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Autore: uffauffauffa    08/07/2014    2 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Ditemi cosa ne pensate. Credo sia un capitolo di stasi, un po' monotono anche se c'è dell'azione... che spero di aver descritto bene. Il video fa parte del film Grandmaster. Lo inserito per far capire meglio quello che avevo in mente.



 

Demetri non rientrò nelle sue camere. Si sistemò in una delle poltrone poste lungo il corridoio, vicino alle stanze di Leah. Non si fidava di Jane e Seth. Anche se non era con lei riusciva a distinguere perfettamente, grazie al suo dono, ogni battito del suo cuore, ogni suo respiro. Percepiva anche il sentore che emanava il sangue velenoso.
 

Chiuse gli occhi, rimase così per diverse ore, fin tanto che non sentì un rumore.
 

Leah si era alzata ed era uscita. Non riusciva a dormire. Cominciò a camminare, seguita di nascosto dal segugio.
 

"Ciao Leah."
 

"Mike."
 

La ragazza sorrideva, felice che fosse un amico e non un Volturo.
 

"Non riesci a dormire?"
 

"No... io..."
 

Non riuscì a completare la frase.
 

"Ti senti un pesce fuor d'acqua?"
 

"Si Mike."
 

"Non sei la sola..."

"... Annie e Sabrina sembrano stare bene invece."
 

"Hanno avuto l'imprinting con due del clan."
 

"L'innamoramento lupesco?"
 

"Si."
 

"So che è accaduta la stessa cosa anche a Seth."
 

Leah non rispose ma l'espressione amareggiata che aveva diceva tutto. Era preoccupata per suo fratello.
 

"Voglio mostrarti una cosa."
 

Mike cambiò discorso vedendo gli occhi lucidi della ragazza.
 

"Quando mia madre è entrata nella stanza dove mi trovavo ho usato uno dei miei poteri..."

"... e ora lei... lei è felice è contenta tra le braccia di mio pa... di quel succhiasangue."
 

"Sei fortunato Mike."
 

"E non sai quanto."
 

"Non era una battuta, sei davvero fortunato..."

"... almeno tuo padre è vivo."
 

"No, lui è morto."
 

"Mike!!"
 

"Ho sempre considerato Sihung mio padre."
 

La ragazza guardava perplessa l'amico.
 

"Perché lo avete lasciato?"
 

"E' stato lui a..."

"... sembrava non volerci più tra i piedi..."

"... ma sentivo che ci nascondeva qualcosa..."

"... e alla fine ho capito."
 

Fece un sospiro profondo.
 

"... lui aveva intuito che stava arrivando qualcuno di molto pericoloso..."

"... così facendo ha protetto mia madre, le mie sorelle, e me..."

"... anche se..."
 

"Anche se?"
 

Mike faceva fatica a continuare il discorso.
 

"Magari se mi impuntavo, potevo impedire che venisse ucciso..."
 

"Non è colpa tua Mike, non lo hai ucciso tu."
 

Leah capiva molto bene come si sentiva il ragazzo. Il dolore dell'ibrido era anche il suo.
 

"Non avevi detto che volevi mostrarmi qualcosa?"
 

"Si."
 

Il ragazzo sorrise, ora era lei che aveva cambiato discorso vedendo quanto li faceva male ricordare alcune cose.
 

"Sono entrato..."

"... be diciamo che ho scassinato la serratura..."

"... nella stanza dove i vampiri tengono i loro tesori..."

"... è molto grande, ha una bella scalinata dato che ha la forma di una torre, un soffitto alto e... ed è adatta per i nostri allenamenti."
 

"Vuoi continuare con le arti marziali?
 

"Si, sarà anche un modo per onorare la memoria del nostro maestro..."

"... vieni Leah, battezziamo quel posto con un bel combattimento cinese."
 

Leah sorrideva, aveva bisogno di distrarsi. Non si erano ancora accorti della presenza del segugio.
 

La stanza trovata da Mike era effettivamente grande e piena di oggetti preziosi, oltre ai mobili. Dato che si trattava di una torre c'era una maestosa scalinata che portava in cima. Dal rumore metallico che si sentiva, doveva trattarsi della torre dell'orologio del palazzo.
 

"Conosci le regole Leah, niente poteri."
 

Demetri si era ben nascosto dietro una sorta di grata in legno di epoca medioevale. Aveva visto il potere della ragazza una sola volta, ma trovava straordinario il fatto che potesse raggiungere un estremo all'altro del mondo in un batter d'occhio. Aro l'avrebbe sfruttata a dovere per raggiungere i nemici e colpirli più facilmente alle spalle.
 

Tremò leggermente, il pensiero che potesse usare la sua Leah. Lei era sensibile e ingenua. Per usufruire del suo dono avrebbe dovuto ingannarla e la sua anima sarebbe stata ferita di nuovo. La paura più grande era di non riuscire a proteggerla dal suo stesso signore. Amava terribilmente Leah, ma era un fedelissimo del clan e si sentiva legato al suo maestro.
 

Mike e Leah cominciarono a studiarsi a vicenda e a muoversi lentamente, in maniera armonica.
 

Demetri osservava la sua ragazza. I movimenti erano così leggeri, sembrava che i piedi nudi della ragazza non toccassero il pavimento in legno. Fremette nel vedere quella parte del corpo.
 

Mike attaccò per primo, ma lei riuscì a schivare l'attacco e a sferrarne uno. Continuarono cosi per un paio di minuti. Il segugio dal suo nascondiglio li osservava attentamente. Non aveva mai visto un tipo di corpo a corpo come quello. Sembrava una danza.
 

Mike riuscì a schivare un colpo e con un movimento appena percettibile allontano Leah di qualche metro. La ragazza non si scompose e si preparò per colpire ancora. Mike nel vedere la posizione sorrideva. Aveva più esperienza è capì subito l'attacco che avrebbe sferrato.
 

Il vampiro non riusciva a credere che potesse esistere un'arte marziale come quella. Conosceva il Karate e il Judo e li praticava entrambi con Felix. Ma quella che vedeva era tutta un'altra storia. I movimenti erano fulminei, anche a distanza ravvicinata. Osservò per un attimo la parte del corpo che per qualche secondo lo aveva fatto tremare e notò che toccava appena il pavimento. In alcuni momenti sembrava non lo toccasse affatto. Idem per Mike.
 

Mike prese la ragazza con una mossa di sottomissione, ma lei lo allontanò utilizzandone una di equilibrio e subito dopo lo attaccò. L'ibrido rispose all'attacco della giovane con un pugno ben assestato nel palmo della ragazza. La mutaforma fece una smorfia per il dolore, ma non servì a fermarla.
 

Ripresero a combattere ma questa volta non si limitarono a sferrare calci e pugni. Ora i movimenti erano diventati più acrobatici.
 

Con grande stupore di Demetri i due cominciarono a muoversi appoggiandosi appena sui mobili antichi e sugli stessi oggetti collezionati da Aro nel corso dei secoli... senza danneggiarli.
 

Si fermarono per qualche secondo continuando però a studiarsi e a capire i movimenti dell'avversario. Mike era decisamente più avvantaggiato rispetto alla ragazza.
 

Ricominciarono. Mike intuendo la mossa di Leah fece perno sugli avambracci e la allontanò. L'incontro era diventato ancora più spettacolare quando salirono sulle scale stando in equilibrio sull'esile corrimano. Ma la cosa più sorprendente era che riuscivano a sferrare diversi attacchi senza mai toccare terra. Come se usassero l'aria per dare la spinta che serviva ad effettuare il colpo.


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Andava tutto bene, quando Leah perse l'equilibrio e scivolò giù. Mike cercò di afferrarla ma fu Demetri a uscire dal suo nascondiglio afferrandola al volo.
 

"Grazie..."

Mormorò Leah.

"... ora può mettermi giù."
 

Il segugio sorrideva e la strinse ancora un po'. La posò dolcemente a terra. Con le mani sfiorava delicatamente le braccia scoperte della ragazza.
 

"Da quanto stava dietro la grata?"
 

Leah tremava.
 

"Da un po'. Non ricordi, ho deciso di proteggerti, non voglio mancare al mio dovere."
 

Disse in maniera suadente all'orecchio della Figlia della Luna. La stava ancora accarezzando.
 

Leah era arrossita. Non riusciva a guardare quell'uomo, la metteva in soggezione. Una cosa simile l'aveva provata per Sam quando erano ancora fidanzati.
 

"Non ho bisogno di qualcuno che mi protegga."
 

Il tono di Leah era appena percettibile per essere udita solo da lui. Il Volturo allargò ancora di più il sorriso, perché nonostante il tono di voce era fermo, lei non smetteva di fremere.
 

"Le chiedo scusa signore, ma noi volevamo starcene un po' da soli, se non le dispiace."
 

Il tono di Mike era duro e un po' irritato. Demetri lo squadrò. Non aveva ancora lasciato la ragazza.
 

"Come volete, ma è meglio se uscite da questa stanza. Aro tiene molto agli oggetti in essa contenuti."
 

Mike stava per uscire, quando si accorse di 3 oggetti molto particolari: una bizzarra macchina da scrivere, una lente e una lastra di metallo, e una spada.
 

"Perfetto Leah siamo capitati in un covo di ladri."
 

"Stai attento a come parli ragazzo. Anche se sei il figlio di Marcus non devi azzardarti a parlare male dei Volturi. Siamo la famiglia reale dei vampiri."
 

"Mafiosi succhiasangue vorrai dire."
 

Demetri strinse i pugni, era pronto a dare una lezione a Mike, ma Leah si mise in mezzo. Questo scatenò la gelosia del vampiro. Chiuse gli occhi e riprese la sua consueta calma.
 

"Mike è meglio uscire."
 

"Ok, prendi per favore la spada, la lente e la lastra. Io prenderò l'altro oggetto."
 

"Non puoi uscire con questi oggetti, sono di Aro, di tuo zio Aro."
 

Zio Aro, Demetri pronunciò quelle due parole in maniera ironica.
 

"Davvero..."

"... due di questi oggetti appartengono ora ai Cullen. Sono stati donati dalla mia famiglia..."

"... e l'altro è del mio defunto maestro..."

"... ora stupido succhiasangue, se non vuoi che ti tagli di netto la testa con Sole Nascente, ti consiglio di lasciarci andare, con queste cose..."

"... non appartengono alla tua famiglia."
 

"Sole Nascente, quella spada ha un nome?"
 

Demetri trovava divertente che gli umani dessero dei nomi agli oggetti.
 

"Solo quelle costruite da grandi forgiatori di spade..."

"... ma non credo che tu comprenda appieno..."

"... sei troppo ignorante per capire la cultura orientale."
 

"Non mi provocare figlio di Volterra, posso diventare molto pericoloso."
 

"Ora basta, Mike usciamo..."

Leah si avvicinò all'ibrido, mentre la guardia ringhiò appena.

"... per il momento lascia questi oggetti e prendi solo la spada..."

"... tua padre te l'ha donata, e nessuno di loro può avere pretese."
 

Uscirono.
 

"Ti accompagno in..."
 

"No accompagno io la ragazza nelle sue stanze, tu puoi andare figlio di Volterra."
 

Demetri prese la mano di Leah, la stringeva appena intrecciando le sue dita con quelle della mutaforma. Camminavano lentamente e silenziosamente lungo il corridoio. Leah teneva il capo leggermente abbassato. Demetri ogni tanto si girava per guardarla. Quando arrivarono il segugio si congedò da lei con un inchino seguito da un bacio sulla guancia.

"Domani usciamo, faremo il giro turistico di Volterra."

 

Anche Mike aveva raggiunto le sue stanze. Teneva stretta la spada. Era nervoso, un piccolo tarlo stava lavorando nel suo cervello.

  
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