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Autore: Dont_Forget_Pizza_99    07/07/2014    0 recensioni
Un paio d'occhiali, con la montatura nera e tondeggiante.
Un paio di jeans strappati.
Se fosse stata tra i clienti, seduta su un tavolo qualsiasi magari tra il fumo di sigarette, non si sarebbe notata ma lì sopra era una piccola stella.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – The guitar



Entrai nel negozio Music&co sperando di trovare quello che cercavo.
< Salve, posso esserti utile? >
Non avevo fatto in tempo ad entrare che un uomo con la barba abbastanza folta e una maglia con il marchio del negozio mi apparì davanti alla faccia.
< Sì, per favore. Cercavo una chitarra acustica, modello Jumbo. >
L’uomo annuì e mi fece segno di seguirlo.
< Ecco qui un modello Jumbo. Ideale se la usi come accompagnamento >
Mi porse lo strumento e provai a pizzicare le corde, giusto per sentire se il suono era simile a quello della mia vecchia chitarra.
Non era assolutamente male, anzi andava molto bene, speravo in un buon prezzo.
< Quanto costa precisamente? > Porsi di nuovo la chitarra all’uomo che la pose sul suo ripiano.
< Cento sterline ma ha lo sconto, quindi novanta sterline >
Scherziamo? Avevo solo settanta sterline! O scendeva con il prezzo o sarei rimasta senza chitarra, ma non potevo rimanere senza.
< Non si può proprio scendere a settanta?> chiesi speranzosa.
< Mi dispiace ma non posso>
Mi rispose sinceramente mettendosi le mani in tasca.
Cavolo! Non riesco a cantare con una chitarra che non abbia il suono simile alla Jumbo.
< Se vuole ho un modello simile alla Jumbo>
E ora me lo dice? Grazie mille!
Stavo per morire d’infarto al solo pensiero di non poter avere una chitarra.
< Davvero ?>
< Certo ! E’ un modello concerto o triplo 0, ha molti nomi, ed è ottima. E’ mantenuta davvero bene nonostante sia di seconda mano>
L’uomo era così gentile che mi fece provare anche questa.
Presi il mio plettro che tenevo in tasca e lo ammetto. Il suono era davvero equilibrato, era stupenda!
< Come avrai notato è più piccola di una Jumbo e quindi più manovrabile. Il suono è ottimo e negli arpeggi è l’ideale>
Non ci possono essere chitarre migliori di questa.
< Non è proprio di seconda mano, un uomo la aveva comparata per suo figlio cinque mesi fa ma al figlio non piaceva quindi  l’ha rivenduta>
Ora i nodi al pettine, il prezzo.
< Per il prezzo ?>
< Sessanta  sterline e sono inclusi due plettri>
 
Fancy Moore ha una fortuna pazzesca!
Sorrisi come non mai e poi annunciai all’uomo barbuto che l’avrei comprata.
Mi fece firmare delle carte per la garanzia e in caso di furto.
Per fortuna, quella di prima non la possedevo più perché me la avevano rubata alla stazione dei bus.
Inoltre, l’uomo mi informò che acquistando la chitarra nel negozio avevo lo sconto del 20% nel caso dovessi cambiare le corde o semplicemente comprare qualcosa.
Sarei venuta molto spesso in questo negozio, mi portava decisamente fortuna.
Ringraziai l’uomo e corsi, per modo di dire, verso casa di Lexy.
Dovevo andare da lei perché volevo farle vedere la mia nuova chitarra, ma anche per parlare della sera successiva.




 
< Quindi, dovrei esibirmi con te? >
Cercavo di accordare la mia nuova chitarra mentre Lexy cercava di spiegarmi al meglio il programma della serata.
< Sì, come abbiamo fatto lo scorso sabato al Red Dog > Mi schiarì le idee ricordandomi la serata.
< E che cover intendi fare ?>
Feci una faccia buffa, come quella di un castoro.
Aspettavo il momento giusto in cui si sarebbe girata a guardarmi e l’avrei fatta collassare a terra per le risate. Per riprenderci da quel momento ci basterebbero quindici minuti buoni o semplicemente una cuscinata in faccia.
La cuscinata mi arrivò subito e come se non bastasse, ebbi anche la mia dose di ramanzina.
< Smettila di fare l’adolescente! Hai vent’anni svegliati fuori! >
Mi ero abituata a queste parole, me le ripeteva ogni settimana o forse ogni volta che ci incontravamo.
< Potevi rompermi gli occhiali > Sistemai gli occhiali che si erano spostati verso destra.
< Sei un lamento! Comunque pensavo a Move delle Little Mix e Gold Rush di Ed Sheeran >
I miei occhi s’illuminarono.
Ed.
Quanto adoravo quel cantante e le sue  canzoni.
Praticamente le mie esibizioni erano maggior parte cover su di lui. Passavo le mie giornate a imparare gli accordi per suonare ogni sua singola canzone.
< Ti ho mai detto che ti amo?> Le chiesi scherzosamente. Lei fece spallucce e iniziò un discorso abbastanza strano.
< Ed è per questo, che faremo shopping >
No! Non posso togliere i miei adorati jeans, mi portano fortuna, gli indosso sempre alle mie esibizioni.
Perché accettavo tutte queste condizioni solo per una canzone? Mi facevo condizionare troppo da quella ragazza.
Non ci potevo far niente. Era un mio difetto farmi condizionare dagli altri e lo odiavo.
Era più forte di me, probabilmente lo facevo per piacere agli altri. Il problema più grande è che questo mi succedeva con i ragazzi, soprattutto quelli con cui creavo una relazione.
Ricordo il ragazzo con cui uscivo due anni fa, Dan. Un batterista niente male.
La nostra durò circa un paio di mesi e poi finì per colpa mia. Mi aveva lasciato perché non contrastavo mai le sue idee e non litigavamo mai.
Mentre pensavo al mio ex, Lexy mi aveva portato in negozio lungo kingsway.
Mi sedetti su una delle due sedie davanti al camerino. Non era così malvagio il posto, anzi era un negozio luminoso, colorato e simpatico. Un negozio poteva essere simpatico? A volte mi stupisco di quello che penso. 
Mentre aspettavo che Lexy uscisse, vicino ai camerini passarono dei ragazzi molto carini ma forse troppo snob per il mio stile.
Forse a Lexy sarebbero piaciuti, e a loro sarebbe piaciuta Lexy. A chi non piace?
E’ una ragazza bellissima.
Capelli lisci di un castano orato, occhi azzurri, un corpo stupendo e un carattere magnifico.
Non era carina, perché tutti la chiamavano bellezza. Ero gelosa ma cercavo di non darlo a vedere.
Non pensavo di essere brutta, anzi mi trovavo carina ma non sapevo cosa mi faceva essere carina.
Ma il problema non era essere carina, il problema era non essere Lexy.
Tutti la guardavano, non di sfuggita ma perché la volevano guardare, erano attratti da lei.
Io ero “ l’amica di Lexy”. Mi chiamavano così a scuola e non mi piaceva.
Finita scuola erano cambiate le situazioni ma continuavo a sentirmi la “spalla”.
Era colpa mia, e me ne rendevo conto. L’occasione si era presentata ma l’idea di essere al centro dell’attenzione mi metteva paura.
< Fancy che ne pensi ?> Uscì con l’ennesimo outfit che le stava perfettamente e non potevo non essere invidiosa.
< Stai bene con tutto, non saprei scegliere>
Lei lo sapeva. Sapeva che mi ingelosivo e quindi per consolarmi mi coinvolgeva nella sua vita. Grazie a questo suo comportamento eravamo diventate migliori amiche.
E lo ripeto, mi tiravo indietro perché ero una fottuta stupida.
< Ho scelto dei vestiti per te. Ovviamente questa sera ne indosserai uno>
Mi fece l’occhiolino per poi rientrare in camerino a cambiarsi e recuperare tutto quello che voleva comprarsi.
Nello stesso momento in cui uscimmo dal negozio iniziò a vibrare il telefono.
Guardai lo schermo, una chiamata da … Stacee.
Cosa voleva ora quella falsa?




Spazio Autrice



Ciao!
Eccomi qui con vero primo capitolo della fan fcition.
Che dire ? Per ora non ho nessuna recensione ma spero arrivino.
Credo che non ci siano errori e se ci sono scusatemi!
Non so nemmeno cosa scrivere in questo spazio hahaha! 
Forse chiarisco delle idee.
Lexy e Fancy sono amiche dalla scuola e come avete letto Fancy è gelosa
dell'altra.
Nonostante Lexy inciti Fancy, questa si tira sempre indietro.
Altri dubbi saranno chiariti nei prossimi capitoli!

Grazie !! 
  
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