Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: AymlerShaunCampbell    06/07/2014    6 recensioni
Crackfic ambientata nella terza stagione dopo il ritorno da Neverland.
Allarmati dal repentino cambio di comportamento di Hook, i Charmings decidono di rivolgersi alle figure magiche più potenti della città. Una nuova, bizzarra maledizione si sta abbattendo su Storybrooke, trascinandone gli abitanti in una spirale di assurdi eventi...
Disclaimer: Non possiedo né il telefilm, né i personaggi, ecc.. Elementi femslash (principalmente SwanQueen) e non solo, siete avvisat*!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Altra domenica altro giro! Si ringrazia Tarja per i consigli musicali e in generale tutte voi per il supporto e le recensioni.
Buona lettura!
Aym

________________________________________________________


“Silenzio!” sbraitò Blue massaggiandosi le tempie. L'ultima cosa di cui avrebbe avuto bisogno in quel momento era un consiglio di guerra straordinario, ma la popolazione doveva essere avvisata.
Il fatto che un trio d'orchi si fosse materializzato ad inizio riunione nel cortile della stazione di polizia proprio mentre gli ospiti stavano arrivando non aveva di certo calmato gli animi.
Fortunatamente i tre orchi giacevano li dov'erano apparsi, colpiti da una folla inferocita ed impaziente che non aveva esitato ad abbatterli senza troppi complimenti. Del più grosso dei tre era rimasto un mucchietto di frattaglie carbonizzate, uno era praticamente diventato un puntaspilli, a giudicare dal quantitativo imbarazzante di frecce, dardi e proiettili che l'avevano steso mentre sul terzo erano ben visibili segni di graffi lupeschi e l'impronta di un tacco.
Cittadini terrorizzati ed arrabbiati, come se non bastasse avere Cora a piede libero in città.. aveva pensato Blue.
Gettò l'occhio verso Glass che scriveva in fondo alla sala, poi si costrinse a procedere. Questa parvenza di democrazia e gli aggiornamenti pilotati di Glass aiutavano a tenere sotto controllo i cittadini e permettevano a lei ed al bizzarro team di affrontare i vari pericoli che in questo periodo sembravano non finire mai.
Il boato si affievolì pian piano e Blue ricominciò il discorso, informando i presenti di aver trovato una soluzione temporanea per bloccare i portali e del fatto che Cora Mills si trovasse, viva ed al momento nascosta, in città. La notizia zittì definitivamente la sala.
Una soluzione per trovarla e neutralizzarla non era ancora stata trovata, inoltre non era il caso di condividere i piani con il rischio che la strega ne venisse a conoscenza. Al momento ogni proposta per eliminare la minaccia era stata tristemente bocciata.
“Ora, per quanto riguarda la maledizione delle gravidanze..” Blue gettò un'occhiata all'amica Snow, vedendola irrigidirsi. Sospirò. Col senno di poi l'avrebbe perdonata e capita, ma ora era necessario omettere parte della verità Mi dispiace, amica mia..
“Abbiamo motivo di credere che non sia dovuto al fatto che i due partner abbiano avuto contatti intimi..” proseguì la fata, senza staccare gli occhi dalla sua protetta. Il sollievo di Snow fu breve “..abbiamo invece la conferma che i due devono dividere il Vero Amore.”
La fata lasciò che la notizia si diffondesse nell'aria e si preparò mentalmente al tonfo dell'amica che sveniva, ma non lo udì. Si sentì invece, distintamente, il sonoro ceffone che Snow mollò al marito, prima di uscire dalla stazione di polizia. Nessuno disse nulla o tentò di fermarla, erano tutti troppo scossi.
Blue fece cenno ad Emma, ancora turbata dalla reazione della madre, di avvicinarsi al microfono. La fata era più che lieta di lasciare alla salvatrice il comando ed andò ad accomodarsi tra le consorelle.
“Anche se i motivi ci sono ancora oscuri” iniziò la bionda “Sappiamo che almeno la maledizione delle gravidanze è stata lanciata da Cora. So che per molti di voi questa è una splendida occasione per mettere su famiglia, ma non dimenticate che Cora non ha avuto intenzioni benevole finora ed è necessario fermarla.”
Un mormorio di assenso si levò dalla folla.
“La ricerca sugli incantesimi sta dando i suoi frutti e stiamo elaborando una contromaledizione, anche se ci vorrà tempo. Nel mentre, io e Regina ci occuperemo della chiusura dei portali. Prima di uscire per cortesia prendete qualche volantino e distribuitelo agli altri cittadini, ci servono informazioni da chiunque possa aver visto Cora, ma mi raccomando non affrontatela!” disse Emma, seria. Pescando un foglietto dalla tasca si girò un momento verso la sua famiglia, osservandoli stancamente. David e Hook si guardavano di sottecchi, imbarazzati, mentre Henry era tra le braccia di una Regina terrea ed apatica. Emma abbozzò un sorriso, ma nemmeno l'allegria della bionda sembrò migliorare l'umore della mora.
Emma sospirò ed estratto il foglietto dalla tasca si accinse a terminare il consiglio.
“Il consiglio è terminato, prima di andare vi ricordiamo che questo meeting è stato sponsorizzato da Dr Archie Hopper studio di consulenza psicologica e dalla Farmacia Eolo et. Ci.” la bionda sollevò un sopracciglio nella direzione di Blue, che si limitò a sollevare le spalle.
“Vi ricordo inoltre che per qualsiasi segnalazione potete rivolgervi al call center delle fate.”
Nessuno commentò e la stanza si svuotò rapidamente. Le domande erano tante ma le notizie anche di più e tutti si sentivano stanchi e confusi.
“Vado a vedere come sta tua madre.” si accomiatò Blue poggiando delicatamente la mano sulla spalla della Sceriffa, che sorrise debolmente “Credo che.. anche a qualcun altro potrebbe far piacere la tua comprensione”, disse indicando Regina con un cenno del capo, poi uscì.
La stazione di polizia era ritornata nel silenzio, Henry che si rifiutava di lasciare le braccia di Regina, non l'aveva mai vista così e si sentiva pervaso dalla tristezza.
Emma mandò rapidamente un messaggio alla madre per darle il proprio supporto, poi si avvicinò alla sua famiglia.
Famiglia.. che strana sensazione. È questo che si prova ad averne una? Pensò la bionda.
Ultimamente sentiva molto più in famiglia con Regina ed Henry che non con i suoi genitori. Sospirò.
“Ora che.. che si fa?” chiese debolmente Henry, guardando speranzoso la mamma bionda.
“Quello che facciamo di solito quando c'è un problema“ rispose Emma chinandosi verso i due “Uniamo le forze e lo risolviamo!”
Madre e figlio scivolarono dolcemente tra le braccia della bionda, stringendola forte.

________________________________________________________

Nonostante il pericolo imminente, i litigi e la confusione della giornata, la serata era stata stupenda.
Il cibo squisito, come sempre. Henry si era comportato in maniera impeccabile, facendo i compiti mentre Emma e Regina lanciavano un incantesimo di protezione su Villa Mills, poi aiutando le due a sparecchiare dopo cena. Le madri gli avevano perfino concesso di chiamare Grace per augurarle la buonanotte, evitando accuratamente di farsi passare Spencer, che anche da gravido non perdeva occasione di infastidire il prossimo.
Il piccolo era poi stato mandato a letto e due premurose madri gli avevano rimboccato le coperte e letto una storia. Dato che di favole ne vivevano già abbastanza, le due genitrici avevano deciso di comune accordo che da quel momento in avanti avrebbero letto al piccolo dei libri di avventura, che non fossero infarciti da storie di amici e parenti.
“Giuro che se leggo un'altra storia su mia madre vomito!” aveva detto la bionda.
“Siamo in due, mia cara.” aveva risposto la mora, annuendo.
La bionda aveva allora estratto dalla borsa di Henry alcuni libri che aveva portato con se, nella speranza che la mora approvasse la scelta. Contrariamente a quanto si aspettava Emma, Regina era sembrata sorpresa ed aveva acconsentito. Fu così che Emma e Regina, sedute sul letto di Henry, si trovarono ad ascoltare il figlio che leggeva ad entrambe le gesta di Frodo & Co.
“Quindi tecnicamente è un nano.” disse Regina, convinta di avere finalmente capito.
“Ma no mamma, è un hobbit. È basso come un nano ma in più ha i piedi giganti. E nasce come gli umani, non dalle uova come i nani.” sospirò Henry.
“Aspetta un momento, i nani escono dalle uova?” chiese Emma, esterrefatta.
“Signorina Swan, dopo tutto questo tempo si dovrebbe essere fatta una discreta cultura sulla Foresta Incantata, possibile che non abbia un minimo di curiosità per la sua terra natia?” sbuffò irritata Regina, tentando nel contempo di immaginarsi Leroy con i piedi enormi.
“Perché dovrei chiedere ai miei come nascono i nani? Credevo fosse scontato!” borbottò la Swan.
“Mamma ha ragione Ma', dovresti studiare di più. Così sapresti anche come abbattere i nemici senza pistola, come fanno i nonni e Mulan.” annuì Henry, passando alla pagina successiva.
“E basta con sta storia del drago!” disse Emma alzando gli occhi al cielo. Henry e Regina si scambiarono un'occhiata divertita e ridacchiarono.
“Mamma, ma chi le depone le uova di nano?” chiese d'improvviso Henry.
Le due madri si guardarono con la complicità che solo una coppia di genitori può avere.
Emma sfilò delicatamente il libro dalle mani di Henry, vi mise il segnalibro ed appoggiò il tomo sul comodino, mentre Regina rimboccava le coperte del figlio.
“È ora che tu dorma, è tardi.” dissero in coro le due mamme, baciando il bambino sulla fronte.
Henry sbuffò. Quando quelle due si mettevano d'accordo non c'era nulla da fare, e poi aveva sonno. Peccato però. Avrebbe tanto voluto sapere chi deponeva le uova dei nani e soprattutto se Frodo avrebbe accettato la proposta di Gandalf di andare a Gran Burrone.

La porta della stanza di Henry si era appena chiusa, le due donne erano scese al piano di sotto e si stavano accomiatando di malavoglia.
“Posso offrirti del sidro prima che te ne vada?” chiese Regina.
Cielo, sembro una scolaretta! Regina Mills, cos'è quel tono sommesso? Datti un contegno, è solo Emma Swan!
“Ma come, la sindachessa che incita la sceriffa all'alcolismo?” scherzò Emma fingendosi oltraggiata e portandosi una mano al petto con gesto teatrale.
“Signorina Swan, le ho offerto un bicchiere di sidro, non una botte!” sorrise Regina sollevando gli occhi al cielo.
“Signorina Swan? Non eravamo passate a darci del tu?” disse Emma scuotendo la testa e seguendo la Mills in salotto.
“Bene.. Emma. Se non ti dovessi reggere in piedi dopo un intero bicchiere di sidro la stanza degli ospiti è a disposizione. Non sia mai che il nostro sceriffo esca ubriaca dalla casa del sindaco e si metta alla guida.” la mora sorrise malefica sbirciando la Swan da sopra una spalla mentre preparava i due bicchieri. Notò con piacere che la bionda era arrossita.
Perché deve sempre fare così.. un momento prima è un ghiacciolo e l'attimo dopo è.. pensò la Swan, accettando il bicchiere offertole e sedendosi di fronte alla bruna.
Chissà cosa pensa in quella testolina bionda.. Perché non voglio che se ne vada? Regina la guardava di sottecchi sorseggiando il suo sidro.
Le due bevvero in silenzio i loro sidri, scambiandosi qualche timida occhiata e distogliendo immediatamente lo sguardo, l'atmosfera resasi inspiegabilmente pesante. Poi Emma si decise a rompere il silenzio.
“Regina.. la troveremo.” disse sporgendosi in avanti eposando una mano su quella della mora. Sorprendentemente, quest'ultima non solo non si ritrasse, ma mosse delicatamente la mano quel tanto che bastava per intrecciare le dita con le sue. Sorrise tristemente alla bionda.
“E come?” sospirò Regina.
“Sicuramente vorrà gustarsi lo spettacolo del caos che ha creato. Con il salto del portale ha involontariamente creato più danni di quanti avesse preventivato. E vorrà vederti. E vedere Henry.” disse Emma, per nulla contenta all'idea.
“Non possiamo permetterglielo, è pericolosa!” Regina quasi strillò, il solitamente ferreo autocontrollo sparito in un istante all'idea che il figlio potesse essere in pericolo.
“Glielo impedirò. Non ho intenzione di darle occasione di fare male ad Henry. O a te.” disse Emma, il tono serio ed insindacabile.
Regina la guardò di nuovo, un sentimento quasi dimenticato che le avvolgeva lentamente il cuore. Scosse la testa, non era il momento di pensare a queste cose.
“E cosa conti di fare? Quando la troviamo, intendo.” chiese Regina, tentando di schiodare gli occhi da quelli della bionda.
“Penserò a qualcosa. Penseremo a qualcosa. Domani dopo aver neutralizzato i portali dobbiamo elaborare un piano con Blue e Gold, ricordi?” disse Emma. Regina annuì sorridendo flebilmente senza staccare gli occhi da quelli di Emma, le dita sempre intrecciate alle sue.
“La fermeremo, Regina. Dovessimo lanciarle tutti gli incantesimi di tutti i libri di Storybrooke. Dovessi usare tutti gli artigli di Ruby, i dardi di Granny, le frecce di Snow.” continuò la bionda “Dovessi usare tutti i proiettili della mia pistola.” aggiunse poi strizzando l'occhio alla bruna, che scoppiò a ridere.
“Le giuro, signorina Swan, se la vedo ancora sparare ad un orco..”
“Emma! Mi chiamo Emma!”
“Emma. Non osare sparare ad altre creature magiche, mia madre inclusa. Usa la tua magia, piuttosto.” sorrise Regina.
“Non credo sia ancora affidabile..” disse Emma imbarazzata “Però potremmo usare la nostra magia.. si insomma, f-fare m-magia assieme.” continuò balbettando e guardandosi i piedi.
Regina arrossì di nuovo.
“Certo, c-credo.. mi sembra un'ottima idea.” balbettò di rimando.
“Blue suggeriva di prenderla prigioniera.. E di non coinvolgere Snow nella cattura, visti i precedenti.” sussurrò Emma, l'argomento delicato la metteva decisamente a disagio.
“Mi duole concordare con quell'irritante bigotta turchina ma credo abbia ragione. Anche se dubitò che mia madre si farà prendere da viva.” rispose fredda Regina.
“Faremo comunque il possibile perché non si faccia male nessuno. E dobbiamo ancora capire come ha fatto a sopravvivere con quello che è successo al suo cuore..” Emma strinse la mano della sindachessa e prese a carezzarne distrattamente il dorso con il pollice.
Regina si schiarì la gola, paonazza.
“Appena sistemato il problema dei portali penseremo a capire anche a questo. Snow non si è nemmeno ricordata di questa cosa..” disse Regina, cercando di non soccombere all'effetto che le carezze della bionda stavano avendo su di lei.
“La notizia di David e Hook l'ha sconvolta più di tutto, non credo ci abbia pensato, ancora.” sospirò Emma.
“Mi spiace che tu abbia dovuto mentirle..” rispose sinceramente Regina.
“Hook è troppo fragile ora per sapere che il bambino non è suo e se dovesse succedere qualcosa al piccolo Snow e David ne morirebbero, per ora è meglio così. E non potevamo certo tacere la causa scatenante della maledizione agli altri...” disse Emma, scivolando nella propria mente. Regina la lasciò pensare, ritrovandosi anch'essa a vagare tra i propri pensieri.
Le elucubrazioni delle due vennero interrotti dagli urli di una capra.
“BAAAAAAAAAAAH. BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH.”
Ci fu un altro breve momento di silenzio, poi Regina scoppiò a ridere, coprendosi la bocca con la mano libera.
“Signorina Sw.. Emma. Devi farti riconoscere sempre, eh?” la rimbeccò bonariamente, continuando a ridere. Emma le rivolse uno sguardo fintamente offeso poi sfilò la mano da quella di Regina e riportò l'attenzione sul cellulare e il suo viso s'incupì mentre leggeva il messaggio appena ricevuto.
Regina poteva avvertire la tensione e lo stress che avevano nuovamente invaso la mente della bionda.
“Devo.. Devo andare.” disse Emma, alzandosi. Poi mostrò a Regina il cellulare. Un messaggio, semplice e tombale, da parte di Snow.
Dobbiamo parlare. Torna a casa.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: AymlerShaunCampbell