Note di Robs: Questa cosa si è scritta in appena 10 minuti di pausa studio, perché io avevo voglia di fluff e di un primo bacio SouRin e Aika mi ha più o meno promptato il primo periodo di questa flash. Niente da dichiarare, se non che la caratterizzazione di Rin mi confonde un po' (perché non sono più certa che sia 100% tsundere) e che quella di Sou è un enorme punto interrogativo ancora, perché boh. Boh, questi due mi stanno mangiando il cervello, non riesco a pensare ad altro.
 
 
 

That look

 
 

"Does he get that look in his eye
when he's with you?"
"What look?"
"You'll know when you'll see it."
[Shameless]
 

 

 
Quando Sosuke lo baciò per la prima volta, Rin non si sorprese affatto: sentiva che quel pomeriggio sarebbe accaduto.
 
Non si trattava di una certezza concreta, ma più che altro di un vago presentimento, una sensazione alla bocca dello stomaco che gli faceva incastrare il respiro e tendere i nervi ogni volta che Sosuke lo guardava. E Sosuke lo guardava sempre, più volte di quante Rin fosse disposto ad ammettere di essere stato sorpreso ad osservarlo a sua volta. Sosuke lo guardava in piscina, in classe, nei corridoi, in cortile, a mensa; lo guardava come volesse leggergli dentro, come se potesse vedergli attraverso, e Rin lo sapeva che quella era una cosa che gli riusciva fin troppo bene.
 
Quando quel pomeriggio si ritrovarono in piscina – "Ti va di allenarti un po' con me?" gli aveva chiesto il suo amico di sempre e Rin non aveva potuto dirgli di no, perché Sosuke lo stava guardando con quello sguardo e i suoi pensieri si erano improvvisamente volatilizzati – Rin aveva cercato di non sperarci troppo, di concentrarsi sul nuoto e dare il meglio di sé, come faceva ogni volta, ma l'istantanea del sorriso caldo di Sosuke gli si affacciava alla mente tra una bracciata e l'altra, rallentandogli il cuore e il respiro.

La verità era che Sosuke aveva quello sguardo negli occhi, quello che lui era abituato a vedere sul viso di uno dei suoi amici più cari e che più volte gli aveva fatto storcere le labbra.
 
Quindi anche Haru si sente così, quando Makoto lo guarda in quel modo?
 
«Sei fuori forma?» Lo sorprese la voce del ragazzo, accompagnata da una mano tesa e da un velo di preoccupazione che gli scuriva appena le iridi chiare.

Rin scosse la testa, afferrando la mano che lui gli porgeva per aiutarsi a uscire dall'acqua. «No, sono solo distratto» rispose, pentendosene l'istante dopo. «Volevo dire stanco. E affamato» cercò di correre ai ripari.

Sosuke non parve convinto, ma non aggiunse altro: gli allungò un asciugamani e continuò a fissarlo come per leggere sul suo viso le parole che Rin gli taceva.

«Potresti smetterla di guardarmi così?»

«Così come?»

«Come se» volessi mettermi a nudo, «come se volessi accertarti che non sono malato.»

Contro ogni logica, l'altro rise, spensierato e di gusto; Rin sbuffò e si coprì la testa con il panno, domandandosi cosa ci fosse di così divertente.

Neanche il tempo di frizionarsi un po' i capelli bagnati, però, che l'amico glielo tirò via e lui si ritrovò ad incontrare nuovamente il suo sguardo, stavolta serio.

«Devo fare un po' di pratica» meditò, il labbro inferiore che intanto spariva tra i denti, «credevo fosse più semplice.»

Rin non ebbe modo di domandargli a cosa si riferisse, perché la bocca di Sosuke si premette sulla sua e qualunque altro pensiero fu spazzato via dalla sensazione del suo corpo caldo a contatto con il proprio.
 
E, alla fine, era davvero semplice.