Crossover
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Autore: Suikotsu    27/08/2008    5 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 27:  IL DIO DEL BOSCO



Rieccomi di nuovo! In questo capitolo gli eroi se la vedranno con uno dei mostri più potenti!



Ringrazio chi legge senza commentare, ma soprattutto voglio ringraziare:

XIllidan: Simpatica Angelus, vero? Caim invece un po' meno, ma ha avuto un'infanzia difficile, poveretto. Come ti ho già detto il vecchio non era quel negromante, ma uno evaso dall'ospizio. Riguardo al motivo per cui hanno usato la magia, Caim la possiede, Basch non so ancora, credo di no. Semplicemente ha studiato magia.
XGiodan: Sei davvero pignolo! Più del mio vocabolario! Comunque vedrò di fare attenzione! Riguardo ai personaggi forse la cosa non ti piacerà, ma miglioreranno parecchio(ma niente di paragonabile a Dragon Ball dove diventano 10 volte più forti in un mese).
XBankotsu: Tranquillo, come puoi vedere aggiorno sempre presto.


Note: yuan-ti si pronuncia yan-ti.


Il sole del mattino illuminò la vasta Foresta Nera.
Drizzt fu il primo ad aprire gli occhi.
"Sveglia, ragazzi!"
Si guardò intorno: erano in tre.
"Dov'è Zhai?"
I guerrieri si guardarono.
"Quella sparisce sempre! Vado a cercarla! Pensate voi alla colazione?"
Illius accese un fuoco e Rannek andò a caccia, mentre il drow si incamminò.
"Dove la trovo quella adesso? Vuole farci preoccupare? Lo so che sa badare a sé stessa, ma non dirci niente...uh?"
L'elfo sentì un rumore di acqua che si muoveva. Incuriosito andò a vedere.
Andò così incontro ad un lago, dove trovò i vestiti di Zhai.
"I suoi abiti? Ma allora..."
Alzò lo sguardo, e vide l'amica intenta a farsi il bagno, tenendo solo la testa e le spalle fuori dall'acqua.
"Ops..." - disse assumendo un colorito piuttosto rosso.
La ragazza lo sentì e si voltò.
Passò qualche istante di silenzio.
"Hem...scusa!"
"Porco!" - gridò la ragazza lanciandogli contro un pugnale.
"Ti porti le armi anche mentre fai il bagno?"
"Pervertito!"
Un altra decina di coltelli partì verso Drizzt che dovette darsela a gambe.
Quando ritornò sul posto aveva il fiatone.
"Drizzt! Cosa diavolo ti è successo? Hai il fiatone e un graffio sul viso!"
"Hem...Zhai sta bene!"
"E tu?"
"Sto benissimo!"
Neanche in tempo a finire la frase che l'elfa gli dette un calcio sulla testa.
"Maniaco! Mi stavi spiando, he?"
Drizzt non poté fare a meno di chiedersi come avesse fatto a rivestirsi così in fretta.
"Ma veramente..."
"Taci!"
"Scusate, odio interrompere ma..."
Tutti si voltarono verso Rannek, che portava sulla schiena un cinghiale.
Mentre il mago e lo spadaccino arrostivano la carne, Zhai se ne stette in disparte e Drizzt cercò di scusarsi.
"Senti...scusa..."
La ragazza sospirò.
"Fa niente. Tanto lo so che voi drow maschi siete tutti uguali."
Drizzt non gradì il commento.
"Non paragonarmi a quegli esseri immondi!"
"Intendevo..."
"Ho capito. Ma ero solo venuto a cercarti perché ero preoccupato."
"So cavarmela, e tu lo sai."
"Sì, ma almeno potevi avvisarci."
"Dormivate così profondamente..."
"Non trovi che quei due stiano diventando buoni amici?" - chiese Rannek a Illius tanto silenziosamente che nemmeno gli elfi riuscirono a sentirlo.
Il mago rise sotto i baffi.
"Sembra di sì. Ha, la carne è cotta! Ragazzi, se volete..."
Dopo aver mangiato, e aver sfamato i cavalli con alcune piante raccolte da Illius, il gruppo ripartì.
Mentre viaggiavano, lo stregone si guardava intorno continuamente, cercando qualcosa.
"Che hai Illius?"
"Cerco...ha, trovate!"
Il mago scese da cavallo e con un cenno della mano fece cadere da un albero un fiore azzurro.
"Questa è una pianta curativa. È sempre meglio averne qualcuna contro i veleni." - spiegò mettendosela in una tasca.
Durante il viaggio il mago si fermò più volte a raccogliere dei fiori o dei frutti con proprietà curative, utilissimi per rimarginare le ferite e per contrastare gli effetti dei veleni.
"Ci torneranno molto utili. Anche perché qui comincia il territorio degli yuan-ti."
"Yuan-ti?" - chiese Rannek.
"Si tratta di mostri nati dall'evoluzione dei serpenti. Sono come dei grossi cobra, con la differenza che hanno le braccia e sono molto più intelligenti."
"Sembrano pericolosi."
"E lo sono. Il mio maestro mi ha detto molto di loro, come ad esempio la loro gerarchia, o la zona della foresta dove vivono. Dopotutto l'ha disegnata lui la carta che usiamo per orientarci."
"E come sono strutturati?"
"Più in alto ci sono i sacerdoti, che adorano il Dio del Bosco. Poi vengono i guerrieri e gli schiavi."
"Piuttosto semplice."
"Ma efficace."
Terminato la giornata, i quattro si accamparono.
"Bene. Secondo quanto mi ha raccontato il mio mentore, qui vicino dovremmo trovare un fiume. Ci basterà costruire una zattera e seguirne la corrente."
Dopo aver mangiato, tre di loro si addormentarono, mentre Rannek fece la guardia.
Lo spadaccino non sapeva che occhi affamati e avidi stavano controllando lui e i suoi compagni.
Era ormai notte fonda quando decise di svegliare lo stregone.
"Ehi Illius, è il tuo turno." - bisbigliò.
Mentre parlava, però, si sentì come se un pugnale gli stesse trapassando la testa.
Lanciò un grido di dolore che svegliò di soprassalto i compagni e cadde a terra.
"Cosa succede?! Rannek!"
Lo spadaccino sentiva che uno stregone stava attaccando la sua mente, e mise tutta la sua forza per cercare di contrastarlo.
Illius capì tutto subito e cercò con la mente l'invasore, e lo trovò ad una cinquantina di metri.
"Sfera di luce!"
La sfera illuminò la foresta e corse velocissima attraverso la vegetazione: si sentì un sibilo di dolore.
"Non ho colpito il mago! Qualcuno gli ha fatto da scudo!"
Lo stregone sentiva che i nemici si muovevano rapidissimi, emettendo strani versi.
"Ci stanno circondando!"
Una freccia colpì la cavalcatura di Drizzt.
"Dannazione! Illius, alza una barriera! Illius?"
Il mago non lo sentiva: stava ingaggiando un duello mentale contro il rivale.
Rannek nel frattempo si era ripreso, e come gli altri si mise sulla difensiva per proteggere sé stesso e i suoi compagni dalle frecce.
Il caos spaventò i cavalli al punto che spezzarono le corde e fuggirono verso la vegetazione, finendo sotto il tiro degli arcieri.
"Stupide bestie!" - ringhiò Drizzt fermando una freccia.
Dalla vegetazione sbucarono alcuni mostri, gli yuan-ti, che avevano l'aspetto di cobra
con le squame marroni lunghi quasi tre metri e dotati di braccia .
"Sono proprio come gli aveva descritti il mago!" - disse Zhai.
I due elfi dettero battaglia, mentre Rannek si parò davanti allo stregone.
I mostri erano armati di archi e lunghi coltelli, ed erano anche molto bravi a maneggiarli.
Rannek tentò un attacco, ma l'avversario parò il colpo con la prima spada e tentò di contrattaccare con la seconda.
Lo spadaccino saltò indietro e fece roteare l'arma per poi abbatterla sulla testa del nemico, che cadde a terra col cranio spaccato.
"Ce l'ho fatta!" - gridò Illius trionfante.
"A fare cosa?"
"A respingere gli attacchi mentali dello yuan-ti sacerdote! Ho letto alcuni dei suoi pensieri: vogliono sacrificarci al Dio del Bosco."
"Non ce la faranno!" - gridò Zhai prendendo un mostro alle spalle e piantandogli i pugnali nella gola.
Mentre lo scontro infuriava, fece il suo ingresso un mostro accompagnato da due guardie: quest'esemplare era grigio e portava con sé un bastone magico.
"Il capo! Addosso!"
Rannek gli corse incontro, ma lui alzò il bastone e lo respinse facilmente.
"Sa difendersi!"
"Sì! Ma oramai è da solo!" - disse Zhai uccidendo un altro nemico.
Il serpente si guardò intorno: una ventina dei suoi servi giaceva a terra priva di vita. Sibilò qualcosa.
"Che ha detto?" - chiese lo spadaccino rialzandosi.
"Credo qualcosa tipo "me ne occuperò personalmente"!"
Dal bastone fuoriuscì un raggio violaceo, ma i quattro lo evitarono.
Zhai divenne invisibile e colse di sorpresa una delle guardie, avendo la meglio. L'altra era sul punto di reagire, ma venne decapitata da Drizzt.
"Ha! Ed ora siamo in quattro contro uno!"
Il sacerdote alzò il bastone e creò un'onda d'urto che mise tutti a terra.
Il serpente strisciò verso Rannek, lo avvolse con le spire e cercò di morderlo alla gola, la una freccia di balestra lo fermò.
"Lascialo stare!"
Prima che il mostro potesse reagire Rannek gli dette un pugno micidiale, colpendolo sotto il mento, per poi liberarsi.
I quattro si unirono in un blocco compatto.
"Di al tuo dio che non siamo disposti a sacrificarci per lui, chiaro?" - gli disse Drizzt puntandogli una spada contro.
Il serpente sibilò e spalancò la bocca, facendo uscire una pioggia di spine velenose.
Illius rispose con una vampata.
"Non puoi batterci tutti e quattro. E non provare con l'acido!"
Il mostro lo fissò qualche istante. I suoi occhi brillarono.
"Muro di cristallo!"
L'incantesimo di Illius rifletté gli occhi del serpente, che cadde a terra stordito.
"Ma che è successo?" - chiese la ragazza.
"Ha cercato di usare lo sguardo ipnotico. Ma io ho alzato un muro magico che gli ha rispedito indietro il colpo."
"Ha, si sta rialzando."
Lo yuan-ti ansimò: sembrava aver capito di essere inferiore.
"Vattene e ti risparmieremo la vita!" - disse Illius.
Il mostro non lo badò e fece alcuni gesti col bastone, poi lanciò un grido che si propagò per tutta la foresta.
"Cosa sta facendo?" - chiese Drizzt.
D'un tratto la terra cominciò a tremare: dalla fitta vegetazione proveniva il rumore di alberi abbattuti.
Con una potenza terrificante, sopraggiunse un mostro che distrusse gli alberi e strisciò verso il sacerdote, per poi ergersi in tutta la sua statura.
La creatura era ripugnante, in parte bestia, in parte uomo: il volto era feroce e grigio, con una lunga lingua biforcuta e violacea che saettava a destra e a manca, braccia forti e robuste, occhi iniettati di sangue e serpenti al posto dei capelli. Indossava una piccola armatura d'oro, e brandiva un bastone magico di oltre due metri. Sotto la cintura che proteggeva la vita cominciava una coda squamosa lunga vari metri, marrone con alcune macchie gialle, come quella di un grosso serpente.
Il mostro fece roteare il bastone magico e rise: il verso era simile ad un sibilo.
"Ssstupidi, pagherete quesssta profanazione!"
Poi si rivolse al sacerdote.
"Incapace, come hai potuto fallire? Avressssti dovuto portarmeli come ssssacrificio, e invece ti sssei fatto battere!"
Lo yuan-ti si gettò ai suoi piedi, tremando e sibilando scuse nella sua lingua.
"Sssei un debole incapace! Indegno di ssservirmi!"
Dal bastone fuoriuscì un fulmine azzurro che incenerì il mostro.
"Ora tocca a voi!"
L'essere alzò l'arma al cielo: l'oggetto fu circondato da scariche di energia.
"TREANT! A ME!"
Una luce avvolse gli alberi, poi cominciarono a deformarsi a e muoversi, trasformandosi in treant.
"Cosa diavolo sono!?" - chiese Rannek.
"Treant. Alberi trasformati dagli stregoni per combattere. Sono come gli Ent, ma sono molto più piccoli e deboli".
"Ent?"
"Lascia stare."
Il Dio del Bosco puntò il bastone sui guerrieri.
I treant attaccarono.
"Se mi controllo un po' non rischio di bruciare la foresta, quindi..."
Una fiammata avvolse alcuni mostri, che caddero a terra carbonizzati.
Rannek sbaragliò tutti coloro che cercavano di attaccarlo, mentre Drizzt conficcò una spada nel corpo di un nemico, aprendolo in due e tagliandolo a metà per lungo.
Il mostro cadde a terra senza perdere una sola goccia di sangue.
"Questo non è legno! È mithril!" - gridò Zhai distruggendo alcuni nemici.
"Sguardo pietrificante!"
Tutti si voltarono verso il mostro più potente: dai suoi occhi stavano uscendo dei fulmini scarlatti.
"Al riparo!"
Gli eroi riuscirono a schivare i raggi per poco, mentre i treant e il terreno divennero di pietra.
Il mostro strisciò verso Illius, che cercò di fermarlo con un fulmine, che non ebbe alcun effetto.
La creatura sibilò, poi lanciò un potente fulmine contro il mago.
"Barriera!"
Illius ce la mise tutta, ma il colpo fu troppo forte e venne gettato contro un albero.
Rannek fece per aiutarlo, ma un rumore lo costrinse a voltarsi: dietro di lui vide dei mostri dalla pelle verde, col busto di donna e la coda da serpente.
"Que...queste devono essere le gorgoni!"
"Sì! Siamo le spose del Dio del Bosco!"
Dagli occhi di una li loro uscirono dei raggi, ma Illius aveva parlato allo spadaccino dei loro poteri, così fu pronto e con la sua spada rifletté l'attacco, rispedendo i raggi alla mittente.
Intanto Zhai e Drizzt stavano cercando di contrastare il terrificante demone: i coltelli da lancio di Zhai non provocavano che lievissime ferite, mentre Drizzt non riusciva ad avvicinarsi a sufficienza per poter colpire il rivale, che si difendeva abilmente col bastone.
"Usiamo la magia!"
"Luna crescente!"
"Schegge di ghiaccio!"
Il mostro puntò il bastone, col quale lanciò una sfera azzurra che disperse i colpi e travolse i guerrieri.
"Non potete battermi! Io sssono un dio ssscessso in terra!"
"Fulmini magici!"
La creatura fu colpita in pieno, ma il colpo non ebbe un grande effetto.
"Sssei ancora vivo, ssstregone? Beh, rimediamo sssubito!"
La bestia alzò al cielo il bastone, col quale creò una sfera cremisi.
"Muori!"
"Muro di cristallo!"
Un muro invisibile parò il colpo e lo rispedì indietro: tuttavia lo sforzo si rivelò notevole per il mago.
Colpito dal suo stesso incantesimo, il mostro cadde a terra.
"Approfittiamone!"
I due elfi lo assalirono, ma lui con un potente colpo di coda li fermò entrambi.
"Non ce la possono fare!" - pensò Rannek decapitando un mostro.
"Blocchiamolo!"
Le gorgoni afferrarono Rannek con le braccia e le code, immobilizzandolo.
Molte di loro misero le mani sul suo volto.
"Guardami...guardami negli occhi!" - ripetevano in coro, cercando di aprirglieli.
Lo spadaccino tenne gli occhi chiusi, deciso a non farsi pietrificare.
"Devo liberarmi! Ma come? Sono troppe!"
Zhai e Drizzt furono sbattuti a terra per l'ennesima volta.
"Non riusciamo a sconfiggerlo!" - disse Zhai.
"Allora cambiamo tattica: io lo distraggo, poi tu lo attacchi con le tecniche dell'ombra!"
"Proviamo!"
La ragazza rotolò all'ombra di un albero, scomparendo alla vista, mentre Drizzt scoccò le frecce con la balestra per poter distrarre il mostro.
"I vostri attacchi migliori non mi scalfiscono! Cometa lucente!"
Un raggio bianco partì verso il drow: Drizzt non fece in tempo ad evitarlo e cadde tramortito.
"Ed ora dov'è la ragazzina?"
L'elfa saltò sulla testa del bestio, decapitando i serpenti.
"Ha! Lasciami!"
Il demone cercò di liberarsi, ma l'elfa era piccola e veloce.
Intanto le gorgoni stavano cominciando a stritolare Rannek con le loro spire.
"Sto...soffocando..."
"Accetta la fine!" - gli gridavano.
"NOOOOO!!!"
Il corpo del guerriero fu percorso da una scarica di energia, che allontanò un attimo le creature; subito dopo, senza neanche pensare, piroettò su sé stesso e creò un'onda d'urto che spazzò via i demoni.
L'uomo cadde in ginocchio: mai aveva fatto una cosa simile.
"Ho...usato...la...magia...possibile?"
Cercò di rialzarsi, ma lo sforzo era stato notevole, e perse temporaneamente i sensi.
"Ti ho presa!"
Il demone aveva afferrato Zhai e stava cominciando a stritolarla.
"Non basta così poco per fermarmi!"
L'elfa piantò i pugnali nelle vene del mostro: sangue nero schizzò a getto, mentre la presa fu allentata, permettendo all'elfa di liberarsi.
La ragazza atterrò in piedi, esausta.
Il Dio del Bosco guardò la ferita, poi la toccò e in men che non si dica fu rimarginata.
"Sssei forte, ma ssssei ssssola e sssstanca! Ssssii fiera di morire per mano mia!"
"Sei solo un arrogante presuntuoso! E piantala di sibilare!" - disse Drizzt affiancandosi all'amica.
"E allora morirete entrambi!"
L'essere strisciò veloce verso i due, che rotolarono di lato, schivandolo; Drizzt riuscì a ferirlo al fianco.
"Tanto non potete battermi, sssono invincibile, non temo confronti!"
"Taci."
Illius si rialzò, scuro in volto, deciso più che mai a scatenare tutto il suo potere.
"Ti dimostrerò quello che sono capace di fare. Drizzt, Zhai, state indietro, e create una barriera."
"Avanti, colpiscimi, non mi fai paura!"
"Devo concentrarmi...userò il colpo alla massima potenza!"
Il mago alzò la mano al cielo, caricandosi di energia, prendendola sia dal suo corpo che dalle perle.
"È più oscuro del crepuscolo, è più rosso del sangue, è sepolto sotto la marea del tempo; in nome della pace e della giustizia io voglio fare appello a tutti i poteri più remoti dell'oscurità: ho bisogno di loro perché mi aiutino a distruggere i miei nemici e coloro che saranno tanto sciocchi da sfidarmi credendosi invincibili. FULMINE ROSSO!"*
Il raggio scarlatto partì veloce come un lampo, colpendo in pieno il demone: l'onda duro fu devastante.
Il bastone del mago fu avvolto da un alone brillante, creando una barriera per proteggere lo stregone; anche gli altri si salvarono, grazie allo scudo di ghiaccio di Drizzt.
L'esplosione sradicò alcuni alberi, fece volare via i corpi delle gorgoni e frantumò alcune statue di pietra.
Quando tutto finì, una cortina di fumo e terra sollevata avvolgeva la zona dove si trovava il demone.
Lo stregone ansimò, sfinito, e per non cadere dovette aiutarsi col bastone.
"Basta...non ce la faccio più..."
"Cosa diavolo è stato?" - chiese Rannek rialzandosi.
"Ha, alla buon'ora! Mentre tu dormivi, noi ci siamo ammazzati di fatica per battere quel demone!"
"Ed io ero alle prese con una decina di gorgoni! Ho pure usato la magia!"
"Davvero?"
Illius stava ancora ansimando, quando si irrigidì e alzò lo sguardo.
"No...non può essere...è impossibile..."
Ora si poteva intravedere una sagoma.
"Davvero un bel colpo, mago, ma non abbastanza!"
Il fumo ora si era diradato del tutto, ed il mostro era visibile: era illeso.
"Devo ammettere che se non avessi alzato la barriera avrei rischiato grosso, ma a quanto pare sono stato più veloce. Il mio bastone magico...cosa?"
L'oggetto cominciò ad essere percorso da numerose crepe.
Il demone fissò ammutolito il suo bastone che si frantumava.
"Argh...beh, pazienza, ordinerò ai miei servi di fabbricarne uno nuovo. Non ho certo bisogno di armi per battere degli incapaci come voi!"
Lo spadaccino fece roteare abilmente l'arma.
"Venderemo cara la pelle!"
Drizzt si rivolse all'amica.
"Zhai, hai combattuto molto più di me. Riposati un attimo, qui ci pensiamo noi."
"Ma io..."
"Preparati a proteggere gli occhi." - disse, per poi rivolgersi al compagno con rapide e concise parole.
I due corsero verso il nemico, Rannek davanti e Drizzt subito dietro.
Lo spadaccino lanciò delle asce verso il demone, che le fermò con un gesto, ma serviva solo a distrarlo: quando furono abbastanza vicini, l'elfo saltò sulle spalle dell'amico, dandosi la spinta per arrivare abbastanza vicino al volto del nemico.
"Lampo accecante!"
Il bagliore avvolse la zona circostante, travolgendo in pieno la bestia.
"I miei occhiiii!"
Il demone ruggì di dolore, agitando la coda con furia incontrollata.
"Ora!"
I due gli saltarono addosso, Rannek sulla schiena e Drizzt sulla coda.
L'umano si arrampicò sulla corazza, poi raggiunse la testa e la tempestò di colpi, mentre il compagno inflisse numerose ferite alla coda.
Mentre stavano colpendo, però, il corpo del demone fu avvolto da scariche elettriche, che respinsero i due, facendoli cadere a terra.
"Non...potete...battermi!"
La creatura strisciò verso Drizzt, alzò la mano, pronto a colpirlo, ma un coltello volante lo centrò dritto all'occhio.
"Haaa!"
"Adesso è vulnerabile!"
Rannek lo assalì con i guanti, sferrando dei micidiali pugni.
"Attacchiamo insieme!" - gridò Drizzt.
"Ci sono anch'io!" - si unì Illius che nel frattempo si era ripreso.
I quattro i disposero a cerchio intorno all'avversario.
Drizzt attaccò per primo, corse sulla coda e conficcò entrambe le spade tra la fine della parte umana e l'inizio di quella animale; Zhai lo seguì e facendo appello ai poteri dell'anello magico colpì il demone alla gola.
Mentre la bestia barcollava, Illius lanciò una palla di fuoco, seguita dai colpi di Rannek.
Il Dio del Bosco barcollò e cadde a terra.
"No...io ssssono un dio...come ho potuto perdere?"
"Te lo spiego io!" - si offrì lo stregone.
"Parla!"
"Tu non sei un dio. I tuoi poteri non sono che briciole se paragonati a quelli dei veri dei! Sei solo un demone con manie di grandezza!"
"Taci!"
Il demone alzò la mano destra, pronto a lanciare un colpo, ma il drow fu più veloce e scagliò delle piccole stalattiti di ghiaccio che trapassarono la mano.
La creatura fissò il suo sangue scorrere; ansimò, sfinito per gli sforzi e per il lungo combattimento.
"Sssiete davvero forti...che ne dite di diventare mie dissscepoli? Posssso inssssegnarvi cosssse che nemmeno immaginate..."
Drizzt si fece avanti.
"Proposta rifiutata."
"Fulmine nero!" - ruggì il mostro.
Un raffica di raggi neri come la pece uscì dalla sua mano; i raggi erano rapidissimi, troppo veloci per poter reagire, e colpirono in pieno Drizzt. L'elfo volò per aria e andò contro un albero.
"Drizzt!" - lo chiamarono i compagni.
"Bastardo!" - urlò Rannek.
Lo spadaccino gli corse in contro, evitò la mano e con un salto conficcò la spada nel cranio; la bestia ruggì e si dimenò, poi si accasciò a terra, morta.
"Anf, anf...finalmente..." -ansimò sfinito.
"Drizzt! Drizzt!" - gridarono Zhai e Illius andando incontro all'amico, seguiti da Rannek.
La mezza drow abbracciò l'elfo.
"Non morire! Ti prego non morire!"
"Z...Zhai...così mi soffochi..."
La ragazza si staccò.
"Ma tu...stai bene?!"
"Sembra di sì. Ho sentito solo un po' di bruciore quando..."
L'elfa gli dette un pugno in testa.
"Mi hai fatto preoccupare, razza di idiota!"
"Anche noi siamo felici che tu stia bene!" - disse Illius ridendo.
"Sì. Non so che avesse in mente, ma quel colpo non mi ha fatto niente!"
"Ho, bene! Non ce la faccio più!" - disse Zhai crollando.
"Anche noi siamo distrutti. Dobbiamo riposarci, ma non qui!" - soggiunse Rannek guardandosi intorno.
"Allora incamminiamoci. Purtroppo abbiamo perso i cavalli..."
"Da un punto di vista non è un grande problema." - disse lo stregone.
"Perché?"
"Qui vicino c'è il fiume. Esso ci porterà dritti dritti verso la fine della foresta. Magari non tutta, però..."
"E allora che aspettiamo? Andiamo!"


*citazione del bellissimo anime Slayers, italianizzato in "Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo(per Rina)".(mi ricordo ancora la pubblicità dei giocattoli...quanto mi piaceva...)

Ed ora che il capitolo è concluso, lasciatemi un commentino! Dai, non siate timidi!
  
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