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Autore: NadShepCr85    10/07/2014    1 recensioni
La storia della mia Shepard. A partire dalle origini fino all'assalto alla Base di Cerberus.
Missioni e interazioni tra l'equipaggio e il Comandante, con una particolare attenzione sulla romance tra Shepard e il Turian più amato della saga, Garrus Vakarian.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Premessa: Pubblico due capitoli a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro, perché mi sentivo particolarmente ispirata per questo. E volevo rimediare per la lunga attesa dell'altro.

Come sempre ringrazio chi si prende la briga di leggere questa mia storia sconclusionata, e anche di recensirla. Le recensioni positive fanno piacere, ma sarei contenta di trovare qualcuno che me ne fa una critica, qualche volta, so di non essere perfetta, per cui non fatevi problemi a esternare la vostra opinione. Ogni singolo appunto è bene accetto per far sì che mi migliori, sia a livello di stile che a livello orto-grammaticale. Per quanto si possa revisionare, qualcosa può sempre sfuggire. 
Vi lascio al capitolo. Buona lettura!!!

Capitolo 21: Keplero's Law

@

La persona che non è in pace con sé stessa,
sarà in guerra con il mondo intero.”
Mahatma Gandhi.

 

Stazione Arcturus, Naval Medical Center, 2177.
Trentasei ore dopo Akuze.
 

Jeff si svegliò, avvisato da una delle infermiere. O almeno, pensava fosse stata una delle infermerie, si sfregò gli occhi e si preparò a fare un commento sarcastico. Dopo essersi guardato intorno, notò che al posto delle infermiere erano state le macchine a svegliarlo, sbuffando raccolse il berretto che era rotolato sul letto dove giaceva Nadira e se lo sistemò.

- Nemmeno un Fornax con cui passare il tempo...le infermiere militari non hanno nemmeno un po' di senso dell'umorismo. Da quando sono diventate tutte più simili alla signorina Rottermeier di Heidi che alle care vecchie infermiere dei film italiani di serie B degli anni '70 e '80 del ventesimo secolo?- esclamò Jeff ad alta voce, sicuro che nessuno lo avesse sentito.

-....tu invece rimani sempre il solito pervertito...- Moreau quasi si ruppe le ossa del bacino, nel sobbalzare sulla sedia.

- Merda, dovresti smetterla di strisciare alle spalle della gente, sai? Le mie ossa non reggono tanta pressione, dovresti saperlo.- esternò Jeff, caustico.- Non si era detto che saresti stata tu la guardia del corpo e io il cliente? Va' sempre a finire che debba essere io a farti da babysitter.- commentò, ironicamente, Moreau.

- …..è un incubo? Qualcosa del tipo....ora mi sveglio e...- cercò di formulare Shepard, tentando di alzarsi e finendo di nuovo ingloriosamente contro il cuscino, quando si accorse del collare ortopedico. Passarono alcuni minuti prima che il Tenente potesse dire ancora qualcosa.- Dove mi trovo?-

Jeff si sentì la gola diventare improvvisamente arida. Si passò una mano sopra la fronte, sistemandosi di nuovo il berretto.- “Grazie di essere qui, Jeff. Non ci vediamo da circa quattro anni ed è bello sapere che sei ancora vivo.”.- cercò di sviare la domanda, Moreau, buttandolo sul piano sarcastico e personale, sfottendo l'amica.

- Jeff....non sono in forma a sufficienza per questo....puoi dirmi, se non ti è di troppo disturbo, dove mi trovo?- tagliò corto Nadira, non proprio dell'umore adatto per sostenere il sarcasmo, fuori luogo, dell'amico.

- Giusto, perché è buona educazione, non salutare, non dire niente di carino al tuo amico pilota che ti ha fatto da balia nelle ultime ore.- commentò in mezzo ai denti Jeff, timoroso che, se lo avesse detto ad alta voce, Shepard avrebbe potuto mandarlo a quel paese, agitarsi e farlo bandire dalla stanza. Anche se non era così che avrebbe voluto passare la breve licenza concessagli da Anderson, dove altro poteva andare, diversamente da casa sua?- Se il collare ortopedico non ti è sufficiente come indizio, insieme alle macchine, sei in un ospedale. Soddisfatta?-

- ….fin qui c'ero arrivata anch'io. I troppi G ti hanno dato al cervello, Moreau.....- esalò Nadira, esasperata dal comportamento di Jeff.- Sono stanca, Jeff...se te lo chiedo gentilmente, puoi rispondere con più dettagli?- chiese Shepard, combattendo la stanchezza, e sentendosi presa in giro più del dovuto.

Moreau decise che era venuto il momento di tagliare corto, e di risponderle.- Sei al Centro Medico Navale di Arcturus, Shepard. Quando ti hanno trovata non eri messa bene. La “Kilimangiaro” ha quasi fuso i motori per portarti indietro in tempo. Non sta a me a dirti certe cose, sai sono un Timoniere, non un medico. Vado a chiamarli, tornerò il prima possibile.- rispose Jeff, voltando la sua sedia a rotelle e uscendo dalla stanza. Era quasi fuori dalla porta, quando Shepard fece quella domanda.

-....Il mio plotone? Si è salvato qualcun altro....oltre a me?- chiese il Tenente con voce flebile, che Moreau quasi non riuscì a percepire.

Il Timoniere si voltò verso la sua amica, senza sapere esattamente cosa rispondere.- Ah...Shepard, come ti ho detto, chiedilo ai medici. Loro sanno tutto, so solo che ti hanno portata qui in gravi condizioni. Non so altro. Lo giuro sul mio berretto.-

Nadira si accontentò della risposta di Jeff. Non credendogli, ma non poteva fare altro che aspettare ulteriori risposte. Lasciò che Moreau uscisse, prima di scivolare di nuovo nel sonno.

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SSV Normandy, tempo presente.
Infermeria di bordo.
 

 

- ….consiglio di prenderle prima di addormentarti, Shepard. Per qualche giorno soffrirai ancora dei postumi del tuo ferimento su Solcrum.- Karin si bloccò, notando che il Comandante era altrove con la testa.

Si stavano avvicinando al Confine di Keplero, Shepard aveva riposato come aveva promesso di fare dopo la missione sulla Luna, ma anche quando si trovava in mezzo agli altri, era come distante, non aveva esitato un solo istante a dirigere la Normandy verso il Confine e aveva detto a chiare lettere all'Ammiraglio Hackett che non avrebbe tollerato ulteriori intromissioni finché non avrebbe portato a termine le missioni che aveva già in scaletta. Tenendogli testa quando il Contrammiraglio l'aveva minacciata di provvedimenti disciplinari, sbandierandogli poi davanti lo Status di Spettro del Consiglio, nonché sbattendogli in faccia quanto aveva già fatto per l'Alleanza.

I biotici fanatici avrebbero aspettato, per il momento non avrebbero fatto del male a nessuno, e lei al momento aveva altre priorità.

- Se ha davvero così fretta, di mettere questo Maggiore Kyle dietro le sbarre, invii qualcun altro. Ho la distruzione di qualsiasi essere senziente nella Galassia da fermare, si metta in fila e prenda il numeretto come tutti gli altri. E, per la cronaca, so di che colore è il mio sangue. Shepard, chiudo.-

Quando le era stata riferita la conversazione, che il Comandante aveva tenuto davanti a tutto l'equipaggio, tenendo, per una volta, i canali di comunicazione in modalità pubblica, la Dottoressa Chakwas non voleva quasi crederci. Ovviamente, era stata Williams a riferirle il tutto, tagliando il discorso quando Shepard era entrata in infermeria, per la visita medica di controllo.

- Comandante?- chiese Karin, cogliendo Shepard di sorpresa. Nadira sobbalzò, reagendo con un gancio diretto alla Dottoressa che la Chakwas schivò appena in tempo.

- Eh?- chiese Shepard, guardandosi attorno e poi guardando il pugno ancora chiuso. Si riscosse, scusandosi immediatamente con Karin.- Chiedo scusa, Dottoressa. Ero sovrappensiero. Dicevate?- il tono formale non scappò al Maggiore.

- Dicevo che per qualche giorno risentirai ancora dei postumi della missione su Solcrum e che dovrai prendere una di queste compresse prima di andare a dormire, per attenuare il dolore. La spalla destra è a posto, ma non sarà più molto efficiente come prima. Ciononostante, potrai continuare ad essere un Incursore. Soddisfatta?- spiegò la Dottoressa Chakwas, porgendo il barattolo delle compresse al Comandante, che le prese rassegnata, appoggiandole poi sulla superficie del lettino, annuendo.- Che cosa ti turba, Comandante? Sembri essere sulle spine. E stavi sognando ad occhi aperti. Di nuovo. Ti va' di parlarne?- chiese Karin controllando che Liara non fosse nei paraggi ad ascoltare di nascosto o che Alenko non arrivasse all'improvviso come faceva di solito, rovinando i suoi tentativi di farsi raccontare qualcosa da Shepard, in modo da poterla aiutare. - Ho controllato, puoi parlare liberamente. Nel caso, ripasserò più tardi nella tua cabina.- la rassicurò Karin, prendendo la sedia e accomodandosi accanto a Shepard, che era indecisa se dirle o meno ciò che la turbava.

- Pensavo ad Akuze, Doc.- esordì il Comandante, nervosa.- A quando mi sono svegliata al Centro Medico Navale. Niente di particolare.- dissimulò Shepard, muovendo la mano come se stesse scacciando una mosca.

- Lo immaginavo. Ha a che fare con la missione che ti aspetta nel Confine di Keplero, Comandante?- chiese la Chakwas, andando a colpo sicuro. O almeno credendo che fosse a causa di quel favore personale per Garrus. Nadira sghignazzò brevemente.

- Ricordarmi di non giocare mai a Battaglia Navale con te, Doc.- scherzò il Comandante, tornando poi seria.- Mi chiedo se qualcuno dei miei è sopravvissuto, e per tutto questo tempo....- Shepard sospirò lievemente.- Forse laggiù troverò risposte, forse troverò ulteriori problemi senza arrivare alla fine di questa storia. Quello che spero è di poter finalmente togliermi questo peso dalle spalle.- il Comandante vide la Chakwas inarcare un sopracciglio, confusa, e si bloccò.- Un momento, quale missione intendevi, Doc?- chiese Nadira preoccupata di essersi lasciata scappare qualcosa che non voleva dire.

- Io pensavo ti riferissi a quella missione per cui Garrus ti aveva chiesto aiuto.... che storia è questa, Comandante?- chiese, a sua volta Karin, più confusa che mai.

Oh, porca miseria....pensò Nadira, mordendosi un labbro, deglutendo e grattandosi la nuca. - No,no, non è riguardo a quel Salarian pazzoide. Riguarda altro. Niente d'importante, Doc. davvero.- si affrettò a spiegare il Comandante, agitando le mani come a rassicurare il Maggiore che non era niente di così preoccupante. Ormai, però, aveva catturato l'attenzione della Chakwas.

- Comandante, rimarrà all'interno di queste paratie...- la incoraggiò Karin, lasciando perdere le stanghette dei suoi occhiali, che aveva mordicchiato fino a quel momento. - Prova a fidarti di nuovo di qualcuno, per una volta. Non è poi così brutto come sembra, sai?- le disse il Maggiore, calma e un sorriso incoraggiante sul volto.

Shepard ci pensò sopra per qualche minuto, prima di decidere di fare quel brevissimo passo in avanti. Non era più abituata a dare fiducia a qualcuno che indossasse un camice da medico, ma la Chakwas era stata pazientemente ad aspettare che lei si aprisse per confidarsi con qualcuno, che non poteva negarle una spiegazione. Prese quella mano tesa e la strinse. Inspirando profondamente.

- D'accordo. Akuze...non è stato un'incidente.- Karin rimase in silenzio, lasciando che fosse il Comandante a parlare.- Un team di scienziati dell'Alleanza stava svolgendo degli esperimenti su quel pianeta. Esperimenti di cui il mio plotone non era stato messo a conoscenza. Qualcuno deve essere venuto a saperlo, e gli scienziati di quel team, stanno venendo uccisi uno dopo l'altro.-

Il Maggiore staccò la schiena dalla sedia, stupita.- Sei sicura che dietro a tutto questo ci sia l'Alleanza, Comandante? Non...non è possibile, tutti gli scienziati dell'Alleanza svolgono esperimenti legali in strutture strettamente controllate e supervisionate dal Comando. Devono seguire determinate regole e procedure, ed un codice etico ben preciso! Chi ti ha fornito questa informazione?!- chiese Karin incredula.

- Hackett.- rispose ,secca, Shepard, sfregandosi i palmi delle mani l'uno contro l'altro, lentamente, guardando la Chakwas, che sorpresa, rimase a bocca aperta, incapace di controbattere.- Ricordi quando rientrai dall'appuntamento all'Ambasciata Umana sulla Cittadella? È da allora che lo so.-

il Comandante scese dal lettino, con un balzo atletico, recuperando poi, la boccetta delle pillole. - Gli incubi sono ripresi allora. Il Cifratore non c'entra un granché, anche se ha inciso sulla mia insonnia. Doc, dimmi che non ho sbagliato ad arruolarmi. Questo...questo non era ciò che pensavo fosse l'Alleanza quando ho firmato per il reclutamento. Dimmi che non sto combattendo per la causa sbagliata. -

C'era disperazione nella voce del Comandante. Una cosa che la Chakwas non aveva mai avuto modo di sentire o percepire quando parlava con lei. Nemmeno quando le aveva detto che non era sopravvissuto nessun altro a parte lei, aveva sentito quell'incrinatura nella voce di Shepard. Nemmeno dopo Mindoir. E non poteva biasimarla. Persino lei si sentiva disgustata da quanto aveva appena appreso, pur sapendo, data la sua lunga esperienza, che quelle cose accadevano.

Forse proprio per quello era disgustata. Arrabbiata, magari no, ma delusa e amareggiata, quello sì. Era stata lei a dire a Shepard che doveva andare avanti, che doveva credere in ciò che faceva, perché in qualche modo stava facendo la differenza. Con parole diverse, certo, ma era stato quello il suo scopo.

- Stai combattendo per la causa giusta, Comandante. Non serve che te lo dica io. Sai che è così. Sei ancora giovane, non devi farti disilludere da quanto vedi intorno, la Galassia è un gran brutto posto, ma non possiamo certo tirarci indietro. E questo lo sai benissimo, altrimenti non faresti tutte queste storie tutte le volte che finisci qua dentro.- disse Karin, non credendo lei stessa a ciò che diceva.- Tu sei il meglio che l'Umanità ha da offrire, e questo equipaggio lo sa benissimo quanto vali. Alieni compresi. Hai la stoffa del leader, Comandante, Anderson non ti ha scelta perché gli facevi pietà. Ti ha scelta perché sapeva che ce l'avresti fatta, perché sapeva che avresti portato a termine la missione con successo.- Shepard si volse a guardare la Dottoressa.- So che sei divisa tra il dare Giustizia ai tuoi uomini, e trattenerti dall'eseguire tu stessa quell'omicidio che vuoi fermare. Ricordati solo che qualsiasi azione che compi ha delle conseguenze non solo su te stessa, ma anche sugli altri. Giustizia e vendetta non sono la stessa cosa, non è questo che continui a dire a Vakarian?- Nadira strinse le dita attorno alla boccetta delle pillole datole dalla Chakwas.- Non sempre le cose sono come pensiamo che siano. Lo so che non ti piace che te lo ricordino, ma hai prestato un Giuramento, così come l'abbiamo prestato tutti. Dobbiamo accettare che l'Alleanza non sia perfetta come ce la propongono i manifesti d'arruolamento o ANN. La Marina non è soltanto Hackett, o Mihailovic. O quegli scienziati che vanno fuori controllo.- continuò il Maggiore.- Quindi, scendi su quel pianeta serena, e porta a termine la missione. Come hai sempre fatto. -

Seguì un lungo minuto di silenzio, durante il quale Shepard metabolizzò tutto quello che la Chakwas aveva detto, la rabbia che lentamente svaniva, riuscendo a controllarla, finalmente e a soggiogarla. Avrebbe trovato una soluzione che sarebbe andata bene sia all'Alleanza che ai famigliari dei suoi commilitoni, e anche se questo non sarebbe stata la parola fine sull'intera vicenda, per gli altri, lo sarebbe stata per lei. Poi, sarebbe stato il turno di Saren.

- Ora devo andare.- disse semplicemente Shepard, con l'intento di chiudersi nella sua cabina e riposare un paio d'ore.

Poi una volta uscita, decise invece di scendere in stiva, per controllare che Garrus e Wrex non si stessero uccidendo a vicenda. Conscia che fosse soltanto una scusa per distrarsi un po' da ciò che avrebbe dovuto affrontare su Ontarom.

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La mucca Spaziale cadde a terra, senza un lamento. Senza che Tali o Garrus potessero fare qualcosa per evitare che il Comandante utilizzasse le povere bestie come bersaglio per fare pratica con il cannone del MAKO e la mitragliatrice.

Quella missione era una noia mortale. Erano scesi aspettandosi resistenza fin da subito, invece non avevano avuto alcun contatto con il nemico, costringendoli a ricercare tutti i rottami che avevano trovato sulla strada solo per distrazione. Ciò, però, non giustificava Shepard a sparare su delle povere mucche indifese.

Quando Tali glielo fece notare, Nadira rispose prontamente, difendendo con veemenza la sua decisione.- Indifese un corno! Quelle dannate sono delle ladre, vi derubano non appena voltate loro le spalle del vostro creditometro! Vi ho solo risparmiato delle imbarazzanti spiegazioni a Pressly e alle vostre banche. Quindi non vi lamentate. Sono malvagie e come tali vanno punite!-

- Sono mucche, Comandante....che stavano pascolando tranquillamente senza dare segno di pericolosità alcuna.- fece notare Garrus.- Inoltre, dovrai segnalarlo nel rapporto. E voglio proprio vedere sotto quale voce segnalerai questo atto disumano.- chiese Vakarian, tra il serio e il faceto.

- Tentata appropriazione indebita di proprietà dell'Alleanza dei Sistemi.- disse Shepard, annuendo, convinta.

- Per fortuna ne è sopravvissuta una e...- disse Tali, rimpiangendolo poi quando Shepard mirò sul vitellino e fece fuoco.- NO! Era ancora un vitellino, Shepard!-

- Era rimasto senza mamma. Un po' di umanità, eh, ragazzi.- disse Nadira, soddisfatta e sollevata, ignorando completamente gli sguardi impietriti e inorriditi dei suoi compagni.

- Sai, non so davvero se tu sia semplicemente pazza, Comandante, oppure certe cose le fai con il preciso scopo di farti odiare.- borbottò Garrus, inorridito.- Inizio già a sentire le orde di animalisti galattici imbestialiti che chiedono la tua testa per aver fatto estinguere le mucche spaziali su questo pianeta.- scherzò Vakarian.

- Con la prospettiva dell'estinzione di ogni singolo organico, non me ne può importare di meno dell'estinzione di quelle dannate mucche. Che vadano al diavolo. Sono più animalista io che tutti gli pseudo animalisti che girano sulla Cittadella e su tutti i pianeti dello Spazio del Consiglio messi insieme. Ipocriti.- protestò Shepard, prima di scendere per raggiungere l'artefatto su cui dovevano indagare.

- Forse dovresti revisionare la tua idea di come un animalista dovrebbe essere, Comandante.- si lamentò Vakarian.- O hai avuto qualche problema con queste mucche in precedenza, e quella era solo vendetta?- chiese il Turian, lasciando spazio per un solo momento al suo istinto da Ufficiale di polizia.

Shepard fece per dire qualcosa, ma si limitò a borbottare un “Uno di questi giorni ve lo farò sapere”, prima di tornare a concentrarsi su ciò che doveva fare.

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Pressly aprì un canale radio con la nave davanti a loro, l'ID era sconosciuto, ma aveva intuito subito che era stata in qualche modo rubata e che gli occupanti non si sarebbero arresi facilmente.

Joker era in attesa di ordini, ma si tenne pronto ad agire nel caso il Primo Ufficiale avesse ordinato l'abbordaggio della nave.

- MSV Daisy Bell. Qui è l'SSV Normandy della Marina dell'Alleanza dei Sistemi. Allontanatevi dall'orbita del pianeta, dopodiché spegnete i motori e consegnatevi spontaneamente. Altrimenti saremo costretti ad utilizzare la forza.- intimò il Navigatore, attendendo una risposta da parte del timoniere della nave davanti a loro. Dopo cinque minuti di silenzio radio, Pressly riprovò.- MSV Daisy Bell, vi do due minuti a partire da adesso per consegnarvi alle autorità dell'Alleanza dei Sistemi, prima di far aprire il fuoco contro di voi. Non avete scampo. Qualsiasi vostra attività sia in atto, vi intimiamo di interromperla immediatamente.- Vedendo che non arrivava nessuna risposta dalla nave, il Primo Ufficiale ordinò a Joker di iniziare le manovre per l'abbordaggio e Charles si mise in contatto con la stiva e il Capo Williams.- Williams, organizza una squadra e preparatevi ad un abbordaggio in un minuto a partire da adesso. Penserò io ad avvisare il Comandante. Limitate le perdite, voglio catturarli, non organizzare loro un funerale. Rispettate le regole d'ingaggio, e rispondete al fuoco solo in caso resistano all'arresto. È tutto chiaro?-

La voce di Williams risuonò sicura, nel comunicatore interno della nave, mentre armadietti si aprivano e si chiudevano.- Cristallino, signore. T'Soni, Wrex, muovetevi, non abbiamo tutta la giornata, signorine! Muoversi!-
 

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SSV Kilimangiaro, 2177
La notte prima della missione.

Il Tenente Shepard camminava in mezzo ai suoi uomini, addormentati sopra il proprio equipaggiamento, già pronti a scendere sul pianeta. Qualsiasi cosa sarebbe avvenuta, in quella missione, dopo le cose sarebbero cambiate. In meglio o in peggio, spettava solamente a lei dirlo.

Di sicuro, qualcosa all'orizzonte per lei, di buono c'era. Solo, non riusciva a scacciare quella sensazione di nervosismo che la stava tenendo sveglia, quando invece avrebbe dovuto dormire insieme a loro, o quantomeno negli alloggi riservatole da Hackett.

L'Ammiraglio era stato fin troppo gentile con lei, lontano dagli sguardi del resto dell'equipaggio, dopo il briefing per la missione che avrebbero dovuto affrontare fra meno di cinque ore, a concederle di avere un alloggio tutto suo.

Ma per quanto avesse cercato di dormire, non c'era riuscita: intuiva che c'era molto di più sotto quella semplice missione di ricognizione e di ricerca, forse il suo stesso avvenire era in gioco, e anche una certa designazione. Era anche quello che la turbava, la paura di mandare a monte il duro lavoro di tutti quegli anni, per eccellere, per avere a disposizione più strumenti possibili per fare la differenza, in futuro. Sapeva che sarebbe bastato poco per rovinare tutto, e si sentiva anche sotto osservazione da parte dei vertici dell'Alleanza.

Stava per coricarsi sul suo equipaggiamento, quando sentì una mano afferrarle le gambe e trascinarla a terra. Ridacchiò quando sentì un paio di braccia forti stringerla al suo corpo corazzato e massiccio.

- Fermo, potrebbero vederci.- ammonì, divertita, Nadira.

- Andiamo, Shep, stanno dormendo tutti come dei sassi.- la rassicurò Toombs, scompigliandole i capelli, mettendogli ancora più in disordine.

- Non tutti a quanto vedo....- protestò il Tenente, cercando di liberarsi dalla presa del Caporale.- Se Hackett dovesse entrare da un momento all'altro....- esordì il Nadira, preoccupata.

Toombs le posò un dito sulla bocca, per zittirla, delicatamente.- Shh, di che cosa ti preoccupi? Presto non potranno più dire niente. Nel frattempo, ho il preciso dovere di far sì che il nostro adorato Ufficiale Comandante, si prenda il suo meritato riposo prima della missione.-

Shepard lo respinse, non quella notte. Era troppo importante quella missione per mettersi all'opera in quel momento. Sapeva che una volta iniziato, sarebbe stato difficile smettere. Quel volto e quel corpo, per lei, era un qualcosa di intossicante, sebbene lo avesse voluto con tutta se stessa.

Toombs protestò, riprendendosela.- Ma come?! Nemmeno un bacio, prima di morire?- scherzò il Caporale, fingendo di sentirsi offeso da quel comportamento.

Il sorriso morì sulle labbra del Tenente Shepard. Per quanto John avesse voluto essere ironico, su queste cose non c'era da scherzare, non prima di una missione. Lei era sempre stata superstiziosa, quando c'era all'orizzonte un evento importante. Si alzò di colpo, davanti allo sguardo interrogativo di John.

- Torni a riposare, Caporale. Mancano quattro ore, cinquanta minuti e trenta secondi all'inizio della missione. Vi voglio al massimo della forma.- sibilò, per coprire la paura di perderlo, Shepard, mentre si allontanava da John.

- Signorsì, signora.- mormorò, deluso, Toombs, scuotendo la testa. Chiedendosi che cosa avesse detto di male, per avere ricevuto un trattamento simile, guardandola allontanarsi in direzione dell'ascensore, rinchiusa nel formalismo militare. Donne, non le capirò mai...

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Ontarom, tempo presente
Struttura scientifica dell'Alleanza 402567.
Esterno.

Garrus notò che c'era qualcosa di strano nel Comandante. Non che non fosse una novità, ma stavolta non era mancanza di riposo o problemi di visioni, era un'aura di nervosismo che si percepiva lontana un miglio. Avevano eliminato rapidamente i mercenari che se ne stavano di guardia all'esterno, dietro alle barricate, ai cavalli di Frigia e sulle torrette attorno alla base, mentre i Marines di guardia erano incolumi, ma legati tra di loro, incapaci di reagire.

Shepard si era premurata di lasciare un paio di quei mercenari in vita, e aveva fatto loro diverse domande, prima di procedere, mentre Vakarian si era divertito a giocare la parte del poliziotto cattivo come lei gli aveva chiesto di fare. Un qualcosa che al Turian mancava della sua vita da Detective dell'SSC.

Il Detective aveva notato lo sguardo del Comandante indurirsi, dopo essere rimasta sorpresa, quando uno dei due aveva parlato, dicendo loro che li guidava un ex militare dell'Alleanza, che al momento era all'interno della struttura con gli scienzati. Alla domanda sul fatto che i Marines fossero nudi e legati, ma illesi, il mercenario aveva risposto che il loro capo aveva voluto così, motivandolo con il fatto che “loro non c'entravano nulla”.

Zittendosi subito dopo che Nadira si era qualificata come Ufficiale dell'Alleanza dei Sistemi.

Garrus scambiò un'occhiata rapida con Tali, la Quarian era stranamente silenziosa, dopo il fatto delle mucche spaziali si era limitata ad eseguire gli ordini che le venivano impartiti. Il Turian colse la sua stessa preoccupazione al di là della maschera dell'amica Quarian, e comprese che la giovane stava osservando a sua volta Shepard.

Vakarian decise di chiedere, non voleva un'altra Solcrum, benchè sapesse che Shepard avesse dormito profondamente quella notte, e si era presentata in mensa per la colazione più rilassata del solito. Nonché aveva avuto uno scambio di frecciatine e soprannomi con Williams, finché Shepard non era tornata ad essere il Comandante, ristabilendo la linea tra amicizia e dovere, quando Ashley si era forse spinta troppo oltre, in quel loro amichevole scambio.

- Comandante, va tutto bene?- chiese il Turian, isolando il suo canale radio, escludendo momentaneamente Tali dalla conversazione.- C'è qualcosa di sbagliato. Perché dovrebbero tenere in vita i Marines, invece di ucciderli in quanto testimoni oculari? I mercenari di solito non agiscono così.-

Shepard sbatté le palpebre un paio di volte, respirando profondamente. Come faceva quando qualche visione la colpiva durante una missione.- Sì, Garrus, tutto bene. Ero....sovrappensiero. Ricordi. Non decisamente piacevoli.- confessò Nadira, dopo essersi accorta che Tali non era in ascolto.- Non sono mercenari come quelli che incontriamo di solito. Questi hanno uno scopo ben preciso, e chi li guida ha tutto l'interesse possibile affinché i Marines rimangano in vita. Non sono un suo obiettivo, non c'è alcun motivo nel fargli del male. Io avrei agito nello stesso identico modo.- “No, io agivo nello stesso modo. E così anche i miei commilitoni. Perché io gli ho insegnato così. “Dritti alla meta, e conquista la preda.””, pensò Shepard, uno strano senso di fastidio, nel dover ammettere quelle cose a sé stessa.- Sono stati presi di sorpresa, non c'è altra spiegazione. Non li invidio per niente, quando si ritroveranno davanti ad Hackett.- affermò, Shepard, scuotendo la testa.

Garrus si ritrovò d'accordo con lei. Un'analisi perfetta e senza sbavature. Era concentrata sulla missione, e focalizzata sul loro obiettivo, i ragionamenti erano coerenti con le sue azioni, e c'era sicurezza nelle sue parole. Era prudente, e al tempo stesso prendeva rischi calcolati, come su Sharjila. O sulla Luna. Niente atti eroici, stavolta. Era quasi tornata la Shepard di sempre. C'era solo quel nervosismo a mettere un grosso punto interrogativo sul comportamento del Comandante.

- Da qualche parte devono avere una nave d'appoggio. E devono aver trovato la località in qualche altro centro di ricerca. Sembra un qualcosa di pianificato da lungo tempo. Non hanno calcolato però la nostra presenza nell'area.- gracchiò, nella radio, Garrus.

- O forse sì. La resistenza di questi mercenari è stata blanda. Sono sicura che in qualche modo ci hanno localizzato. Non vorrei che fosse una trappola.- ci fu una pausa, durante la quale Tali riuscì a reinserirsi di nuovo nella comunicazione.

- Non credo. Se fossero stati i Geth, non li avremmo trovati ancora vivi. Né senza corazze.- affermò la Quarian. Contrariata per essersi dovuta mettere a crackare il blocco imposto da Garrus.

- Non combattiamo soltanto i Geth, Tali.- rispose ,caustica, Shepard.- Come ci ha detto Barla Von, le informazioni si possono reperire ovunque, basta soltanto pagare il prezzo giusto per ottenerle. La Galassia è vasta, e chiunque avrebbe potuto ottenere certe informazioni sul mio conto. Saren sarà il mio nemico principale, attualmente, ma non c'è solo lui a cui ho pestato i piedi in passato.- spiegò il Comandante, sorprendendo entrambi i suoi commilitoni.- Muoversi, ora, l'unico modo per scoprire di chi si tratta, è procedere con la missione.- ordinò Shepard, aprendo la porta dell'edificio e lasciando che i suoi due compagni entrassero per primi.

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Arcturus Naval Medical Center, 2177
ICU, settantadue ore dopo Akuze.
 

Era da sola nella stanza. Jeff se ne era da poco ritornato a casa sua per la notte, e nessun altro era venuto a farle visita, ad eccezione dei medici e delle infermiere, e nessuno ancora le aveva detto niente della sorte dei suoi commilitoni. Sperare che qualcun altro fosse sopravvissuto oltre a lei, le dava la forza per non staccare i macchinari a cui era attaccata.

Con il passare delle ore, i ricordi della missione erano riemersi, sempre più chiari, tra una dormita e l'altra, e doveva aver gridato od essersi agitata nel sonno, perché più di una volta, al suo risveglio, aveva trovato un paio di infermiere accanto a lei che cercavano di contenerla e il suo respiro era frammentato.

Il Tenente sospirò, sentendosi gli occhi pesanti, decise di lasciarsi andare e dormire di nuovo, purtroppo i suoi propositi vennero interrotti e resi vani dalla porta che si apriva e dall'eco di passi sul pavimento, passi marziali.

Nadira si sforzò allora di tenere aperti gli occhi e, in mezzo alla nebbia che ancora le appannava la vista, intravvide la silhouette del Comandante Anderson e di un medico donna che ancora non si era vista nella sua stanza. Ma che le sembrava famigliare.

I due si erano messi a parlottare tra di loro, pensando che forse lei stava dormendo, così Shepard dovette fare un piccolo sforzo e attirare l'attenzione su di sé. Qualcuno che avrebbe finalmente potuto darle delle risposte era davanti a lei, e non si sarebbe lasciata scappare quell'occasione.

- ….Anderson?- chiese Shepard, con la voce più alta che poteva produrre, senza spezzare il fiato.

Il Comandante e il medico donna si voltarono nella sua direzione, all'unisono, colti di sorpresa, e David si scusò con la Dottoressa Karin Chakwas, andando al capezzale del Tenente.

- Shepard, sei sveglia, allora. Chiedo scusa, se in qualche modo ti abbiamo disturbato.- si scusò il Comandante, visibilmente sollevato dal trovarla sveglia. Senza troppi convenevoli, gli indicò la Dottoressa Chakwas.- Ti ricordi, vero della Dottoressa Chakwas, l'ufficiale medico di bordo della SSV Einstein?- dopo che Nadira ebbe annuito, per quanto il collare ortopedico potesse permetterglielo, Anderson si sentì ancora più sollevato.- Come ti senti, Tenente?- chiese David, prendendo una sedia e mettendosi a sedere, obbligandosi a tenere lo sguardo fermo su di lei, sulla sua protetta.

- ….Meravigliosamente, signore. Sono pronta per ballare un Tango in questo esatto momento, Comandante.- scherzò Nadira, con amarezza, dopo aver tossito e aver bevuto da un bicchiere di carta portole dalla Dottoressa Chakwas, che si era avvicinata anche lei al letto della sua paziente.

Anderson ridacchiò, a quell'affermazione.- Scusami se non sono venuto subito a trovarti, ma avevo degli impegni sulla Cittadella. Spero che Joker non ti abbia importunato più di tanto.-

-....Joker? Chi è Joker?- chiese, confusa, Shepard.

-Oh, penso che non ti abbia detto del suo soprannome. Parlo del Tenente Timoniere Jeff Moreau.- specificò Anderson.

- Ah, lui...- il Tenente fece un grosso sforzo per non ridere in faccia ad Anderson. Jeff era tutt'altro che un pagliaccio, ma era risaputo che gli istruttori militari erano creativi quando si trattava di affidare un soprannome alle reclute.- ….Penso di poterlo sopportare per quelle poche ore che è qui a lamentarsi di quanto siano poco collaborative le infermiere nei suoi confronti...- scherzò nuovamente, più che altro per tenersi sveglia che per altro. Lasciò cadere la conversazione, quando Anderson fece per dirle qualcosa, indecisa se fare quella domanda che le stava a cuore. Più di tutto il resto.

David la intuì dallo sguardo del Tenente e la incoraggiò. Hackett sarebbe venuto la mattina successiva, aveva dovuto fare rapporto sia alla Marina che al Parlamento dell'Alleanza, e si era premurato di inviare Anderson al suo posto, per preparare il Tenente Shepard a ciò che l'aspettava.

- Chiedi pure.- invitò il Comandante Anderson, con gentilezza, dopo aver ottenuto l'assenso della Dottoressa Chakwas, che si era premunita di Factotum, e si teneva pronta ad intervenire.

Nadira, dal canto suo, esitò a farla. Un po' perché le si chiudevano gli occhi, un po' per il timore della risposta che Anderson le avrebbe dato. Poi si decise.- Il mio plotone?- deglutì, per poter continuare la frase.- C'è...c'è qualche altro sopravvissuto oltre a me?-

Non fu Anderson a rispondere, anche se il Comandante fece per parlare, venne anticipato dalla Dottoressa Chakwas.

- Mi dispiace, Tenente. Lei è l'unica sopravvissuta del suo plotone.- esordì l'Ufficiale Medico, iniziando poi ad elencare le ferite che Shepard aveva subito su Akuze, mentre Nadira non l'ascoltava, non sentiva le macchine protestare. Non volendo credere che ciò fosse veramente accaduto.

Scivolò nella pace del sonno senza nemmeno accorgersene.

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Ontarom, tempo presente
Struttura scientifica dell'Alleanza 402567.
Interno.
 

La resistenza fu più accanita di quella ricevuta all'esterno della struttura. Di nuovo, i mercenari indossavano le corazze standard dell'Alleanza, rubate dai cadaveri dei Marines che avevano incontrato all'ingresso della stanza principale dell'edificio. Questi li avevano uccisi, contro gli ordini. Uno dei mercenari giaceva morto, con un colpo alla tempia ben visibile, che aveva squarciato il casco dell'ASSASSIN VI che indossava per metà. Il chiaro segno che chi era al comando dell'Operazione non aveva gradito l'uccisione di quei militari dell'Alleanza.

“ Per insubordinazione in tempo di guerra, è prevista l'esecuzione sul posto del militare che contravviene, o si rifiuta di eseguire, l'ordine di un suo diretto superiore.”. Recitò mentalmente, Shepard, mentre strappava le medagliette identificative ai due Marines uccisi e gli chiudeva gli occhi, pregando nel contempo per loro. Fece la stessa cosa per il mercenario, pur pensando che in qualche modo se l'era meritata.

Dopo aver ripulito la stanza principale della struttura di ricerca, Garrus aiutò il Comandante a cercare nei vari contenitori oggetti e medigel di scorta, che sarebbero potuto tornare utili alla missione, sempre tenendo Shepard monitorata. Aveva notato che aveva usato pochissimo il fucile di precisione, esponendosi raramente al fuoco nemico, pur facendo la sua parte, limitandosi a dare ordini.

- Libero, Comandante.- dichiarò il Turian dopo aver controllato che nel corridoio successivo non ci fossero ulteriori sorprese, e Nadira fu la prima ad immettersi nel corridoio, aspettando Garrus e Tali prima di proseguire. La sua attenzione venne attirata da alcune voci concitate provenienti dalla stanza alla sua destra, e a gesti ordinò ai suoi due commilitoni di dirigersi verso quella posizione.

Contò silenziosamente fino a tre, prima di ordinare l'irruzione nella stanza.

- Marina dell'Alleanza! Abbassate immediatamente quelle armi oppure....- le parole le morirono in gola quando l'uomo che puntava la sua pistola contro lo scienziato, si voltò verso di lei.- ….non può essere...- esalò a bassa voce, prima di riprendere saldamente l'impugnatura della pistola.

Garrus si allarmò, vedendo il Comandante impallidire. Come se avesse appena visto un fantasma.

 

 

 

 

 
   
 
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