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Autore: Kamikat_32    07/07/2014    0 recensioni
Jay sembra una ragazza come tante, ma il suo animo solitario e l'ombra della sua famiglia la portano a isolarsi dal resto del mondo.
Un giorno, però, fa conoscenza di due ragazzi che si sono appena trasferiti nella sua stessa cittadina; opposti ma complementari, l'ottimista Nat e l'affascinante Dorian entreranno così nella vita della ragazza...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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28/07/14

Tutto il mio buon umore è sparito. Perché le cose devono mettersi male proprio quando tutto sembra essere perfetto?
Sembrava un pomeriggio come gli altri, anche se il tempo lasciava presagire qualcosa di brutto. I miei e Philip erano usciti di nuovo. Mia madre era a fare delle commissioni, mio padre e Philip a procurarsi della legna per l'inverno, dato che abbiamo in salotto una stufa.
Philip si era trascinato dietro anche Marshall.

Naturalmente avevo ancora qualcosina da fare nel solaio. Ed è inutile anche dire che Nat è venuto a tenermi compagnia.
Sembrava tutto normale, temporale fortissimo a parte, quando è suonato il campanello. 
Non potevano essere i miei genitori, ma allora chi?
Ho aperto
 la porta e mi sono trovata davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.
- Mattia?
- Jay.
Già, Mattia. Il mio fantomatico ragazzo.
Quello con cui avrei dovuto festeggiare un anno di fidanzamento, se non fosse che proprio qualche giorno prima del fatidico giorno ho scoperto che mi tradiva. O forse che ancora mi tradisce.
A questo punto la domanda sorge spontanea: perché non l'ho ancora lasciato?
Non lo so. Forse perché a volte si ha talmente paura di restare soli da accontentarsi di qualsiasi persona possa portare qualche emozione nella nostra vita, e allora non ha importanza se l'emozione in sé è positiva o negativa. L'importante è provare qualcosa.

Il suo sguardo passava continuamente da me a Nat che, neanche a dirlo, avrebbe voluto essere dappertutto tranne che lì.
- Ehm... Mattia, lui è Nat. Nat, questo è Mattia... il mio ragazzo.
- Oh. Piacere... - Nat, poco convinto, ha teso la mano a Mattia. 
- Vuoi entrare? - ho chiesto a quest'ultimo.
- Sai com'è, qui fuori diluvia. Ho capito che mi hai sostituito, ma un minimo di gentilezza... - ha risposto Mattia, entrando in casa.
- Non capisco di cosa tu stia parlando.
- Ah no? Forse del fatto che non mi chiami nemmeno più? Pensavo che mi amassi.
- Era così, infatti. Poi tu mi hai tradito.
Il ricordo è ancora vivido. Dopo aver scoperto che faceva il doppio gioco (se non triplo),  avevamo discusso parecchio; poi lui aveva scelto me e tutto era tornato alla normalità. O quasi, perché dopo tutto questo non sono più riuscita a fidarmi di lui.
- Pensavo fosse tutto risolto... - ha obiettato infatti Mattia.
- Già, e per questo non ti sei fatto sentire per un mese e mezzo. Adesso come pretendi che io sia qui ad aspettarti a braccia aperte?
- Avresti potuto chiamarmi te, in questo mese! Non ti è venuto in mente?
- Certo, col rischio di interrompere un momento intimo con una delle altre tue ragazze!
- Tu non ne sai niente! Ho sempre scelto te! - sbottò.
- E' quello che mi hai detto! Ma la verità qual è?
- Forse è meglio se tolgo il disturbo - ha mormorato Nat, terribilmente imbarazzato.
- Nat...
- Vai, vai. - ha detto con voce acida Mattia.
- Nat, non hai l'ombrello. Te ne presto uno.
- Non importa, non importa. Non mi bagnerò molto.
Poco dopo dalla finestra ho visto Nat; la pioggia lo bagnava, ma a lui non dava fastidio. Anzi, camminava a testa alta come se gli piacessero quelle gocce.
Ho sorriso tra me e me.

Mattia mi ha detto che fra noi due è definitivamente finita.
Questo non mi ha fatto molto male, anzi, mi ha fatto quasi ridere perché pensava che io lo tradissi con Nat!
Poi, però, ha detto anche che non troverò mai più un ragazzo perché nessuno potrebbe volermi, al punto che anche la mia famiglia me lo dimostra.
Questo sì, mi ha fatto male.

Appena se n'è andato ho telefonato a Nat. Mi sentivo anche un po' in colpa per avergli rovinato il pomeriggio.
- Jay! Tutto a posto? - Nat era tutt'altro che arrabbiato.
- Mica tanto - gli ho risposto, raccontandogli tutta la storia.
- Mi dispiace... ma è meglio così.
- Perché?
- Non era il tuo tipo.
- Nat, io...
- Jay, io...
- Sì?
- No, continua pure te. Sono io che ti ho interrotto.
- Vieni da me? Per favore. - l'ho implorato.
- Ok. Dammi cinque minuti e arrivo.

Siamo andati a cenare insieme in pizzeria.
E' stato bello passare del tempo con lui dopo questa giornata orribile. Nat ha la sorprendente capacità di farmi tornare il sorriso con poco, ed è davvero raro che mi succeda.
Non so cosa pensare, onestamente, del nostro rapporto. O forse il punto è che non voglio farmi tante domande su quello che potrebbe esserci tra noi due. 
Per una volta, ho solo voglia di vivere una relazione - a prescindere da cosa questa comporterà, se solo amicizia o qualcosa di più - senza punti interrogativi.


 

   
 
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