Mil,
ovvero Mello, era ormai
famosa alla wammy’s house. Faceva gola. In effetti, Mello era
diventato
piuttosto carina! Ora avrebbe potuto sapere cosa gli altri pensavano di
Mello!
Subito
andò da Matt, a farsi
conoscere un po’ di più. Avrebbe dovuto
comportarsi ugualmente o completamente
diverso? Non importava.
Sii,
te stesso? No, sii Mil
più che altro!
“Posso
entrare?”
Mello
si era fatto dare una
caramella speciale per schiarire la voce, anche se quando era ragazzo
la voce
femminile un po’ l’aveva!
“Si!”
Rispose dopo un po’
Matt, riconoscendo la voce della ragazza. Con un tono seducente. Mello
era
sicuro, la voleva rimorchiare. Pensa che sorpresa se l’avesse
scoperto, che
risate!
Mil
entrò piano e restò
davanti alla porta chiudendosela alle spalle.
“Ciao.
Tu sei l’unico che
conosco qua…dove devo andare?”
“Oh,
c’è libera una stanza
che è stata appena liberata
di……” Matt restò in
silenzio, Mello già gli
mancava. Era stato senza di lui, ma non più a lungo di un
giorno!
“Era
il mio migliore amico.
E’ stato cacciato. Adesso è da qualche parte
là fuori.” Così dicendo
sospirò,
Mil ne approfittò:
“Eravate
molto amici?”
“Si,
molto. Credo che lo
siamo ancora adesso…quando esco ci potremmo incontrare. Ma
non parliamo di
Mello. Parliamo di te. Cosa facevi prima di venire qui?”
Mello
arrossì, non sapeva che
dire. E’ andato da un estetista e si è trasformato
in una 14enne attraente.
“Avevo
una casa qua vicino,
c’erano i miei genitori…chissà dove
sono adesso.
Facevo
lezioni di canto.”
“Ah,
davvero? Fammi sentire
qualcosa.”
Mello
si pietrificò.
Dopotutto non era stonato…cosa gli cantava? I nirvana? I
beatles?
“Ehm…non
mi piace cantare in
pubblico…mi dispiace.”
Matt
lasciò perdere e si tirò
fuori una sigaretta, e a Mello scappò:
“Non
fumare quella roba,
idiota!”
Arrossì
dalla testa ai piedi,
e si coprì il viso.
“Scusa!
E’ che a volte ho
degli attacchi isterici….sai, le robe
nostre…”
Matt
annuì un po’ sospettoso,
ma poi continuò quell’interrogatorio a scopo
personale.
“Avevi
un ragazzo?”
Mello
ormai aveva assunto il
colore dei capelli del suo migliore amico, e non accennava a spegnersi.
“No.
Non ne ho mai avuto
uno…”
Matt
sorrise, e Mello per un
poco non svenne. Dio, Matt, quanto sei
attraente quando fai così!
“Neanch’io.
Non ci sono belle
ragazze qui alla wammy’s house, tranne te!”
Bugiardo! Ti sei fidanzato 3 volte! Non poteva di certo togliersi la
parrucca e
sbatterglielo in faccia prendendolo in giro! Però ci stava
riuscendo a
rimorchiarlo. Di certo Mil si sarebbe fatta corteggiare, ma Mello no!
“Grazie.”
Matt
non si aspettava un
“Anche te sei carino”, non gli serviva di certo una
ragazza a ricordarglielo!
Lo sapeva bene. Baciarla era ancora troppo presto? Come poteva
allungare il
flirting?
“Dico
davvero, sei molto
carina” Ripete stavolta avvicinandosi.
Non provare a baciarmi porco, non
mi riconosci?!
Mello
resta in silenzio,
aspettando che Matt si allontani, invece si avvicina come una lumaca,
senza che
se ne accorga.
“Com’era
il tuo migliore
amico?” Chiese Mello, cercando di cambiare l’aria.
“Non
attraente quanto te!”
Niente, era partito.
Ci
stava provando con il suo
migliore amico.
Però
non cedeva mica,eh?
“Grazie
ancora.”
Matt
allungò il collo e ora
le loro facce stavano a pochi centimetri. Ma davvero non lo riconosceva
anche a
quella distanza? Mello decise di darci un taglio.
“ok…adesso
vado in camera
mia…a domani!” Disse, alzandosi come un lampo e
uscendo più in fretta che
poteva. Impazzito!
Ah, la conquisterò prima
o poi…chissà perché
mi ricorda Mello……
Mello
era nella sua camera.
Dopotutto, l’avevano solo ripulita. Tirò fuori
dallo zaino una barretta di
cioccolato e cominciò a divorarla e a finirla in pochi
minuti.
Poi
gli venne un’ idea: fare
amicizia con Near! E poi prenderlo in giro, e, magari anche lui si
innamora.
Hihihi! Che bella idea!
Corse
subito al secondo piano
in fondo al corridoio, dove c’era una camera piuttosto
isolata. Bussò alla
porta.
“Posso
entrare?”
Near
alzò gli occhi. Chi era?
La voce sembrava quella di Mello, ma era più femminile e
delicata. Non c’era
motivo per non aprire.
“E’
aperto.” Disse con voce atona,
ma tuttavia era un filino curioso.
Mil,
entrò in modo lento e
seducente, per far stordire il piccolo. Dopotutto, era più
grande di Mil, aveva
15 anni!
“Ciao.
Mi hanno detto che sei
il primo qui. E ti volevo conoscere.”
Near
aggrottò le
sopracciglia.
Se sei così intelligente
da capire che sono Mello ti
uccido. Ti faccio diventare io una ragazza.
“Ah.
Mi chiamo Near.Piacere
di conoscerti.”
“Piacere
anche per me, Mil. E
chi è secondo?”
Voleva
fare quella domanda da
un sacco di tempo, quanto ci godeva a imbrogliare Near Hihihi!
“Era
Mello. Ma e’ stato
espulso due giorni fa. Ufff.”
Mello
spalancò gli occhi e
sorrise. Che cosa voleva dire quel ufff??? Doveva scoprirlo
assolutamente!
“Uff,
vuol dire che non ti
piaceva?”
near
la guardò dritto degli
occhi, e poi rispose:
“No,
lo apprezzavo perché era
intelligente, ma mi ha sempre odiato perché ero primo e lui
secondo. Lo posso
capire.”
No, cazzo, che non puoi capire. Sei
sempre stato
primo.
Poi
Mello si bloccò, perché
Near stava per dire qualcosa che lo imbarazzava, visto il colorito
della sua
faccia.
“Però
quando aveva bisogno di
qualcosa andavo da lui senza nessun problema, anche se sapevo che mi
avrebbe
preso a calci.”
Cazzo, Near, davvero? E io mica lo
sapevo.
“Mi
dispiace. Deve esser
stato un vero stronzo!”
Disse
Mil, ammettendo di
essere stato un po’ crudele. Ma a volte Near lo faceva
proprio imbestialire!
“Si,
a volte lo era. Pensa
che una volta mi ha appeso al cancello con la camicia! E mi ci ha
lasciato per
un intera giornata, per non farmi fare un test, e dopo Roger lo ha
saputo e non
ha fatto niente!”
Mello
era sorpreso.
Evidentemente quell’ameba aveva bisogno di sfogarsi,
così lo stette a sentire
divertito.
“Ti
ha fatto altri scherzi?”
“A
centinaia! Non riesce a
capire che lo sto facendo per il bene
dell’umanità, voglio sostituire L in
qualità di investigatore più bravo del mondo. Se
intanto morissi nella caccia a
un criminale chiamato Kira, potrà avere il suo fottutissimo
trono.”
Mello
rimase a bocca aperta.
Una parolaccia? A mala pena sapeva dire Pollo!
“Non
immagino quello che devi
aver passato. Però adesso non c’è
più, ti senti libero?”
“no.
Affatto.”
Questa
risposta era ambigua.
Continuò ad assecondarlo, per vedere dove andava a parare.
“Come
mai?”
“Perché
lui mi ha insegnato
le parolacce. E un sacco di termini per interagire con gli altri. Anche
se mi
picchiava, se chiedevo di dormire con lui se avevo un incubo lui me lo
permetteva. Era come un fratello più grande, solo un
po’ bastardo.”
Davvero? Mi sorprendi! Io non
è che ti considero un
fratello più piccolo, però rari momenti sembravi
così fragile e
affettuoso…sembri un pupazzo di stoffa!
“Capito.
Bhè, ora vado, che tra un po’ si cena e devo
liberare ancora il mio zaino!
Ciao!”
Eppure
non sembrava il Near
di sempre. Forse con Mello si comportava così
perché aveva paura.
Sospirò
e tornò in camera.
Aprì la porta e quello che ci vide all’interno lo
lasciò senza fiato. L?