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Autore: HandfulOfDust    09/07/2014    5 recensioni
Huntbastian Week 2014!
● Lunedì 7 Luglio: Infanzia
● Martedì 8 Luglio: Not like me
● Mercoledì 9 Luglio: Primogenito
● Giovedì 10 Luglio: Amico di penna / amico di tastiera
● Venerdì 11 Luglio: Scambio di corpi
● Sabato 12 Luglio: Masquerade
● Domenica 13 Luglio: Proposta
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Beautiful boy
Pairing: Huntbastian
Prompt: Primogenito
Note: future fic, daddy!Huntbastian


 

Beautiful Boy

- Cosa dobbiamo fare in pratica ora?
- Qui abbiamo una lista di potenziali madri surrogato, voi dovete scegliere le candidate che ritenete più adeguate e potrete incontrarle.
Dopo il grande passo all'altare, Hunter e Sebastian avevano deciso di completare la famiglia con un bambino: discutendone per mesi si erano, una volta tanto, accordati sulla scelta dell'utero in affitto. Solo su quella cosa, ovviamente.
- Perfetto, una volta deciso questo si può procedere all'impianto dell'embrione. Avete deciso chi di voi due sarà il padre biologico? - chiese gentilmente la signorina della clinica.
Il silenzio calò e la coppia si lanciò uno sguardo interrogativo. - Okay, di questo potete anche discuterne successivamente. Intanto guardate questi fascicoli e richiamateci così prendiamo un nuovo appuntamento.
Il viaggio in macchina fu stranamente silenzioso, nessuno dei due voleva iniziare a parlare perché si conoscevano fin troppo bene e sapevano come sarebbe andata a finire: avrebbero fatto discussione, si sarebbero mandati a quel paese e avrebbero rovinato la giornata per qualcosa che sarebbe dovuto essere bello. Non avevano più diciassette anni, tuttavia certi lati del proprio carattere non si perdono con la maturità. Erano due personalità forti ed in quanto tali, in un primo momento tendevano più a scontrarsi che a cooperare, cosa che avevano imparato solo con il tempo.
- Prima o poi dovremo affrontare quel discorso.. - iniziò cauto Hunter.
- Non ho voglia di discutere qui in macchina, al limite a casa così possiamo fare sesso riappacificatore.
- Sempre lì devi andare a parare! Come pensi di poterti prendere cura di un bambino, se ancora ti comporti come un adolescente?
- Bene, vuoi sapere come la penso?
- Sì, te ne sarei grato!
- Penso che tutti e due vogliamo un figlio, quindi sarà impossibile decidere chi sarà il padre biologico senza cercare di ucciderci.
- Allora come dovremmo fare? Tirare a sorte? - lo derise il primo.
- Se fossimo d'accordo entrambi penso sarebbe la cosa migliore.
- Certo, facciamo decidere al caso una cosa così importante!
- Cosa vorresti fare? Parlare di sentimenti?! Allora mi ritiro in partenza, non è il mio campo.
Hunter sbuffò e guardò fuori dal finestrino, consapevole della brutta serata e dell'aria di tempesta che avrebbe aleggiato per la casa.
La sera non si rivolsero parola, in particolar modo Sebastian si nascose all'interno del suo studio, ma anziché lavorare decise di studiare attentamente le donne che forse avrebbero portato in grembo suo figlio: era una cosa che avrebbero dovuto fare in coppia, ed invece si erano ritrovati come al solito a litigare.
- Posso? - domandò Hunter bussando alla porta della stanza.
- Entra.
- Senti, Bas... Volevo dirti che mi piacerebbe che fossi tu il padre biologico di nostro figlio.
- Come mai? - rispose il giovane sulla difensiva.
- Siamo tutti e due intelligenti, o almeno andavamo piuttosto bene a scuola, siamo tutti e due atletici, io per via dell'Accademia, tu perché hai giocato per anni a lacrosse... Quindi direi che il nostro patrimonio genetico è più o meno equivalente sotto questi punti di vista.
- … Ma? - chiese Sebastian, in attesa di un continuo.
- Tu sei più alto, hai gli occhi più belli e sei vergognosamente sexy.
- Mi stai veramente dicendo che vuoi che io sia il padre biologico solo perché mi trovi bello?
- Stai travisando le mie parole! - esclamò Hunter ridendo – Però sì, il concetto è quello.
- E a te? Starebbe bene?
- Sarei la persona più felice del mondo.
- Allora direi che si può fare! Guardi qualche candidata con me e poi facciamo sesso per festeggiare o è una cosa troppo da adolescenti? - lo sbeffeggiò il francese.
Hunter spostò i fascicoli su uno scaffale, facendo spazio sulla scrivania - Direi che le candidate possono aspettare ancora un pochino.


- Benvenuto a casa Thomas Louis Clarington-Smythe! - annunciò Hunter al minuscolo pargolo nella culla bianca, prendendolo in braccio.
Sebastian, alle sue spalle, sorrise, perché l'immagine del suo uomo con loro figlio intento a mostrargli le stanze della casa era la cosa più tenera che avesse mai visto in vita sua... Ma non l'avrebbe mai ammesso a voce alta.
- E questo è il bagno! Ancora questa stanza non ti interessa perché fai la pupú dentro al pannolone e per fare il bagnetto abbiamo comprato una vasca speciale per neonati..
- Però quando entrerai nella pubertà il bagno sarà il tuo posto preferito per gingillarti un po'. - lo interruppe il francese.
- Sebastian! - lo ammonì l'altro - Inizi subito a dire porcherie davanti a tuo figlio?
- Quando inizierà a parlare smetto, lo giuro!
- Sarà meglio per te! - sentenziò Hunter, prima di cambiare completamente tono di voce - Ora portiamo questo bellissimo bimbo nella sua camera! Vuoi vedere la tua camera, Tom?
Sebastian si appoggiò alla porta per godersi la scena: non aveva mai visto Hunter così dolce e non avrebbe voluto perdersi la scena per nulla al mondo.

 

Uno striscione bianco era appeso sulla porta che dava sul retro della casa e presentava la scritta "Tanti auguri Thomas!" in un'elegantissima calligrafia che non apparteneva né a Hunter né a Sebastian. Dei palloncini azzurri e bianchi erano stati fissati lungo tutto il bordo della piscina, mentre al centro dell'ampio spazio era stato sistemato un tavolo con cibo e stuzzichini per i più grandi e per i più piccoli.
Il francese era piuttosto soddisfatto, sia per la bella giornata di fine maggio che il tempo aveva loro concesso sia per come aveva organizzato la festa. Suo figlio compiva un anno e voleva a tutti i costi che fosse una giornata perfetta sotto ogni profilo... Thomas non l'avrebbe mai ricordata, ma lui ed Hunter sì. Ripensando a come erano loro due appena conosciuti non avrebbe mai immaginato una scena del genere nel loro futuro: eppure eccoli lì, in attesa degli invitati. Non avrebbe potuto chiedere di meglio per la sua vita.
- Bas? - si sentì chiamare da suo marito e voltandosi lo vide scuro in volto.
- Che succede?
- Mio padre... Mio padre non è venuto nemmeno stavolta. Non so perché continuo a sperarci.
Non erano stati mai due tipi romantici, ma Sebastian pensò che quello era il momento giusto per un abbraccio. - Mi dispiace, mi dispiace tanto. Continui a sperarci perché ci tieni a lui e speri che un giorno cambi idea... Se non è così sciocco presto o tardi lo farà.
- Che razza di padre è? Tu spiegami che razza di padre è quello che dopo più di dieci anni dal mio coming out ancora non riesce ad accettare un figlio gay! Posso capire i primi mesi vista l'educazione che egli stesso ha ricevuto, posso capire un paio di anni, ma dopo dieci no!
Sebastian lasciò che Hunter continuasse a sfogarsi: era quello che gli serviva.
- Non è venuto al matrimonio, non è venuto quando Thomas è nato e nemmeno adesso c'è. Se a Natale non fossimo andati in Colorado probabilmente non avrebbe ancora visto il nipote... Come è possibile portare così tanto rancore?
- Vorrei poterti dare una risposta, ma non ne ho e lo trovo inconcepibile.
- Io non potrei sopportare di fare qualcosa del genere a mio figlio... Spero tanto di essere un padre migliore di lui.
- Hey.. - mormorò Sebastian, prendendo il volto dell'altro tra le mani – Lo sarai sicuramente e lo sei già. Sei il padre migliore che io abbia mai visto.
Hunter sorrise e stampò un bacio sulle labbra del compagno. - Ti amo.
- Ti amo anche io.
- Ora basta smancerie e andiamo a giocare con i palloncini.
- Agli ordini.



- Avete gli stessi occhi, è una cosa impressionante.
Hunter e Sebastian scrutarono il figlio poco distante, che a sua volta era tutti intento a guardare una bimba che faceva volare il suo aquilone.
- Già ha tre anni.. - riprese Hunter – Sembra ieri che lo abbiamo visto per la prima volta, in sala parto.
- Tesoro, stai facendo dei discorsi da vecchio... Abbiamo superato la trentina, è vero, ma ancora non è tempo di fare i nostalgici così.
- Scusa. - disse il primo sorridendo – Mi riserverò queste cose per il giorno del diploma di Tom.
- Sarà meglio! - rise Sebastian, prima di tornare serio – Ti sei mai pentito di avermi lasciato essere il padre biologico?
- E perché dovrei? Sono felicissimo così.
- Sicuro?
- Certo. Perché tutte queste domande, Bas? - domandò Hunter insospettito.
- Beh... Mi chiedevo se fossi d'accordo a dare un fratellino o una sorellina a Thomas. Però voglio che il padre biologico sia tu, stavolta.
- Oh mio Dio, sul serio?
- Lo prendo per un sì?
- Ma certo che è un sì! - esclamò Hunter, baciando il marito.
- Babbo, papà, basta! Ascoltatemi! - squittì una vocina dal basso.
Gli occhi di Hunter si illuminarono e si inginocchiò per parlare con il piccolo. - Ti stiamo ascoltando, dicci tutto.
- Andiamo a comprare un aquilone? E' divertente!
- Papà, che dici? - chiese Hunter voltandosi verso l'altro.
- D'accordo... Però lo andiamo a comprare prima di tornare a casa, non adesso.
Sebastian sorrise, guardando il figlio ed il marito che borbottavano tra di loro: un altro bambino sarebbe stata una nuova entusiasmante avventura per la famiglia Clarington-Smythe.

  
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