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Autore: MetalheadLikeYou    06/07/2014    1 recensioni
Chi mai avrebbe voluto una bambina di nome "Inferno"?
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Con il passare del tempo io, Ville e Alexi diventammo dei buonissimi amici, tanto che ci soprannominarono il Trio.
Allu era più chiacchierone, ti scaldava il cuore e ti trascinava con se in tutto e per tutto, mentre Ville era quello più riflessivo e solitario.
.
Per quanto mi sforzassi di mostrare ed ostentare una forza e un menefreghismo che non possedevo, dentro di me soffrivo.
Stranamente, era come se Ville mi avesse portato via una parte del mio cuore.
***
In questa storia ci saranno anche altri personaggi di altre band finlandesi.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8 




Nei mesi successivi all'incidente, non solo mi rilassai e tranquillizzai moltissimo ma ebbi anche molto tempo per pensare, specie quando uscivo di casa per fare una passeggiata nel parco.
Passai vicino alla torre, trovandola come sempre buia e silenziosa.
Sospirai e prendendo un po di coraggio andai a suonare, aspettando qualche secondo.
Suonai una seconda volta.

"Che ti aspettavi eh?" - mi domandai mentalmente, dandomi anche della stupida.

Sospirai e mi girai, consapevole che tutto era tornato esattamente come prima.
Sentii la porta cigolare e aprirsi, rivelandomi la secca figura del cantante che mi fissava con attenzione.

"Ciao" - dissi sussurrando stupita.

Lo vidi abbassare la testa e spostarsi dalla porta, invitandomi silenziosamente ad entrare in quella casa che con mia felicità non era cambiata di una virgola.
Era come ricordavo.
Stesso odore di legno e menta.
Stessi quadri perfetti quanto malinconici.
Stessi libri sparsi per casa.
Stessi animali impagliati.
L'unica cosa che stonava era l'assenza di luce che, una volta, la rendeva più ospitale e allegra.
Mi sentii a casa e sorrisi a quel pensiero stupido e irrazionale.

"Non è cambiato nulla" - riflettei ad alta voce - "Ti devo ringraziare...".
"Non mi devi nulla" - rispose freddamente.
"Invece si, mi hai salvato la vita e ti ringrazio con tutto il cuore, se non ci fossi stato tu...ora io..non sarei qui" - balbettai appena e come un automa mi accesi una sigaretta, notando che lui fece la stessa identica cosa.
"Sei venuta qui per questo?" - domandò incollando i suoi occhi ai miei, cercando di leggermi dentro come faceva un tempo ed io vacillai per qualche secondo, sapendo che non avrei mai potuto nascondergli nulla.
"No, non solo per questo...Ville...che cosa è successo fra noi?" - domandai seria e con voce ferma.

Lui mi fissò per qualche secondo, rimanendo impassibile come se la mia domanda non gli importasse ne lo riguardasse.
Mi sentii sprofondare e mi sedetti.

"Perchè siamo finiti a questo punto? Perchè mi odi tanto?" - chiesi ancora.
"Vai via" - mi disse, girandosi e avvicinandosi alla scala a chiocciola che portava alle camere, al suo studio privato e alla sua terrazza.

Mi alzai di corsa, afferrandogli un braccio che lui strattonò via mugugnando appena.

"Che hai fatto al braccio?" - domandai tirandogli su la manica e scoprendo il grosso livido che si estendeva
dal gomito fino al polso.

Lui ritrasse il braccio, comprendolo e invitandomi di nuovo ad andarmene.

"No, voglio una risposta".
"Non l'avrai". 
"Me la devi, non puoi trattarmi così...".
"Inferno, va' via!" - mi ripetè di nuovo.
"Ville perchè? Prima mi salvi e poi mi mandi via...avresti potuto lasciarmi li...avr...".

Mi ritrovai in un secondo contro la parete, con le sue braccia che mi intrappolavano in una gabbia e il suo corpo che tremava di rabbia.
I suoi occhi erano scuri, furiosi e sofferenti.
Mi fissava con rancore e tristezza.

"Se mi odi tanto dovevi lasciarmi li" - dissi urlandogli contro, lasciando che i 6 mesi di sofferenza che mi aveva provocato, si riversassero come una tempesta su di lui.

Volevo fargli sentire cosa avessi provato.
Volevo che capisse quanto l'assenza della sua amicizia mi avesse fatto male.

"Ti odio!" - mi rispose con un tono di voce molto alto - "Ti odio, devi andartene".
"Cosa ti ho fatto?" - domandai, era stato lui ad allontanarsi da me, a tagliare i rapporti e a far si che l'unica cosa che condividessimo fosse il silenzio.
"Ti odio!" - ripetè di nuovo, lasciando scivolare lungo la parete la mano sinistra, che prese poi con forza il mio mento - "Vorrei non averti mai conosciuta".
"Perchè?" - domandai trattenendo le lacrime, colpita da quelle sue parole dette con cattiveria.
"Mi hai ammazzato" - rispose questa volta con tono sofferente, gridando un dolore che non comprendevo.

Una strana luce percorse i suoi occhi per un secondo.
Mi ritrovai le sue labbra sulle mie.
Mi morse un labbro con rabbia, facendomi male non solo fisicamente e mossa da un'impeto di rabbia incontrollata feci la stessa cosa sentendo poi il sapore del mio sangue mischiarsi al suo.
Il suo era un bacio strano, rabbioso e allo stesso tempo dolce, freddo ma bollente.
Ripresi il controllo sul mio corpo che per qualche secondo aveva deciso di abbandonare il mio cervello.
Lo spinsi via, fissandolo con attenzione e lasciando che sulla sua guacia pallida si formasse il segno della mia mano.
Uscii da quella torre correndo, scappando via da lui, dai sentimenti contrastanti che stavano attanagliando il mio cuore e dalle mille domande che affolavano la mia mente.



Tornai a casa, chiudendomi dentro e scivolando addosso alla porta, piangendo.
Tirai un pugno al muro, rannicchiandomi e stringendomi le gambe al petto.
Mi aveva baciata.
Mi aveva appena fatto del male.
Mi era piaciuto.
Mi vergognavo di ciò.
Mi sentivo in colpa nei confronti di Alexi.
Mi sentivo una traditrice e volevo sprofondare.
Arrancai fino al bagno, osservando poi il mio viso allo specchio, notando il mio labbro gonfio e rosso.
Ci passai due dita sopra, tremando come le classiche ragazzine innamorate al loro primo bacio e terrorizzata dai mille pensieri chiamai il mio amico.

"Tony ti prego vieni da me" - dissi al telefono, sentendo il suo respiro dall'altra parte farsi veloce.
"Sto arrivando".

Mi lavai la faccia, cercando di nascondre quell'espressione imbarazzata e allarmata che si era formata sul mio volto, arrancando poi in cucina e sedendomi silenziosa.
Sentii la porta aprirsi e richiudersi, la voce del mio amico chiamarmi e la mia, che talmente era  greve e rotta sembrava quella di un'altra persona, dirgli che stavo in cucina.
Spensi la terza sigaretta.
Lo vidi sedersi e fissarmi con attenzione, soffermandosi sul mio labbro su cui avevo deciso di mettere del ghiaccio.

"Sesso violento?" - domandò con una punta di malizia.
"Non è stato Allu" - risposi abbassando la testa.
"Che..? Cosa?".
"Sono andata da Lui...abbiamo credo discusso..mi ha detto che...".
"Hell per favore parla piano, non ti capisco se corri, lui chi?".
"Ville".
La sua espressione cambiò, si fece cupa e attenta - "Che è successo?".
"Volevo ringraziarlo...mi ha detto che mi odia..." - iniziai accendendomi una nuova sigaretta e fissando il mio amico, che silenzioso scosse la testa prendendosela tra le mani - "Ha detto che l'ho ammazzato...mi ha baciata".
"Oh mo Dio!"
"Lo dirò ad Allu".
"Sei sicura?" - domandò prendendomi una mano tra le sue.
"Si, deve saperlo".
"Che cosa hai provato?" - mi chiese dopo qualche minuto di silenzio, riempito solamente dal flebile rumore della cartina della sigaretta che bruciava ad ogni mio tiro.

Portai il mio sguardo vitreo e privo di qualunque emozione al suo, che mi osservava con attenzione per captare ogni mio movimento.

"Non lo so..." - risposi sincera - "Tutti sentimenti contrastanti".
"Lo ami?".
"No, amo Allu" - spiegai con tono fermo, cercando di convincerlo o forse autoconvincermi.

Esattamente come avevo deciso, rivelai la cosa al mio ragazzo che in un primo momento mi osservò senza fiatare poi fece esplodere la sua rabbia, borbottando ad alta voce che avrebbe volentieri ammazzato con le sue mani il secco cantante.
Gli chiesi di lasciar perdere e lui, per tutta risposta mi chiese se avessi provato qualcosa per lui.
Mentii dicendo che mi aveva fatto schifo e di tenere per me lo strano e innaturale piacere che avevo provato quando Ville mi aveva baciata.
Non dovevo assolutamente provare nulla per nessun altro ragazzo che non fosse il mio Alexi.

"Amo te" - dissi sulle sue labbra, che torturarono le mie e marcando bene il suo territorio.
"Tu sei mia, solamente mia" - rispose, prendendomi in braccio e portandoci verso la mia camera.

*

I mesi con Allu diventarono due anni.
Due anni tra alti e bassi.
Due anni fortunati e sfortunati.
Dimenticai o forse, per meglio dire, accantonai la storia del bacio, costringendomi a non pensarci più e vivere la mia felice vita con il mio amato ragazzo.

I Children of Bodom fecero uscire il loro cd, promuovendolo con un lungo tour ed io, incapace di star da sola o impaurita da ciò, li seguii per molte date facendo avanti e indietro, raggiungendoli e tornando poi a casa.
La maggior parte delle serate, terminavano con delle ricche bevute e dei bruttismi e dolorosi dopo sbornia.
Se c'era una cosa che amavo alla follia era vederlo suonare, divertirsi e ridere per ciò che faceva, amavo il suo modo di coinvolgere anche il fan più timido e i gli sguardi che mi lanciava tra una canzone ed un'altra.
Amavo addormentarmi con lui in una città e svegliarmi in un'altra.
Adoravo camminare mano nella mano con lui e scoprire dei posti nuovi, che io non conoscevo.
Mi piaceva ascoltarlo mentre mi raccontava le volte che erano già stati in quei luoghi, parlandomi delle persone che aveva incontrato e di come avevano suonato i ragazzi.
Molto spesso mentre eravamo sul tourbuss, Janne ed Henkka si divertivano a farci degli scherzi, Roope ne rideva divertito e Jaska mi difendeva sempre e comunque.

"Qualcuno dovrà pur difendere questa ragazza dai questi animali" - ripeteva ogni singola volta che io scappavo dalle grinfie dei musicisti e mi rifugiavo o vicino all'autista, Samu, o vicino al batterista che, prendendo le mie difese faceva scappare via i ragazzi.












******
Ciao a tutti.
Eccomi qui, quanti danni e drammi in un solo capitolo, perdonatemi, non lo faccio più....ahahaha :)
Ringrazio come sempre:
Lea_love_Valo: giuro mi sono commossa per il dolce messaggio di posta;
Lilith_s: mi sa che questa volta Ville l'ha fatta grossa ahahah chissà....
Spero che anche questo capitolo vi piaccia e vi ringrazio per la vostra infinita pazienza.
Un bacione e alla prossima.
<3



  
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