Fanfic su artisti musicali > Adam Lambert
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Autore: kissky    07/07/2014    3 recensioni
Non capisco perchè il mio amico David ha insistito tanto perchè mi iscrivessi a questo corso di auto difesa! Voglio dire sono gay ma sono pur sempre un uomo, mi so difendere! Inoltre lui non dovrebbe impicciarsi nei miei affari!
MI chiamo Tommy Joe e ho 23 anni! Conducevo una normale vita da musicista gay prima di incontrare lui! La mia vita è cambiata radicalmente!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Adam Lambert, Tommy Joe Ratliff, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Saranno state le sette di sera quando Adam iniziò ad accarezzarmi dolcemente la schiena. Ero appoggiato al suo petto e sentivo il suo dolce profumo provenire dal suo collo. Non resistetti alla tentazione di avvicinarvi il mio viso e cominciare a lasciare una leggera scia di piccoli baci fino a quando lui non mi prese il mento con due dita facendo in modo che i nostri sguardi si incontrassero. Sorrisi nel vedere i suoi meravigliosi occhi cristallini "Ciao...". Fu l'unica cosa che riuscii a dire. "Tutto bene?" mi chiese sorridendo. Lasciai che le mie dita accarezzassero i suoi morbidissimi capelli neri "Credo di sì...". La mia risposta non lo soddisfò "Perchè << credo >>?". Gli sorrisi "Beh, starei ancora meglio se tu accettassi di venire a cena da me! Sai, non me la cavo male ai fornelli". Adam cercò di tirarsi su da terra facendomi restare sempre tra le sue braccia "Credo di poterti accontentare...", disse con un sorriso tra il malizioso e il dolce. Ci alzammo entrambi per poi incamminarci verso la mia macchina, camminando in profondo silenzio l'uno accanto all'atro. Il mio cuore scoppiava dalla felicità, non potevo chiedere di più. Questo fu l'inizio di un nuovo capitolo della mia vita. Durante il tragitto verso casa mia ci lanciammo dei leggeri e innocenti sorrisi, lasciando che la sua mano sfiorasse la mia posizionata sul cambio. Una volta arrivati nel mio vialetto, la prima cosa che vidi fu la faccia mascherata dalla rabbia di David che guardava contrariato Adam; "Dove sei stato?! Ti ho telefonato minimo dieci volte!". Cercai di calmarlo" Ehi, ehi, ehi, David calmati! Mi sono trattenuto un po' di più in palestra!", gli dissi mostrandogli un sorrisetto nervoso. David era sempre molto protettivo nei miei confronti, mi considerava il suo fratello minore anche se era di qualche mese più grande di me. "Ah, solo un po' di più?! La lezione durava un'ora e tu ci sei rimasto per altre quattro! E lui chi é?!", disse scuotendo la testa verso Adam. Lo guardai sorridendo e mi avvicinai al diretto interessato che finora era rimasto in disparte nella speranza di non farsi notare " E' solo un amico. Mi ha dato una mano ad allenarmi..." A quel punto David era furioso "Ah, e l'allenamento comprendeva anche limonare sulla spiaggia?! Vi ho visto ,sai?! Ero preoccupato ed ero venuto a cercarti! Andiamo, Tommy! Lo sappiamo entrambi cosa porta a fidarsi del primo che passa e ti fa gli occhi dolci!" Cosa ne voleva sapere lui?! Adam non era << il primo che passa>>,ero e sono più che certo che lui era ed é speciale! Strinsi la mano del mio Adam e guardai David con occhi infuocati "Ascolta, questa è la mia vita e voglio camminare da solo. Se qualcosa andrà storto mi alzerò e andrò avanti! Per ora voglio godermi le cose belle che mi stanno capitando e tu non puoi non dirmi cosa devo e non devo fare! Perciò ,se non ti dispiace, avrei un ospite stasera a cena e anche tu sei ben accetto se vuoi unirti a noi", dissi nel modo più calmo ed educato possibile. Lui, però, era irremovibile "Non mi corromperai invitandomi alla tua cenetta romantica! Tommy, sei solo abbagliato dalla frenesia del primo incontro...magari questo si rivela un disgraziato come il predente!" E no! Questo era troppo! Non poteva dare del disgraziato ad una persona che lui non conosceva! Per di più lui non doveva proprio farmi delle prediche su certi argomenti, dato che lui ha avuto molte << storie >> da una notte sola! Mi incamminai furioso verso la porta di casa trascinando Adam con me, poi mi girai verso David "Vattene! Se non mi appoggi in questa scelta, me la caverò da solo!". Lui mi guardò con gli occhi pieni di rabbia "Bene! Ma poi non dire che non ti avevo avvertito!", così dicendo se ne andò. Entrai in casa sbattendo la porta dietro di me, borbottando ad Adam di accomodarsi in salotto mentre io preparavo la cena. Entrai in cucina cominciando a tirare fuori tutto il necessario per preparare una cenetta squisita, ma non potei fare a meno di sbattere le pentole da quanto ero arrabbiato. Non potevo permettere a nessuno di rovinarmi quella serata! Mentre ero all'opera sentii Adam che entrava in cucina e si avvicinava a me con molta cautela nella speranza che mi fossi calmato. Mi poggiò una mano sulla spalla "Sei ancora arrabbiato?", mi chiese. Mi voltai verso di lui sorridendogli "No...o meglio sì...oh cavolo, non lo so. Mi dispiace per come ti ha trattato, ma sono felice che tu non sia scappato!". Mi prese il viso tra le mani "Non ti preoccupare, non è colpa tua! In effetti ha ragione, ti poteva capitare chiunque...", lo interruppi senza esitazioni "Tu non sei <>, tu sei Adam e io mi fido di te! L'ho capito dal primo istante in cui ti ho visto!". Prendemmo un minuto per guardarci intensamente negli occhi, fu lui a spezzare quel momento "Lo stesso è capitato a me, Tommy. Tu sei diverso e non poteri mai scappare da te!". Afferrai le sue mani che erano delicatamente appoggiate sulle mie guance e presi a baciarle con estrema dolcezza e sensualità, poi aggiunsi "Mi stai distraendo dal mio dovere...se andiamo avanti così non riuscirò a preparare la cena che ti ho promesso. Quindi ti prego di sederti e di lasciarmi lavorare". Lui rispose con un leggero broncio da bambino innocente per poi prendere posto al tavolo già apparecchiato osservandomi in religioso silenzio. Appena fu pronto, consumammo il pasto speciale che avevo appena preparato, con molti apprezzamenti da parte di Adam. Finita la cena, il mio gradito ospite si offrì di aiutarmi a mettere a posto, mossa che fermai subito "Non potrei mai permettere che il mio invitato svolga un compito che spetta a me...non sarebbe carino. E poi ho tutto il tempo di riordinare, ma prima voglio passare del tempo con te!" Ci scambiammo un sorriso innocente, nessuno dei due voleva affrettare le cose. Così ci spostammo nel soggiorno da me arredato con chitarre e mobiletti contenenti la mia vasta collezione di DVD andando a sederci sul comodo divano color avana. "Mmm vedo che hai molte altre passioni oltre la musica, non è così?", domandò Adam per aprire il discorso. Sorrisi "Beh sì, in effetti ho molti interessi come il cinema. Adoro i film horror, ma sono un grande appassionato di << The Beach >> con Leonardo di Caprio, trovo che sia geniale!" Adam approfittò della mia frenesia per circondare le mie spalle con un braccio. Prima di proseguire guardai i suoi occhi, le sue labbra, tutto il suo viso...Cavolo, era bellissimo! "Comunque ho anche un'altra passione, sai?", dissi guardandolo intensamente. "E qual'è'", mi chiese con un'espressione dolcemente curiosa. Non esitai, l'autocontrollo mi abbandonava completamente davanti a lui "Le tue labbra! Sono perfette e stanno diventando una droga estasiante! Sento di non poterne più fare a meno!" Così dicendo mi appropria della sua bocca, rosata e carnosa, intrappolando il suo volto con le mie esili mani. Quel bacio stava diventando sempre più profondo ed eccitante per entrambi. Non riuscivo a trattenermi, se avessi continuato sarei potuto arrivare chissà dove e non volevo. Tutto quello che desideravo era sentire il suo sapore, il suo calore, le sue mani che mi accarezzavano dolcemente. E così fu. Anche le sue erano intenzioni piuttosto << caste >> e nessuno voleva rovinare quella bellissima intesa che si era creata tra di noi. Perchè sì, stavamo diventando un << NOI >>. Passammo il resto della serata stretti l'uno all'altro guardando un film. In realtà non penso che nessuno di noi due lo stesse veramente guardando, troppo inpeganti a viaggiare con i nostri pensieri e sentimenti. Le nostri mani si intrecciavano, i nostri sguardi si catturavano l'uno con l'altro. Verso le dieci e trenta di sera Adam mi disse che a momenti se ne sarebbe dovuto andare perchè il mattino seguente aveva il turno in palestra molto presto. Lo accompagnai alla porta, ma prima di aprirla le nostre labbra si incontrarono ancora una volta in un lungo bacio che purtroppo dovemmo interrompere. Quando Adam era già alla metà del vialetto del giardino gli dissi "Ah, per la storia della collaborazione: ne sarei felice!" Lui non rispose, ma il suo enorme sorriso parlò per lui. Una volta rientrato in casa, mi diressi in cucina per sistemare e versarmi un ultimo bicchiere di vino rosso. Mi sedetti al tavolo ripensando a quello che era successo. Capii che forse mi stavo innamorando. Nota dell'autrice: Salve! So che questo capitolo non è molto lungo, spero che possiate perdonarmi! *occhi da cucciolo* Comunque spero che il capitolo vi piaccia( anche se non è un gran che)! Bye <3 Kissky
  
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