È solo molto più tardi, quando Klaus sale in macchina per portare la sua bambina lontano da lei, che Hayley si permette di crollare.
Vorrebbe farlo in silenzio, com’è successo poco prima proprio di fronte a Klaus ed Elijah, senza causare grosse scenate, solo con poche lacrime e un singhiozzo strozzato.
Invece lo stress di quella giornata e della precedente la attacca all’improvviso, le spinge sul torace e le impedisce di respirare. La consapevolezza che la sua bambina è andata, non nel peggior modo possibile, ma ugualmente perduta per chissà quanto tempo ancora le riempie la bocca di un sapore acido che le dà la nausea.
La prima lacrima scende quasi pigramente dalla palpebra, lascia sulla guancia una scia umida e prosegue la sua corsa giù per il collo. A quella ne segue un’altra e poi un’altra ancora, finché Hayley sta piangendo apertamente, talmente forte da tremare per la forza dei singhiozzi che scuotono la sua figura, così magra e vuota senza il pancione, senza la seconda vita che si era così abituata a portare in grembo.
Stringe forte le braccia attorno a se stessa, come per proteggersi da tutto quel dolore che l’ha attaccata senza preavviso; barcolla verso la sedia a dondolo della nursery e collassa su di essa con un tonfo attutito dai cuscini.
Non passa che qualche straziante secondo di solitudine, prima che il suo nome in un sussurro spezzato le faccia alzare il volto.
Elijah è sulla soglia che la guarda con occhi comprensivi e un cipiglio preoccupato. Apre la bocca come per dirle qualcosa, ma lei scuote la testa tra le lacrime – che non si sono fermate neanche se il suo orgoglio vorrebbe imporle di non mostrarsi debole di fronte a nessuno – e apre le braccia, invitando silenziosamente il vampiro ad avvicinarsi.
L’Originale esita ed Hayley può quasi leggere tutte le motivazioni che sta elencando nella sua mente per rifiutare cordialmente la sua richiesta.
“Ti p-prego, Eli-jah” mormora tra i singhiozzi e sa di averlo convinto nello stesso istante in cui le sue pupille si allargano leggermente, la postura rigida si rilassa e le spalle crollano come sotto un peso troppo grande da contrastare.
Si sta avvicinando alla sedia a dondolo, ma Hayley si alza e gli va incontro a metà strada, chiude le braccia attorno a lui e respira profondamente, trovando conforto nel profumo così familiare. Sente vagamente le braccia di lui stringerla a sé, una mano le carezza gentilmente la schiena, mentre l’altra rimane aggrappata alla sua vita.
Non basta. Hayley se ne rende conto nello stesso momento in cui ricomincia a piangere sonoramente, infradiciando il completo impeccabile del vampiro con le sue lacrime salate. Il tessuto è morbido e soffoca i singhiozzi e i lamenti che le scappano dalle labbra, abbastanza forti da sembrare disperati ma abbastanza deboli da permetterle di sentire i sussurri di Elijah, le parole che le mormora tra i capelli.
Andrà tutto bene.
Sarà al sicuro.
La riavremo presto con noi.
Sta bene.
“M-me lo p-prometti?” balbetta lei e sa che è veramente egoista da parte sua costringere Elijah a prometterle una cosa del genere, perché il vampiro è estremamente onorevole e non viene mai meno alla sua parola, ma questa non è una promessa che può fare, perché non ha controllo sulla vita della piccola Hope, né sulla guerra in corso.
E invece Elijah annuisce, mormora: “Promesso” e le bacia i capelli perché sa che Hayley ha bisogno della rassicurazione, ma non sa invece che ha ancora più bisogno di altro in questo momento, di qualcosa che solo lui può darle.
Le lacrime hanno di nuovo lasciato il posto al silenzio e stavolta Hayley è piuttosto sicura di riuscire a non crollare nuovamente, quindi si scosta un po’ dal suo abbraccio, senza lasciarlo andare. Il contatto fisico la fa sentire protetta e a casa, una sensazione che non provava da moltissimo tempo – che forse non aveva mai provato prima di incontrare lui.
Lo guarda dritto negli occhi e vede riflessi nei suoi lo stesso desiderio, celato da ansia e da rispetto ma innegabile. “Elijah…” S’interrompe, sospira, poi i suoi occhi scivolano sulle sue labbra. “Ho bisogno di te.”
Le loro labbra s’incontrano a metà strada e sanno di rabbia, di sconfitta e di dolore, ma anche di speranza, di conforto e di amore. Si muovono insieme dolcemente, piene di passione ma anche di tenerezza; il bacio per Hayley è ruvido ma infinitamente amorevole, per Elijah è morbido e salato.
Nessuno dei due sa per quanto tempo rimangono in quel modo. Potrebbero essere secondi o minuti o anche ore, fatto sta che alla fine gli occhi di Hayley sono un po’ meno rossi e i capelli di Elijah sono fuori posto, perché la ragazza, nella smania di sentirlo il più vicino possibile senza superare i confini, ha passato più volte le dita in quei capelli setosi.
“Grazie” gli dice solo, quando finalmente si separano.
Elijah sorride e le lascia un bacio sulla fronte, prima di sparire dalla porta.
Hayley sfiora il punto in cui le labbra del vampiro si sono posate sulla sua pelle e sospira alla sensazione. Forse, un giorno, quei confini li avrebbero superati e avrebbero promesso l’un l’altra di appartenersi.
Per quel momento, tutte le promesse erano già state fatte.

Angolino dell'autrice :)

Ringrazio moltissimo tutte le persone che hanno letto e seguito questa piccola storia ^^
Questo capitolo è il mio preferito, sia perché è un momento completamente originale e inedito, sia perché mi sento di aver fatto un lavoro migliore rispetto a quello precedente. Non so quando tornerò nel fandom e con quali personaggi, spero presto in ogni caso! :)
Un bacio a tutti voi lettori, se avete un po' di tempo lasciatemi due paroline su questa storia! A presto!