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Autore: SaraRocker    06/07/2014    5 recensioni
Dopo la seconda guerra magica, il trio dei miracoli tornerà ad Hogwarts. Sembra improvvisamente giunto il tempo per potere finalmente sguazzare nella pace creatasi, ma Hermione non ci riesce. C'è qualcosa che la segue, una luce misteriosa, una persona che le manca come l'aria.
Estratto cap.3
"Fred, cosa è successo?" gli domandò infine Hermione, squadrandolo con attenzione. Indossava gli abiti dell'ultima volta, quando era morto. Eppure, era completamente diverso dal corpo privo di vita che aveva visto: il suo volto era pulito, quasi brillante. Non vi era più alcuna ruga di espressione, per quanto piccole ed appena accennate fossero state.
Lui deglutì a vuoto, sedendosi di fronte a lei e ragionando su quale fosse il modo migliore per rispondere. Infine, accennando un sorriso amaro, parlò.
"Sono morto, suppongo."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Love Until We Bleed.


 
Capitolo 5.



























Si sarebbero incontrati fuori dall'ufficio della preside, come ogni altra sera. Hermione avrebbe atteso pazientemente che il rampollo di casa Malfoy si presentasse -ovviamente in ritardo come sempre-, e lo avrebbe fatto insieme a Fred. Il fantasma del ragazzo aveva infatti trascorso l'intera giornata con la brillante strega: Hermione gli aveva rivelato di non essere riuscita a trovare molto in biblioteca riguardo i possibili motivi per cui Fred fosse rimasto intrappolato nella dimensione dei vivi, ma la questione non aveva allarmato più di tanto il ragazzo. Il defunto Weasley non scalpitava di gioia all'idea di dovere abbandonare la Terra per dirigersi verso un aldilà spaventosamente ignoto. Il più grande desiderio del rosso era, per il momento, di potere nuovamente parlare con i propri fratelli.Voleva prendere in giro Ron -magari rinfacciandogli di non essere riuscito a conquistare Herm-, abbracciare Ginny,  ridere con George, e... Beh, gli mancavano tutti.

Dopo una lunghissima mezz'ora di silenziosa attesa, dei passi lenti e cadenzati iniziarono a farsi strada per il vasto corridoio. La ragazza storse immediatamente il naso. Possibile che riuscisse a riconoscere persino l'andatura del furetto? Probabilmente aveva sviluppato una sorta di radar capta purosangue.
Al suo fianco, Fred si sentì improvvisamente agitato. Da un lato era emozionato: se Malfoy lo avesse visto -per quanto il rosso potesse detestarlo- si sarebbe sentito decisamente meno solo. Ma dall'altro lato un dubbio si stava lentamente spandendo nella sua mente, facendolo quasi tremare. Prima di Hermione, nessuno era stato in grado di vederlo. Lei era ancora la sola a riuscire a comunicarci, oppure, ora che lei ce l'aveva fatta, Fred sarebbe stato visibile a tutti?

Una volta vicino ad Hermione, Malfoy arrestò il proprio passo. La ragazza lo osservava con trepidazione, come in attesa che lui facesse qualcosa. Il biondo non capì.
"Sei impazzita ancora di più?" la schernì spazientito, passandosi una mano tra i capelli biondi, quasi bianchi. La strega non trovò parole per rispondere, mentre con la coda dell'occhio sbirciava al proprio fianco. Fred era ancora lì, lei lo vedeva. Si trovava esattamente alla sua destra, in piedi, irrigidito di fronte l'improvvisa certezza di non potere essere visto.
"Beh, se non vuoi parlare tanto meglio. Andiamo?" tornò a parlare Malfoy, stanco della situazione andata a crearsi. Hermione annuì confusa, la fronte corrugata e le labbra schiuse. Mentre Malfoy si faceva strada, anticipandola, la ragazza si rivolse a Fred. L'espressione del rosso si era d'improvviso fatta vacua, distante, spezzata. Allungò una mano per sfiorarlo, e constatò con sollievo che, neppure quella volta, essa lo attraversò. Gli accarezzò mortificata la spalla, mentre il rosso tornava al presente, scrollandosi i pensieri troppo cupi di dosso. Le sorrise falsamente, con gli occhi lucidi di lacrime non versate, e poi si incamminarono.

Malfoy non poteva vedere Fred. Per Hermione, invece, il rosso era un presenza così palese da potere accecare.







Il resto della ronda proseguì quasi sempre avvolto dal silenzio. Solo in rare volte Malfoy le aveva rivolto la parola, soprattutto per domandarle di controllare una determinata aula o corridoio. Fred le aveva camminato al fianco, non osando dire nulla. 
Una volta giunta l'ora per Hermione e Draco di dividersi, il defunto Weasley era già scomparso, probabilmente andato a nascondersi in chissà-che ala del castello, alla ricerca di una qualche sconosciuta ragione per cui quasi tutto il mondo sembrava non volerlo vedere. Non aveva fatto nulla di male nella sua vita perchè l'Ade potesse dargli una pena tanto odiosa da scontare. Forse aveva fatto qualche dispetto, rifilato pasticche vomitose a buona parte del corpo studentesco e tentato di fare esplodere in un mare di fuochi d'artificio la Umbridge, ma non erano peccati che potessero meritare un simile dolore.
Nonostante tutto, però, qualcosa lo consolava. Era una speranza piccola, ma certa. Hermione non si sarebbe mai arresa. Lo avrebbe aiutato nonostante tutto. Perchè lei era incredibile.







"Io ho visto Fred."
Correndo a perdifiato, Hermione Granger, si era diretta in sala grande proprio la mattina successiva a quell'orribile rivelazione: apparentemente, nessuno oltre lei poteva vedere il fantasma di Fred Weasley. Aveva detto quella breve frase con sguardo severo, osservando attentamente Ronald, Harry e Ginny che stavano facendo colazione di fronte a lei. I tre si era voltati sorpresi, ed avevano a lungo studiato l'espressione determinata della riccia.
Ginny non riusciva a parlare. La gola era colma di singhiozzi strozzati e lacrime represse, mentre Ron si limitava ad osservarla muto. Infine, fu il ragazzino sopravvissuto a trovare il coraggio per parlare, meno intaccato dal dolore rispetto ai due fratelli.
"Hermione, cosa intendi? L-Lo hai sognato o-" "No, Harry James Potter!" lo interruppe la grifondoro, alzando la voce. Si sentiva stanca, spossata all'idea di essere considerata una pazza da tutti. Fred c'era, lei lo avedeva, poteva toccarlo e sentirlo. Erano gli altri che, per qualche inspiegabile motivo, non riuscivano a stabilire un contatto con il fantasma.
"Io l'ho visto. C-Ci ho parlato." proseguì la ragazza, mordendosi il labbro inferiore "Era lui! Lui era la luce."
L'eroe del mondo magico si sistemò gli occhiali dalla buffa montatura rotonda, mentre assimilava quelle parole. Si voltò prima a destra -verso Ron- e poi a sinistra -dove sedeva Ginny-. I due non parlavano, travolti da quel dolore.
"Herm, è impossibile." mormorò quindi con pacatezza Harry, facendo irrigidire la riccia. Il suo migliore amico, quello a cui aveva salvato la vita per sette, lunghissimi anni, non le credeva. Corrugò la fronte, per poi tornare a parlare.
"I-Io ve lo giuro!" esclamò Hermione, cercando lo sguardo comprensivo dei due Weasley a tavola. Non lo trovò "Lui è intrappolato nella nostra dimensione! Lui-" la ragazza si interruppe, facendo disperdere la propria voce all'aria. Esattamente di fronte a lei, alle spalle dei tre amici, era apparso proprio Fred. La osservava con un'espressione arrendevole ma grata, un accenno di sorriso in quelle labbra gentili, ma pungenti. Gli occhi umidi che, abbassandosi, andavano ad osservare i fratelli che non riuscivano a vederlo.
"Herm, abbiamo visto tutti il suo corpo senza vita." mormorò Ronald.

Era la scena più straziante a cui Hermione avesse mai assistito.

Avrebbe voluto gridare contro Fred. Gli avrebbe voluto dire di urlare, di farsi sentire come aveva già tentato più volte di fare. Eppure, rimase in silenzio a contemplarlo mentre si chinava, raggiungendo l'altezza della piccola Ginny. Le diede un bacio sulla fronte, un tocco gentile e colmo di amore, ma lei non lo avvertì. La giovane Weasley continuava a guardare Hermione che, in lacrime, non poteva accettare che stesse accadendo una cosa del genere.
Una volta datele quel dolce bacio, Fred si accostò a Ron. Lo osservò qualche istante con un sorriso leggero, per poi poggiargli una mano sul capo ed accarezzarlo leggermente, facendo per disordinargli i capelli. Quando era ancora vivo, Fred lo faceva sempre a Ronald, infastidendolo. Lo prendeva in giro, rideva e poi litigavano. Era bellissimo, ricordò Hermione, avvertendo la mancanza di quell'atmosfera. Quella che si avvertiva alla Tana.
Ronald non si rese conto del buffetto da parte del fratello, e continuò ad osservare la riccia che restava in piedi di fronte ai tre. La vide mordersi il labbro per evitare di singhiozzare, mentre delle lacrime le solcavano silenziosamente le guance eleganti e lisce.

Era orribile. Fred che cercava un appiglio a cui aggrapparsi, e nessuno in grado di concederglielo. Sì, forse c'era lei, ma Hermione non valeva neppure un quarto di quanto avrebbero potuto significare Ronald, Parcy, Ginny, George...
Lei non era sua sorella. Lei era malapena un'amica.

"Vi voglio davvero molto bene." sussurrò infine Fred all'orecchio di Ginny, sorridendo leggermente. La sorella non udì nulla. Hermione sentì le gambe tremarle, ed immediatamente corse fuori dalla Sala Grande, i singhiozzi ormai sull'orlo di farla crollare.




















 
Ehm... Boh, buongiorno a tutti! Come vedete, è arrivato anche il quinto capitolo!

Vi ho emozoinatini ini ini almeno un pochettino ino ino? (ditemi di sì, pleeeeeeaaase ahah)

Beh, fatemi sapere che ne pensate, eeee ora vado :') Mi sono appena svegliata ed è quasi ora di pranzo D: Ciaooo!
  
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