[the Pregnant Babe and the Junkie]
Le mani tremavano e gli occhi bruciavano mentre cercava di reprimere la nausea guardando le onde infrangersi sugli scogli.
Aveva dato a Locke – all’isola – la sua unica scorta di eroina e in cambio aveva riavuto la sua preziosa chitarra, le notti trascorse a suonare, le dita che scorrevano abili sulle corde, le orecchie piene di You all everybody e tutto ciò che potesse alleviare i sintomi dell’astinenza, eppure c’erano momenti in cui pensava che mettere fine alla sua dipendenza in maniera così netta valesse di più, che non fosse stato ricambiato abbastanza.
Era un pensiero egoista, certamente dettato dall’astinenza, e forse Charlie non si sarebbe mai del tutto ricreduto se non avesse scoperto un altro tipo di droga, una scorta inesauribile che provocava una dipendenza uguale a quella dell’eroina, ma senza alcun dolore: gli occhi grandi e azzurri di Claire riuscivano a incatenarlo come se al mondo non esistesse nient’altro da guardare. A volte si ritrovava a fissarla per ore intere e si destava solo quando lei sorrideva, le guance appena imporporate e nessun bisogno di chiedere «Cosa c’è?» perché conoscevano entrambi la risposta.
La sua priorità era stata la droga. E ora la sua droga era Claire.
«Ho composto una canzone per testa di rapa».
«Aaron!», lo corresse lei, alterata, cullando il piccolo tra le braccia nel vano tentativo di calmarlo. Non potevano mica chiamare sempre Sawyer per farlo smettere di piangere! Charlie rise e prese a suonare la melodia su cui si esercitava da un paio di giorni. Sembrava una ninna nanna, ma aveva più ritmo: era pur sempre una rockstar, lui.
Claire osservava incantata i movimenti del ragazzo che, a occhiate intenerite indirizzate al piccolo, alternava sguardi languidi e profondi solo per lei, come a voler sottolineare che non stava suonando soltanto per Aaron, che si era affezionato a lui perché amava lei e non il contrario.
Il neonato smise improvvisamente di piangere, Charlie sorrise compiaciuto e Claire pensò che, se un giorno fossero andati via dall’isola e lui ne avesse avuto voglia, sarebbe stato bello svegliarsi al mattino nello stesso letto, cominciare la giornata tra una tazza di cereali e un bacio, avvertire le fan dei Drive Shaft che lei era la ragazza di Charlie Pace, l’anima della band, ma soprattutto occuparsi insieme di Aaron – come una vera famiglia.
Suo figlio sarebbe sempre stato la sua priorità. E Charlie era ciò che più somigliava a un padre per lui – oltre all’unico ragazzo in grado di farle provare l’amore spettacolare.
Note dell'autrice:
Torno a scrivere dopo quasi un anno ed è come rinascere *___* pensavo di aver perso la voglia, invece dovevo solo trovare quel qualcosa che mi facesse tornare l'ispirazione. L'ex drogato e la ragazza madre: come si fa a non amarli? ♥ Piccolo chiarimento:
"come a voler sottolineare che non stava suonando soltanto per Aaron, che si era affezionato a lui perché amava lei e non il contrario" fa riferimento a quando Charlie dice a Claire che lei gli piace e lei pensa di piacergli solo perché è incinta, ma non è così. Spero che tutto il resto sia chiaro.
Sarà una raccolta breve, credo. So che non è un fandom molto frequentato, ma se questa prima flashfic vi è piaciuta, gradirei sapere brevemente la vostra opinione. Grazie a tutti coloro che leggeranno e commenteranno!
Soly Dea