente perché era lui, era Sasuke Uchiha…
E se ne chiese il perché: quella era la prima volta che la incontrava, per cosa doveva odiarlo?
La voce di Yamato lo richiamò indietro: sarebbero partito il giorno successivo, un’ora prima dell’alba.
  
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