Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    09/07/2014    1 recensioni
Nancy è una ragazza di venticinque anni, è una giornalista famosa, è di bell'aspetto, talentuosa e piena di vita, insomma ha tutte le carte in regola per fare carriera e diventare qualcuno. Nonostante sia famosa ha una vita abbastanza tranquilla dato che non ha permesso ai media di sapere molto su di lei... vita tranquilla? beh si... con 9 bambini adottati, una casa a tre piani... piuttosto normale non c'è che dire. La gente che la circonda chiacchiera su di lei ponendosi molte domande sul suo conto. Si narra infatti che abbia avuto contatti con l'ormai compianto re del pop: Michael Jackson, ma lei sostiene di essere solo una delle tante fan. Ciò che per tutti è misterioso è il suo passato che nessuno conosce e a cui lei nemmeno accenna. Com'era quando era piccola? E' sempre stata così? Bella? Prestante? Allegra? Invidiata? Con una vita così comoda e generosa? Perché una giovane donna di quell'età dovrebbe sprecare i suoi anni migliori a curare nove bambini, invece di godersi la vita come farebbe una qualsiasi donna al suo posto? Insomma pare che Nancy sia inconoscibile e qualcuno sostiene che porti una maschera, che abbia un'identità segreta che nasconde al mondo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una volta fuori da quell'orfanotrofio che era stata la mia prigione per anni, mii guardai intorno per capire meglio come fosse il mondo fuori: cielo azzurro che stava per imbrunire, sole arancione che stava per tramontare, le luci della città che iniziavano ad accendersi per la sera: era autunno, ma a me sembrò piena estate. Avevo sempre adorato l'autunno, era una stagione piena di colori che mi dava tutto tranne che tristezza.
Entrai in una macchina nera e lunghissima, Michael si sedette vicino a me nel sedile posteriore. Io posai la testa sulla sua spalla e lo abbracciai nascondendo il viso nel suo braccio lui sorrise stringendomi e mi accarezzò i capelli; poi lo guardai: era bellissimo, quegli occhi scuri dello stesso colore del caramello, non erano azzurri o verdi come piacevano agli altri erano di un colore scuro, caldo e intenso come piacevano a me, quella pelle ambrata dello stesso colore dell'ambra pregiata, liscia, morbida e profumata di muschio bianco e poi quel profumo inebriante! Quei capelli neri, ricci e lunghi che aveva raccolto in un codino dai boccoli ribelli che le cadevano sul viso, le sue mani lunghe, affusolate e dal tocco delicato... c'era solo una spiegazione a tutto questo: quello era il principe Kad- alì-kad in incognito, ma del resto nonostante la sua falsa identità non poteva smettere di essere bello e affascinante!
E anche quel nome scelto da lui per nascondersi era perfetto: Michael! Che nome dolce e misterioso, semplice e particolare, sensuale e puro allo stesso tempo proprio come lui. Fu da quel momento che decisi che l'avrei amato... lui... il mio dolce principe dalla pelle scura e la voce melodiosa e nessun'altro.... 

Mentre il crepuscolo copriva la città con un velo di fascino  io ero abbracciata a Michael sulla limousine nera e guardavo meravigliata fuori dal finestrino come se fosse in un mondo completamente nuovo: le luci, i colori, i rumori, i suoni e le sensazioni ognuna di queste cose anche la più piccola mi sembravano qualcosa di paradisiaco. Vidi cose che per anni avevo solo sognato o letto nei libri: un bambino che teneva la mano alla sua mamma, una bambina con al guinzaglio un cagnolino, un gruppo di ragazzi e ragazze vestiti sportivi che si divertivano e scherzavano per la strada, una mamma dalla pelle scura con un bambino nel passeggino, due di fianco a lei che la seguivano e uno legato sulla sua schiena con una specie di marsupio mentre dormiva mentre il marito ne aveva i braccio un altro; due innamorati che si scambiavano occhiate dolci; una ragazza che parlava al cellulare, un ragazzo con le cuffie nelle orecchie che camminava tutto gasato, un ciclista, due uomini che facevano footing e un sacco di gente di diversa età, sesso, etnia e colore che affollava la città ora a piedi, ora con una bicicletta, ora con un auto, ora con una moto. Carretti e bancarelle vendevano Hotdog, dolci, bibite, roba fritta... locali e ristoranti, bar, fast food pieni di gente... ebbene si per la maggior parte delle persone quella era la vita di ogni giorno, ma per me quello era il paradiso. Per anni non avevo potuto vedere altro che l'orfanotrofio quella struttura simile ad una prigione grigia, fredda, impenetrabile, vuota e inospitale proprio come il cuore delle persone che ci lavoravano... avevo provato più volte ad aprire una finestra ma vedevo solo il "cortile" in cui gli altri bambini e bambine giocavano, ma non quelli come me, solo quelli adorabili, perfetti e impeccabili. Quando mi resi conto che ora avevo tutto ciò che per tredici lunghi anni avevo solo sognato di avere lacrime calde di felicità mi scesero dagli occhi, abbracciai Michael stringendolo forte, aggrappandomi a lui come se fosse la mia unica ancora di salvezza e in effetti era stato così. Michael sentì l'abbraccio insolitamente forte per una ragazzina di tredici anni e quando sentì una goccilina cadergli su una mano si accorse che stavo piangendo. Mi prese in braccio facendomi sedere sulle ginocchia e poi mi disse: "Ehi? Ehi?" a bassa voce: "Perchè piangi piccolina? Ora va tutto bene, è finito tutto ora c'è Michael che ti protegge, stai tranquilla! Non ti lascerò, non tornerai mai più in quel posto orribile, nessuno ti farà più del male e le persone che te ne hanno fatto avranno quello che meritano." Io l'avevo abbracciato ancora più forte: "Michael!"

"Si sono qui piccola stella!" Poi dopo avermi dato un bacio sulla tempia e avermi accarezzato i capelli prese un fazzoletto di carta soffiandomi il naso e asciugandomi le lacrime con una dolcezza degna di un angelo, poi mi chiese: "Ora va meglio?"
"Si!" avevo risposto completamente assorta in lui.
"Guarda siamo arrivati Kerry!" aveva esclamò Michael.
Aveva preso la mia valigia e aveva aperto la porta della macchina. Ero scesa ed ero rimasta a bocca aperta: davanti a me c'era una fantastica villa stile Tudor tutta dipinta di un color rossiccio-mattone, i tetti scuri e in sasso, era molto grande sembrava un castello e sulla "torre" più alta c'era un grande orologio che segnava l'ora esatta, davanti alla villa c'era una specie di aiuola rotonda enorme piena di fiori in cui c'era la scritta"Neverland" la casa era contornata da siepi e tutto ciò era raggiungibile da due scalinate bianche che si dipartivano dalle due entrate principali della villa e scendevano fino ad arrivare al cancello dorato che il cantante e la bambina avevano appena sorpassato. Michael mi guardò dicendole: "Bentornata a casa Kerry!"
"Bentornata?"
"Si!"
"Ma se è la prima volta che vengo qui?"
"Non è possibile, almeno una volta nel tuo cuore devi esserci stata anzi se ti conosco bene hai vissuto qui fino adesso. Tutte le notti vieni qui!"
Io non capii e comunque Michael cambiò argomento... allora non capivo; era troppo presto per capire, ma un domani avrei capito.
Salii le scale con l'eleganza e la grazia degna di una guerriera che si sta recando al palazzo del re. Michael mi seguì e poi disse all'autista:
"Dopo che hai parcheggiato dai una pulita all'auto Gary!"
Entrarono in casa... il pavimento era in legno, c'era tutta una struttura in legno in cui in cima stazionava una riproduzione perfetta di Peter Pan, sembrava vivo, pieno di poster di paperino, topolino, personaggi della Disney e altri mille personaggi. Salendo una scala a chiocciola in legno Michael mi guidò in una stanza, era color lillà con tende e copriletto in tinta, il letto era ad una piazza e mezza e anche l'armadio era dello stesso colore.
 Guardai il tutto meravigliata, aprii l'armadio: era vuoto! Michael disse: "Lo riempiremo nei prossimi giorni dato che andremo a fare un po' di shopping, pagherò tutto io sta tranquillla Kerry!"
Io mi gettai sul letto felice, Michael sorrise: "Ti piace?"
"La adoroooooooooo!" esclamai abbracciandolo.
Michael intanto aprì la finesta e disse: "Guarda!"
Mi avvicinai, dalla finestra si vedeva tutto il parco,tutto... le attrazoni, le piscine,i gazzebo e persino la montagna con le rotaie per il trenino panoramico."
"E' stupendo!" dissi a Michael con un filo di voce, lui rispose: "Sono felice che ti piaccia!"
Poi Michael mi mostrò il bagno annesso alla camera: era proprio una stanza da principessa... Ero felicissima non sapev come ringraziare quel dolce angelo!
  
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