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Autore: moni_cst    07/07/2014    7 recensioni
Castle e Beckett dopo un periodo di separazione, per motivi di lavoro, si concedono una vacanza nell'arcipelago delle Isole Keys e, mettendosi sulle orme di Hemingway, si ritrovano coinvolti in un omicidio con testimone.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rick e Kate'
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Cap 6.  UN OSPITE INASPETTATO

Castle parcheggia e insieme si avviano per le sterpaglie che separano l’abitato dalla strada principale.

 

L’insuccesso ottenuto nella ricerca di Juan rende Castle e Beckett particolarmente taciturni. Hanno camminato a lungo sotto il sole caldo della Florida e il clima umido non ha di certo reso agevole la loro indagine. Hanno domandato di un bambino di nome Juan che vive con sua nonna Carmelita ma nessuno sembra volerli aiutare. Nei sobborghi poveri la diffidenza è difficile da superare e evidentemente hanno scritto in faccia che sono della polizia. Più di qualcuno ha risposto loro che non parlavano con gli sbirri. La camicia hawaiana di Castle non li ha evidentemente tratti in inganno e di certo ognuno di loro ha qualcosa da nascondere o forse qualcuno da proteggere. Di certo, nessuno è stato cordiale. Le uniche informazioni utili ottenute sono limitate alla scoperta che in quel quartiere esistono almeno una decina di donne sopra i 50 anni che si chiamano Carmelita e un numero non meglio precisato di ragazzini orfani di nome Juan.

Rick si asciuga il sudore dalla fronte e si stacca la camicia incollata al petto. Le ore serali non portano ancora il refrigerio sperato e l’unica possibilità per rinfrescarsi è fare un bagno. Dopo essersi lamentato ancora una volta per la scelta della Mustang d’epoca senza aria condizionata, scendono dalla macchina parcheggiata nel piazzale antistante al resort e si dirigono direttamente in spiaggia. L’umore non è dei migliori: la giornata non è andata esattamente secondo i loro piani.

“Sono preoccupata per Juan. E’ in pericolo, lo cercheranno” dice Kate mentre si toglie il pareo con striature e ricami di diverse tonalità di verde, stendendolo sul lettino sotto l’ampio ombrellone di paglia.

Rick la guarda ammirato.

Ogni volta che quella donna si spoglia davanti a lui prova una forte attrazione. Non riesce a non incollarle addosso i suoi occhi bramosi di lei. Si chiede come faccia a sembrare fresca come una rosa dopo la giornata pazzesca che hanno passato.

Si avvicina e la abbraccia.

“Non sarà così facile trovarlo. Noi non ci siamo riusciti.”

 Kate si volta sorridendogli, gli sbottona la camicia e lo aiuta a sfilarla.

“Vieni facciamo un bagno, così ci rinfreschiamo.” Con un paio di lunghe falcate arriva in acqua e si tuffa senza esitare, al contatto con l’acqua fredda. Motivo di ulteriore ammirazione per Castle che continua a fissarla imbambolato.

“Non vieni Castle?” ecco che, dolce e soave, arriva il richiamo della sua sirena.

Per la terza volta da quando erano arrivati a Key West fanno il bagno godendosi le meraviglie del tramonto. All’orizzonte, la grande palla di fuoco s’immerge nell’acqua dell’oceano creando uno splendido effetto ottico. Intorno al sole l’aria calda, a contatto con l’acqua fredda, crea piccole e multiformi nuvolette di etere che rendono i contorni morbidi e meno nitidi.

Per l’ennesima volta, abbracciati, si beano di quel paradiso terrestre con il cuore gonfio del loro amore ma anche in ansia per il piccolo mozzo.

Sdraiati sui lettini, si asciugano velocemente mentre continuano ad analizzare le remote possibilità di ritrovare Juan, considerando anche che, alle dieci della mattina successiva, sarebbero dovuti essere all’aeroporto di Miami per andare a prendere Gina.

“Comincio ad avere un po’ di freddo” esclama Kate osservando la pancia che inizia a presentare i primi segni di una prossima e imminente pelle d’oca.

“E io ho fame. Rientriamo, vieni.”

Castle la prende per mano, raccolgono i vestiti e la borsa e si avviano verso il resort.

Kate si ferma dopo pochi metri.

Lascia la mano di Castle e si sposta un po’ di lato. Gli fa un cenno, lui si accorge che è in stato d’allerta. La modalità detective 24 ore su 24 non la lascia neanche in vacanza. Cerca di capire cosa ha visto. La osserva e subito dopo volge la sua attenzione verso la direttrice del suo sguardo.

“Credo di aver visto qualcuno.” sussurra piano togliendosi le infradito pensando previdente a non far rumore, una volta entrata, sul legno del resort.

“Stai dietro di me, Castle.”

Rick le afferra un braccio e la ferma.

“Dove vai? La tua pistola è dentro, in cassaforte!” esclama nervoso.

“Non ti preoccupare. Tu stai dietro. Voglio solo vedere chi è. “

“Stai attenta, Kate.”

La donna fa un cenno col capo e velocemente si dirige verso il retro. Si arrampica nel terrapieno e scavalca la staccionata della casetta. Fa segno a  Castle di dirigersi verso l’entrata principale in modo da bloccare un’eventuale fuga. Entra dalla finestra, brandendo la mazza da baseball, comprata la sera prima in paese, ancora appoggiata nel retro della veranda, e grida con tutta la voce che ha in corpo, sperando nell’effetto sorpresa.

“CERCHI QUALCOSA?”

Nell’oscurità della stanza non riesce ad intravedere cosa succede ma è evidente che qualcuno sta cercando di fuggire verso la porta principale e che nella foga della corsa ha intruppato qualcosa che è caduto in terra rompendosi. Allunga il passo per essere pronta ad aiutare Castle nel caso si trovasse in difficoltà. Purtroppo il buio non la aiuta. Non fa a tempo a formulare questo pensiero che la luce si accende e vede Rick che tiene per il braccio un ragazzino.

“JUAN!” esclamano all’unisono guardandosi con aria interrogativa.

Il bambino è spaventato, invece loro si sentono sollevati: finalmente sanno che è sano e salvo.

“Hey Hey sono io. Juan. Non fatemi del male.” esclama impaurito.

“Come ci hai trovato e come sei arrivato qui?” gli chiede Castle, forse con troppa irruenza. L’adrenalina che ha in corpo ancora non gli ha permesso di tornare a respirare normalmente, per non parlare del suo cuore che batte all’impazzata.

“Non sapevo dove andare. Ho preso i vostri dati dalla registrazione che avete lasciato da Moreno, al diving. Sono arrivato qui con una corriera.” Dice tutto d’un fiato sperando che i due gringos non siano troppo arrabbiati.

“Ragazzo, hai un futuro da detective.” ridacchia Kate divertita e con il cuore sollevato al saperlo incolume.

“Eri lì stamattina?” chiede invece Rick.

“SI’ LI HO VISTI BENE… erano in due. Due ASSASSINI” urla in modo concitato scandendo bene la frase come se avesse il timore di non essere creduto, poi aggiunge “l’hanno ucciso e il vecchio mi ha salvato la vita. Ha capito che stava succedendo qualcosa e mi ha letteralmente buttato in acqua. Quando sono riemerso mi hanno intravisto e mi sono tuffato nuovamente e ho nuotato in profondità finché ho avuto aria nei polmoni. Sono stato nascosto dietro ad un altro peschereccio e appena ho potuto me la sono data a gambe” racconta molto turbato.

“Ok, sei al sicuro qui. Ora stai tranquillo. Ma la polizia ti ha visto?” chiede Kate.

“Se intende la polizia al molo, no. E non diteglielo PER FAVORE!!! Se invece si riferisce a voi…” indica il tavolino dove c’era in bella mostra il distintivo della NYPD di Beckett.

“Vedo che hai frugato nei nostri cassetti.” lo rimprovera Castle.

“Ma io dovevo assolutamente sapere se potevo fidarmi di voi…”

“Ok, ok stanotte puoi dormire  con noi. E per adesso non diremo niente alla polizia locale. Qui sei al sicuro.” lo rassicura Kate.

“Oh grazie! Grazie, grazie, Señora. Sono stanco e ho un gran sonno in effetti” non riesce a terminare neanche la frase che sbadiglia vistosamente a bocca aperta dando mostra di tutta la sua arcata dentaria e della sua perfetta ovale ugola.

“Non hai fame?” domanda Castle.

“No, ho mangiato qualcosa dal vostro frigo. Sono qui da stamattina e…”

Kate alza una mano come a fargli cenno di non aggiungere altro.

“Vieni ti preparo il divano, penso che per una notte possa andare.”

“Per una notte? Magari avessi un letto così sempre.” La risposta secca lascia entrambi di stucco: a volte vivendo nell’agio ci si dimentica delle piccole grandi cose che possono facilitare una vita.

Pochi minuti dopo Juan indossa per dormire una maglietta di Castle. La porta come un comodo camicione da notte, si infila sotto il lenzuolo e crolla addormentato.

 

Rick e Kate in veranda si abbracciano e si baciano con tenerezza, godendosi il refrigerio della fresca brezza marina.

“Mi dispiace Kate, oltre a Gina, un altro imprevisto a fare da terzo incomodo tra noi.”

“Non lo dire neanche. Sono così sollevata che Juan stia bene.” Sospira, gli prende una mano e con l’altra gli accarezza il volto. Lo guarda fisso negli occhi e poi lo sguardo scende voglioso sulle labbra. Si sofferma un momento ad osservare i lineamenti della bocca che tanto ama, poi cerca nuovamente il contatto visivo ed è incerta se condividere con lui quello che ha provato poco prima.

Decide di confidarsi.

Non ci sono più segreti tra loro.

“Ho provato tanta tenerezza prima a dare la buonanotte a Juan” dice con poco più di un sussurro.

Rick la guarda e le sorride.

Gli piace tantissimo questa versione di Kate, la donna dolce e materna che ha scoperto esserci dietro la straordinaria detective di cui si è innamorato. E questo aspetto la fa amare ancora di più.

“Un po’ come quella sera che Cosmo è stato con noi.” dice alludendo a quella faticosa e bellissima notte in cui si erano presi cura di un bambino di pochi mesi trovato accanto ad un cadavere in una chiesa.

“Sì, anzi no. E’ diverso: con Cosmo ero intimorita, non mi ero mai avvicinata ad un bambino ed ero spaventata, soprattutto dalle tue aspettative. Ma con Juan… Lo abbiamo messo a letto insieme, siamo stati seduti vicino a lui, abbiamo parlato, scherzato con lui e gli abbiamo dato la buonanotte insieme. E’ come se avessi vissuto un flash, una scena di noi fra qualche anno, con un nostro bambino a cui dare il bacio prima della nanna e augurare di fare sogni d’oro. Ecco…”

“E’ stata una bella o una brutta sensazione?” la interrompe Rick con un filo di apprensione, trattenendo il respiro.

Un sorriso le illumina prima gli occhi scintillanti e poi il volto.

“Una sensazione bellissima. Un desiderio che spero possa avverarsi fra non troppo tempo.”

Continua ad incatenare gli occhi ai suoi e si immerge nelle emozioni che vede dentro. Quell’uomo l’ha cambiata totalmente, ha riportato alla luce la Kate nascosta e sommersa e gli è completamente riconoscente per la donna che è diventata al suo fianco.

“Ti amo. “ sussurra Rick emozionato con gli occhi lucidi.

“Grazie. Grazie di amarmi. Grazie di avermi reso una donna migliore.” gli dice riconoscente.

“Always” è l’unica risposta perfetta che avrebbe voluto sentire in quel momento e che puntualmente arriva.

Juan nella penombra del soggiorno assiste a tutta la scena con un sorriso stampato in faccia. Non ha mai visto una cosa del genere e quel bacio appassionato che i gringos si scambiano lo sta emozionando come non gli era mai capitato, prima.

Sorride e chiude gli occhi.

Pensa di essersi rammollito alle smancerie e alle romanticherie che ha sempre disprezzato, ma un senso di pace lo invade conducendolo velocemente nel mondo dei sogni.



Spazio di Monica:

 

Dopo la ricerca infruttuosa nel quartiere, Juan è sano salvo e Castle e Beckett lo ospitano nel resort. Kate si intenerisce e spera di metter su presto famiglia mentre il cuore del piccolo mozzo, indurito dalla vita, comincia a vacillare.

Riusciranno i nostri eroi a proteggere Juan e, soprattutto, come giustificheranno la sua presenza a Gina?

 

Grazie per l’affetto con cui mi state seguendo.

  
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