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Autore: horanscake    07/07/2014    2 recensioni
Dovevo cambiare. Dovevo dimostrare ad Harry che ero felice anche senza di lui.
Volevo farlo sentire in colpa, così che stesse male almeno un decimo di quanto lo ero stata io. Dovevo prendermi la mia rivincita.
Chiusi l'ennesima pagina Google e consultai le varie informazioni raccolte.
GUIDA PER AVERE UN FISICO PERFETTO:
1. Mangiare sano. Okay, questa potevo farla, insomma se mangiavo solo frutta e verdura non diventavo una giraffa erbivora, no?
2. Fare tanto sport. Questa già la seguivo; letto sincronizzato e doppio divano con avvitamento erano gli sport in cui andavo meglio.
3. Fare vero sport. Oh dio no, non ce l'avrei mai fatta...
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Revenge.
 
La campanella dell’ultima ora suonò e tutti i ragazzi (che in quel momento assomigliavano più a delle mucche in calore) uscirono velocemente dalle loro classi, diretti verso l’uscita della scuola.
Uscire da quell’edificio non era soltanto smettere di studiare, ma significava essere di nuovo liberi. Sorrisi, una volta superato l’uscio della scuola, e iniziai ad incamminarmi verso casa mia; come facevo ogni giorno.
Ma ai primi dieci passi, mi ritrovai Niall a due metri da me, in sella alla sua moto.
“Liz che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa insieme e  poi andiamo in libreria?” propose, aggiustandosi i capelli biondi appiattiti dal casco.
“Niall, sono Lizzie!” lo rimproverai, guardandomi intorno per controllare se qualcuno avesse sentito. Lui sbiancò e si scusò per almeno venti volte. Io risi e accettai di buon grado l’offerta. Mi indicò il retro della sua moto e io impallidii.
“Dovrei salire su questa.. cosa?” mormorai, scettica.
Niall rise e annuì, per poi domandarmi “Ti fidi di me?”.
In risposta, alzai un sopracciglio e sorrisi, mentre lui metteva il broncio. Risi anch’io e salii sulla sua moto, allacciando istintivamente le mie braccia alla sua vita.
Mi diede un secondo casco e velocemente partì.
 Io, dopo almeno tre secondi, desideravo già scendere dalla paura ma, ripensandoci adesso, non era niente male.
“Liz, guarda chi c’è!” mi urlò Niall, mentre faceva lo slalom tra le varie auto. Mi guardai intorno e vidi la figura di Louis e quella di Liam, che passeggiavano sul marciapiede.
“Louis! Liam!” urlai, cercando di farmi sentire. Quest’ultimi mi trovarono con lo sguardo poco dopo e mi salutarono sorridendo. Poche volte nella mia vita mi ero sentita davvero felice e questa, era una di quelle. Avevo sempre desiderato avere amici o almeno qualcuno con cui passare il tempo. Sì avevo Harry, ma senza di lui ero sola. Mentre adesso.. avevo finalmente qualcuno su cui contare. Appoggiai il viso alla schiena di Niall e sorrisi: è questo che si prova ad essere felici?
 
Dopo una lunga lotta di venti minuti alla cassa del Mc Donald’s, perché io volevo un’insalata e Niall voleva che mangiassi un doppio Big Mac, perché secondo lui “andare al Mc e ordinare un’insalata. è come andare ad un concerto e non conoscere nemmeno una canzone: inutile e deludente”, eravamo finalmente giunti ad un accordo. Avevamo entrambi preso due Happy Meal e non vedevamo l’ora di scoprire quale fossero state le nostre rispettive sorprese. Nel mio scatolo trovai la miniatura di Super Mario, mentre Niall trovò quella della principessa Peach.
“Niall, che ne dici se ci scambiamo le sorprese?” proposi, notando la sua faccia insoddisfatta. Lui mi guardò attentamente e poi puntò nuovamente la sua attenzione alla principessina. Scosse la testa e esclamò: “Voglio tenerla io, così ogni volta che la vedrò penserò a te; sei la mia principessa, no?”. Sorridemmo entrambi e le mie gote presero quasi fuoco. Non sapevo cosa fare o dire, e mi sentivo così goffa: la mia esperienza con i ragazzi era davvero inesistente.
“Mio bel principe, che ne dice se iniziamo a mangiare? Lo stomaco della principessa protesta” scherzai io, sperando di risentire il suono meraviglioso della sua risata. E così fu e io mi godetti quel momento come se fosse l’ultima volta.
Sembravo quasi entrata un incantesimo: un mese prima se mi avessero detto che avrei pranzato con un ragazzo così bello, dolce, timido e simpatico non ci avrei creduto per niente. Mentre, invece, guardatemi adesso! Niall intanto annuì ed iniziammo a mangiare.
“Sai cosa dovresti fare?” mi domandò Niall, addentando il suo panino. Scossi la testa e aspettai che continuasse.
“Dovresti creare un profilo facebook per Lizzie”
Io, che intanto stavo mangiando le mie patatine, iniziai a tossire e sgranai gli occhi: decisamente no!
“Non voglio che questa storia si ingigantisca così tanto, non voglio essere Lizzie per sempre e non voglio mentire a lungo” gli spiegai, mentre ad intervalli regolari bevevo la mia coca cola.
Niall annuì e sembrò rifletterci su, per poi ribattere: “A me piacevi più prima, quando eri Liz”
Io deglutii e, il colore della mia faccia, se mi sarei vista in quel momento, molto probabilmente assomigliava ad un pomodoro maturo. “Grazie Nì” dissi soltanto, mentre guardavo il paesaggio davanti a me. Eravamo arrivati ad un muretto, dal quale potevamo vedere tutte le persone che entravano o uscivano dal ristorante. Erano tanti i ragazzi che, come me e Niall, dopo scuola passavano al Mc, o semplicemente al centro commerciale, per mangiare qualcosa. Molti di loro erano della nostra scuola, erano facce che avevo già visto molte volte nei corridoi ma solo una, tra una trentina, attirò la mia attenzione. Fisico slanciato, capelli ricci, spalle da paura: Harry. Assottigliai gli occhi, per riconoscere la ragazza che era in sua compagnia: capelli biondi, tette rifatte, voce da gallina, culo rifatto.. era Ashley!
Oh, Harry  senza di me era sceso mooolto in basso. Niall si accorse del mio mutismo e seguì con lo sguardo la fonte della mia attenzione, per poi concentrarsi anche lui su quei due.
“Stanno litigando” affermò poi, guardandomi.
Spostai lo sguardo su di lui per qualche secondo e rimasi senza fiato. I suoi occhi, dio, i suoi occhi erano qualcosa in grado di fotterti. Non riuscivo a smettere di guardali, ne ero quasi dipendente. “Eh?” chiesi io, ancora imbambolata.
Lui rise e mi indicò con un cenno del capo Harry e la troia.
“Stanno litigando, non ho mai visto Harry così nervoso” mi spiegò e io, tristemente, spostai lo sguardo dai suoi occhi a quei due. In effetti, aveva ragione: Harry gesticolava e si toccava i capelli con rabbia e Ashley sembrava il ritratto del terrore.
“Avviciniamoci” decretai, decisa. Niall mi guardò interrogativo e io continuai “Voglio sentire ciò che stanno dicendo, ti prego Nì. Non ci faremo vedere, te lo giuro” lo supplicai, cercando di essere dolce.
Lui rise e annuì, scendendo dal muretto e prendendomi la mano. Si infilò il capello della tuta e mi ordinò di fare lo stesso: così era difficile riconoscerci. Ci avvicinammo velocemente, nascondendoci dietro le auto parcheggiate provvisoriamente.
“Non ci credo, mi stai lasciando per una sfigata!” starnazzò, urlando come un’oca. Aspettate un secondo.. lasciando? Harry e Ashley stavano insieme?! E io non ne sapevo nulla? Bel migliore amico di merda! E dire che i sensi di colpa iniziavano a farmi effetto..  Harry si passò nuovamente una mano tra i capelli, ormai diventati troppo lunghi, e iniziò ad urlare anche lui.
“Non è una sfigata cazzo! È la mia migliore amica e la sto perdendo per stare con te!” Stavano parlando di me? Oddio..
“Liz ha cambiato scuola, non è più presente nel nostro registro scolastico” informò la stronza al riccio e quest’ultimo indietreggiò, sconvolto.
Ero sotto shock anch’io, insomma, cosa cazzo stava succedendo?! Questa farsa stava portando soltanto guai, dovevo smetterla il più velocemente possibile.
Niall intanto sussultò e mi guardò scuotendo la testa.
“Liz, se ci scoprono sono guai; andiamo via” consigliò ad entrambi e io annuii.
Salimmo nuovamente in sella alla sua moto, con un’unica direzione: la libreria.
Niall stava provando a svolgere un’espressione algebrica con il mio aiuto, ma eravamo entrambi troppo distratti per concentrarci. Chiusi il libro e sospirai “Questa cosa di Lizzie sta portando solo guai” gli dissi, cercando di avere il suo parere. “Inizia a dirlo ai ragazzi, io e Louis già lo sappiamo, Liam e Zayn non la prenderanno male se gli spiegherai ogni cosa. Invece per me dovresti continuare, potresti finalmente avere il tuo riscatto” mi consigliò, alzando le spalle.
Riflettei sulle sue parole e trovai che il suo ragionamento fosse molto logico e razionale.
Insomma, finalmente potevo avere la mia ripicca su tutte le cheeleders e i bulli della scuola, avendo comunque degli amici sinceri. Abbracciai di slancio Niall, che iniziò a ridere e a ricambiare l’abbraccio. “Come fai ad essere sempre così saggio?” gli domandai, ridendo anch’io.
Lui sembrò rabbuiarsi alla mia domanda, cosa che mi dispiacque moltissimo: volevo sempre vedere il sorriso sul suo viso.
“Prima di trasferirmi a Londra, quando ero ancora in Irlanda frequentavo una scuola cattolica. Ero preso di mira da bulli, ma non come lo eri tu” mormorò,con un tono di voce bassissimo. A fine frase si alzò la maglia, scoprendo un taglio profondo, ormai risanato, con una decina di punti al suo interno. Alla vista di quella lacerazione, non riuscii a trattenere un gemito di sorpresa e sbiancai.
La mia mano si mosse veloce sul suo petto, accarezzando quella fessura. Mi resi conto di star piangendo quando Niall mi accarezzò il viso con il palmo della mano, mormorandomi un “Non piangere, non è nulla”. Lo abbracciai di nuovo, questa volta cercando di trasmettergli tutto l’affetto e il calore possibile. Volevo che, con quell’abbraccio, capisse che io ci sarei stata, sempre.
Ci staccammo quando un cliente entrò in libreria e io, tirando su col naso, gli chiesi “Ha bisogno di qualcosa?”.
 
Da quel pomeriggio in libreria, io e Niall diventammo quasi inseparabili: eravamo sempre insieme.
A scuola cercai di spostare tutti i corsi così da stare in classe insieme mentre il pomeriggio veniva sempre in libreria o uscivamo per le strade affollate di Londra.
Avevo detto tutta la verità ai ragazzi e, contro ogni mia aspettativa, la presero molto bene.
Zayn mi rivelò che lui l’aveva capito fin da subito, per questo si era dimostrato così freddo nei miei confronti; era un buon osservatore. Ma dopo che gli spiegai le mie ragioni e tutto quello che avevo passato per tre anni, mi perdonarono entrambi e mi accettarono subito. Liam mi raccontò che anche lui, alle scuole medie, era soggetto ad atti di bullismo simile ai miei. Ne uscì grazie alla box ed adesso sembrava molto felice e spensierato, anche quando riportava a galla vecchi ricordi.
Guardandolo mi chiesi se un giorno sarei diventata anch’io come lui. Poi guardai Niall, che stava ridendo a una battuta di Louis, e sorrisi: la compagnia di Niall ultimamente mi distraeva da tutto, quindi ce l’avrei fatta anch’io ad essere finalmente felice. 
Mi diressi verso il mio armadietto, dove trovai Ashley che spettegolava al cellulare.
“Samantha, ovvio che io e Harry stiamo ancora insieme! Abbiamo litigato per quella sfigata ma poi abbiamo chiarito.. potremmo fare un’uscita a quattro certo, okay allora alle sei fuori casa di Harry, adesso lo avviso” disse, con fin troppa enfasi tra una frase e l’altra.
Mi venne subito un’idea per vendicarmi di Ashley, ma la abbandonai quasi subito: era troppo cattiva.
Sentii di nuovo Ash parlare a ascoltai di nuovo tutto. “Tutti sapevano che Liz aveva una cotta per Harry, due anni fa ed è per questo che ci sto insieme, cretina! Dovevo farla soffrire no?” domandò lei, ironicamente.
Indietreggiai, allontanandomi da lei, e non riuscivo a respirare. Il miei polmoni sembravano non collaborare e la testa iniziò a girarmi vorticosamente.
Tutti sapevano che Liz aveva una cotta per Harry.
Iniziai a vedere sbiadito, le cose sembravano non avere una forma. Poi i colori sparirono, era tutto grigio.
Poi il buio. Attacco.
Per questo ci sto insieme.
Le mani mi tremavano, le gambe sembravano non volermi più reggere. La mia schiena scontrò il pavimento freddo. Di.
Dovevo farla soffrire.
Mi portai una mano alla gola, ma l’aria non usciva. Panico.
Sentii varie voci che urlavano, ma non riuscivo a distinguerle, era tutto così confuso.
Non riuscivo ad aprire gli occhi, le palpebre sembravano incollate tra loro. Poi finalmente la sentii, la sua voce.
“Fatemi passare, ho detto fatemi passare! Principessa cos’è successo?” mi domandò, aveva la voce roca, bassa come non l’avevo mai sentita. Era tremolante, sembrava stesse piangendo. Niall non piangere, era tutto quello che volevo dirgli, ma tutto ciò che mi uscì fu un gemito sofferente.
Tutte quelle sensazioni le avevo già provate, troppe volte. Erano il mio incubo, ma erano anni che non si presentava più. Sentii la voce di Niall chiamare i ragazzi, per poi prendermi tra le sue braccia possenti.
Mi sentivo al sicuro.
Mi baciò la fronte e da lì in poi non ricordai più nulla.
 
La prima cosa che sentii, fu un dolore allucinante al braccio.
Cercai di muoverlo, ma i miei sforzi furono del tutto vani.
Cercai di aprire gli occhi ma erano troppo pesanti e, in più, avevo un mal di testa pazzesco. Le urla ovattate non mi erano per niente d’aiuto e mugugnai in segno di protesta.
Le urla si zittirono e una mano fredda mi accarezzò i capelli.
“Oh ben svegliata, hai dormito per due ore tesoro” mi informò quella voce, che era femminile e giovanile.
Aprii gli occhi, con ogni sforzo possibile e ci misi circa due minuti per mettere a fuoco ogni cosa.
Ero nell’infermeria della scuola e accanto a me c’era l’infermiera scolastica, che era una donna molto gentile, ma soprattutto giovane. Non per questo, mezza scuola era innamorata di lei (tutti i maschi, ovviamente, professori compresi) e dei suoi vestiti un po’ succinti.
In poche parole, era la “milf” della scuola.
Bussarono alla porta e, quel suono, nella mia testa sembrava amplificato. Ansimai sofferente e l’infermiera capì subito.
Andò alla porta e sentii la voce di Harry.
Harry?! Cosa diavolo ci faceva qui.. era l’ultima persona che volevo vedere.
Avevo bisogno di Niall in quel momento.
Sentii nuovamente il dolore lancinante al braccio e spostai la mia attenzione verso quest’ultimo: avevo un ago infilato in una vena, attaccato ad una flebo che versava vitamine nel mio organismo, ecco cosa non quadrava.
Mi concentrai di nuovo sulla dottoressa, che invitava Harry ad andarsene, perché le mie condizioni non erano “del tutto guarite e avevo bisogno di riposo”.
 
Uscii dalla scuola alle cinque e mezza del pomeriggio, dopo aver fatto tutti i controlli necessari. L’edificio era deserto, le lezioni erano finite già da tre ore. Mi sentivo ancora un po’ sballata e non riuscivo a concentrarmi molto bene.
La dottoressa mi aveva dato della morfina per alleviare i dolori alla testa e sentivo che l’effetto non era ancora scomparso del tutto.
Avevo bisogno di dormire ancora un po’.
Controllai il cellulare e notai che fosse pieno zeppo di messaggi e chiamate perse.
31 Chiamate perse e  25 messaggi da Niall.
1 Messaggio da Maura.
6 Chiamate perse e 3 messaggi da Louis
1 Chiamata persa e 1 messaggio da Zayn
10 Chiamate perse e 7 messaggi da Liam
Sorrisi alla vista della loro preoccupazione nei miei confronti, erano così dolci.
Lessi con disattenzione un paio di messaggi di Niall, che mi chiedevano come stessi e mi invitavano a richiamarlo una volta uscita da scuola. Mi avvisò anche che mi aveva aspettato fino alle quattro, ma poi sua madre l’aveva chiamato in libreria.
Aprii il messaggio di quest’ultima e sorrisi: Maura era un tesoro.
“Mio figlio mi ha detto tutto, era anche molto preoccupato. In libreria ci penso io, riposati e rimettiti presto Xx”
Il resto dei messaggi, da parte dei ragazzi, erano più o meno tutti uguali: mi chiedevano come stessi e dicevano che erano preoccupati.
Decisi che avrei richiamato e risposto a tutti una volta tornata a casa, per concentrarmi meglio sul ritorno a casa, senza distrazioni.
Arrivai al mio vicoletto molto velocemente e vidi Harry che era fuori casa sua, guardandosi intorno.
Mi ricordai velocemente di stamattina, delle parole di Ashley e del mio piano. Controllai velocemente l’ora, erano le sei.
Dovevo sbrigarmi, tra poco quella stronza sarebbe arrivata.
Presi velocemente i miei vecchi occhiali dal mio zaino, la grossa felpa e mi legai i capelli con un codino: bentornata Liz! Non ci pensai più di tanto su quello che stavo per fare: la morfina e la rabbia sembravano vincere sul buon senso.
Passai davanti ad Harry, sicura che mi avrebbe rincorso; e così fu.
“Liz sei tu? Aspetta dobbiamo parlare!” mi urlò, correndo velocemente verso di me. Sembrava confuso, perché per la prima volta dopo un mese non lo evitavo più.
Oh fa tutto parte del piano Harry..
Io lo guardai dritto negli occhi e, mentre fissavo quei due smeraldi verdi, rimasi quasi delusa.
Volevo trovarci due iridi azzurrine, ma scossi velocemente la testa: non era il momento di pensare a Niall!
“Dimmi pure” sussurrai, mentre sul suo viso si era creato un meraviglioso sorriso. Guardai la strada dietro di lui e in lontananza vidi l’auto di Ashley, con a bordo Samantha e Dan, il suo storico ragazzo.
“Davvero? Grazie, oh dio, Liz grazie! Piccola scusami, sul serio, non so cosa mi sia preso nell’ultimo mese, è solo che lo stress ha avuto la meglio su di me e ti ho trascurata, ma davvero non volevo farlo perché io ti..”
L’auto era davvero vicina, non restava che iniziare col piano.
Zittii improvvisamente Harry, prendendolo per il colletto della felpa e lo abbassai, mentre io mi alzavo in punta di piedi. Feci toccare le nostre labbra e lui sembrò inizialmente sorpreso, tanto che restò immobile. Successivamente, mi sorrise sulle labbra e mi prese in braccio, così che io potessi incrociare le mie gambe dietro la sua schiena. Harry mi teneva stretta per i fianchi e mi chiese di approfondire il bacio.
Oh cazzo.
Quello era il mio primo bacio, non sapevo cosa fare!
Mi lasciai trasportare sulle emozioni del momento ed aprii la bocca, così che Harry mi mostrasse come fare.
Cercai di imitare i suoi movimenti, ma ero davvero goffa e mi ritrovai a sorridere nel bacio, per le mie inesperienze in quel campo. Almeno quando io e Niall ci baceremo per la prima volta, saprò già cosa fare.. Non pesare sempre a Niall, dannazione!
Harry ricambiò tutti i miei sorrisi, credendo fossero per lui.
Per un momento, mi dimenticai di ogni cosa: il piano, Ashley, Sam, Dan, Niall.. c’eravamo solo io ed Harry, insieme.
Ed eravamo felici.

 

ALOHA!
ciao a tutte e benvenute nel terzo capitolo di questa fanfiction! :3
scusatemi tantissimo per l'enorme ritardo, ma sono stata in ansia per il concerto dei ragazzi,
poi sono partita per milano e dopo con la depressione post-concerto non riuscivo a scrivere! ew
oggi i ragazzi sono a Torino! AHA.. okay no, sono triste.
voi siete state a qualche concerto? se sì, quale?
io a quello del 29 a Milano, ed è stato pazzesco! Niall, la mia crush omg, era stra eccitato aw amorino.
anyway, spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto, che ne pensate?
recensite mi raccomando, che posto più in fretta <3
horanscake xX

 
 
 
 
   
 
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