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Autore: fedxoxo    10/07/2014    0 recensioni
Louis Tomlinson, 28 anni, calciatore di successo dello Stoke city e della nazionale. È apertamente gay e felicemente sposato con Harry Styles, che ha sacrificato la sua carriera per supportare il marito e crescere i loro figli.
La sua carriera di calciatore sta decollando, richiedendogli più allenamento e dei viaggi internazionali con la squadra. La sua famiglia sembra quindi messa in secondo piano.
Harry sarà felice di essere al secondo posto?
Continuerà a sacrificare tutto per suo marito che non è mai con i bambini che iniziano a chiedere del loro papà?
E se Louis avesse un’opportunità che non può rifiutare, ma che gli richiede di trasferirsi all’estero?
Le scelte devono essere fatte, le lotte devono essere combattute e le lacrime devono essere versate. Chi vincerà questo gioco, o c’è almeno un vincitore?
LA STORIA E' UNA TRADUZIONE.
PER LA STORIA ORIGINALE ANDATE QUI http://www.wattpad.com/story/5573343-i%27ll-be-home-soon-larry-au-boyxboy
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Uno dei motivi per cui Harry ama i marsupi per bambini che avevano comprato quando Jack era piccolo, era che poteva fare le faccende domestiche anche tenendo il bambino vicino a se.
Amy amava stare seduta sulla schiena ed era sempre calma e silenziosa mentre lui cucinava e puliva.
 
Stava preparando la cena quando sentì la porta d’ingresso aprirsi, e subito dopo i passi di Jack e il suo gioioso grido.
“Papà!” la risata di Louis nel salotto si affievolì quando notò che Beth non gli prestava attenzione mentre stava guardando uno programma in televisione.
Harry non capiva ciò che stava dicendo, ma sorrise quando vide suo marito entrare in cucina tenendo in mano una busta delle sue patatine preferite. Louis diede un bacio sulla fronte di Amy per essere ricambiato con uno dei suoi sorrisi brillanti e poi avvicinò suo marito al bacino con un braccio.
 
“Hey.” Disse piano Harry, felice che per una volta Louis era a casa per la cena prima che i bambini andassero a letto.
 
“Hey,” rispose Louis. La sua voce delicata sembrava un po’ nervosa. “Scusa per uhm, per stamattina. Non avevo diritto di rimproverarti per il succo di frutta, so che possono essere difficili da gestire.”
 
Harry alzò lo sguardo dalla pentola e si girò verso Louis, scoprendolo a mordersi il labbro inferiore come faceva sempre quando era nervoso. O eccitato, ma non era sicuramente quel caso al momento. Era incredibilmente bello e sexy nei suoi jeans e il suo grande maglione che aveva sicuramente rubato dal guardaroba di Harry, e lui si maledisse internamente perché non poteva provare rancore nei confronti di suo marito. “Va tutto bene. Sono felice che tu sia a casa ora.” Sorrise, ricevendo un ampio sorriso in risposta.
 
“Si, anch’io.”
 
La cena era pronta solo pochi minuti dopo, e fu tutto più facile con Louis a casa seduto a tavola che imboccava quel terribile trio. Anche Beth mise il rancore nei confronti di Louis da parte e chiacchierò con lui riguardo la partita. Harry l’aveva notato di recente. Lei non era mai davvero arrabbiata o triste, non piangeva o protestava quando Louis non era a casa, ma lei sembrava escluderlo.
Come se stesse cercando di dimenticare che lui fosse suo padre.
La rabbia però era lì, ed era diretta verso Harry visto che era l’unico che era con lei tutto il tempo. Ne aveva parlato con Louis, ma lui non voleva rovinare quel poco tempo che passavano insieme per questo motivo, quindi se lo teneva dentro, sperando che sarebbe passato.
 
Come sempre quando Louis era a casa, fece il bagno ai maggiori e li mise a letto raccontando loro una storia mentre Harry, che andava da loro solo per il bacio della buonanotte,  puliva un po’ e dava il latte ad Amy. Harry sorrise a Louis quando finalmente si sedette accanto a lui sul divano.
 
“Lei mi odia.” Si lamentò e Harry si accigliò prima di capire di cosa stesse parlando. Stava battendo sulla schiena di Amy per farle fare il ruttino e scivolò più vicino a suo marito per permettergli di mettere la testa sulla sua spalla.
 
“Lei non ti odia, le sei solo mancato tanto, Lou.”
 
“E lei mi odia per questo.” Rispose caparbiamente, sospirando e guardando Harry.
 
“Non ti odia. È solo… arrabbiata, e triste. Ma stava bene quando avete iniziato a parlare, no?”
 
“Penso di si.” Si imbronciò.
 
“Andiamo Lou, non farlo. Godiamoci la serata insieme, va bene?”
 
“Si, okay.” Decise e si alzo per prendere una bottiglia di vino e le patatine che aveva comprato, portandole con due bicchieri mentre Harry metteva Amy nella sua culla nella loro camera da letto, accendendo il baby monitor in modo che l’avrebbero sentita se si fosse svegliata per la sua ultima poppata. “La cosa migliore di non avere il seno per allattare,” scherzò Louis “è che almeno possiamo bere alcool senza avere problemi di passarlo a lei.”
 
Harry ridacchiò e prese una coperta prima di accoccolarsi al suo amore. “Si, questo e il fatto che sembreresti davvero buffo con il seno. Anche se hai un culo un po’ femminile…” evitò la mano di Louis che stava per schiaffeggiarlo e  ridacchiò prima di dargli un dolce bacio sulle labbra. “Sei mancato anche a me, lo sai”
 
“Lo so…” Louis sospirò. “Voglio davvero passare più tempo a casa, ma la stagione è davvero impegnativa e le partite più importanti si avvicinano e dobbiamo allenarci molto, e poi ci sono le cose promozionali per la Champions league e per la nazionale.” Stava divagando per il mancato tempo passato con la sua famiglia.
 
“Lou… Lo so, okay, e so che è il tuo lavoro e lo sapevo quando hai accettato la loro offerta. Stavo solo dicendo che mi sei mancato.” Harry lo interruppe, la sua mano sul braccio di Louis per calmarlo un po’.
 
“Mi sei mancato anche tu. Desidero davvero che Amy abbia ancora un paio di giorni così potremmo passare un mese insieme senza che io debba allenarmi.” Sospirò.
 
“Non posso credere che stia crescendo così in fretta, anche per Jack è andata così veloce?” Harry brontolò sorpreso da quanto loro figlia fosse cambiata dal giorno in cui era nata.
 
“Si, un giorno era un neonato e il giorno dopo stava correndo al parco giochi, o così sembrava.” Rispose Louis, dispiaciuto di quanto si era perso dei suoi figli.
Rimasero in silenzio per un po’, sorseggiando il loro vino e sgranocchiando le patatine. “Harry?”
 
“Hmmm?”
 
Sai che ti amo, vero?” c’era urgenza nella domanda, come se improvvisamente sentisse di trascurare suo marito e avesse paura che un giorno, tornato a casa, non li avrebbe più trovati lì.
 
Harry si girò, mise gli occhiali di Louis sul tavolino da caffè e mise le mani sulle guancie di Louis. Posò un esitante bacio sulle labbra di Louis. “Si, Louis, certo che so che mi ami. Ti amo anch’io.”
 
“Okay. Si. Okay.” Louis annuì e si sentì sollevato per il suo ridicolo attacco di panico. Harry gli sorrise e lo ribaciò un'altra volta, e ancora, e ancora.
 
Quella sera fu la prima volta dopo tanto tempo che fecero l’amore. Fu dolce e tenero, e lento. Entrambi ignorarono quanto fossero stanchi e, il fatto che dovevano essere silenziosi per non svegliare Amy, lo rese più intenso. Striduli, respiri accelerati e gemiti silenziosi risuonarono nella stanza per quelle che sembravano ore, finché entrambi crollarono sul materasso, stanchi ma, oh, così soddisfatti.
 
--
 
Harry cercò di non essere sorpreso quando la mattina si svegliò, non a causa di Amy, ma per la sua sveglia per una volta. Trovò Louis con Amy nel salotto  e li guardò per un po’ dall’ingresso. Era troppo tenero e sexy allo stesso tempo, mentre le dava da mangiare e le parlava. Harry non capiva esattamente cosa le stesse dicendo, ma sembrava felice e dolce. “Giorno.” Disse finalmente, sorprendendo Louis che alzò lo sguardo.
 
“Giorno.” Cinguettò felice. “È già il momento?”
 
“Hmmm.” Harry entrò nella stanza e si avvicinò al marito per un bacio del buongiorno. “Si, Beth dev’essere svegliata presto per la scuola, e voglio portare alla palestra per bambini Non ti devi allenare o qualcosa del genere?”
 
Louis scosse la testa. “Ho solo un’intervista alle 4 questo pomeriggio. Le puoi far fare il ruttino? Io vado a svegliare Beth, okay?” sembrava incerto, ma sorrise quando Harry annuì.
 
“Certo, vai pure.” Sorrise quando prese Amy e lo vide salire le scale per preparare gli altri due.
 
Harry aveva messo Amy nel suo seggiolino sul tavolo della cucina mentre preparava la colazione. Non dovendo controllare i due bambini correre e litigare, ebbe l’opportunità di preparare il porridge, la colazione preferita di Louis, se ricordava bene. Mezz’ora dopo, i tre moschettieri entrarono in cucina, tutti e tre vestiti impeccabilmente, rendendo Harry geloso di Louis perché faceva ciò che lui non riusciva a fare? Beth aveva accettato di mettere il vestito preferito di Louis, cosa che rifiutava quando Harry glielo chiedeva, e Jack non provava neanche a togliersi la maglietta. Sembrava una bella giornata.
 
I due accompagnarono Beth a scuola anche 10 minuti in anticipo, e notarono che Jack si era addormentato nel suo seggiolino auto. Condivisero un sorriso affettuoso e un bacio veloce prima che Harry mettesse di nuovo in moto la macchina.
 
“Ti devo accompagnare a casa prima di portare Jack alla palestra?” Chiese Harry, guardandosi attorno per assicurarsi di non aver colpito nessuna macchina mentre usciva dal parcheggio della scuola.
 
“Uhm, io, uhm, mi stavo chiedendo se posso venire con te? Cioè, se va bene. Devo essere all’associazione alle 4, quindi ho un po’ di tempo per stare con voi tre, se ti va.” L’incertezza nella voce di Louis e la consapevolezza che anche suo marito stava combattendo con l’essere lontano dalla sua famiglia fecero quasi piangere Harry. Ma questo lo confortò perché non era l’unico ad avere problemi con questo. Mise la mano sulla coscia di Louis e la strinse.
 
“Mi piacerebbe se venissi con noi, e lo sarebbe anche Jack, ne sono sicuro.” Sorrise rassicurandolo e guidò dritto verso la palestra.
 
Louis sembrava a disagio quando Harry entrò con Amy nel suo passeggino, guardava il sole che iniziava a splendere, e Jack che gli stringeva la mano. Il resto del gruppo era principalmente formato da giovani donne, ventenni o trentenni, che portavano uno o due bambini proprio come loro due.  Harry sembrava conoscerle tutte perché le salutò e chiese dei loro mariti, dei problemi con le prescrizioni mediche e addirittura se i loro corsi di cucito procedevano.
 
Era come un’epifania per Louis vedere Harry in quello che sembrava il suo habitat naturale. Harry era fiorito qui, andando d’accordo con tutti gli altri genitori che vi venivano per passare il tempo con i loro bambini. Louis si sentì fuoriposto e non sapeva cosa dire dopo essersi presentato, quindi era felice di essere quello che accompagnava Jack in giro per la palestra. Nel frattempo, Harry aspettava alle panchine dall’altro lato, chiacchierando e intrattenendo Amy con cibo, attenzioni e casuali cambi di pannolino.
Amava vedere Louis spensierato e scherzoso mentre perdeva tempo con loro figlio, aiutandolo a scalare gli ostacoli e addirittura saltando dal trampolino con lui.
Harry era preoccupato che Jack morisse durante un attacco di ridarella quando Louis continuava a saltare dopo che Jack era caduto, facendolo rimbalzare su e giù molte volte, ma la gioia che irradiavano i due valeva milioni.
 
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“Grazie per oggi, mi sono davvero divertito.” Harry sorrise fermandosi fuori dallo stadio per accompagnare Louis alla sua intervista. Avevano passato il resto della giornata a fare compere e al parco giochi, godendosi il tempo con i loro bambini, e Louis aveva anche proposto di andare a prendere il gelato dopo aver preso Beth da scuola. Ora era in ritardo di 10 minuti ma non gli importava.
 
“Anch’io.” Louis sorrise calorosamente e si chinò per un bacio, poi si piegò indietro per baciare i bambini e uscì dalla macchina. “Lasciami qualcosa per cena, okay? Sarò presto a casa.” Promise e salutò prima di entrare. L’intera famiglia era calorosa e felice.
 
  
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