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Autore: NadShepCr85    05/07/2014    1 recensioni
La storia della mia Shepard. A partire dalle origini fino all'assalto alla Base di Cerberus.
Missioni e interazioni tra l'equipaggio e il Comandante, con una particolare attenzione sulla romance tra Shepard e il Turian più amato della saga, Garrus Vakarian.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Premessa: Inizio col chiedervi scusa per il tempo che è passato dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo. Sono stati mesi piuttosto turbolenti, sia sul piano personale che sul piano famigliare. Avevo anche deciso di interrompere la pubblicazione della FF viste le mie difficoltà a proseguire, ma poi, dopo un periodo di pausa e di riposo, ho finalmente ritrovato la motivazione necessaria per proseguire.
Devo fare un doveroso ringraziamento a Johnee. Mi ha aiutata moltissimo a stendere una parte di questo capitolo, e sì, suppongo di doverlo dedicare a lei .

E ci stiamo avvicinando alla fine di questa prima parte. Questo è un capitolo di transizione, dai prossimi capitoli si inizia a fare sul serio.
Approfitto per ringraziare anche i 100 che hanno visualizzato e letto “Love for Science”. Quando l'ho pubblicata non pensavo di arrivare nemmeno a cinquanta visualizzazioni. Sono commossa. Mi scuso in anticipo per la lunghezza del capitolo, ma non ho potuto tagliarlo o spezzarlo in due parti, stavolta. Vi lascio al capitolo. Buona lettura a tutti!

Capitolo 20: Something to fight for

@

"Reach deep down into your heart and you will find many reasons to fight.
Survival. Honor. Glory. But what about those who feel
nstead duty to protect the innocent?
There you will find a warrior savage enough to match any dragon.
And in the end they will retain what the others won't... their humanity."

Varric Thetras- Dragon Age 2
 

Come si reagisce ad una perdita? A volte la si accetta rassegnati, a volte si fatica ad accettarla. Altre volte si passa attraverso a quegli stadi che vengono sempre menzionati dagli psicologi.

Forse, quando si arriva allo stadio dell'accettazione è troppo tardi: si è già valicata da tempo la sottile linea tra ciò che è moralmente giusto e ciò che è moralmente sbagliato, secondo la propria moralità o quello che è indicato dalla massa come giusto o sbagliato.

Lei non aveva quasi avuto il tempo di accettare la perdita dei suoi uomini su Akuze, aveva dovuto convivere con quel peso e con quella colpa per anni, senza poter puntare il dito contro qualcuno per darsi pace.

Lei non aveva avuto il beneficio di poter gettarsi su qualcuno o qualcosa da utilizzare come un capro espiatorio per liberarsi dalla sua rabbia: fino al momento in cui Hackett non l'aveva convocata nell'ufficio dell'Ambasciatore, dandole qualcosa a cui rivolgere la sua rabbia repressa.

Non sapendo come gestirla. Poteva dare la colpa alle visioni del Cifratore o della sonda Prothean, ma sapeva benissimo, pur non volendolo ammettere, che erano quelli gli incubi che la tormentavano più di tutti.

Shepard aveva passato la maggior parte di quelle notti insonni a far passare i fascicoli dei suoi sottoposti, uno per uno, incrociando i dati dei famigliari delle vittime, cercando di capire chi potesse spingersi ben oltre la linea della semplice vendetta, chi avesse avuto accesso a file riservati di quel livello, senza concludere nulla.

Il risultato di questa sua incapacità di gestire quella rabbia, permettendole di tracimare anche nelle sue azioni di Comandante e soldato, lo poteva vedere benissimo non solo nelle sue attuali condizioni, ma anche negli sguardi dei suoi sottoposti. Nelle parole che le rivolgeva la Chakwas, ogni qualvolta la visitava.

Aveva permesso a Saren di guadagnare altra strada, altro tempo, aveva messo a rischio l'intera missione, quando avrebbe potuto anche solo parlare con qualcuno di quello che Hackett gli aveva richiesto. Avrebbero capito? Finché non parlava, non raccontava loro l'intera storia di Akuze e del dopo, non lo avrebbe mai potuto sapere.

Era anacronistico che doveva sempre arrivare quasi al limite, o guardare in faccia la morte per capire alcune cose fondamentali della vita che per altri erano scontate, e ora avrebbe avuto molto tempo per riflettere e pensare: era quasi sicura che la Dottoressa Chakwas avrebbe fatto rapporto all'Alleanza e al Consiglio, e anche se lei non era disposta a cedere la missione a nessun altro che non fosse lei, sarebbe subentrato un altro Spettro.

Udina si aspettava un suo fallimento. D'altronde, davanti alla facciata disgustosa dell'Ambasciatore, si celava un sottobosco altrettanto disgustoso e infimo, quell'omuncolo l'avrebbe messa da parte e disconosciuta, senza neanche troppo pudore.

Di contro, Anderson, ne avrebbe sofferto per il resto della sua vita. Lo aveva deluso già troppe volte, sin dai tempi di Arcturus non aveva fatto altro che procurargli grattacapi. Eppure il Capitano era sempre stato dalla sua parte, punendola quando era giusto farlo, e aiutarla quando era il tempo di farlo, sempre con la speranza che riuscisse a rialzarsi da sola. Aveva dato a lei quella nave che era la sua vita, aveva dato uno stop alla sua carriera per permetterle di continuare la sua. Non poteva deluderlo di nuovo.

Forse era anche quello che suo padre aveva fatto, prima che i Batarian attaccassero. No, non forse...era così. Per tutti quegli anni aveva provato rabbia e risentimenti nei confronti del vecchio, ed ora avrebbe voluto che fosse lì a rimettergli in mano il fucile di precisione e ordinargli aspramente di andare al poligono del presidio della milizia a fare pratica di tiro.

Non voleva che Saren venisse ucciso da qualcun altro o uccidesse qualcun altro, ma quale altra alternativa aveva? Non poteva ordinare alla Chakwas di non fare il proprio dovere di medico e di Ufficiale, e anche se teoricamente il suo status di Spettro poteva fornirle immunità, non si sarebbe tirata indietro dalle proprie responsabilità.

Ho combinato un gran bel casino, stavolta, pensò Nadira chiudendo gli occhi per sopprimere il dolore che proveniva dalla spalla destra.

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Hackett osservava lo spettacolo delle navi della Quinta Flotta che spazzavano via uno dopo l'altra le ultime sacche di resistenza Geth nella Nebulosa Armstrong. Dopo che aveva avuto il breve messaggio di Shepard, aveva rilevato il compito della Normandy e lasciato che la Fregata si allontanasse da lì, per continuare la propria missione. L'Ammiraglio non nutriva grandi speranze che il Comandante riuscisse a fermare Saren, da sola, e con una squadra assemblata a quel modo, ma Anderson gli aveva assicurato, seppur con un piano secondario nel caso Shepard fallisse, che il loro miglior Incursore avrebbe portato a casa il risultato che si erano prefissati.

Saren, però, era un ostacolo enorme da superare, il miglior Spettro di tutto il Reparto Specialisti Tattiche e Ricognizioni della Cittadella, con anni e anni di esperienza sul campo di battaglia, con un esercito di Geth e carisma a sufficienza per tenere a bada qualsiasi politico e oratore della Galassia.

Gli sarebbe bastato fare un discorso come si deve per sollevare contro il Consiglio e tutta la loro organizzazione politica l'intera Galassia, e far rivoltare la maggior parte degli Spettri contro i Consiglieri stessi.

Shepard aveva solo una nave, una squadra di sette elementi, e tanta determinazione. Era Spettro solo da qualche mese, una carriera militare quasi stroncata sul nascere e tutto il resto le remava contro, persino all'interno dell'Alleanza stessa c'era gente che aspettava soltanto che facesse un passo falso per distruggerla definitivamente.

Hackett si sistemò i bottoni dell'uniforme e spazzolò via con un breve e impercettibile gesto della mano della polvere invisibile, uno degli Ufficiali del suo staff, il Maggiore comandante della forza dei Marines presenti sulla Kilimangiaro, si fece largo tra il personale, avvicinandosi al Contrammiraglio.

- Signore, abbiamo un problema.- disse il Maggiore Stephanie McKenzie, porgendo il datapad all'Ammiraglio, il quale si era voltato verso la donna, non appena questa aveva parlato.

Hackett prese ciò che gli veniva porto e lo lesse attentamente. Problemi nel Sistema Sol e nessuno poteva tornarvi al momento a causa di quell'inizio di invasione. Stava per restituire il datapad al Maggore e ordinare di contattare il Comando di Arcturus, per mobilitare la Prima Flotta, quando si ricordò che effettivamente, qualcuno che poteva staccarsi dallo scontro e assistere il Quartier Generale dell'Alleanza nella risoluzione di quel problema, c'era.

- Apritemi un canale di Comunicazione con la Normandy. Ora.- ordinò Hackett, senza esitazioni.

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Garrus era concentrato su una sospensione del MAKO. Le evoluzioni del Comandante su Casbin, seppur i danni fossero stati riparati sul posto, le avevano danneggiate seriamente, e lui non aveva potuto controllarle in maniera approfondita fino a quando non si era conclusa la missione su Solcrum.

Già, Solcrum. Il ferimento del Comandante era stato un brutto colpo per l'equipaggio, per il morale della squadra in generale, anche se la missione era stata portata a compimento, e lui e Tali erano anche stati ripresi da Pressly per non aver chiamato rinforzi quando Shepard era stata ferita.

Era stato inutile spiegare al Primo Ufficiale che era stata il Comandante in persona a rimandare la richiesta di soccorso medico e rinforzi, ma l'Ufficiale Esecutivo non aveva voluto sentire ragioni. Dopo una mezz'ora di sermone, sui doveri di ciascun membro della squadra da sbarco e sul Regolamento dell'Alleanza riguardo a questi casi, aveva rimandato sia lui che Tali in stiva imponendo ad entrambi di scrivere il rapporto e di non menzionarvi quell'ordine dato da Shepard.

Il Primo Ufficiale non aveva dato un termine preciso in cui consegnare il rapporto, per cui lui lo aveva lasciato da parte per il momento in attesa di momenti in cui sarebbe stato più calmo.

Non si accorgeva, Pressly, che facendo così danneggiava Shepard, invece di proteggerla e aiutarla? Quella “politica”, se così si poteva definire, aveva permesso ad Harkin di bivaccare e impestare l'SSC per vent'anni, prima che si svegliassero all'Ambasciata Umana e smettessero di proteggerlo.

Aveva tenuto un comportamento professionale, non c'era alcun dubbio su quello, ma l'assoluto spregio alla sua salute, fisica e mentale, quello Vakarian non lo poteva tollerare: aveva riposto in lei una buona componente di fiducia, aveva lasciato l'SSC, un posto sicuro, per seguirla. Aveva litigato furiosamente per giorni con suo padre e il suo intero clan per quella decisione di seguire un'Umana nella caccia a un suo compatriota. E lei lo aveva ripagato con quella moneta.

Era davvero tentato di impacchettare le sue cose e lasciare la Normandy: per Edolus aveva lasciato correre, Shepard si era pure scusata , sembrandogli sincera, con lui per aver messo a rischio le loro vite, per colpa di quel Divoratore, ma adesso non potevano più permettersi errori.

Stava ancora martellando sulle sospensioni, energicamente, sempre più preso dai suoi pensieri, quando Ashley lo chiamò, distraendolo e facendo sì che oltre ad una martellata, Garrus prendesse anche una testata contro il pianale del MAKO.

- Williams! Dovevi proprio chiamarmi proprio in questo momento?!- protestò il Turian, correndo a cercare del ghiaccio nel suo armadietto e massaggiandosi le creste doloranti.

- Cos'è, i nostri mezzi sono troppo duri per te, Vakarian?- chiese, ironica Ashley, prima di proseguire con il motivo per cui l'aveva distolto dai suoi doveri.

Garrus lasciò correre, limitandosi a fare del sarcasmo.- Oppure sono i vostri mezzi che sono troppo poco resistenti alle testate di un Turian. Chissà, magari anche le macchine non resistono al mio fascino innato e non vogliono lasciarmi andare. Su Palaven, andavo per la maggiore durante il servizio militare.- disse Garrus, compiacendosi poi dello sguardo terrificato di Williams, che con la coda dell'occhio si era messa ad osservare il MAKO, sospettosa.- Che c'è, Capo Williams, temi che il nostro unico mezzo di esplorazione dei pianeti si trasformi in un gigantesco Mech da combattimento? Credo che Shepard apprezzerebbe il cambiamento.-

- Non solo lei. Vi immaginate la faccia di Saren qualora ci presentassimo davanti alla porta di casa sua su Palaven, o davanti alla sua nave con il MAKO trasformato in robot?- suggerì Ashley, compiaciuta e già eccitata all'idea che l'APC potesse fare una cosa simile.

- Abbiamo una possibilità....ma non ci deve essere Shepard ai comandi.- esclamò, con orrore, Garrus, soltanto ad immaginare la scena dentro la sua testa.

- Già, e tu credi davvero che in un eventualità simile, il Comandante ti ceda il posto di pilota, vero Vakarian?- chiese Williams, il sopracciglio inarcato e divertita.

- Se glielo chiedessi gentilmente, probabilmente sì.- rispose il Turian, sicuro di sé.

In quel momento, Tali passò in stiva, di ritorno dal Ponte Equipaggio e, avendo sentito il discorso, era intervenuta.- Posso chiedervi una cortesia?- chiese imbarazzata la giovane Quarian, ai due commilitoni che si erano aspettati quantomeno una risposta sarcastica da parte di Joker.

- Ma certo, Tali. Di che cosa si tratta?- chiese Williams.

- Quest'idea del MAKO trasformato in Mech o robot, potreste evitare di dirla a Shepard? Sono sicura che, se dovesse arrivare a dover utilizzare qualcosa per disperazione, cercherebbe di metterla in atto. Oltrettutto, sarei io a doverla metterla in pratica. E si ripercuoterebbe sulla salute di tutti. In modo disastroso.- implorò la Quarian. Avevano già avuto abbastanza esperienze traumatiche col MAKO normale, figuriamoci con un MAKO in configurazione da Mech, cosa sarebbe potuto accadere.

- Ahhhh, Williams, abbiamo un problema.- si intromise Joker, attirato come unna mosca sul miele da quella conversazione. Il bello di dover vigilare anche su ciò che l'equipaggio diceva, era anche quello di avere sempre una scusa pronta in caso di pericolo per le sue ossa.- Penso di aver appena visto il MAKO muoversi ed attivare i thrusters da solo. Non voglio autobot sulla mia bambina.-

Pur sapendo che Joker probabilmente li stava prendendo in giro, Ashley si voltò immediatamente seguita da Garrus che si mise tra Tali e il MAKO, entrambi preoccupati che la cosa potesse essere vera alla fine. Wrex rimase appoggiato alle sue casse, sbeffeggiando i tre. Il Krogan aveva capito il gioco del pilota, e non era caduto nella trappola.

Dopo un minuto di tensione, Ashley si portò una mano al volto, tirando un sospiro di sollievo misto ad esasperazione.- ...io non capisco il motivo perché ci casco ancora, dopo tutti questi mesi...- esalò la Marine, scuotendo la testa e rivolgendosi poi a Jeff. - E se anche la Normandy si trasformasse, Joker, come la prenderesti?-

- Vuoi scherzare, Capo?! Sarebbe il sogno di una vita che si realizza. Ho letteralmente divorato quei vecchi olofilm e quegli antichissimi anime e manga sui robot spaziali che combattevano le ingiustizie nella Galassia. Magari possiamo chiederlo al Consiglio un upgrade simile. Sacrificherei persino tutta la mia collezione di action figure e di modellini di navi spaziali per una cosa simile!- esclamò, eccitato, il pilota.

- Uh, il Turian qui è confuso, potreste spiegarmi qualcosa?- chiese Garrus, gli occhi che gli brillavano alla prospettiva di vedersi coinvolto in un combattimento simile, magari alla guida di uno di quei Mech.

Ashley fece per rispondere, ma Jeff l'anticipò.- Vieni stanotte mentre Pressly non è di guardia sul Ponte. Provvederò io ad istruirti personalmente sull'argomento, Vakarian. Tali, vuoi unirti a noi?- Joker ritirò l'invito quando la Quarian lo minacciò di dargli una dimostrazione pratica di quanto aveva imparato da Wrex. Così Moreau, tentò la sorte con il Krogan. Sperando poco nella possibilità che lui accettasse.- Wrex, che ne dici di unirti a me e a Garrus? Mostri enormi, grandi esplosioni, grandi pistole. Divertimento a palate.-

- Bah, niente che non abbia già visto...ma se ci sono davvero queste grandi esplosioni...potrei pensarci.- rispose il Krogan, sospettando che il pilota lo stesse prendendo in giro.- Non ti starai prendendo gioco di me, vero, Umano?- chiese Wrex, minaccioso a Joker.

- Vedrai, sarà divertente. Ma dovremmo aspettare che Pressly ceda il ponte a qualcuno, prima di iniziare. Williams?-

- Ah,ah. Non contate su di me. Sono di turno stanotte. Farò finta di non aver visto nessuno, ma per favore, non rompete niente voi due, ok? O il Comandante mi scorticherà viva con le sue mani, se solo accade qualche altro contrattempo o dilazione alla missione. -rispose Williams, dispiaciuta di non potersi unire alla combriccola in quell'occasione, ma il dovere veniva prima di ogni altra cosa.- Per correttezza, dovreste chiederlo anche al Tenente e alla Dottoressa T'Soni. Almeno fareste un'opera caritatevole nei confronti di un ammalato....- disse, sogghignando, Williams, lasciando cadere il discorso.

- Eeee, Radio Joker vi comunica che la serata è appena saltata, signori. Stiamo facendo rotta verso il Sistema Sol. Ordini appena ricevuti. Non dimenticate che i ringraziamenti e le richieste dei rimborsi vanno inoltrati al Comando della Quinta Flotta, nella persona dell'Ammiraglio Steven Hackett. Joker, chiudo.-

- Come non detto. Torniamo a ciò che stavamo facendo prima. La ricreazione è finita. - ordinò Ashley, seguita da Wrex, ma non da Garrus che, invece, decise di chiedere alcune cose a Tali riguardanti il Comandante, infilandosi in Sala Macchine.

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Si sentiva meglio, tanto da poter restare seduta sul bordo del lettino nell'infermeria di bordo. Aveva discusso con Tali del suo Pellegrinaggio, aveva notato l'esitazione della Quarian a parlarle di Solcrum, e quando le aveva chiesto dei dati, di poterne avere una copia, per un momento aveva temuto che la giovane amica potesse anche chiederle di lasciarla tornare alla Flottiglia.

Nadira si sistemò meglio nel letto: aveva accolto sollevata, il fatto che Tali sarebbe rimasta. Nonostante tutto.

- Come ti senti, Comandante?- la voce della Chakwas riscosse Shepard dai suoi pensieri, e il Comandante dovette socchiudere gli occhi di nuovo, e riaprirli lentamente, per focalizzare meglio la figura della Dottoressa.

- Meglio di tre ore fa, Doc. Non potrei dire lo stesso della spalla.- si lamentò Nadira, quando un'ennesima fitta di dolore, proveniente dalla spalla immobilizzata, la fece gemere debolmente. Odiava essere in quelle condizioni, odiava ancora di più sapere che era stata lei stessa a causare quella situazione di stallo nella missione.- Dunque...quanto tempo perderò qui dentro?- chiese, rassegnata, Shepard, guardando la Chakwas dritta negli occhi.

- Una settimana, e non sperare di potermi corrompere per uscire prima, Comandante.- rispose, severa, Karin, aprendo il Factotum e iniziando a svolgere alcune analisi ed esami su Shepard.- Comandante, stai ferma, o non riuscirò a fare gli esami di cui necessito per pianificare la tua terapia.- ordinò il Maggiore, con fermezza.

- Altri esami? Doc, ho una spalla immobilizzata, la coscia destra ridotta a un colabrodo, per tua stessa ammissione, e tu continui a farmi esami su esami. Ti sei per caso messa d'accordo con la Dottoressa T'Soni per sezionarmi?- chiese Shepard, inarcando un sopracciglio, e sospirando.- L'importante che non passi all'esplorazione rettale e, appunto, all'autopsia da viva, quello gradirei che ti astenessi dal farlo....non con Joker che osserva. Per favore.- disse, deglutendo, terrorizzata anche solo all'idea di quella pratica fastidiosa e alla possibilità che Jeff avrebbe potuto osservare il tutto, con una generosa porzione di pop corn di fianco, insieme magari a Williams e a qualche altro membro dell'equipaggio.

- Se non stai ferma, potrei anche farci un pensierino, Comandante.- affermò, truce, l'Ufficiale medico di bordo della Normandy, mentre continuava a impostare i parametri d'analisi sul suo Factotum.

- A cosa? All'autopsia o...all'altra cosa?- chiese, preoccupata, Nadira.

- A entrambe.- rispose con nonchalance, la Chakwas.

Dopo una breve pausa, durante la quale Shepard pensò rapidamente in quanti modi avrebbe potuto tramortire il Maggiore Chakwas, legarla e scappare immediatamente dall'infermeria, prima che Karin potesse mettere in atto la sua minaccia, e realizzare poi alla fine che non sarebbe riuscita a farlo nelle sue attuali condizioni, decise di arrendersi e restare immobile per tutta la durata delle analisi e degli esami a cui la Dottoressa.

I medici avevano metodi davvero persuasivi, forse al limite della tortura, per convincerti a collaborare con loro. Anche senza sventolarti un bisturi sotto al naso.

Mentre restava ferma, guardando annoiata il soffitto dell'infermeria,ripensando alla prima volta che aveva visto il soffitto di un locale come quello all'interno di una nave, sembrava quasi ironico che a distanza di tredici anni, doveva rivederlo di nuovo. Non aveva visto quello dell'infermeria della Kilimangiaro, e da allora aveva visto solo il soffitto dei vari centri medici navali.

- Stanno costruendo un Centro Medico su Marte, lo sapevi?- chiese, senza nessuna particolare intenzione o obiettivo, alla Chakwas.

- Lo so, Comandante. Mi avevano proposto di prestare servizio laggiù. Ho rifiutato, quando il Capitano Anderson richiese la mia presenza sulla Normandy.- rispose secca Karin, impegnata a controllare che le analisi e gli esami andassero a buon fine.

- Se ne parlava da un bel po', di quel Centro Medico vicino alla Terra e alla base sulla Luna. Sono stata sul pianeta rosso, una volta. In una struttura scientifica dell'Alleanza.- raccontò Shepard, cercando di evitare di addormentarsi in quel momento. Diamine, si era risvegliata da poco, non le sembrava logico, addormentarsi di nuovo.

- Suppongo che tu sia stata in diversi posti, Comandante.- affermò il Maggiore, indifferente a ciò che Shepard le stava raccontando.- Non violeresti diversi capoversi e norme del Regolamento Militare e di disciplina della Marina dell'Alleanza nel parlarmene?- osservò, poco interessata al discorso, Karin.

- Non sto menzionando nessuna missione in particolare, Doc. E, inoltre, sono uno Spettro. Non potrebbero farmi niente, nel caso.- La Chakwas si allontanò, una volta finite le sue analisi, per poi ritornare con tutto il necessario per cambiare i bendaggi a Shepard, che si stava allargando nervosamente il colletto della camicia usa e getta che indossava.

- Comandante, ti ho detto di non grattarti.- ammonì la Dottoressa, depositando la sua attrezzatura sul carrello, disponendola ordinatamente, Nadira sbuffò, ma lasciò perdere il colletto.

- Non mi stavo grattando. Questo camice mi dà fastidio. Quand'è che potrò indossare una maglietta e il mio intimo, Doc? Non credo che possa essere così pericoloso per la mia salute.- esclamò Shepard trattenendo a stento un moto di stizza.

Dannazione, la Chakwas stava cercando la guerra o un'occasione per farle la lavata di capo che aveva sulla punta della lingua sin dal momento in cui Shepard si era risvegliata dopo l'intervento, trattenendosi in modo ammirevole fino a quel momento. Guerra psicologica. Un qualcosa che aveva sempre odiato fare, ma che era più efficace di qualsiasi arma se utilizzata con sapienza.

Ed ora il suo Ufficiale medico di bordo stava rivoltando contro di lei, quella tattica. Sarebbe stata un temibile nemico, se solo avesse deciso di abbandonare i bisturi e sfruttare il suo grado sul campo di battaglia, la Chakwas avrebbe fatto arrendere persino i Krogan, se si fosse applicata nell'Arte della Guerra.

Un pensiero che fece rabbrividire Shepard. No, meglio che il Maggiore continuasse a servire come Ufficiale medico: era più utile lì che sul campo di battaglia con un Avenger in mano. Ad ognuno il suo compito, anche se una parte di lei avrebbe davvero voluto vedere Karin in un contesto diverso dell'infermeria o di un'Ospedale. Magari un giorno quella proposta l'avrebbe avanzata.

Anche se era un medico, era pur sempre un militare e come tale, doveva anche sapersi muovere sul campo di battaglia e, all'occorrenza, difendersi: di certo, non poteva uccidere il nemico a suon di lanci di bisturi.

- Dovrai aspettare. Prendilo come se ti stessi appostando in attesa di uccidere il tuo bersaglio. Sei un tiratore scelto, giusto? Agisci come tale e abbi un minimo di paz....-

In quel momento, Joker comunicò la missione appena conferita da Hackett all'equipaggio della Normandy, e Shepard si sollevò di colpo, ignorando il capogiro che la colse subito dopo quel gesto.

Era bastata la parola missione per cancellare di colpo la noia e il nervosismo che la stava attanagliando, e cercò di togliersi la flebo dal braccio, scordandosi del drenaggio alla spalla destra e del fatto che non poteva nemmeno muovere la gamba destra. Sentendo strappare dovette desistere, provocando l'ira trattenuta a stento dalla Chakwas per così tanto tempo.

- Dove.credi.di.andare.- scandì, arrabbiata, il Maggiore, bloccandola al lettino e sistemandole di nuovo tutto come era prima.

- Hai sentito. Hackett ci ha assegnato una missione, devo andare da Pressly a farmi dire di che cosa si tratta e organizzare la squadra da sbarco. Potrebbe trattarsi di Saren e non posso lasciare che qualcun altro guidi la squadra al mio posto. Ho riposato a sufficienza. Toglimi le mani di dosso, Doc.- sibilò, alla fine, Shepard, cercando di liberarsi dalla presa ferma e forte della Dottoressa, abituata a dover trattenere pazienti recalcitranti, come il Comandante.

- Tu non vai da nessuna parte, Comandante.- esordì, decisa, Karin.- Non costringermi a darti una dose di sedativi tale da farti dormire una settimana filata, per farti stare tranquilla finché non ti rimetterai a dovere. Hai subito ferite gravi, Comandante, e hai rischiato di morire a causa di un'infezione in quella spalla.- scandì, mantenendo a stento l'autocontrollo la Chakwas.- Non contenta, hai voluto tornare da sola sulla nave pur con in atto un'emorragia, senza contare l'affaticamento causato dalla totale mancanza di sonno da un paio di settimane a questa parte.- continuò, zittendo Shepard, alzando una mano.- Non affronterai nessuna missione, prima di avere la mia autorizzazione a riprendere l'attività operativa. Spettro del Consiglio o no, finché non deciderò che tu sia di nuovo in condizioni perfette di salute, non potrai mettere piede fuori da questa infermeria.- concluse, altrettanto decisa, l'Ufficiale medico.

- Questo è ancora tutto da vedere, Maggiore.- sibilò, determinata a non farsi mettere da parte per così poco, Shepard. Anche soltanto a dirigere la squadra da sbarco dal MAKO, ma lei avrebbe partecipato a quella missione. Qualsiasi essa fosse.

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Tali era intenta a estrapolare dei dati da un DMO, e nel contempo, li stava analizzando, discutendone entusiasta con Adams, il quale però le fece notare che erano incompleti.

- Cosa? No,no....impossibile, li ho controllati prima di iniziarne l'upload, non sono incompleti.- protestò la Quarian, mentre l'Ingegnere si avvicinò alla console, mostrandole il motivo della sua asserzione.

- Vedi? Queste stringhe di comando devono essere completate da una serie di codici binari che non sono presenti sul DMO che ti ha dato il Comandante. Probabilmente si trovano altrove, oppure si è dimenticata di darti il pezzo mancante. Oppure non disponeva delle autorizzazioni necessarie per scaricare tutto il contenuto dei dati che avete trovato in quella base dei Geth.- chiarì Adams.

- Keelah, hai ragione....Non penso che ci sia un livello di autorizzazione che uno Spettro non possa ottenere, qualora faccia richiesta di un particolare fascicolo o dossier. Non sono Agenti SSC come...- stava per dire “come Garrus”, quando il Turian completò la frase.

- ...come me?- disse, sarcastico Vakarian, facendo sobbalzare la Quarian.

Tali si voltò e, maldestramente, cercò di scusarsi con Garrus, non intendeva offenderlo. Il Turian la rassicurò, dicendo che non si era offeso, e che era lì per un altro motivo.

- Sei stata in infermeria dal Comandante, Tali?- chiese, senza troppe cerimonie, Garrus, mentre Adams si allontanava con una scusa.

- Sì, dovevo chiederle una cosa, un favore personale. A dir la verità, ero andata anche per vedere come stava. Sarei voluta rimanere di più, per tenerle compagnia, ma la Dottoressa Chakwas è stata inflessibile. Mi ha concesso solo pochi minuti. E dopo di me è entrato Alenko.- si premurò di sottolineare la Quarian, in un tono che Garrus non riuscì a comprendere. Vedendo il compagno Turian confuso, Tali aggiunse dell'altro.- Chiedi a Williams. Lei ne sa più di me.- mentendo spudoratamente. Non era la sua espressione, era difficile per lui intuire che cosa davvero volesse dire la giovane Quarian con quella frase, era stato il linguaggio del suo corpo a tradirla. Vakarian tenne le sue considerazioni per sé.

- Come sta il Comandante?- chiese Garrus rivolgendole una domanda diretta. Ancora una volta, Tali dribblò la domanda, non rispondendo alla domanda, prendendo il dover aiutare Adams con la pulizia del motore della Normandy come scusa per non rispondere.

- Perché non vai a trovarla? Credo che le farebbe piacere...vedere tutti, ecco...scusa, ma devo assolutamente aiutare Adams con la pulizia dei motori della nave. Ci vediamo più tardi.- disse la Quarian, salutando Garrus con un cenno di mano e allontanandosi in direzione del Tenente Adams.

Vakarian, sconfitto, si decise a salire al Ponte Equipaggio, passando nella stiva per chiedere a Williams di seguirlo, ma l'Artigliere Capo era intenta a contrattare qualcosa con l'Ufficiale Addetto ai Rifornimenti, il quale stava andando avanti e indietro a controllare diverse casse, togliendole e rimettendole nella zona dell'Armeria riservata alle corazze.

Wrex dal canto suo era impegnato a sistemare il suo equipaggiamento, occupando il tavolo da lavoro, che di solito era zona di competenza di Ashley: il Krogna sembrava concentrato sulla pulizia del suo fucile a pompa e Garrus non provò nemmeno a disturbarlo, lanciando uno sguardo rassegnato alla sua attrezzatura e al MAKO, che erano in attesa di essere, l'una utilizzata, e il mezzo corazzato riparato, prima di salire sull'ascensore e salire al Ponte tre.

Spero che non ci sia qualche motivo grave per cui Tali non abbia voluto dirmi niente sul Comandante, pensò, preoccupato, Vakarian. La Quarian di solito era ben lieta di parlare con chiunque, eppure stavolta aveva glissato su tutto quello che lui le aveva chiesto, essendo anche molto restia sullo stato di salute di Shepard.

Non che non ne fosse al corrente anche lui, su Solcrum era stato ben chiaro a tutti che il Comandante era arrivata al limite delle sue capacità fisiche e mentali, forse spingendosi anche troppo oltre al normale affaticamento fisico e mentale.

Comunque, non c'era molto tempo a disposizione per mettersi a recriminare. Erano stati fortunati che il Comandante era rimasta soltanto ferita. E probabilmente Tali era rimasta scossa da quel faccia a faccia con la morte. Poteva essere una motivazione valida per il comportamento della Quarian, che negli ultimi due giorni aveva quasi evitato il contatto con il resto dell'equipaggio, e lui la comprendeva benissimo: salvo quella piccola parentesi mezz'ora prima in stiva, a proposito del MAKO, non aveva parlato granché con gli altri, e aveva ignorato la maggior parte delle frecciatine di Williams, finché il Capo non l'aveva lasciato stare vedendo che non reagiva alle sue punzecchiature.

Era stato difficile, terribile, dover ubbidire a quell'ultimo ordine di Shepard, doverla sostenere affinché non cadesse, vanificando i suoi sforzi, era stato tremendo vederla trascinarsi alla console nello stanzino dov'era posizionata su Solcrum per permettere a Tali di scaricare dei dati. Per entrambi: la giovane Quarian aveva quasi implorato il Comandante di lasciar perdere, e lui aveva dovuto prenderla per evitare che sbattesse la testa, mentre cadeva all'indietro.

Garrus scosse la testa, mentre usciva dall'ascensore, una volta che questo si era fermato al Ponte tre, incrociando prima Kaidan, il quale lo salutò con un espressione strana sul volto e subito dopo fu la volta di Liara, che sembrava aver mal digerito il pranzo.

Davanti alla porta dell'infermeria, Vakarian si fermò, per sistemare alcune cose sul Factotum, di cui si era ricordato all'improvviso, trovando un paio di messaggi da parte di suo padre e di sua sorella Solana che avrebbe letto, e a cui avrebbe risposto più tardi, poco prima di smontare dal turno. Chiuso il Factotum, si accorse della discussione tra Shepard e la Chakwas: sembrava stessero usando toni civili, visto che non aveva sentito nulla appena sceso dall'ascensore, come invece era accaduto dopo la missione su Rayingri.

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Nadira stava discutendo “civilmente” con la Chakwas. Dopo essersi liberata con una scusa di Alenko e della Dottoressa T'Soni, e consegnato a Tali ciò che le spettava, la copia dei dati che la Quarian stessa aveva scaricato su Solcrum, era tornata a focalizzare i suoi sforzi per convincere l'Ufficiale medico di bordo a consentirle almeno di svolgere compiti amministrativi.

Rinnovando ,con il vigore consentitole dalle ferite ancora fresche, i suoi sforzi quando Joker aveva annunciato il cambio di rotta in direzione del Sistema Sol, per una nuova missione per conto dell'Alleanza.

Da semplice discussione, si stava trasformando in un continuo distruttivo di dignità per Shepard, ma la Chakwas continuava a mantenere le sue posizioni, senza possibilità di una via d'uscita. Il Comandante non era arrivata ad inginocchiarsi, per ovvie ragioni, ma se avesse potuto, avrebbe fatto anche quello: pur di riprendere a fare qualcosa, avrebbe anche fatto l'inventario dei bulloni di cui era composta la sua nave.

Stavano ancora discutendo, quando la porta dell'infermeria si aprì ed entrambe le donne si voltarono a guardare chi fosse il membro dell'equipaggio venuto a interrompere la loro discussione.

Quando videro che si trattava di Garrus, sia Shepard che Karin troncarono la loro discussione, non senza una punta d'irritazione da parte del Comandante, che avrebbe voluto continuare a cercare di convincere la Dottoressa a lasciarla almeno libera di riprendere l'attività non operativa.

- Oh, bene, Vakarian...Mancavi soltanto tu oggi!- esclamò, Shepard, irritata a causa del continuo andirivieni nell'infermeria e di visite indesiderate, a cui non aveva la forza per opporsi. Senza nemmeno dare al Turian il tempo per spiegare la sua presenza lì.- Va' a vedere che cosa vuole, poi riprenderemo.- disse, sprezzante, alla Dottoressa Chakwas, abbassando poi il tono della voce per evitare di farsi sentire da Garrus.- Qui dentro dovrei anche riuscire a riposare, secondo lei...ma tu guarda, per due graffietti che in tre giorni guariranno, sembra sia arrivata la fine del Mondo...tsk!-

Sfortunatamente per lei, la Chakwas aveva un ottimo udito,e rispose piccata alle asserzioni del Comandante.

- Complimenti, Comandante. Non sapevo che fosse laureata anche in Medicina e Chirurgia, oltre che in Scienze Politiche Intergalattiche.- rispose la Chakwas.- Lei non esce da qui senza la mia autorizzazione. Punto e basta. Ha già fatto anche troppo per minare la sua salute in questi ultimi giorni.- concluse, decisa, il Maggiore, sedendosi alla sua scrivania.

Garrus si stava chiedendo, nel frattempo, se era proprio necessario farsi dare del ghiaccio e un cerotto dall'Ufficiale medico di bordo, in quel momento, ma quando la Dottoressa Chakwas gli fece cenno di sedersi davanti a lei, Vakarian ne approfittò immediatamente.

-Lasciala perdere. Smetterà di comportarsi a quel modo quando capirà che cosa ha rischiato.- disse Karin, distogliendo l'attenzione di Garrus dal Comandante, per il suo bene.- Dunque, in che cosa posso esserti utile, Garrus? Ennesimo incidente col MAKO, oppure sei passato a trovarla?- chiese a Vakarian, ignorando il borbottio alle sue spalle, con l'eleganza tipica di chi era abituato a trattare con quel tipo di pazienti.

Garrus si sedette, lanciando un ultimo sguardo a Shepard, che sembrava essersi calmata. Era ansiosa di tornare a combattere, quell'Umana non riusciva proprio a comprenderla. Molti membri dell'equipaggio non vedevano l'ora di rientrare alla Cittadella per un breve permesso o la franchigia, mentre lei non sapeva apprezzare quei pochi giorni, per quanto fossero forzati, di riposo. Non sarebbe mai riuscito a comprendere gli Umani del tutto, nemmeno se vi ci si fosse applicato giorno e notte con il massimo impegno di cui era capace.

- Devo proprio avere una scusa per scroccarle un cerotto e del ghiaccio, Doc?- chiese, scherzando il Turian, stanco, non voleva ammetterlo, ma aveva dormito pochissimo negli ultimi due giorni. Si protese verso la Dottoressa umana, abbassando il tono della voce: poteva benissimo sentire su di sé lo sguardo di Shepard, che osservava attentamente ogni loro mossa e ascoltava, sicuramente, ogni loro parola. - Come sta? Tali non si è scucita più di tanto.-A essere sinceri, la giovane Quarian aveva evitato la domanda. Come poteva biasimarla? La performance di Shepard su Solcrum aveva lasciato entrambi molto perplessi, e anche se non lo dicevano apertamente, temevano che la prossima missione si sarebbe trasformata in qualcosa di orrendo ancora prima di sbarcare a terra. Beh, il fatto solo della presenza del MAKO poteva già essere orribile. Un brivido corse lungo il carapace del Turian, al solo pensiero di mettere anche solo mezzo piede in quel mezzo corazzato.

Garrus si schiarì la voce, dopo che la Chakwas aveva guardato il Comandante, che stava girandosi i pollici, fingendo di ignorare entrambi, voltandosi poi dall'altra parte quando Liara entrò nell'infermeria per un breve momento, per rispondere a malo modo all'Asari.

- Un altro cerotto, Garrus? Dovresti fare attenzione con quel MAKO, o finirai col farmi esaurire le scorte ancora prima di arrivare alla nostra destinazione.- rispose, corrucciata, la Dottoressa.

- Non è colpa mia, se Williams mi ha fatto prendere una testata contro quella specie di “coso” fatto in cemento armato.- protestò Vakarian, grattandosi le creste ancora doloranti, chiaramente per coprire il vero motivo per cui era venuto lì.

- Siete peggio dei bambini voi due, lo sapete, vero?- esalò Shepard, rassegnata, venendo ignorata sia da Garrus che dalla Chakwas, dopo che i due si erano voltati in contemporanea verso di lei.- D'accordo, ho capito, me ne starò zitta, mentre voi due complottate un ammutinamento alle mie spalle...- disse il Comandante, appoggiandosi di nuovo ai cuscini e borbottando qualcosa che né Karin né Vakarian compresero.

Togliendo l'attenzione dal Comandante, Garrus si mise in ascolto di ciò che la Chakwas voleva dirgli, mentre cercavano i cerotti per dextro-aminoacidi, tenendo un tono di voce molto basso entrambi affinché Shepard non ascoltasse.

- Ha bisogno di assoluto riposo per una settimana, o forse più. Ferite a parte, mi preoccupa di più l'elevata concentrazione di stimolanti che ha in circolo nel sangue, e le poche ore di sonno che ha racimolato nelle ultime settimane, da Eletania in poi. Inoltre, sta risentendo degli effetti del Cifratore e delle Sonde Prothean con cui è entrata in contatto.- spiegò il Maggiore a Garrus, mostrandogli alcuni tracciati cerebrali riferiti al dopo Eden Prime, al momento dell'arruolamento del Comandante, e quelli successivi alle missioni su Feros ed Eletania, con una discrezione maturata con l'esperienza nei tanti anni della sua carriera di medico.- Non è ancora pronta a riprendere l'attività operativa sul campo. Almeno finché non troverò il metodo per contrastare l'effetto di quelle diavolerie sulla sua mente. Sto cercando di trattenerla qui il più a lungo possibile, soprattutto per quel motivo.- concluse la Chakwas, voltandosi verso il Comandante, che sembrava sovrappensiero, ma che forse in realtà, stava seguendo ogni loro mossa e ascoltando ogni loro parola.

Garrus annuì, d'accordo con la Dottoressa, quei tracciati, anche se non era un neurologo, lo preoccupavano, come soldato e come subordinato. Non era al top, Shepard, ed era giusto che l'ufficiale medico di bordo spingesse affinché si prendesse una pausa dai combattimenti. Magari se avesse sentito l'opinione e le preoccupazioni di coloro che guidava giornalmente sul campo di battaglia, forse sarebbe venuta a patti col fatto che non era attualmente nelle condizioni di portare avanti la missione.

- Posso parlarle, Doc?- chiese il Turian, risoluto. Chakwas si voltò verso Shepard ancora una volta, prima di frugare di nuovo nell'armadietto dove teneva i cerotti e il ghiaccio, prima di andare alla sua scrivania, pensando alla richiesta di Vakarian.

Dopo qualche secondo, mentre cercava qualcosa alla sua scrivania, la Dottoressa autorizzò Garrus a parlare con il Comandante.

- D'accordo, parlale pure.- sussurrò il Maggiore, sollevando alcuni datapad e segnalando a Vakarian un bottone rosso al centro di una console nascosta da scartoffie varie.- Se però non dovesse sentirsi bene....- Garrus annuì, confermandole che aveva compreso le preoccupazioni dell'Ufficiale medico di bordo.

Karin si staccò dalla scrivania, tornando all'armadietto e trovando un'ultima scatola di cerotti per Turian, insieme a un pack di ghiaccio sintetico, di quelli che si dovevano rompere per far attivare la reazione del gelo, molto utilizzati dagli sportivi.

- Non sei un buon cercatore, Detective. Te lo avevo detto che erano in questo armadietto.- lo riprese, bonariamente, la Chakwas, prendendo ghiaccio e scatola di cerotti, e consegnandoli a Garrus.- Ecco, cerca di usarli soltanto se strettamente necessari, Garrus. Non so quando potremo tornare alla Cittadella, per rifornirci.- spiegò Karin porgendo il tutto a Vakarian.

- Grazie, Doc. cercherò di fare questa....come l'ha chiamata?....parsimonia.- disse Garrus evidentemente confuso dal termine utilizzata dalla Chakwas. Non era una cosa voluta come Williams per farlo impazzire, nel cercare sul traduttore il significato di ogni parola o detto esternato dall'Artigliere Capo, molte volte come ripicca nei suoi confronti. Shepard sembrò cogliere questa sua difficoltà e gli spiegò che cosa significava il termine parsimonia, e la Chakwas la lasciò fare.

Poi la Dottoressa, mise i datapad in un cassetto della scrivania, sistemò alcune cose e lasciò i due da soli.- Dieci minuti, non di più. Se doveste aver bisogno di qualcosa, mi trovate in mensa.- disse il Maggiore, rivolgendosi solo a Garrus.

Lo spettacolo comincia, chi più ne ha, più ne metta....pensò Nadira, mentre osservava l'Ufficiale medico di bordo uscire dall'infermeria.

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Entrambi seguirono Karin con lo sguardo mentre usciva. Garrus rigirandosi la scatola di cerotti tra le mani e Shepard si sistemava in modo da evitare di restare bloccata anche col collo, oltre al resto. Accidenti, se era alto Vakarian....lei raggiungeva quasi il metro e ottanta, ma Garrus? Si sentì improvvisamente una nana. Avrebbe potuto giocare a basket, se solo lei fosse stata capace di giocarci, quel tanto che bastava per insegnargli almeno le basi.

Shepard scacciò l'immagine mentale di Vakarian e Wrex che giocavano a basket insieme a qualcuno della Normandy, anche se il Krogan sarebbe stato più da football americano, con la stazza che si ritrovava....ok, concentrati e calmati, Shep....doccia fredda in arrivo. E te la meriti tutta.

Garrus dal canto suo, trasse un lungo sospiro, più per darsi coraggio che per altro, prima di voltarsi verso Shepard, girando i tacchi per fronteggiarla, in parte lusingato per la fiducia che il medico di bordo gli aveva accordato. Senza nemmeno sapere che cosa avesse fatto per meritarsela.

Forse anche lei pensava che qualcuno della squadra da sbarco di Solcrum, avrebbe potuto inculcare un po' di sensatezza nella testa del Comandante, ma aveva scelto la persona meno adatta di tutte.

Comunque, chi era lui per obiettare le decisioni dell'Ufficiale medico di bordo? Con lo sguardo controllò possibili vie di fuga, e si tenne preparato ad un eventuale tentativo di fuga da parte di Shepard.

- Salve, Comandante.- esordì Vakarian, restando in piedi nonostante l'invito di Nadira a sedersi. Non ci penso nemmeno, Shepard.

- Vakarian. A che cosa devo questa visita?- chiese Shepard, con una punta di astio, osservando il Turian e analizzando rapidamente la zona, in cerca di un'eventuale via di fuga. Arrendendosi poi rassegnata, constatando che nelle sue attuali condizioni, quel tentativo sarebbe fallito, anche se avesse utilizzato Garrus come scudo umano e appoggio. Persino Fredericks, la nuova recluta, sarebbe riuscito a mandarla a monte.

- Volevo farti rapporto.- rispose il Turian, schiarendosi la voce, e voltando il volto verso la porta dell'infermeria quando Alenko entrò, fermandosi e uscendo subito, quando Shepard lo guardò male. Prima di proseguire, Garrus inspirò profondamente, esalando un respiro pesante. Nadira lo anticipò.

- Ti ci sono voluti due giorni per venire a fare rapporto....dovrei prendere un provvedimento disciplinare nei tuoi confronti, Vakarian.- disse, seria, mascherando un senso dell'umorismo arrugginito. Molto arrugginito. Quando il Turian cercò di giustificarsi dicendole che la Chakwas non aveva permesso a quasi nessuno di entrare ed avvicinarla, Shepard lo rassicurò.- Quella era una battuta, Vakarian.

Il Detective parve rilassarsi, e procedette.- Come dite voi Umani, un uccellino mi ha appena detto che dovrai restare a letto fino a nuovo ordine.- scherzò Garrus, più per stemperare la tensione che per altro.

Nadira sbuffò annoiata, mettendosi poi a borbottare.- Quell'uccellino ti ha detto bene. Anche se più che un uccellino indifeso mi sembra un rapace. Ma questi sono dettagli.- disse, rassegnata, sistemandosi un'altra volta, stavolta allargò il colletto del camice che indossava, quegli odiosi, scomodi, irritanti, camici monouso così tanto in voga negli ospedali di tutta la Galassia. Forse soltanto i Krogan non li utilizzavano. Beati loro... E a tutto ciò si aggiungeva il sapore dei medicinali in bocca. Disgustoso. Per quanto provasse a non pensare quanto desiderasse avere a portata di mano uno spazzolino da denti, o delle cartine alla menta, quello era un pensiero ricorrente, e aumentava la sua insofferenza nel dover restare confinata lì dentro, sommata al resto. Shepard guardò il lenzuolo ancora una volta, lisciandolo, prima di spostare lo sguardo su Vakarian.- Tali mi ha detto che cosa hai fatto su Solcrum.- Le sembrava strano dover ringraziare qualcuno per averle salvato la pelle, non dopo così tanto tempo passato dall'ultima volta.- Grazie.-

Garrus rimase dov'era, in silenzio indeciso se parlare o meno. Calò un silenzio imbarazzato, di nuovo.

Il Turian guardò verso il vetro la porta dell'infermeria, prima di tirare un lungo sospiro per farsi coraggio, aspettandosi di venire poi cacciato a calci dalla Normandy, ma non poteva tacere stavolta. Ne andava di tutto ciò per cui stavano combattendo, della salute del Comandante e del resto della squadra, prima che della salvezza della Galassia. Era ammirevole che Shepard fosse così devota alla causa e alla missione, ma non se ciò avrebbe minato la sua salute fisica e la missione stessa.

- Ho il permesso di parlare liberamente, Comandante?- si stupì lui stesso di quanto era sembrato professionale e marziale, vide il Comandante inarcare un sopracciglio, mordersi le labbra e poi sfregare gli occhi, scuotendo lentamente la testa. Stava già preparandosi ad una sfuriata e a un rifiuto, del tutto legittimo, quando Nadira diede il suo assenso.

- Premesso accordato. Credo che tu ti sia guadagnato anche il diritto ad insultarmi, se lo ritieni necessario. E- vide che era ancora sull'attenti, così lo invitò a mettersi seduto o perlomeno a mettersi nella posizione del riposo, scuotendo la testa.- comodo. Qui non è necessario, riserva le cerimonie per Pressly.-

Vakarian rilassò la postura, restando però in piedi, con sommo disappunto di Shepard. Garrus era troppo nervoso per sedersi, non voleva né deconcentrarsi né mostrare il suo stato d'animo. Quell'Umana lo rendeva sempre troppo nervoso, come non gli capitava mai in presenza di Williams o degli altri Umani dell'equipaggio. Alenko era un caso a parte, per quanto fosse arrivato a stimarlo per la potenza dei suoi poteri biotici, molto utili in battaglia, come persona lo trovava molto irritante. Troppo forzato nella sua accondiscendenza verso l'Alleanza dei Sistemi, voleva sempre fare mostra del suo curriculum militare impeccabile e elencare tutte le sue onorificenze, ogni qualvolta ne avesse l'occasione. Se soltanto lui, Garrus Vakarian avesse tirato fuori il suo medagliere, la sua uniforme di gala da Sottufficiale della Marina della Gerarchia, di certo lo avrebbe zittito.

Per quanto avesse un ego smisurato, non lo avrebbe umiliato davanti a tutto l'equipaggio della Nomrandy, Garrus era ospite su quella nave, ospite dell'Alleanza dei Sistemi e gli sembrava indelicato fare una cosa simile. Sì, decisamente era un cattivo Turian, qualche altro suo compatriota lo avrebbe fatto sicuramente, ma lui no. Non era la persona che si metteva in mostra così tanto, a meno che non venisse stuzzicato, e in questo Ashley Williams era una sua personale spina nel fianco. Quell'umana era insopportabile quando ci si metteva, ma se la fine della Galassia stava arrivando, non avrebbe voluto nessun altro accanto a lui sotto il fuoco nemico.

- Non preoccuparti, Comandante. Nessun insulto, non è necessario..- scherzò Garrus, tornando poi serio. - Sono sicuro che avrai avuto le tue buone ragioni per fare quello che hai fatto. Sei il Comandante dopotutto. Sai che però io, non sono un amante delle Gerarchie e della burocrazia.- esordì Garrus, sbuffando una risata nervosa, piegando le mandibole verso l'esterno. Tornando di nuovo serio.- Ho visto diverse volte la morte in faccia, sia durante il servizio militare che durante il mio periodo nell'SSC, so riconoscerla quando me la trovo davanti, e su Solcrum....beh, ci siamo andati molto vicini. Tutti noi. E tutto per...- si bloccò, vedendo apparire un'ombra sul volto del Comandante, temendo di essersi spinto troppo oltre, ma si rilassò quando Shepard lo lasciò continuare. Accidenti agli Umani e alle loro espressioni che cambiavano da un minuto all'altro. Fece schioccare la lingua sul palato, poi riprese a parlare, deciso ad andare fino a fondo.- Perché insistere a quel modo? Perché accanirsi? Come hai detto, penso di essermi guadagnato anche una spiegazione, oltre al diritto di insultarti.-

Nadira rimase indecisa su cosa rispondere per un buon secondo, ma alla fine decise di rispondere chiaramente e in modo schietto a Vakarian.

- Vuoi una spiegazione e l'avrai, poi se vorrai, la prossima volta che attraccheremo alla Cittadella, te ne potrai andare e tornare all'SSC, ma ti dovrai accontentare della versione breve.- Shepard controllò l'orologio a led del suo factotum, notando che erano già passati cinque minuti, prima che la Chakwas rientrasse in infermeria, cacciando Garrus.- Riguardo ai dati, l'Alleanza ne aveva bisogno per adottare delle contromisure efficaci ed efficienti nei confronti dei Geth ed ottenere un vantaggio nevralgico, e a Tali per concludere degnamente il suo Pellegrinaggio. Secondo te, se ce ne fossimo andati, qualcun altro avrebbe dato la stessa importanza a quei dati, oppure sarebbero finiti nelle mani sbagliate?- chiese il Comandante a Vakarian, pur sapendo che stava rivoltando la frittata.- Non potevo lasciarli lì. Non potevo mancare alla parola data a Tali, come non mancherò alla parola che ho dato a te e a quel grosso tank che abbiamo in stiva.- Shepard prese un bicchiere di carta che teneva a poca distanza dal lettino, bevendo qualche sorso d'acqua depositandolo di nuovo al suo posto una volta che ebbe finito.- Non il MAKO, quello grosso e rosso che gira con un fucile.-

Garrus, rimase stupito dal modo schietto con cui gli aveva risposto, nessuno dei suoi Ufficiali sotto cui aveva servito in Marina lo era stato, non fino a quel punto, e di questo gliene doveva dare atto. Di certo, era diversa anche dagli altri Ufficiali dell'Alleanza che aveva conosciuto sulla Cittadella.

Non era arrogante, non si sentiva superiore a loro, si sporcava le mani quando era necessario e comandava rispetto senza alzare troppo la voce. Beh, almeno finché qualcuno non tirava troppo la corda, e lui e Williams lo avevano imparato sulla loro pelle. Era davvero questa l'Ufficiale che chiamavano incapace? La persona che Anita Salazar odiava con ogni fibra del suo corpo? O forse la sua ex collega dell'SSC era soltanto sviata dal dolore, tuttora esistente, per la perdita del fratello?
Se davvero era questa persona che l'Alleanza definiva incapace, gli Umani dovevano rivedere i loro standard di valutazione del merito di coloro che mettevano al comando di navi o unità terrestri.

- Avresti potuto mentirmi e rimettermi al mio posto, ma non l'hai fatto....- esclamò, debolmente, sempre più perplesso. Focalizzandosi poi sulla domanda e su quello che voleva dire.- Non ne ho idea...nessuno potrebbe utilizzare quei dati nel modo giusto, non degli isolazionisti rinchiusi in navi catorcio e vecchie di oltre duecento anni. Spero solo che i Quarian non usino quei dati per motivi di tornaconto personali. O per inasprire vecchie faide...se capisci quello che intendo dire.- Tossì, per coprire una risata a quella che gli era sembrata una battuta divertente. Tornando subito serio e incrociando le braccia.- Mi dispiace, ma non me la sento di approvare i tuoi metodi, Comandante, non stavolta. È stato avventato anche per i miei standard.-Nadira osservò il Turian, avrebbe dovuto sentirsi offesa da quelle parole, avrebbe dovuto metterlo davvero al suo posto, ma non se la sentì. Non se la sentì, perché Garrus aveva ragione e lei era nel torto. La Chakwas aveva giocato le sue carte molto bene, non aveva mai perso una partita a Skillian Five da quando suo padre gliel'aveva insegnato, ma stavolta, aveva perso. Con una scala reale su un misero poker di Re. - Non voleva essere un rimprovero, ovviamente. Solo una constatazione.- si affrettò a ribadire Vakarian.

- Non ho mai mentito ai miei commilitoni, e non inizierò a farlo ora. Mi ricordi il mio secondo in comando, nel plotone che comandavo prima di Akuze. Non faceva altro che rimproverarmi, disapprovando i miei metodi. Ero troppo sopra le righe, a suo avviso.- spiegò il Comandante, facendo un sorriso che non arrivò nemmeno alle labbra.- Molti Ufficiali credono che la loro parola sia oro colato, e se qualcuno mette in dubbio il loro operato, lo ritengono un atto di insubordinazione. Personalmente, lo ritengo un ottimo metodo per migliorarmi. Il punto è, non farti scrupoli, rimproverami quando lo ritieni necessario. Garrus.- Si fermò, temendo di essersi spinta troppo in là con un comportamento troppo informale nei confronti di un sottoposto. Alla fine però, lasciò perdere, in quel preciso istante, non gliene importava niente. - Tornando a Solcrum, credo che non sia cosa sconosciuta che quel Cifratore, mi abbia scombussolata più del dovuto, dormire è quasi impossibile. Ho provato a sopperire alla mancanza di sonno con caffeina, stimolanti, sperando che la cosa si risolvesse, ma non ha funzionato. E, ammetto, anche quello è stato avventato. Non abbiamo il lusso di poterci permettere una pausa nella missione che ci è stata assegnata, non volevo sprecare un solo secondo.- Shepard sospirò, guardando la spalla immobilizzata.- E invece l'unica cosa che ho ottenuto, è quella di restare ferma per una settimana.- disse, rassegnata, Nadira.

Garrus ridacchiò.- Me lo ricorderò la prossima volta che metterai me e Williams a pulire a fondo la stiva della nave.-

- Ehi, quella volta ve lo siete meritati. E dovevate anche vedere come era felice Je....Joker nel guardare quella che lui chiama “la sua bambina”, splendere come non mai. Si è quasi messo a piangere dalla contentezza.- rispose Shepard, una punta di umorismo nelle sue parole.- Per caso, insegnano anche economia domestica nei campi d'addestramento della Gerarchia Turian? Perché una volta che ti congederai, potresti mettere su una ditta di pulizia , Vakarian.- cercò di scherzare il Comandante, punzecchiando Garrus, o quantomeno cercando di farlo.

- Economia domestica? Penso che dovrò aggiornare il mio status su extranet. E riguardo alla ditta di pulizie, solo se posso utilizzare un buon fucile di precisione. Scopa e secchio li lascio ai Custodi.- ridacchiò Garrus, rilassando le spalle, che erano ormai un tutt'uno con il carapace da quanto era teso. E avvicinandosi al Comandante.- Non è che voi Umani utilizzate delle tecniche di rilassamento? Oppure potresti affidare a Pressly, gran parte dei tuoi compiti, tra una missione e l'altra. Prenditi del tempo per te, rilassati in qualche modo. Qualsiasi cosa facciate voi Umani per ridurre lo stress in missioni ad alto rischio come questa.- affermò, scettico, Vakarian, guardando di nuovo verso la scrivania della Chakwas, vuota. Sempre più nervoso.- Spiriti, ora devo proprio sembrare uno strizza cervelli. Quello che intendevo dire è ...è che dovresti prenderti del tempo per te stessa, Comandante.- concluse Garrus, sentendosi un completo idiota per essersi permesso di darle quei consigli. Non aveva titolo per farlo, e sicuramente era l'ultima persona nella Galassia che avrebbe potuto dargliene, visto che lui tendeva a risolvere i suoi problemi con una bottiglia di vino di Castellus quando disponibile oppure di brandy di scarsa qualità, qualsiasi cosa il suo misero stipendio da Detective poteva permettergli di acquistare. La sua ultima sbornia risaliva proprio a poco prima dei fatti di Eden Prime, ma ne era valsa la pena, soprattutto per il risultato: vedere Chellick svenuto sul pavimento del Flux, accudito da sua sorella Solana come un cucciolo, mentre il suo collega ed amico farfugliava frasi insensate, era stato un qualcosa di estremamente glorioso. Vederlo poi ballare insieme a Doran, il Volus proprietario del locale, con tanto di parole dolci sussurrate al Volus, era valsa l'opportunità di filmarlo e avere un metodo di ricatto molto valido nelle sue mani. Mai mal di testa del giorno dopo era stato così ben accettato.

- Grazie Garrus. Riguardo alle tecniche di rilassamento, ne ho provate a decine. Nessuna ha funzionato, e credo che l'unica cosa che mi rilassi veramente, sia quella di non avere Alenko in mezzo ai piedi.- cercò di scherzare Shepard, fallendo miseramente. Si sfregò gli occhi, al solo pensiero di averlo lì, le fece salire il mal di testa in automatico. - Riguardo al resto, Pressly è un ottimo Primo Ufficiale, ma ci sono cose che devo fare io personalmente e che non posso delegare, come fare rapporto al Consiglio, che glielo delegherei volentieri, acquisire l'equipaggiamento per la squadra, parlare con voi, e via discorrendo. Inoltre ci sono dettagli di cui non posso metterlo a conoscenza riguardo alla missione.- spiegò Nadira, mentre si sistemava ancora una volta, arrendendosi e appoggiandosi al cuscino, quasi sprofondandovi. La spalla destra iniziava a protestare, e iniziava a sentire un prurito fastidioso al di sotto dei bendaggi. Un buon segno, a detto dei medici, ma era comunque fastidioso, visto che non poteva nemmeno grattarsi per placare quella sensazione in qualche modo.

- Va tutto bene, Comandante?- chiese Garrus, vedendola muoversi di continuo nel letto, e dopo averla vista portarsi la mano alla spalla destra.

- Tranquillo, solo un po' di prurito, niente di che.- si affrettò a rispondere Shepard, indecisa sul come sentirsi, se irritata oppure lusingata dal fatto che Vakarian si preoccupasse per lei, a quel modo. Non era l'ossessività di Alenko o di T'Soni, ma sincera preoccupazione.

- Se lo dici tu.... Scherzi a parte, se mai vorrai staccare la spina, ogni tanto, possiamo andare a bere qualcosa all'Antro di Cora, non appena attraccheremo alla Cittadella. Sai, l'ultima volta, non è andata molto bene, l'accoglienza non è stata delle migliori.- propose Garrus, ridacchiando e avvicinandosi di più al lettino, pur mantenendo sempre una distanza rispettosa.- Conosco un paio di persone che ci lavorano, anche se di sicuro quella gentaglia cercherà di tenerci fuori. Vorrei rimediare in qualche modo, se possibile.-

Nadira colse la palla al balzo, molto più rilassata e tranquilla di quando Vakarian era entrato in infermeria.- Un invito, eh? D'accordo, come Wrex, non rifiuto mai una bevuta gratis. Spero solo che tu riesca a tenere il mio ritmo, Garrus. Ma solo se vengono anche il Krogan, Williams e Tali. Se poi offri tu, ci vengo ancora più volentieri.- affermò Shepard annuendo.

Stavano ancora parlando del più e del meno, continuando la loro conversazione e dirigendola su altri argomenti, tra cui Saren e la missione, quando la Chakwas irruppe nella sua infermeria. Nessuno dei due si era accorto che i dieci minuti erano passati e il tono della Dottoressa era piuttosto alterato.

- Mi dispiace interrompervi,- proruppe Karin, confusa dal non trovarli intenti a scannarsi l'un l'altro. E dispiaciuta dal doverli interrompere.- ma i dieci minuti che ti avevo concesso sono passati già da un po' Vakarian. Ora il Comandante deve riposare.- esternò la Chakwas, decisa e guardando storto Nadira che aveva sbuffato.- Volente o nolente.-

I due si guardarono. Shepard stava per controbattere alle accuse della Dottoressa, ma Garrus la anticipò.- Scusa, Doc. Colpa mia.- disse Vakarian, sollevando entrambe le mani in segno di resa, strappando un breve sorriso al Comandante. E alla Dottoressa Chakwas. Il Turian si rivolse a Shepard, divertito.- Parlavamo di tank in armatura rossa, Comandante? Wrex, al confronto della Chakwas, è un dolce e innocuo ghiopodo domestico.-

Sia Shepard che il Maggiore guardarono Garrus confuse, non sapendo che cosa fosse un ghiopodo, il Comandante la buttò in scherzo.- Pur non sapendo che cosa sia un ghiopodo, credo tu abbia ragione Vakarian. Ora torna ai tuoi doveri, prima che il Maggiore decida di farti un paio di esami non proprio piacevoli.- ordinò Shepard, divertita. Il Detective le aveva risollevato la giornata, e il fantasma di un sorriso, uno di quelli che di solito riservava a Jeff o ad Anderson, era apparso sulle sue labbra, facendo esultare internamente l'Ufficiale medico di bordo.

- Signorsì, signora.- rispose Garrus, salutandola militarmente, ma in modo scherzoso, prima di uscire e ricevere il ringraziamento muto della Dottoressa, mentre le passava accanto con in mano la scatola di cerotti dextro e il ghiaccio.

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Ci vollero altri due giorni, prima che la Normandy attraversasse il Portale di Caronte, entrando così nel Sistema Solare, dopo aver fatto una rapida sosta ad Arcturus per rifornimenti e una breve franchigia, riservata solo al personale dell'Alleanza non direttamente coinvolto nella missione per fermare Saren. A Shepard era stato concesso dalla Chakwas di raggiungere Jeff sul Ponte, venendo salutata dal pilota con i suoi soliti commenti caustici e cinici, e Nadira gli chiese di avvisarla quando avrebbero attraversato il portale del Sistema Sol, prima di tornare in infermeria.

Era quasi guarita del tutto, al posto del tutore, ora aveva soltanto una fasciatura leggera e aveva finalmente tolto quel dannato camice, potendosi finalmente permettere di mangiare qualcosa di solido in mensa, pur sotto controllo medico e con il divieto assoluto di bere qualsiasi cosa contenesse caffeina o teina.

Divieto che lei rispettava in modo quasi integerrimo. Quando cercava di sgarrare, c'era sempre qualcuno che le ricordava il divieto della Chakwas di avvicinarsi alla macchina del caffè dopo pranzo o dopo cena, e qualcuno ebbe la presenza di spirito di buttare tutta la sua scorta di stimolanti, mentre l'addetto ai rifornimenti aveva ricevuto l'ordine di non vendergliene, nemmeno sotto minaccia di sanzioni disciplinari.

Una volta che Urano fu in vista, Jeff l'avvisò e lei andò sul Ponte, seguita da Williams, Kaidan e da Tali, per ammirare lo spettacolo della Terra che si avvicinava. Persino la Chakwas lasciò l'infermeria, per vederla.

La più entusiasta di tutti fu sicuramente la Quarian, abituata com'era a vedere solo l'interno dello scafo delle navi della Flotta Migrante, di Stazioni Spaziali o di qualche pianeta inesplorato e inospitale.

- Non è meravigliosa, signora?- chiese Ashley, estasiata da quella vista.

- Sì...lo è.- rispose Nadira, persa in chissà quali ricordi.

- Se volete mettervi a piangere, fatelo altrove, non dove si trova il timone, grazie.- gracchiò, Joker, non molto interessato alla vista del pianeta natale dell'Umanità.

-....tu continua a fare il tuo dovere Joker.- intimò Shepard – O ti farò piangere io . Anche con un braccio solo.- minacciò Nadira, lanciando un'occhiataccia a Jeff, il quale borbottò qualcosa che nessuna delle tre comprese, mentre Garrus entrava, obbligato a venire lì da Tali, dopo aver finito di sistemare il MAKO, insieme a Liara.

Vakarian osservò il pianeta mettendosi accanto a Jeff, nel posto in cui di solito si metteva Shepard, e giunse alla conclusione che le immagini su extranet non le rendevano giustizia. Forse rivaleggiava persino con Palaven, in bellezza, il Comandante iniziò a spiegare alcune cose dopo che Tali aveva iniziato a bombardarla di domande, catturando l'attenzione degli alieni lì presenti.

- Ora che gli hai fatto la lezione di Geografia interplanetaria, gradirei avere più tranquillità, grazie.- protestò Joker, non molto abituato ad avere quell'affollamento sul Ponte.

- In effetti....tornate ai vostri compiti e la squadra da sbarco si prepari per il briefing.- ordinò Shepard, seria.- Williams, la missione è tua. Vakarian, Tali, scenderete sulla Luna insieme a lei. Il resto, tornate ai propri doveri. Potete andare.- concluse il Comandante, rammaricata di non poter toccare il suolo lunare, e rendere omaggio a Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, gli astronauti che per primi allunarono con l'Apollo 11, due secoli prima.

- Ne sono onorata, Comandante, ma credo che dovresti scendere tu con loro.- propose Ashley, osservando la Chakwas che aveva incrociato le braccia, seduta nel sedile del copilota. Un sorriso sornione sulle labbra.

- Quello era un ordine, Capo. Non sono autorizzata a svolgere servizio attivo, e sono ancora in convalescenza.- chiarì il Comandante, decisa a non cedere alla tentazione di mandare al diavolo la Dottoressa.

Karin però, la sorprese.- Presumo che tenerti lontana da questa missione, sia quasi del tutto impossibile.- esordì l'Ufficiale medico di bordo.- D'altronde, sei quasi guarita, e non è più necessario tenerti rinchiusa tra queste quattro paratie di metallo, è ora che prendi un po' d'aria, e …-

La Dottoressa Chakwas non aveva ancora finito di parlare, che i bendaggi ancora presenti sul corpo di Shepard erano già sul pavimento del Ponte, suscitando l'ilarità generale.

- Doc, avresti dovuto almeno aspettare che foste in infermeria a dirglielo.- fece notare divertita, Williams.

- In un modo o nell'altro avrebbe trovato il modo di scendere con voi. Ditele che quando torna a bordo, la voglio visitare. E voi due,- disse, Karin, puntando il dito contro Garrus e Tali, minacciosa.- Fate in modo che non riceva neanche un graffio.-

- Signorsì, signora.- rispose Garrus, mettendosi sull'attenti. Serio. Non c'era niente da scherzare, su quell'argomento.

Sia Tali che Garrus scesero in stiva a prepararsi, trovandovi Shepard intenta a mercanteggiare con l'Ufficiale addetto ai rifornimenti sul prezzo di una corazza, finché l'uomo non si ricordò che aveva già pronta una scatola con una corazza nuova per il Comandante: Nadira quasi svenne, quando aperta la scatola, vi trovò dentro una Colossus, di classe IX, la migliore sul mercato. Prese il creditometro e fece per pagare, restando doppiamente stupita quando l'ufficiale le rispose che era già stata pagata, consegnandole anche delle nuove mod per le sue armi e per la corazza.

Vakarian e la Quarian, insieme a Wrex, fecero finta di niente, quando Shepard si voltò verso di loro, per chiedere spiegazioni, procedendo poi a prepararsi, nascondendosi dietro al MAKO.

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- Buca!- strepitò Tali, dopo l'ennesimo scossone preso dal mezzo.

Come erano riusciti a farsi convincere nel lasciare guidare il Comandante?! In un ambiente a zero gravità poi, come quello lunare, e pieno di quei maledetti crateri che Shepard non perdeva occasione di utilizzare per utilizzarli come copertura.

- Missile in arrivo a ore diec...- gridò Garrus, abbracciando la torretta della mitragliatrice, quando Nadira sterzò bruscamente per evitarlo. - Ti stai divertendo, Comandante?!- chiese il Turian, terrorizzato da quelle manovre al limite della Legge di Newton sulla gravità. Chiedendosi fra sé e sé , come mai non erano ancora stati sparati fuori dall'orbita lunare, visto che Shepard ogni tanto azionava i thrusters del MAKO per togliersi dagli impicci.

- Oh, sì!!!! Tantissimo, Vakarian! Prova a essere confinato in una dannata infermeria per quasi una settimana e poi ne riparliamo.- constatò Shepard, annuendo. Cercando di coprire il male alla spalla più che poteva, ma fu costretta a fermarsi dopo aver messo fuori uso entrambe le torrette sulla struttura della base. D'altronde erano arrivati sul secondo obiettivo.

Nella prima avevano incontrato resistenza da parte dei droni da combattimento, erano riusciti a uscirne senza un graffio grazie alla loro cooperazione, ma non sapevano cosa avrebbero trovato ora, nella seconda struttura. Dopo aver ripreso fiato, scesero sulla superficie lunare di nuovo, attivando gli stivali magnetici per non ritrovarsi a fluttuare nello spazio, cosa che a Shepard non stava proprio simpatica. Preferiva sempre tenere i piedi ben ancorati a terra, per questo aveva scelto i Marines, ma alla fine nello Spazio c'era finita comunque. Tutti i Marines erano a zero G. Giusto?

E quando entrarono, la situazione era ancora peggiore di quella che avevano trovato nella prima base, droni, e barriere cinetiche, quella dannata IA, perché di IA vera e propria si trattava, stava resistendo accanitamente, era in gioco la sua “sopravvivenza” dopotutto. Loro avrebbero fatto lo stesso a parti invertite.

Un senso di ammirazione pervase Shepard, davanti a quella tenacia, persino un sintetico aveva più motivazioni di lei per continuare a combattere, si abbassò per ricaricare l'arma, controllare gli scudi e dare un po' di tregua al braccio destro, dolorante, che iniziava a farle notare che non era il caso di spingere troppo. Si sporse dalla copertura quel tanto che bastava ad avere un' ottima visuale sul campo di battaglia, e segnalò a Garrus di raggiungerla: il Turian, coperto da Tali, ci mise poco ad esserle accanto.

- Tutto bene, Comandante? Sembra che qualcuno sia fuori allenamento.- scherzò Vakarian, per minimizzare i colpi mancati da Shepard con la pistola, visto che il fucile di precisione era off limits per lei, al momento. Garrus utilizzava il fucile d'assalto, tutti avevano mod per contrastare i sintetici, e aveva sperato che Shepard avesse fatto lo stesso.

- Ridi pure, Garrus.- rispose, stizzita, il Comandante. - Dammi la tua pistola, la mia è surriscaldata accidenti. Vedi quelle casse di plasma? Fateci avvicinare i Droni e poi fatele saltare in aria. Tali,- ordinò Shepard via radio- voglio che ne prendi un paio e li metta contro i loro “fratelli”. Come solo sai fare tu. Muoversi.-

- Subito, Shepard. Prendi questo, Bosh'Tet!- gracchiò la Quarian, prima di tornare ad occuparsi dei sintetici con molto piacere, coperta di nuovo da Garrus.

Hackett si era raccomandato di limitare i danni all'interno delle strutture d'addestramento, ma entrare ed operare chirurgicamente in quel momento era impossibile, e Nadira era stufa di doversi attenere alle regole d'ingaggio, non contro esseri fatti di metallo e circuiti.

O si accontentava, oppure la prossima volta avrebbe fatto meglio a rivolgersi ai Delta. Gli Operativi N5 e N6, costituenti la forza effettiva principali delle Forze Operative Speciali dell'Alleanza, sabotatori, commando, Incursori non ancora graduati N7, Ingegneri e Biotici, principalmente Sentinelle e Ricognitori.

Ma perché inviare loro quando ci si poteva rivolgere al Primo Spettro Umano? L'Ammiraglio avrebbe avuto diversi debiti nei suoi confronti, quando tutto quello sarebbe finito. I suoi, di debiti, li stava ampiamente ripagando, con sangue e sudore, quand'è che Hackett e Anderson avrebbero ripagato i loro? Mai, probabilmente, così si dovette rassegnare a continuare a fare ad entrambi “favori personali”. Per il resto della sua carriera.

- Prendete questo, ammasso di ferraglia che non siete altro!- esclamò Nadira, scaricando addosso alle casse che aveva indicato a Vakarian un intero caricatore, finendo col surriscaldare anche la pistola del Turian, ma il fine giustificò i mezzi e gli ultimi Droni finirono in mille pezzi, e prima che qualcuno di quei pezzi raggiungesse uno di loro tre, la squadra si acquattò dietro ai rispettivi ripari, coprendosi come gli era stato insegnato fare durante il loro addestramento.

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Quando anche l'ultima base era stata ripulita, e l'ultimo nodo dell'IV ribelle abbattuto, il server impazzì all'improvviso e Tali corse a cercare di stabilizzare il tutto, restando turbata dalla serie di codici binari che apparvero sullo schermo, prima che tutto si spegnesse, con il rumore tipico di un terminale che si spegneva da solo per non più riaccendersi.

Nadira, si avvicinò alla Quarian, vedendola ferma a guardare immobile lo schermo davanti a lei, avendo anche sentito quel rumore.

- Rapporto.- richiese Shepard, per scuotere la giovane meccanico Quarian, ed avere un rapporto sulla situazione. Di fronte al silenzio della giovane, il Comandante insistette.- Tali, per l'amor del cielo, mi vuoi dire che cosa è appena successo?!- esclamò, preoccupata.

Dopo qualche secondo, Tali finalmente rispose.- Shepard, l'IV....- esordì, esitando la Quarian.- l'IV ha appena inviato un messaggio.- spiegò Tali indicando lo schermo, con le dita tremanti.

- Un messaggio?- chiese stupita e, al tempo stesso, sentendosi un lungo brivido correrle lungo la schiena, impaurita il Comandante. - Che genere di messaggio, Tali?-

- Un messaggio, anzi no....una richiesta d'aiuto, Shepard.- rispose, secca, la Quarian.- Una richiesta d'aiuto in codice binario. Shepard, una IV non farebbe mai una cosa del genere. L'Alleanza ha sottostimato il pericolo. Questa era un IA vera e propria.-

Garrus e Shepard si guardarono.- Pensi quello che sto pensando anch'io, Garrus?- il Turian annuì, muovendo le mandibole in un modo che Nadira aveva visto fare a Nihlus, la prima volta che avevano osservato sullo schermo la nave di Saren. Anche Vakarian era preoccupato, e aveva capto di che livello era la minaccia che avevano appena debellato.- Riesci a rintracciare, a chi è stato inviato quel messaggio, Tali?-

- No, Shepard, potrebbe essere arrivato a chiunque e avrei bisogno di tecnologia apposita per farlo. E adesso non l'abbiamo a portata di mano.- constatò, sconsolata, la giovane meccanico Quarian, scuotendo la testa.

- D'accordo, lasciamo che se ne occupi l'Alleanza. Qui abbiamo finito. Ottimo lavoro.- esclamò Shepard battendo le mani sulle spalle di entrambi i suoi compagni d'arme, invitandoli ad uscire dall'edificio, lasciandosi alle spalle piccoli incendi, che stavano venendo domati dal sistema antincendio della base, e pezzi di Drone da combattimento sparsi dappertutto, insieme ai nodi distrutti.

Mentre risalivano sul MAKO, Shepard indugiò ad osservare la Terra: nell'Emisfero australe era notte, si vedeva chiaramente l'Europa, la Penisola Italiana e Balcanica e uno scampolo di Nord America.

Comprese di avere sbagliato il suo giudizio. Aveva qualcosa per cui combattere, dopotutto. E quel qualcosa era davanti ai suoi occhi. E nel suo cuore.

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Lo scienziato spalancò gli occhi quando vide quell'”HELP”, scritto in codice binario, apparirgli davanti agli occhi, spuntato da chissà dove sul suo terminale, mentre stava ricercando un modo per far funzionare la sua ricerca, ricerca che aveva assorbito tutto il suo tempo negli ultimi anni.

Si mise immediatamente a a rintracciare la provenienza di quel segnale e di quella richiesta d'aiuto, dopotutto aveva a disposizione i migliori strumenti informatici, l'attrezzatura era più tecnologicamente avanzata di qualsiasi altro laboratorio sulla Terra o nelle colonie. E aveva tutti i fondi che desiderava per farlo.

Era ancora preso dall'eccitazione di aver ricevuto quella richiesta d'aiuto che non si accorse della donna alle sue spalle.

- Che cosa sta succedendo qui?- trasalì, nell'udire quell'accento australiano marcato, freddo, glaciale come i ghiacci dell'Antartide. Si voltò, incontrando uno sguardo altrettanto glaciale. E perfetto.

- Qualcuno ha inviato una richiesta d'aiuto, in codice binario. Sto cercando di rintracciare l'origine della richiesta, dovrei avere l'esito della ricerca fra qualche secondo, signora.- spiegò lo scienziato, mentre i numeri scorrevano e i vari satelliti, portali, si collegavano tra di loro nella proiezione olografica a fianco. Al completamento della ricerca, la donna prese, senza nemmeno chiederli, i dati che lo scienziato aveva trovato, portandoli immediatamente a chi di dovere.

Il soggetto in questione era seduto su una sedia, fumava, e dietro di lui un sole si stagliava al di là vetro. Si girò quando udì i tacchi della donna risuonare sul pavimento, passi eleganti e decisi.

- Ci sono novità.- Non era una domanda, ma un affermazione. La donna caricò i dati sul terminale dell'uomo, il quale li analizzò rapidamente, accendendosi poi un'altra sigaretta e piegando le labbra in un sorriso compiaciuto. - Recuperate il nostro amico sulla Luna, e portatelo qui. Credo che stia per iniziare una proficua collaborazione.- espose l'uomo tirando una nuova boccata di fumo.

- E riguardo al Comandante Shepard? Che cosa dobbiamo fare?- chiese la donna, dopo aver digitato alcune cose sul suo Factotum.

- Lasciatela fare. In questo momento abbiamo faccende più urgenti di cui occuparci. Pensate a Kahoku, piuttosto. Trovatelo e fategli capire che non deve ficcare il naso in cose che non lo riguardano..- rispose l'uomo.- Tenetemi informato sui suoi progressi.-

E con quello, rimettendosi a fumare e ad osservare la donna mentre usciva, lascivo, concluse la conversazione.

 

 

   
 
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