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Autore: y o u m e a t s i x    09/07/2014    8 recensioni
India Styles e Astrid Cooper hanno ventun’anni e una camera che condividono all’Amsterdam University College. India ha i capelli scuri scuri, occhi da cerbiatta e uno rapporto di amore-odio con Zayn Malik, che è uno stronzo, okei, ma è Zayn Malik lo stesso. Astrid, invece, ha dei lunghi capelli biondi, dei grandi occhi verdi e la straordinaria capacità di trovare gli amori più distruttivi, quelli con cui ci devi fare la guerra e poi rimani senza niente. Tipo Luke Hemmings.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 

Temporali






 
India ha la straordinaria capacità di riuscire a seguire qualsiasi partita di qualsiasi sport, per il semplice motivo che ne è totalmente affascinata. Adora stravaccarsi sul divano, con una bottiglia di birra in mano e sbraitare contro il televisore. Astrid, storce sempre il naso, perché a lei non gliene è mai fregato un bel niente, ma a India non interessa, lei ha sempre guardato qualsiasi sport e continuerà a farlo.
Per questo, ora, India, si trova seduta sul bancone della cucina dell’appartamento di Louis, che mangia delle patatine direttamente dal sacchetto e parla con il proprietario di casa.
« Quindi non hai convinto Astrid a venire? » domanda lui, bevendo un sorso di birra.
« No – risponde, ficcandosi in bocca delle patatine, con un gesto di dubbia eleganza – Sono settimane che studia per quell’esame, è seriamente impazzita secondo me! »Louis ridacchia e scuote la testa divertito.
« Quando si fissa su qualcosa diventa impossibile quella ragazza » la bruna annuisce entusiasta del commento e con piccolo salto scende dal bancone, pulendosi le mani su i jeans scuri e stretti.
« E schizzata! » aggiunge, prima di afferrare il pacchetto di sigarette e dirigersi verso il balcone, seguita da un silenzioso Louis.
 
Il suono del campanello interrompe nell'appartamento del moro, costringendolo a rientrare nuovamente per aprire la porta. Luke e Candy, a sorpresa di India, entrano tranquillamente, mano per mano, nella sala. India fulmina Louis con lo sguardo, perché, cavolo!, lo sanno pure i muri che Astrid è completamente andata per quel biondo e, adesso, non sa quale Dio deve ringraziare per aver fatto in modo che l'amica restasse a casa a studiare.
« Ciao India » la saluta Candy, con la sua voce stridula, mentre Luke si limita ad un cenno con la testa.
« Ciao confetto » ricambia con una smorfia schifata, scatenando le risate di Niall e Liam -già abbastanza brilli- seduti sul divano in pelle. Candy, comunque, non se ne è nemmeno accorta e non perché sia stupida, ma perché è già tornata tra le braccia del biondo. Forse, lei, potrebbe essere anche una ragazza simpatica e carina, ogni tanto fa qualche battuta decente e alla fine non ha un brutto fisico: è magra, alta e slanciata e il vestitino grigio che indossa le sta alla perfezione. India sarebbe un’ipocrita se non ammettesse che, effettivamente, Candy è una gran bella ragazza, ma il punto è che la sta sul cazzo lo stesso. E non solo perché lei odia il rosa e qualsiasi colore si avvicini a quella sfumatura, ma la odia ancora di più per essere fidanzata con il ragazzo che ha fatto perdere la testa alla sua migliore amica. E non le importa che questa sia o no una giustificazione valida, perché India, stravede per Astrid -esattamente quanto Astrid stravede per lei- e potrebbe persino scalare una montagna per lei e con lei. E non le interessa se litigano in continuazione, se sono sempre dietro a battibeccare o urlasi contro, se ancora non ha capito perché Astrid beva così tanti caffè e se entrambe sono le persone più scontrose del mondo. Non le importa perché per quella ragazza, lei, farebbe di tutto e è sicura che lei farebbe lo stesso, perché Astrid parla con gli occhi e India, i suoi, li sa leggere troppo bene. Quindi, okei, non si sono mai dette che si vogliono bene, ma infondo loro si capiscono con un sguardo, perciò, chissene frega.
India torna fuori, nel balcone, per riprendere la sua sigaretta, poggiata sul tavolino in ferro precedentemente, ormai consumata fino a metà. Ne aspira un tiro, sentendo subito la nicotina che le invade i polmoni e, dopo aver soffiato il fumo, tira fuori il suo cellulare scrivendo quel numero che ormai, dopo tre anni, ha imparato a memoria.
 
A: Coop.
Text: Luke e l'unicorno rosa sono a dieci metri da me, seduti sul divano di Louis. Posso commettere un omicidio? Xx
 
Da: Coop.
Text: India, non disturbarmi mentre studio per queste stronzate.
 
« Acida! » borbotta India, dopo aver letto la risposta, ma senza trattenere un sorriso divertito. Astrid è sempre la solita e non ammetterà mai che, in realtà, vorrebbe essere lì anche lei per poter prendere per il culo quella caramella.
 
La partita della NBA è iniziata da circa mezz'ora quando un forte tuono rimbomba nella casa, non è il primo ma è abbastanza rumoroso da far sgranare gli occhi a Louis e India, che si scambiano un’occhiata terrorizzata.
« Chiamala Lou! » gli dice la mora.
« Lo sta già facendo lei » sussurra preoccupato, rispondendole e uscendo dalla sala.
India sospira, vorrebbe essere con lei sotto il piumone a tranquillizzarla, come sempre quando c'è un temporale.
« Chi è al telefono? » Luke interrompe i pensieri di India, cercando di non far sentire quella conversazione a nessun altro. India lo guarda negli occhi, marrone nel blu, e spera che, almeno una volta nella vita, Hemmings, capisca quale sia la cosa giusta da fare.
« Astrid. » risponde lei, fredda. Luke trattiene appena il fiato, annuendo leggermente.
« Candy preparati, ti riporto a casa. Sono stanco. ».
 
 
 
 
Astrid ha un' ossessiva paura dei temporali, specialmente se di notte e lei é da sola. Ha così paura che si chiude in casa e sul serio, non c'è storia di farla uscire, nemmeno la tequila. In queste sere torna la bambina di cinque anni che si nascondeva fra le braccia di suo padre e quasi inizia a piangere, con l'unica differenza che suo padre non é lì con lei, così per evitare di sentire i tuoni e vedere la luce dei lampi, chiude tutte le finestre e guarda la tv, sperando che non salti la luce, perché allora inizierebbe ad urlare e a piangere, ma per davvero. Oggi é il 23 di Gennaio e lei ha compiuto ventun'anni da sei giorni, ma fuori c'è un temporale assurdo e quindi, lei, ha compiuto cinque anni da sei giorni. India é andata da Louis per vedere la partita di basket, anche se la bionda ne é convinta, non é per lui che si é fiondata in quel appartamento.
Un lampo illumina la sua stanza deserta e un brivido percorre la sua schiena. Scende dal letto e con un gesto veloce chiude la finestra, completamente, e poi si allontana lentamente, tornando ai suoi libri di psicologia. Poggia la schiena contro il muro biancastro e tira un lungo sospiro prima di iniziare pagina trecentoventisette. Sgranocchia alcuni biscotti al latte e al cioccolato, solo per coprire il rumore della pioggia che cade sulla strada e sui tetti e quello -molto più spaventoso- dei tuoni. E pensa che quasi sta funzionando, quando un forte e lungo rimbombo la costringe ad alzare lo sguardo dalle parole che sta leggendo e puntare la sua attenzione sulla finestra serrata. Gli occhi verdi spalancati, la bocca a forma di 'o', la gola secca, le mani che sudano e le lacrime che stanno per uscire, lo sente.
Astrid odia aver paura, essere in quello stato inerme che non dipende da lei, odia piangere e aver bisogno di qualcuno per star bene. E vorrebbe non farlo, vorrebbe esser più coraggiosa e meno fifona, ma comunque, ora,  rischia di esplodere o implodere. Afferra con decisione il suo telefono e cerca in fretta il numero del suo migliore amico e "ti prego rispondi, ti prego rispondi".
« Astrid? Tutto bene? » la voce allarmata di Louis le riempie la testa prima del terzo squillo e lei lo ringrazia silenziosamente e con un piccolo sospiro.
« No » quella piccola sillaba trema fra le sue labbra, tanto che si porta una mano davanti alla bocca per evitare di urlare o piangere o entrambe le cose.
« Oh piccola, vorrei venire! Ma sono tutti qui al mio appartamento e io... Mi dispiace io giuro ch- »
« Lo so » lo interrompe, e Louis vorrebbe chiederle cosa sa, perché le sue risposte sono sempre vaghe, sempre con troppi 'se' e 'ma', un accavallarsi di "bho", "non lo so" e "fa lo stesso". Ma il ragazzo conosce la sua amica abbastanza da capire che ora lei é troppo fragile e vulnerabile, chissene frega di cosa sa o non sa, allora.
La bionda dall'altra parte del telefono sente un piccolo sospiro.
« Vuoi che ti passi India? » domanda dopo pochi istanti.
« No »
« Posso mettere il vivavoc- »
« Va bene così, Lou. Ora sto meglio » e non sta mentendo: la voce del suo amico l'ha aiutata sul serio.
« Sicura? » chiede, ancora timoroso.
« Sì, davvero. Torna dagli altri, okei? E grazie Lou » termina velocemente la chiamata.
Un altro tuono le fa vibrare la schiena, e Astrid é meno sicura, ora.  
 
Nel sacchetto bianco e rosso sono rimasti solo tre biscotti dei sedici che ha contato all'inizio e ora sta cercando di studiare pagina trecentotrentaquattro, anche se é praticamente impossibile. Il temporale non sembra voler finire e lei ha sempre più freddo, più paura e meno voglia di fare quel esame. Sono le undici e quarantasette e il tuono più forte e spaventoso della serata la fa balzare in piedi e urlare. Astrid si porta una mano davanti alla bocca, quasi a voler trattenere il resto del grido che ancora rimbalza dentro di lei. E non tanto per le due bigotte della stanza a fianco che sicuramente stanno già dormendo -anche se, infondo, è giovedì sera-, ma perché se qualcuno la sentisse significherebbe spiegare e dire che lei ha paura dei temporali e la ragazza detesta ammettere le proprie debolezze, più di piangere e chiedere aiuto ad altri. Sposta la mano sul cuore e fa lunghi e lenti respiri per calmarsi. E forse ci sta quasi per riuscire, ma improvvisamente dei bruschi colpi battono contro l’uscio di casa e lei si ritrova di nuovo ad aver paura.
 
Astrid apre titubante la porta, sgrana gli occhi ma non fa in tempo a realizzare il tutto, che due grandi braccia la circondano e il suo viso finisce contro il petto di Luke. Istintivamente lei ricambia l'abbraccio, quasi vorrebbe sparirci, fra quelle braccia, perché non c'è posto più bello in cui stare. Un altro tuono rimbomba e lei sussulta per lo spavento, mentre il biondo la stringe ancora più forte.
« Mi dispiace » balbetta Luke, prima di lasciarle un bacio leggero fra i capelli biondi, mentre lei nasconde ancora di più il volto e scoppia a piangere. Le sembra quasi di aver aspettato lui, per farlo, per lasciarsi andare e abbandonare completamente, perché infondo Luke la sta abbracciando, okei, ma sta anche tenendo insieme i mille pezzi in cui lei si sta spezzando.
« Te lo giuro Astrid, mi dispiace – continua ad accarezzarle la schiena lentamente – Se solo lo avessi saputo non sarei nemmeno andato con Cand- » la bionda si allontana di colpo dal corpo muscoloso del ragazzo, con la bocca semichiusa e gli occhi rossi e colmi di lacrime amare. Fa qualche passo indietro e Luke aggrotta la fronte, piegando la testa di lato e non capendo il repentino cambio d’umore della ragazza.
« Cosa c’è? » Astrid non parla, lo guarda in silenzio. Luke allora sospira e si passa nervosamente una mano fra i capelli, perché con Astrid è così: devi aspettare che sia lei a parlare, che si fidi e che, semplicemente, sia pronta. Solo che aspettare non è mai stato facile per lui, soprattutto quando si parla di Astrid Cooper.
« Ti prego Astrid, dimmi qualcosa » lei scrolla le spalle e abbassa leggermente lo sguardo, per sfuggire a quegli occhi troppo azzurri, troppo profondi e troppo veri. Sente l’aria intorno a lei più pesante e la testa che pulsa così forte che vorrebbe sbatterla da qualche parte. Luke abbassa lo sguardo e chiude, senza nemmeno voltarsi, la porta dietro di lui -sa cosa sta per succedere e non vuole che qualcuno li senta- poi sospira.
« Cosa dovrei dire? » mormora lei con un filo di voce.
« Dimmi cosa cazzo ti passa per la testa! » sbotta, alzando di qualche ottava il tono. Astrid sussulta per lo spavento e si ritrova di nuovo incastrata sotto lo sguardo del ragazzo, che ora ha le braccia stese lungo il corpo e ha fatto due lunghe falcate verso di lei. Astrid ha paura, non tanto della forza fisica del ragazzo, ma della sua presenza, di come si sente quando lui è nei paraggi, di lasciarsi andare, di fidarsi e, più di tutto, ha paura di perdere.
« Assolutamente nulla » risponde, con una voce talmente fredda che Luke boccheggia appena e raddrizza le spalle. Rimane senza parole per un piccolo istante, poi si ricompone appena.
« Allora posso anche andarmene » sentenzia, con lo sguardo fiero e puntato sulla ragazza. Astrid sente lo stomaco attorcigliarsi, il cuore perdere due -forse tre- colpi ed è come se dentro di lei si fosse aperto uno varco. 
È per questo che ha paura, perché Luke è in grado di salvarla e distruggerla in poco tempo. E Astrid Cooper, detesta i temporali, piangere davanti alle persone, chiedere aiuto, ma più di tutto questo detesta dipendere da qualcuno, specialmente se la persona in questione è Luke Hemmings.
« Bene » decreta fermamente, indicandogli la porta con il braccio sinistro. Luke scuote la testa, perché si aspettava proprio una risposta del genere.
« Sei impossibile – sbotta ancora il biondo – Sei la persona più assurda dell’intero pianeta, Astrid Cooper! E non sei semplicemente complicata, sei un cumulo di orgoglio e cocciutaggine che non si riesce a scavalcare » sospira appena e si passa nuovamente le dita fra i capelli ormai spettinati e poi accorcia del tutto la distanza che li separa. Afferra il volto di Astrid fra le mani e con il pollice asciuga la lenta lacrima che scorre sulla guancia rosea della ragazza.
« Tu mi vuoi, Astrid? – domanda con la voce bassa – Perché basta dirlo, basta solo questo ».
« Tu stai con Candy » ribatte, prima di distogliere lo sguardo. Luke fa un passo indietro, esasperato.
« Che cazzo c’entra? – tuona, come se nascondesse quelle parola da troppo tempo – Lei non è nul- »
« Non ci pensare nemmeno! – lo interrompe urlando – non venirmi a dire che lei non è nulla, che la lascerai per me e altre stronzate. Non farmi promesse che sappiamo entrambi non riuscirai a mantenere » Astrid sente di nuovo le lacrime riempirle gli occhi e Dio!, sbatte i piedi per terra e alza lo sguardo verso il soffitto, perché lei non vuole mostrarsi così fragile davanti a Luke. Lui, tuttavia, sembra assolutamente non farci caso, perché ora ha preso di nuovo il suo volto fra le mani e la sta baciando. La sta baciando con un’urgenza tale che lei sente le sue gambe tremare e quasi quasi si scoglie, ma, diamine! No!, raccoglie tutto il coraggio e la forza che ha dentro di sé e lo allontana, spingendolo per le spalle.
« Ma cosa cazzo fai? – strilla, con tutta la voce che ha in corpo – tu non sei nessuno per fare questo, tu non puoi fare quel diavolo che ti pare, prendere e lasciarmi come più ti piace, è chiaro? Io non sono un giocattolo e tu non hai nessun diritto di entrare e uscire dalla mia vita o di baciarmi. Perché hai una fidanzata, una fottuta fidanzata con i capelli rosa. Rosa! » Luke la sta guardando, probabilmente come non l’ha mai guardata prima, ed è completamente inerme alla forza delle sue parole. Si accorge che anche lei è stremata da quello sfogo, perché sta piangendo e si sta strofinando gli occhi con un palmo della mano, proprio come farebbe un bambino. Lui, vorrebbe avvicinarsi, vorrebbe dirle che non è vero, che a lui piace lei -solo lei-, i suoi occhi -solo i suoi- e la sua bocca -solo la sua. Vorrebbe dirle tante cose, ma il telefono sta squillando nella tasca dei suoi pantaloni.  È Candy.
« Devi andare? »
« Sì »
Astrid annuisce e lui, sospira, prima di voltarsi e avvicinarsi alla porta, pronto a lasciare quella stanza.
« Luke? » lo richiama, quando lui è praticamente nel corridoio. Il biondo gira appena di lato la testa, perché non ha nemmeno la forza di guardarla negli occhi.
« Non tornare »



 



Ed eccoci qua con il secondo capitolo (tra l'altro, ora, c'è davvero in corso un temporale)! 
Abbiamo aggiornato prima del previsto perchè questo capitolo era già praticamente pronto da po', ma anche per i vostri commenti! 
Non potete immaginare quanto siamo felici di leggere quello che pensante, ci incoraggia davvero molto, ogni giorno abbiamo nuove idee e siamo sempre motivate a scrivere, e questo è soprattutto grazie a voi :) 
Ora, torniamo al capitolo! Bhe, in effetti non c'è molto da dire, finalmente il personaggio di Astrid è saltato fuori e un po' si capisce cosa pensa Luke e il suo punto di vista, anche se non è tutto, ovviamente! E nei prossimi capitoli salteranno fuori molte altre cose.  
Per il momento, però, muoriamo dalla voglia di sapere cosa ne pensate di questo capitolo e di queste ipotetiche "coppie" e perchè no? Anche se avete cambiato opinione su Candy! Siamo davvero curiose e ci piace sempre leggere quello che frulla nelle vostre testoline adorabili! :)
Tra l'altro, Free (Astrid) si è divertita molto a leggere i vostri commenti su Candy e una parte abbastanza egoistica ha apprezzato molto l'odio verso quella caramella vagante! Poi un po' si prende per il culo da sola, perchè lei, effettivamente, vorrebbe anche farsi i capelli rosa ahahah! Sappiate che anche Candy esiste sul serio, anche se non è poi così stupida, bella e soprattutto non è una tipa da capelli rosa, grazie a Dio!
Come ultima cosa, volevamo dirvi che abbiamo scritto due piccole One Shot sulle ragazze (una per Luke e Astrid e una per India e Zayn)! Ci siamo accorte che non avevamo parlato a tempo debito di alcuni dettagli, per questo abbiamo pensato di spiegarvi come è nato il tutto. Diciamo che sono due prequel di questa long, ecco :)  
Vi lasciamo con una foto di Candy e i collegamenti diretti alle due os! Speriamo di sentirvi presto presto presto (ovviamente per qualsiasi cosa, i nostri profili sono nelle bio!)
Love ya, 
Sheeva e Free 

 
   
 
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