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Autore: Ribryus    07/07/2014    2 recensioni
Cosa accade in una scuola vecchia abbandonata da anni? Molti credono che tutto ciò che accade sia legato a fenomeni paranormali. E se invece non fosse così? Se ci fosse solamente qualcuno che si vuole divertire?
10 ragazzi entreranno in una di queste scuole per un concorso scolastico. Chi incontreranno? Sarà davvero come se l'aspettavano?
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Silenzio. Un silenzio così intenso e profondo da farti temere anche la tranquillità; era un silenzio anormale. Dormivano tutti. C’era chi si girava qua e di là per trovare una posizione adatta per stare comodi e chi aveva dolori alla schiena, ma si sa, dormire su un pavimento sporco e vecchio senza nemmeno una coperta non è il massimo. Era notte fonda e Miriam, non sopportando quella scomodità, si svegliò e al suo fianco Mike non c’era. Sobbalzò di scatto e uscì dall’aula per andare a cercarlo.
Quell’idiota! Vuole per caso rimetterci la pelle?
Pensò Miriam. Ma appena fece due passi fuori l’aula, le comparve davanti il ragazzo scocciato e seguito da una ragazza. Miriam rimase perplessa non per il suo strano aspetto, ma da dove Mike avesse tirato fuori quella.
Miriam non fece in tempo a dire niente che il ragazzo le passò di fianco e le disse: “Non dirmi niente. E’ lei che mi ha trovato e che mi ha seguito.” e se ne andò. La ragazza voltò il capo verso Mike ancora interdetta e perplessa per poi voltarsi nuovamente verso l’estranea. “Ciao. Io sono Sharon.” Disse con un grosso e luminoso sorriso. “Eh…Io sono Miriam. Piacere…di conoscerti. Allora…vieni in classe?”
“Certo!”

Alla fine si svegliarono tutti perché non riuscirono a prender sonno. “Eeeeh? E chi è questa?” domandò Sara. “Piacere di conoscervi. Io sono Sharon! E indosso lentine rosse, eh!” disse in modo infantile e tutti si presentarono. La osservavano straniti, ma Andrea la osservò con occhi indagatori; era vestita in modo strano, indossava per qualche strano motivo lentine rosse e…che ci faceva lì?
“Da quanto tempo sei qui?” le chiese Anna. “Hm, da un po’ di tempo, ma non saprei con precisione.” Valeria rimase immobile, sudò freddo quando vide la nuova arrivata. La indicò e, tremando, le parlò. “Tu…Dove hai trovato quella maglietta?” Era una maglietta bianca con qualche figura astratta rossa e nera e le andava un po’ larga. Non era un modello femminile.
“Hm? Questa? Ecco…” Sharon si toccò la pancia guardando l’indumento “la comprai a-“  Valeria si gettò di scatto su Sharon prendendola per i collo e cominciò ad agitarla. “NON E’ TUA, AMMETTILO!”
“Aaah! E’ mia! Lasciami!” Le rinfacciò Sharon nel panico. “NON E’ TUA! ERA DEL MIO RAGAZZO! ERA DI FEDERICO, LUI L’INDOSSAVA QUEL GIORNO! COSA GLI HAI FATTO, STRO*ZA!?”
“FERMATI ORA!” la tirò Anna da dietro. Valeria cominciò a piangere disperatamente e a stringersi forte su sua sorella. Intanto Anna cercava di tranquillizzarla. “Shhh. Calma, dai. Ce ne saranno tante di persone che indossano la stessa maglietta…”

Andrea non disse niente per tutto il tempo. Si sedette su un banco ed iniziò a pensare. “Cos’hai?” gli chiese tranquillo Marco. Andrea fece spallucce. “E scusami per prima.”
Andrea  gli mise una mano sulla testa come se avesse accettato le sue scuse “…Non mi trattare come un bambino!” alla fine, Marco era davvero il più piccolo tra di loro.
Improvvisamente si sentì un brusco rumore provenire dal secondo piano, come se fosse caduto qualcosa di grosso. Tutti si allarmarono e alzarono gli occhi al soffitto. “AAAH! Cos’era!?” disse Alessia coprendosi le orecchie. “Andiamo a vedere!” aggiunse Andrea. Mentre tutti erano usciti dall’aula, Sharon rimase ancora dentro ad osservare immobile, con sguardo spento, il soffitto. Miriam fece così un passo indietro, verso la porta, per chiamare la ragazza. “Ehm…allora. Non vieni?”
Sharon non si mosse. “Sharon?”
“Eh? Vengo!” corse fuori dagli altri. Miriam si mise nello stesso punto in cui la ragazza era rimasta immobile. Guardò il soffitto, ma non vide nulla. Acutizzò di più la vista fino a scorgere una macchia quasi invisibile di uno strano arancione. Scosse la testa e ritornò dagli altri.
Salirono al 2° piano fin quando trovarono in un corridoio una vecchie ed enorme libreria a terra. “Sarà stata questa a fare rumore?” domandò Daniel. “Bè, ce ne sono molte di queste librerie per i corridoi.” Osservò Deborah. “Io opto per questa.” Aggiunse Alessia “Insomma, non c’è altro qua terra.”
Mike si accorse che vicino all’oggetto c’era un bigliettino. “Hey, guardate qua.”
“Cosa c’è scritto domandò Anna?”
Mike aprì il bigliettino su cui c’era scritto:
Guarda a terra, mai in alto.
Se questo indizio seguirai
il premio troverai.


“Eh? Io no c’ho capito nulla.” Disse Marco. “Dice di guardare a terra e non in alto. Allora si troverà a terra questo premio.” Osservò Miriam.
Ma perché? Perché mai qualcuno ci darebbe questi indizi? Ma poi, per cosa? C’è davvero qualcosa in questa scuola?
Pensò tra sé e sé Andrea.
Sharon allargò un grande sorriso sul volto fissando la finestra. Mike si avvicinò a lei per vedere cosa stesse guardando, ma non c’era nulla. “Perché ridi?” le domandò. “Perché rido? Pensavo ad una cosa divertente. Hehe!”
Mike continuò ad osservare a fondo fuori la finestra e sentì un brivido percorrere il corpo. Gli sembrava di essere spiato.
Qualcuno si stava davvero prendendo gioco con loro.
  
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