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Autore: happine55    06/07/2014    0 recensioni
18 anni, capelli come il fuoco e occhi grigi di tempesta. Un amore per i libri e il mare forte e strano per un'inglese di Bristol.
Spero vi piaccia e che la leggiate in tanti, ci lavoro da un po' e spero piaccia a voi come a me
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partire ogni weekend per la capitale non è male, anche se certe volte è noioso. Non facciamo molto, più che altro stiamo in famiglia, ma ogni tanto mia mamma e mia sorella mi trascinano a fare shopping. Mi trascinano. Sì perché non sono un tipo da vetrine e vestiti. Mi piace vestirmi bene, ma anche stare comoda e Londra per me è fin troppo caotica. Già dall’inizio del viaggio di questo weekend mia sorella ha stressato mamma per farle comprare il suo primo paio di tacchi. Sembra che non veda l’ora, io invece ho dei seri problemi coi tacchi. Possono chiedermi di arrampicarmi su un albero e lo faccio senza problemi, di camminare su una trave larga cinque centimetri e lo faccio, ma i tacchi proprio no. Non riesco a starci in piedi e mi fanno male in punta. Anche se probabilmente mia mamma tenterà ancora una volta di convincermi a comprarne un paio. “comportati da ragazza ogni tanto” mi dice sempre. Mi siedo nei sedili posteriori della macchina perché almeno posso dormire, infatti mi porto sempre coperta e cuscino. Con le cuffie nelle orecchie poi è una meraviglia: non sento le ciance di mia sorella e le repliche spazientite di mia mamma. Ci vogliono più o meno due ore per arrivare a Londra e mio padre abita piuttosto in centro, ciò significa poter fare colazione da starbucks tutte le domeniche. Mia mamma ha una copia di chiavi dell’ appartamento quindi entriamo normalmente. Sono le otto di mattina quindi papà dovrebbe uscire tra mezz’ora per il lavoro, in questo modo quando arriviamo abbiamo sempre un momento per salutarci, ma oggi c’è qualcosa di strano già appena entriamo in garage. C’è una macchina sconosciuta accanto a quella di papà. Una ferrari giallo canarino. Un orrendo pensiero mi si forma in testa. Cerco di scacciarlo via, ma persiste, anzi sembra crescere mano a mano che i numeri sull’ascensore salgono. Al decimo piano, dove c‘è l’appartamento, sembra quasi che voglia uscirmi dal naso. E purtroppo viene tutto confermato. In cucina c’è una donna mora e snella, con indosso solo la maglietta degli Yankees di mio padre. Una maschera di rabbia e disprezzo scende sul volto di mia madre, che non pensa nemmeno alla donna, ma va diretta in camera da letto, dove inizia ad inveire contro mio padre. Quell’uomo al quale ero fiera di somigliare così tanto si è dimostrato un maiale. Uno sporco maiale. Che tradisce la moglie e le figlie mentre queste aspettano solo il sabato per riabbracciarlo. Con gli occhi pieni di lacrime di rabbia prendo mia sorella per le spalle e afferro il borsone di mamma e la nostra valigia. Becks continua a  chiedermi cosa sia successo. Lei non ha visto la donna, lei era ancora sulla soglia dell’ascensore che raccoglieva da terra il contenuto del suo portamonete.

Io: Rebecca, dobbiamo andare. Ti spiegherà tutto mamma dopo ok?
Becks: no dimmelo tu ti prego, ho un idea, ma spero di sbagliarmi
Io: non lo so, ora scendi

UNA SETTIMANA DOPO
Bristol sembra ancora più grigia di quanto non lo sia già normalmente. Fa freddo, molto freddo. Sono seduta sul tetto di casa, sopra l’abbaino che sovrasta la finestra della mia camera. Qui nessuno mi troverà e posso stare un po’ in pace. Nelle mie orecchie le cuffie sparano a tutto volume le mie canzoni preferite. Sono distrutta, non sono triste, sono incazzata nera. Non riesco a dare un perché a tutto quello che è successo e forse è questa la cosa più frustrante di tutte. Scosto con la mano un ciuffo di capelli corvini che mi è sceso sull’occhio. Ho tinto i capelli. Quel rosso che mi piaceva così tanto è diventato il ricordo di una persona alla quale ero così contenta di assomigliare, ma che ora reputo solo un verme. È incredibile come possa cambiare in pochissimo tempo l’opinione riguardo ad una persona. Mamma ha chiesto il divorzio. Ha già contattato un avvocato. Prima con i soldi dello stipendio di mio padre vivevamo agiatamente, ma ora non avremo altro che gli alimenti da lui e mamma è una psicologa. Domani ho un colloquio in un negozio di abbigliamento in centro. Sta iniziando a fare molto freddo e decido di entrare in casa. Mi calo giù dall’abbaino e appoggiando i piedi sul davanzale della finestra entro nella mia stanza. Chiudo la finestra e mi cambio i vestiti, indossando cose più comode per stare in casa: un maglione e un paio di pantaloni di felpa. Faccio appena in tempo a infilare un paio di calze pesanti che sento la ghiaia del vialetto che scricchiola. Ceno con mamma e mia sorella, poi salgo in camera a ripassare.

 Il giorno seguente, dopo scuola torno a casa a piedi. Lascio giacca, sciarpa e cappello sul divano e vado in cucina, dove trovo un biglietto di mia mamma che dice: “ehi Alice, mi sono dimenticata di dirti che oggi sono in tribunale a Londra per il divorzio. Tua sorella sta da Amy per il pomeriggio, dopo il colloquio passa a prenderla e venite a casa. Preparati tu qualcosa da mangiare e buona fortuna! Ti voglio bene, baci mamma”
Preparo una pasta veloce con la salsa di pomodoro. Poi prendo il telecomando e accendo su mtv e mi siedo per mangiare. È l’una di pomeriggio, significa che ho una mezz’ora per mangiare e poi mi devo preparare per il colloquio. Mentre penso a cosa indossare sento una voce familiare provenire dalla tv e mi giro di scatto tanto che mi fa male il collo e me lo devo massaggiare con la mano. In tv c’è Niall da solo, cosa alquanto strana, ma poi entrano tutti i componenti della band con calma e si siedono sul divanetto. L’intervistatore fa loro delle domande riguardo al nuovo album e all’imminente tour che li terrà occupati per tutto l’anno corrente. Le solite domande delle fan, le solite risposte della band. Una domanda finale dell’intervistatore sulla vita amorosa della band. Zayn conferma la storia con Perrie, Louis idem con Eleanor, Liam con Danielle. Anche se vedo una punta di amarezza nel modo in cui lo dice. Harry viene sommerso da una lista di modelle, attrici  e cantanti da parte dell’intervistatrice, il ragazzo ovviamente nega tutto e poi si riferisce a Niall definendolo “l’eterno single del gruppo”

Int: allora Niall, qualche novità in campo amoroso?
Niall: no nessuna, per ora

Dice sicuro, ma con un rossore sulle guance che lo tradisce in modo incredibilmente evidente. l’intervistatore vorrebbe chiaramente saperne di più ma è titubante. A quanto pare non ha altri ordini, nessuna domanda ancora. Così saluta il pubblico e augura una buona giornata. A quanto pare era una live, altrimenti avrebbero tagliato su Niall di sicuro. Finito di mangiare lavo le stoviglie e salgo in camera per prepararmi. Faccio una doccia e faccio i capelli leggermente mossi. Mi trucco poco. Un pochino di fondotinta, matita e mascara. Non voglio esagerare. Vado in camera con addosso l’accappatoio per decidere cosa mettere. Ha smesso di nevicare da due giorni e le strade sono pulite. Opto per una gonna rosso scuro ed un maglioncino bianco con sotto una canotta nera. sopra metto la camicia di jeans e infilo i collant beige e un paio di calze lunghe fino a sopra il ginocchio nere pesanti. Metto le mie vans bianche pesanti. Mi guardo allo specchio e mando una foto ad Ashton accompagnata dal messaggio “è adatto?” lui mi risponde con un “sei fantastica, non mettere il berretto da puffo però” io gli scrivo “rompipalle non è da puffo ed è il mio preferito”  Poco dopo mi scrive “dai che ce la farai buona fortuna”. Finito di prepararmi noto che sono le due e mezza. Ci vuole un quarto d’ora a piedi per arrivare al negozio, così scendo di sotto e metto sciarpa, guanti e cappotto, afferro la borsa, chiudo la porta a chiave e mi incammino. Alla prima caffetteria che trovo prendo un bicchiere di cappuccino caldo e lo bevo andando avanti. Poco prima di arrivare al negozio getto via il contenitore di carta vuoto, faccio un respiro profondo ed entro nel negozio. Un’aria calda e piacevole mi investe non appena varcata la soglia, mi dirigo verso la cassa togliendo il cappello e sistemandomi i capelli.

Io: mi scusi sto cercando Alexis Blackwood per un colloquio di lavoro. Sono Alice Jackson
X: sono io! Ciao Alice! Vieni con me, a quest’ora non c’è ancora nessuno in negozio, sei in anticipo di cinque minuti wow! Nessuno arriva mai in anticipo qui al lavoro a parte me che sono il capo
Io: salve signorina Blackwood
AB: tranquilla chiamami Alexis, mi fai sentire vecchia se mi chiami per cognome, insomma ho venticinque anni
Io: ok Alexis
A: così mi piace molto di più. Allora, essendo in un negozio di abbigliamento devi vestirti in un cero modo per lavorare qui e all’inizio di ogni turno tu e le tue colleghe avrete a disposizione dei capi nello spogliatoio sul retro che avrò scelto io in completi diversi per ciascuna di voi. Solo che saranno mischiati e dovrete abbinarli voi. Lo so che è un po’ crudele, ma è utile

Questa ragazza ha una parlantina incredibile. Dire che ha preso fiato una volta è tanto.

A: ma tu non avrai problemi, sei vestita davvero bene e in linea con le tendenze attuali. Quei tuoi capelli neri poi sono bellissimi!
Io: grazie, anche se in realtà non è il mio colore naturale, sono rossa
A: e perché ti sei tinta?
Io: preferirei non parlane, c’è stato un problema in famiglia e non mi va di ricordarlo
A: beh quando vorrai tornare rossa non ci saranno problemi, anzi!
Io: vuole i documenti?
A: sì. facciamo che farai una settimana di prova a partire da oggi se puoi e vediamo poi lunedì prossimo per l’assunzione
Io: davvero? Grazie mille! Non credevo bastasse così poco
A: mi dicono che ho un talento a scegliere le persone e oh ecco le tue colleghe ora te le presento, vieni!

Mi prende per mano e mi trascina nel retro dove c’è un tubo metallico con dei vestiti appesi e due ragazze bellissime: una delle due è bionda con degli occhi verdi stupendi e l’altra ha i capelli lunghi e castani con gli occhi scuri

A: ragazze, lei è Alice, la nuova apprendista. Ha diciotto anni mi raccomando fatela sentire a suo agio
Ragazze: certamente Alexis
A: io vado di là ad aprire cambiatevi e venite subito

Alexis se ne va di là con i lunghi capelli blu che ondeggiano.

Ragazza: allora Alice io sono Jane Douglas e ho venti anni, non preoccuparti, se serve qualcosa chiedici pure tutto ciò che ti serve. Sono sicura che diventeremo ottime amiche
Dice la ragazza bionda, poi si presenta la mora
X: ciao io sono Eleanor Calder
Io: aspetta un attimo, ma tu sei quella Eleanor?
El: sono Eleanor Calder
J: e il tuo fidanzato è un cantante superfamoso eccetera eccetera
Ridiamo tutte e tre di gusto mentre iniziamo la caccia ai vestiti.

   
 
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