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Autore: CottonCandyGlob    07/07/2014    1 recensioni
Anni di misteri, scorribande e viaggi in giro per il mondo... Finalmente anche i membri della Mystery Inc. hanno ottenuto una vita "normale": Fred e Daphne si sono sposati, e Velma e Shaggy hanno rivalutato la loro relazione, pronunciando anche loro il grande sì. Ma quando i loro figli, si trovano nei guai, i detective sono costretti a tornare in azione nell'isola degli spettri, Spooky Island, che sembra nascondere ancora molti segreti. E' solo un banale scherzo del destino che i loro primogeniti siano due coppie di gemelli?
Per scoprirlo basta seguire le avventure di Chris, Meg, Josh, Lily e l'insostituibile Scooby-Doo che tireranno fuori dal loro DNA la impareggiabile passione per i misteri e abilità di cacciarsi nei guai!
Mia prima fanfiction, un po' ingenua e adolescenziale, che mi ha tirato fuori da un brutto periodo (e rimane qui a mo' di monito personale)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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-L'ultima volta che mi sono seduta con un ragazzo su un muretto, non è andata così bene come mi immaginavo...vorrei sapere se sto parlando con il ragazzo giusto...
A quelle parole, Trent si voltò, sfilandosi il cappello e facendole segno di sedersi.
Lily ammirò per qualche secondo la piccola porzione di cielo non disturbata dalle nubi, le luci delle strade di città, il monte Coolsville e i tetti più alti del Municipio e del Museo. La lampada rotante scaldava quel piccolo angolo segreto.
-Come hai trovato le chiavi per questo posto?-chiese dopo un po'.
-Chiavi? Credo che le abbiano buttate trent'anni fa...quella porta è così vecchia che si apre ad ogni spiffero di vento...io ci ho solo soffiato sopra!-rispose lui ridendo.
-E a cosa devo questa soffiata?
Trent guardò l'orologio e scattò in piedi così in fretta che mancò poco perchè non cadesse giù. Per alcuni istanti Lily rimase sola con i suoi pensieri, che cambiavano ad ogni giro del faro.
Nella sua testa c'era di nuovo il principe azzurro, poi le faceva vedere Trent, forse era lui, forse voleva farglielo credere, forse si erano messi d'accordo...Quando la luce le passava davanti, Trent era innocente, appena faceva buio, nei suoi pensieri spuntava la scritta "colpevole".
Arrivò ancora il buio, ma questa volta, Lily ci vide meglio di prima, perchè il cervello le sovrapponeva due immagini: il principe azzurro che le porgeva la forchetta e Trent con il suo baciamano...sottofondo di festa, stesso gesto di estrema cortesia, stessa sua reazione, stesso ragazzo?
-Lily?!
La ragazza sobbalzò così tanto, che questa volta sarebbe potuta cadere lei. Solo allora si accorse che il faro era spento, ecco perchè il buio durava troppo tempo.
-Gli ingranaggi sembrano di cent'anni fa...è un'impresa capire come si spenga-sorrise Trent-Il buio mi sembra la cosa più giusta adesso...
La stessa cosa pensò Lily, perchè non poteva essere una coincidenza, anzi, era sicura che di avere vicino il suo principe azzurro di Halloween.D'improvviso venne distratta da un colpo. Alzati gli occhi, scintille di luce la fecero sorridere: fuochi d'artificio brillavano tra le nubi di maltempo, riempiendo l'aria di polvere. Lo scoppiettìo durò una manciata di minuti, molto irregolare, con poca varietà di colore.
Lily girò lo sguardo su Trent, e vide i suoi occhi verdi come altri fuochi d'artificio.
E si avvicinò sempre di più al suo viso. Trent fece lo stesso. Entrambi sentivano ancora il suono dello scoppiare delle polveri, ma fuori c'era solo silenzio con il sottofondo della festa.
Il ragazzo riusciva quasi a sfiorare con il naso le lentiggini delle guance di Lily, che stavano arrossendo.
Ma lo spettacolo a cui lei assistette non fu affatto piacevole. Come un collage, la fastidiosa e inquietante maschera del principe circondava misteriosa gli occhi di Trent e il suo dolce sorriso diventava un ghigno pieno di cattiveria. Il braccio della ragazza arretrò, trascinando di colpo tutto il corpo, costringendo lui ad avvicinarsi.
-No, aspetta Trent, non ti avvicinare, io...
-Cosa c'è? Stai male?
-Io so chi sei...
E Lily strisciò indietro perdendo l'equilibrio: in un attimo scivolò giù dal cornicione e vi rimase appesa  con un braccio.Fu una fortuna che ci fosse un piccolo parapetto di sotto, altrimenti i piedi sarebbero rimasti a dondolare di sotto e lei avrebbe fatto fatica a reggersi
Trent ebbe solo il tempo di vederla cadere e afferarle una mano. La sentì fredda, fredda di paura, fredda del gelo che fino ad allora avevano non si sa come sopportato.
-Dammi l'altra mano così potrò aiutarti!
-Così mi aiuterai ad andare di sotto!-urlò la ragazza in preda al panico.
-Lily, fidati, ti tiro su, non avere paura!-la implorava Trent, stringendole la mano e tenendola a forza.
-Come potrei non avere paura in un momento del genere!
Quando alzava lo sguardo, la ragazza continuava a vedere quella maschera sul volto di Trent. Era lui, era stato lui, perchè doveva fare l'innocente in quel modo se mesi prima l'aveva ingannata?
-Dammi l'altra mano! Fidati di me!-ripeteva lui.
-Prima devi dirmelo in faccia: sei tu il principe azzurro di Halloween?
-Cosa? Come sei arrivata a pensarlo?-chiese Trent, sorpreso della domanda.
-La logica dice che tu eri l'unico possibile colpevole...
-Ci sono milioni di ragazzi nel mondo, perchè dovrei essere io? Ti ho anche aiutato a cercarlo, ho anche subito pettegolezzi a scuola...cosa avrei dovuto ottenere? Guardami, Lily, guardami! Dimentica la logica, guardami! Il tuo cuore, Lily, cosa ne pensa?
-Non lo so, non lo so! Gioca a tira e molla con la mia testa, non riesco più a capire chi sei!
-Sono Trent Wisely, ti sto tenendo a metri d'altezza sul terrazzo di un locale, e sono quello che deciderà cosa farne di te!-gridò il ragazzo.
-Cioè?Vuoi farmi cad...
-Lilian Rogers...vuoi essere la mia ragazza?
La malcapitata si scordò dov'era e lo guardò solo fisso negli occhi-Credo di sì!
Allo stesso tempo, l'appoggio dei piedi cedette. Lily non ci pensò due volte: staccò la mano dal cornicione e afferrò il braccio al ragazzo. Lui le sollevò tutto il corpo e la sdraiò sul parapetto superiore.
-Ehi, ma che ci fate lassù? Non sapete che è vietato?-urlò una voce dalla strada, più precisamente quella del proprietario, che si era visto quasi cadere addosso delle macerie mentre fumava tranquillo una sigaretta.
-Meglio andare via di qui!
I due corsero giù dalle scale con le risate di due bambini che hanno appena fatto uno scherzetto di cattivo gusto a qualcuno; naturalmente si tenevano per mano, la stessa mano a cui era appesa Lily poco prima.
-Scusa, se non è stata la proposta più bella del mondo...tu sospesa nel vuoto...i fuochi d'artificio erano solo quelli di prova per la vigilia di Natale di Coolsville...
-No, sono io che devo scusarmi. Sono riuscita fino alla fine a dubitare di te...-mormorò Lily.
-Anche i miei parenti dicono che ho una faccia sospettabile, dicono che i miei occhi mi danno un che di misterioso...-confessò Trent imbarazzato.
-E hanno ragione...
-Non capisco perchè solo io devo essere giudicato male, mio fratello è in pratica la mia copia, ma a lui queste cose non le dicono...
-Forse perchè non sta fermo un attimo!-commentò Lily ridendo.-Tuo fratello Nelson, ha dodici anni, vero?
-Sì, è coetaneo di tua sorella...non mi ricordo il nome...
-Suzanne-provò a completare lei.
-Proprio lei.
-Oh, interessante.
Mezzi invitati erano già per terra, stremati dal sonno. Alcuni erano coricati sulla pista da ballo: mai ci si sarebbe aspettati cose del genere al party del perfettissimo ed impeccabile Trent Wisely.
-Trent, fratello, la tua festa è una bomba! Hanno persino legato il barista ad una sedia e lo stanno portando in corteo, troppo figo!-si complimentò Noah Hugbert, un altro dei Cougars.
-Eh, già-annuì soddisfatto lui-no, aspetta, cosa?
-Vado a vedere io-sorrise Lily.
-Grazie-sorrise di risposta Trent.
Noah aveva detto la verità, perchè una piccola folla occupava l'area intorno al bancone. Tutti si spintonavano e schiacciavano fra loro: tutti quanti brilli, pieni di alcool. Anche Lily sapeva un po' di alcool per via di quella macchia sulla maglia, ma non aveva toccato bevande quella sera, acqua e basta. L'alcool non aveva buon effetto su di lei. Una spalla le urtò la schiena, la spalla di suo fratello.
Lily se lo trovò davanti, con le gote rosse e gli occhi senza sguardo.
-Abbiamo alzato il gomito, stasera, signorino?
-Non trattarmi come se fossi mia madre...bisogna divertirsi...e poi io non ho bevuto nulla-disse Josh, ma si vedeva a un miglio che era ubriaco fradicio.
-Sei incorreggibile...
Il ragazzo chiuse gli occhi e strinse le spalle con fare incerto. Le gambe non gli ressero più e crollò addosso alla sorella. Lei lo stese a terra lontano dalla folla, cercando di farlo reinvenire. A suo malgrado, però, toccò il bicchiere che Josh teneva prima di svenire e si inumidì la mano. D'istinto diede una leccata al liquido arancione:delizioso, veramente delizioso. Dolce, zuccherino, poteva essere qualsiasi cosa, ma sentiva che ne voleva altro.
Lily trangugiò tutti i drink che erano disponibili per trovarlo.
-Oh finalmente ci siamo!
Fu l'unica cosa che disse prima che il mondo perdesse senso, iniziasse a capovolgersi, a storcersi, tingersi di colori confusi e chiazze di luce. Le persone straparlavano, camminavano sul soffitto, rompevano oggetti e cantavano, forse uno jodel tirolese tutti in coro. Risate soffocate, facce a sovrapporsi e milioni di coriandoli sulla sua testa. Questo fu la stessa cosa che vide Josh quella sera dopo essersi rialzato da terra.
La mattina seguente, alle undici di un nebbioso sabato, sia Lily sia Josh si svegliarono con un cerchio alla testa. Un mal di testa pazzesco, peggio di quello dell'influenza. Entrambi avevano lo stomaco in subbuglio e un intenso odore di alcool addosso.
Ogni cosa toccassero era fastidiosa, dal cuscino al loro stesso pigiama: sì, se lo erano messo, non si sa come. I pantaloni di Lily non erano larghi alla vita e la soffocavano, la maglia la sentiva larga.
Però erano in tessuto così morbido che non ci si poteva confondere.
Josh si infilò le Allstars che aveva lasciato sul pavimento, anche se i piedi gli facevano un male pazzesco.
I gemelli si fissarono assonnati, seduti sui rispettivi letti come a complimentarsi per i guai in cui si cacciavano sempre. Era inevitabile che i genitori scoprissero la loro sbronza, sarebbe stato difficile scamparla.Tanto valeva affrontarli subito.
Quando i ragazzi scesero le scale, trovarono tutta la casa completamente vuota, da cima a fondo.
Sul tavolo della cucina non c'era neanche un biglietto di spiegazioni, nessuna nota sul frigo, niente di niente. Però si sentì un rumore di passi.
-Oh, vedo che vi siete alzati...com'è andata la festa?
-Bene, mamma-sbadigliò Lily.
-A che ora siete tornati?-chiese Velma, voltandosi per non fare vedere loro che rideva.
-Credo mezzanotte, sì era proprio quell'ora-rispose Josh, anche se entrambi non ricordavano nulla di come fossero passati dal Faux Ghost a casa loro.
-I Jones mi hanno detto che quando sono venuti a prendervi, voi non eravate più alla festa...come ci siete arrivati qui?
-A piedi-azzardò la maggiore-non faceva poi così freddo...
-Ah, d'accordo.Trent era contento dei regali?
-Certo, mamy. Dovevi vedere che festa pazzesca, c'era di tutto!
-Al bar si servivano anche litri di alcolici, suppongo.
Josh e Lily, seduti a tavola a fare colazione, strinsero le labbra, preparandosi alla batosta.
-Forse c'erano, probabilmente dove si radunava più gente...forse lì c'era il bancone del bar, ma non si vedeva bene-stentò a dire Josh.
-Siete dei pessimi bugiardi-rise la madre-Non oso immaginare quanti bicchieri avrete bevuto per arrivare a questo punto!
I gemelli si guardarono interrogativi. Come se il cervello si fosse acceso solo in quel momento, videro una delle scene  più strane della loro vita...infatti c'era un motivo se entrambi stavano scomodi a dormire...
Lily ci mise un bel po' a capire che succedeva: vide il suo pigiama davanti a sè, lo contemplò per qualche secondo e poco dopo si accorse che le sarebbe stato impossibile vederselo davanti, avendocelo addosso.
Josh invece capì subito un altro dei loro pasticci, e guardò dritto la sorella, che portava il suo adorato pigiama. La madre non la smetteva di ridere nel vedere che si erano scambiati i vestiti.
Da fuori venne il suono di un clacson.
-Ok, ora devo andare. Il pranzo è nel frigo, se vi serve qualcosa chiamate e se uscite di casa, mi raccomando le chiavi!-disse Velma frugando tra i cassetti sotto la credenza per trovare il suo portafoglio.
-Ma dove andate?
-Visto che il tempo non è così brutto, facciamo un piccola gita al lago Erie dallo zio di Daphne, se vi foste alzati avremmo portato anche voi...comunque non sentitevi soli...anche Fred e Daph hanno lasciato Megan e Chris a casa...
-Allora divertitevi!-replicarono loro con viso stanco.
E appena la madre uscì dalla porta, Josh e Lily scattarono in piedi e corsero alla finestra che dava sulla strada.
-E se uscite, spegnete tutte le luci e mettevi qualcosa sulle spalle!-urlava per ultimo Daphne.
-Sì, mamma, non abbiamo cinque anni!-risposero i gemelli sull'uscio.
-Infatti è perchè ne avete sedici che mi preoccupo!
Dopo cinque minuti, i Jones e i Rogers erano già spariti dal Crownfield Boulevard, insolitamente poco trafficato. Sarebbe stato un altro giorno dopo una festa tutto per loro, e onestamente nessuno aveva idea di come riempire questo tempo libero.
Meg aveva in testa lo shopping, sebbene non ne avesse così voglia: serviva solo a farle dimenticare che quella sera ci sarebbe dovuta essere la sua recita. Portava ancora questo peso in testa, sperando che si cancellasse con l'inizio del Vocalist Show per non avere di nuovo crisi di nervi.
Chris aveva due parole in testa: "vacanza" e "vacanza". Sì, d'accordo, era solo una. Ma non sapete quanto fosse felice nel pensare che per due settimane sarebbero rimaste le porte chiuse a scuola e non avrebbe saltato nessun allenamento per via della sua caviglia malridotta.
Josh aveva la stessa parola in testa, secondo lui però si trattava, fatta eccezione per il pranzo di Natale e la veglia dell'ultimo dell'anno, di un tempo sprecato a far niente. Erano già le undici del mattino e non avevano ancora fatto nulla di producente in quella casa!
Se per questi tre ragazzi ho speso poche righe, non c'è paragone a quanti e confusi fossero i pensieri di Lily. Infatti ne aveva solo uno:"Devo vedere Trent, chissà cos'è successo ieri sera".
Tra quella confusione in testa, ricordava perfettamente il cornicione, il faro, e la sua mano bruciava ancora dopo aver fregato sul cemento mentre si reggeva.
Tutti e quattro sistemarono le proprie stanze, giusto per non"farsi odiare dalla mamma". Poi fu la volta dei Jones di bussare alla casa dei Rogers.
Daphne aveva fatto bene a ricordare loro di vestirsi bene: l'aria di colpo si faceva più fredda.
-Buona giornata, ragazzi, tutto bene?-iniziò subito Chris.
-Forse, magari dopo pranzo sarà meglio-rispose Josh.
-Anche noi dobbiamo pranzare, vi fa niente se vi facciamo compagnia?-disse Meg, alzando una borsa di plastica in cui aveva messo tutto ciò che sua madre aveva lasciato loro.
Lily fece segno di accoglienza in casa, chiudendo subito la porta appena furono passati, portandosi gli spifferi della via.
-Prima che qualcuno dica qualcosa-li bloccò la Rogers-voi sapete cosa è successo ieri sera?
-Mhn, dunque, voi tre eravate ubriachi fradici-sorrise Megan-Lily e Josh, siete partiti di corsa dalla festa verso il centro città, e a quanto pare, non si sa come, siete arrivati a casa...quando papà è venuto a prenderci, voi eravate già spariti e siamo tornati solo in due in macchina...
-Ok, quindi se non abbiamo combinato niente durante il tragitto, è tutto a posto...in pratica a parte pigiami non abbiamo fatto nulla di male...-pensava Josh a voce alta.
-Pigiami?-chiese l'amico.
-No, niente lascia stare!
-Oh, ma a chi importa dei pigiami, Joshie! Meg, tu che eri l'unica consapevole dei quattro, per caso sai se ho ancora parlato con Trent?-li interruppe Lily.
-Non credo, l'ho visto andare dal bancone del bar e poi è sparito.
-Vado a scrivergli un messaggio, non si sa mai...-disse Lily, correndo su per le scale.
-Bene io direi che possiamo mangiare...
-Josh! Almeno aspettiamo Lily!-lo rimproverò Meg, tutta stizzita.
-Fai come vuoi, noi mangiamo.
 
-Scacco al re! E con questo siamo tredici a uno...
-Basta Lily, adesso inizio io con i neri...secondo me vinci solo con quelli...
-Vinci se sai giocare, Chris!-rideva la ragazza girando la scacchiera.
-Non potremmo trovare qualcosa da fare? È tutto il pomeriggio che prendiamo carte, muoviamo pedine...siamo in vacanza, non in un penitenziario!
-Boh, chiedi a Josh, lui ha sempre tante idee...se solo avessero lasciato Scooby con noi, non avrebbe il morale così basso.
-Se solo Meg non ci strangolasse...potremmo andare alla presentazione del Vocalist Show?-propose il ragazzo, quasi bisbigliandolo.
-Tu dici?
-Magari se ci vai guadagni un punto in più con la giuria...ti fai trovare interessata...
-Potrebbe essere-sbuffò Lily-ma come hai detto, Meg si arrabbierà come una iena e lo show inizia fra mezz'ora...
-Siamo ancora in tempo...beh, non vorrai buttare questi due posti in prima fila-disse Chris, sventolando due biglietti rosso scuro.
-Fammi indovinare, te li ha dati Janet, vero?
-Già...ma vale la pena tentare lo stesso, ti pare? Dai, sistemati un po' e andiamo! Metti i vestiti di ieri!
-Scherzi?!?Non si mettono mai dei vestiti due volte di seguito!-urlò Lily, guadagnandosi lo sguardo sorpreso dell'amico.-Meg dice sempre così!-aggiunse in una risatina.
-A proposito di Meg, vado a dirglielo.
Nei minuti successivi si sentì un vociare isterico al piano superiore. Dopo qualche urlo, la casa si zittì di nuovo e Chris tornò in salotto.
-È ancora un po'arrabbiata per la recita, ma abbiamo il permesso! Adesso quei due sono attaccati al computer e mi hanno detto che ne avranno ancora per molto...
-Allora andiamo!-esclamò Lily correndo dalla porta.
-Frena, Cenerentola, non vorrai uscire così!-urlò Chris ridendo.
-Mi cambio solo i pantaloni, intesi?
-Certo. Dove le tenete le forbici in casa vostra?
-Secondo cassetto dal basso della cucina-disse Lily, interrogativa.
 
Lilian riscese con addosso i pantaloni della sera prima, con le sue solite scarpe ai piedi. La maglia era arancione e bianca, a righe più o meno sbiadite.
Chris, che invece si vestiva da sera praticamente tutto il giorno, la aspettava con le forbici in mano.
-No, che fai?
-Ti aggiusto la maglia...stai ferma.
-Tu e tua sorella aggiustate le cose solo con metodi così drastici? Ecco cosa patisce la Mystery Machine quando le metti a posto il motore! Tra poco avrò tutte maglie rovinate!
Christopher tagliò le maniche più corte e in obliquo, poi si tolse la sciarpa che teneva al collo e gliela legò a vita come cintura. Il risultato era ottimo. Prima che lei potesse protestare ancora, le passò il cappotto e la spinse fuori da casa.
 
-Tenetevi forte, signori e signore, abbiamo l'eccezionale onore di disputare qui a Coolsville la competizione canora dell'Ohio che giunge alla sua sesta edizione: il Vocalist Show! Come saprete, a causa di alcuni contrattempi, i provini e l'intero concorso avranno inizio l'hanno prossimo! Quindi abbiate pazienza durante le vacanze del Natale!
Ricordo a tutti che il premio sarà un volo diretto per Los Angeles per un paradisiaco soggiorno e la firma di un sicuro contratto discografico con i migliori produttori degli Stati Uniti! Se avete talento, è il momento giusto per farvi avanti!
La voce era di Nancy Barnett, forse la più famosa conduttrice di notiziari dello Stato. Sbracciava entusiasta dal palco dell'auditorium, con il sorriso stampato in faccia, alla destra delle tre giurate.
-Ho qui la nostra illustra preside, la signora Beitcher, e la professoressa di teatro, Hester Stout!Un applauso!
Ora passo la parola a questa donna che, in sei anni, ha reso possibile questo concorso: Gilberte Holden!
La produttrice discografica ricevette il microfono con un mezzo inchino e puntò gli occhi sul pubblico.
-Ho sempre creduto, che molti ragazzi possiedano il talento per essere qualcuno, qualcuno di spicco nella società, qualcuno che sia conosciuto e apprezzato da tutti. Una sera di sette anni fa, ideai questo concorso, lo progettai nei minimi dettagli, proprio a questo scopo. I volti che ho già visto sono quelli di persone determinate a far del loro meglio e credo che ne sarò entusiasta!-predicava Gilberte.
-Ma...-continuò con faccia falsamente dispiaciuta-tuttavia sapete che c'è una sola, o un solo, vincitrice o vincitore in questo concorso. Mi sento in cuore di ricordarvi che non si può creare un talento, con il talento si nasce, e c'è ben poco da fare. Tanti di voi penseranno di farcela ed invece avranno solo delusioni...così è il gioco, così è il giocatore. Se siete pronti a rischiare tutto, aspettatevi di perdere tutto.
Qui non c'è posto per i dilettanti, qui vogliamo solo prodigi...
-Bene, bene, signora Holden-si affrettò la presentatrice, vedendo che il pubblico era stato messo un po' a disagio-E fra pochi minuti di pausa per uno spuntino iniziale nella sala della mensa, si esibiranno in tre canzoni ciascuno i vincitori delle scorse edizioni! Ci vediamo tra poco!
-Stava facendo scena, non diceva sul serio-sussurrò Chris, mentre Lily fissava ancora Gilberte sul palco.
-Ehi, vuoi ascoltarmi un secondo-ripetè il ragazzo, sorridendo.
Lei si stropicciò gli occhi e si alzò in piedi.
-Forza, andiamo a prendere qualcosa, altrimenti stiamo a digiuno fino alle nove.
La signora Holden scese i gradini del palco e camminò dall'ala opposta a loro nella platea. Si avvicinò a un gruppetto di tre persone, pronte a riceverla.
Lily ebbe tempo di voltarsi a guardare. Janet Chasez, suo padre, sua madre a turno stringevano la mano a quella così melodrammatica donna. Le scappò una lacrima di invidia e amarezza: lei non aveva mai detto ai suoi genitori che faceva un concorso, tantomeno di canto. Probabilmente lo avevano solo letto sui manifesti e non ne avevano mai parlato a casa. Notò lo sguardo di intesa che il padre rivolgeva alla Holden, e il modo con cui la madre di Janet, muovendo i suoi capelli biondi, le teneva con sicurezza le mani sulle spalle.
"Sembra che si conoscano da sempre...magari è una coincidenza. Oh, accidenti, odio quando penso alle coincidenze...non esisitono solo coincidenze, Lily! Se Trent non è il principe azzurro, non vuol dire che quella lì non sia in combutta con Miss Universo!
Devo avere ancora un po' la testa da un'altra parte, altrimenti dovrei vedere solo quattro persone che cordialmente si stringono la mano! Ma perchè devo vederlo solo io?"
-Chris?-chiese Lily prima di uscire dalla porta.-Hai visto Janet con i suoi genitori, laggiù?
-Sì, già da un pezzo, e devo dire che mi sembra che...
-Cosa? Dì, che ti sembra!
-Non capisco perchè tu sia così interessata...beh, comunque mi sembra che Janny sia leggermente agitata nell'incontrare quella Gilberte Holden, non trovi?
-Agitata? Tu la trovi agitata? Ma dico l'hai vista? Sorride, sorride soddisfatta da cinque minuti e dovrebbe essere agitata?
-Ehi-la calmò Chris, trattenendole il braccio-mi sembra che sia tu quella agitata, o sbaglio?
-Credi che io sia invidiosa di Janet? Sei proprio fuori strada...
-So cos'hai...Stress da fidanzamento...ed essendo la prima volta i sintomi sono abbastanza evidenti...
-Non esiste-rispose la ragazza con un velo di dubbio.
 
Gilberte Holden non aveva perso di vista neanche per un secondo la prodigiosa Janet Chasez, raggiante ed elegante fra i suoi due accompagnatori. Stringeva mani a tutti, parlava con professori, si complimentava con quelle persone che era sicura di stracciare sul palco: insomma, per qualche secondo sembrò che il brindisi fosse per lei e non per il concorso.
Anche la preside Beitcher raggiunse la ragazza lanciandole sguardi di ammirazione. Lily ebbe i complimenti solo da una persona: la professoressa Stout.
Visto che ho uno spazietto per dirvelo, vorrei precisare chi fosse in realtà. Era stata una semplicissima ragazza di città, senza pretese. Fu avvicinata al teatro dalla zia, nonchè la famossissima Sandra Fernandez(ve la ricordate per caso?), ma non era mai giunta al successo che la sua ispiratrice avrebbe voluto, perchè un litigio tra lei e il padre di Hester, un umile fotografo, aveva portato acque burrascose in famiglia. Per lo meno, dopo anni di studio, la ragazza seppe inseguire la passione di sua madre, anche se lei non lo ricordava perchè era morta in giovane età, la quale era stata volontaria nell'orfanotrofio.
Ma Hester riuscì a fondere il tutto, creandosi un'immagine conosciuta da molti, sempre servizievole e disponibile. A ventinove anni, con grande entusiasmo, vide apparire nel suo curriculum"professoressa di arti teatrali e sceniche al liceo pubblico di Coolsville".Le brillarono gli occhi.
Ora che lo sapete, capite perchè era nelle lista d'oro degli studenti, ma in quella nera della preside.
La sua miglior alleata contro la vipera che c'era in presidenza, era la professoressa Makkurtle, già menzionata, che insegnava italiano e godeva di rispetto per i suoi numerosi anni seduta in cattedra.
-Comincio a pensare che brindare ora sia una vera ingiustizia-commentò malinconica la donna con lo sguardo a terra.-Tua sorella è ancora arrabbiata?
-Le passerà-rispose Chris-ci vorrà un po' perchè digerisca tutto quanto.
-Salutala da parte mia e dille che se ha bisogno di qualsiasi cosa, può chiamarmi quando vuole. E a te, Lily, auguro il meglio per questo concorso...anche se credo che il cammino sarà impervio-continuò lei, voltandosi verso il trio Chasez.
-Anche lei crede che...-disse sottovoce Lily.
-Ne sono quasi sicura...quella Holden è troppo strana, da quando è arrivata qui, sembra ci sia solo Janet Chasez a gareggiare. E la preside non è da meno.
-La preside appena vede una celebrità, le si incolla addosso come una cozza!-scherzò la ragazza.
Janet vide lontano tre figure ridere e scherzare senza che guardassero lei. Così spinse i suoi genitori davanti alla Stout, portandosi dietro anche Gilberte.
-Professoressa Stout! Non sa quanto io sia contenta di averla in giuria!-urlò di estrema cortesia la piccola star del brindisi.
-Sì, anche io me ne sento onorata. Questi sono i tuoi genitori?
-Esattamente.
I due strinsero la mano anche alla mite professoressa di teatro, poi a Chris, che loro conoscevano molto bene: Janet, tra le tante cose di cui andava pazza, trovava il tempo di parlare anche del suo ragazzo.
-E invece questa ragazza qui...ti ho già vista da qualche parte?-chiese sorridente la madre.
-Non credo, io ad esempio non l'ho mai vista-disse Lily cordialmente, per ritardare le presentazioni.
-Eppure mi sembra di averti già incrociata...comunque complimenti per il tuo look di stasera, non gli ho tolto gli occhi di dosso!
-Mamma!-strillò Janet seccata.
-Scusa tesoro, ma dovevo dirlo...quindi tu saresti?
"Janet è un concentrato di cattiveria pura. Immagino i suoi genitori come possano essere. Sua madre mi ha appena fatto un complimento, solo perchè non sa chi sono. Adesso appena dico il mio nome sputano quello che hanno in bocca e si mordono la lingua. Calma, Lily, calma. Hai affrontato cose peggiori, che vuoi che sia? È colpa tua se hai questo nome? No, quindi vai."
-Sono mortificata per non averle detto subito il mio nome-cominciò Lily, recitando la parte di una snob(preparare la recita con Meg almeno era servito a qualcosa)-Mi chiamo Lilian Madison Rogers, immagino vostra figlia vi abbia parlato di me.
E si morsero la lingua davvero.
-Bene, bene-iniziò Gilberte-questa è la ragazza di cui parlava la biondina. Interessante, molto interessante.
Saresti tu quella che ha un talento così nascosto? Dimmi un po', quanti corsi di canto hai fatto nella tua vita?
-N-nessuno-rispose Lily, offesa, ma capace di mostrarsi indifferente.
-Male, molto male. Vedi, o sei veramente dotata oppure dovresti almeno avere una preparazione. Se non sbaglio, Janet ha fatto sedici corsi di canto negli ultimi dieci anni.
-Quindi, in sostanza, mi sta dicendo che Janet ha dovuto avere una preparazione...-iniziò la ragazza.
-Una dura preparazione, severa, rigida...-e Gilberte andò avanti con l'elenco.
-Quindi Janet non era veramente dotata?
-Esatto signorina Rogers...no, aspetti, cosa mi fa dire, intendevo...ho detto solo che ha subito un'intensa preparazione!
-Perchè non era dotata abbastanza da fare da sola...-continuava Lily, soddisfatta del suo modo di confondere la donna.
-Lei era abbastanza brava da fare da sola, ma posso assicurarle che la sua preparazione è stata solo un miglioramento!-commentò la produttrice, seccata.
-Io non ho vissuto con Janet per dieci anni, cosa ne dovrei sapere?
-Beh, si da il caso, signorina, che io sia stata la sua insegnante per ben nove anni e posso ben dire che...che...-Gilberte di chiuse la bocca con la mano. Lily sorrideva soddisfatta.
-Tu...ragazzina insolente! Tu...la preside aveva ragione, sei una guastafeste...ci credo che una così non possa avere talento per la musica!
I signori Chasez guardavano Lily esterrefatti. Quella ragazza era riuscita a far dire a Gilberte che sotto sotto avrebbe sempre parteggiato per Janet. Stentavano a crederci ma era così...
-Non sono brava a cantare come lo è Janet, lei ha un vero talento e non credo che ci sia molto da migliorare...ma per lo meno, io ho un talento molto più utile: quello di trovare gli imbroglioni che pensano di manipolare tutto a modo loro! Che potete farci, voi? Come ha detto lei, bisogna che un talento si esponga, giusto?
E questa volta, Lily posò il bicchiere sul tavolo più vicino e se ne andò verso l'auditorium. La professoressa si allontanò dal gruppo, mentre Chris seguì la sua amica, facendo sguardi di scuse alla sua ragazza.
Janet era forse la più scioccata di tutti: non aveva idea se le parole di Lily erano dei veri complimenti oppure solo qualcosa per prenderla in giro. Le restò a lungo il dubbio quella sera, e a mala pena riuscì a sentire il ritmo delle canzoni sul palco. In fondo Gilberte era solo stata al suo fianco per un po', non l'avevano certo corrotta per farle vincere il concorso. Ma se si fosse saputo in giro che la stavano favorendo, che avrebbe detto la scuola?
-Ma come hai fatto?-chiese Chris, sul tragitto verso casa.
-Onestamente non chiedermelo, ho visto solo che lei si stava quasi fregando e sono intervenuta!-rideva Lily-E forse ti devo ringraziare per non avermi interrotto!
-Perchè dovrei interromperti?
-Perchè tu interrompi sempre qualsiasi cosa...spesso non riusciamo mai a finire un discorso!Sei peggio dell'allarme antincendio della scuola o dello squillo del telefono!
Chris fece una smorfia di imbarazzo.
-E dai, non prendertela! Guarda che ti vogliamo bene lo stesso!-disse l'amica scompigliandogli i capelli-In fondo è un talento anche questo, no?
-Sì, d'accordo...dai, sbrighiamoci, devo chiamare Janet per scusarmi di non essere rimasto stasera...
-Oh, giusto, Trent! Mi sono dimenticata il cellulare a casa, mi avrà chiamata centinaia di volte e io...oh, accidenti!...Sono in stress da fidanzamento!-e correva diretta verso la sua porta.
-Aspetta, Lily, davvero credevi che esistesse una cosa del genere?-rise il ragazzo.
Ma lei era già entrata.
  
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